Il battito cardiaco e il livello di ossigenazione del sangue indicano anche il livello e la qualità dell'allenamento. L'allenamento corretto consente di diminuire i battiti. Ma come fare scendere il numero dei battiti della frequenza massima e di conseguenza della frequenza a riposo ? In estrema, ma chiara sintesi. Principalmente lavorando sulla soglia massima con ripetute intervallate gradualmente ad un ritmo sempre più serrato ( in salita). Diversamente lavorando solo sul fondo lento non riuscirete ad abbassare il ritmo dei battiti del cuore; ciò capita quando si esce con un gruppo di pedalatori che chiacchierano ovvero fanno salotto sulla strada. Se volete migliorare dovete allenarvi con/contro il vento e prevalentemente da soli (così eviterete di succhiare la ruota e di distrarvi) o con ciclisti allenati appena più di voi, ma appena, altrimenti finirete per odiare la bici. L'allenamento classico sono le ripetute: scegliete una salita (diventerà la vostra salita di riferimento per i tempi e per gli allenamenti) con pendenza media non alta, più lunga possibile, dividetela per tratti, per ogni tratto, allungate fino al massimo della vostra forza, cercando di mantenere la spinta massima il più a lungo possibile, poi rallentate, e ripartite, con pause di intensità graduale ( con distanza sempre più serrate). L'alternativa alle ripetute classiche sono quelle che definisco le "ripetute lunghe", cercando di farvi una salita media ad un ritmo alto ( ma ad una soglia massima appena più bassa) e più a lungo, lavorando su rapporti lunghi (duri). Con il tempo vi abituerete allo sforzo più alto, ma in modo naturale. I rapporti devono essere commisurati/proporzionati al livello di allenamento: dovete tendere a pedalare in salita con rapporti più lunghi (duri), anche per potenziare la vostra massa muscolare e la capacità di abituarvi allo sforzo maggiore, più a lungo ed in modo costante. Se sarete passisti spingerete da seduti, se invece sarete degli scalatori, allungherete sui pedali, prevalentemente e in modo naturale; dipenderà dal vostro peso. In buona sostanza, dovete abituarvi allo sforzo, alla fatica vera; sarà la fatica a "farvi soffrire di meno", cioè in modo naturale. La bici è una pillola della salute e un modo per migliorare la condizione fisica; non è un modo per intrattenevi con i compagni di pedalata; la strada è pericolosa, fare comitiva è un modo per esporsi maggiormente al pericolo, distrae e occupa maggiormente la sede stradale; fare salotto con la bici è un grande cazzata e non vi fa allenare correttamente. E' appena il caso di precisare che dovete dimagrire, e raggiungere il peso forma. Meno peserete, meno sarà lo sforzo; più sarete magri, meno peso spingerete in salita, oltre a quello della bicicletta. Un ultimo consiglio. L'allenamento di qualità non deve essere inferiore a 2 ore e 1/2 - 3 ore. Quindi non fate il giro dei bar. Testa bassa e vento in faccia; anche in pianura ci si allena, da soli, e contro il vento, imparando a posizionarsi correttamente in modo aerodinamico. Si può essere aerodinamici anche con una Graziella anni 70 ( non credete al marketing che a fronte di miglioramenti infinitesimali a 40-50 km/h all'ora vi fa spendere migliaia e migliaia di euro). Quello che conta è pedalare con schiena arcuata (non ingobbita), braccia e gambe strette, gomiti bassi. Alternate lavori di qualità a riposo, altrimenti impedirete la supercompensazione e quindi il miglioramento graduale, e potreste infortunarvi con i muscoli. Fatti non foste per essere pedalatori, ma ciclisti. Saluti ciclistici.
sabato 24 dicembre 2022
Battito cardiaco e ossigenazione del sangue del ciclista.
domenica 18 dicembre 2022
Ciclismo amatoriale e poesia: come capire se ci si allena ottimamente.
Il ciclismo amatoriale vero è quello vissuto sulla strada. Pratica, tanta pratica. Vedo pedalatori non lucidi; si spremono oltre "la loro cilindrata" e durante e/o al termine del giro diventano irascibili, persino violenti, soprattutto nei confronti di chi ha la "cilindrata più alta". Imparate a gestirvi: dosate le forze e non esagerate mai, allenatevi con gradualità, ci vuole tempo per andare forte a "pane ed acqua", abbiate costanza ed umiltà, dovete competere solo con voi stessi. Chi va in bici da tempo, sa benissimo, che la prima cosa che capita, se si esagera con lo sforzo atletico, è quella di non ragionare più e di perdere la lucidità, in gergo "non arriva più sangue la cervello" ! Figuriamoci se si riuscirebbe a ricordare una poesia lunga e articolata. Il consiglio. Controllate lo stato di forma con la poesia 😉: al termine di una lunga salita, a ritmo corsa, se riuscirete anche voi a declamare i versi dell'Infinito di Leopardi, come riesco a fare nel video, allora vorrà dire che vi sterete allenando ottimamente. Se invece non riuscirete a ricordarla, allora vorrà dire che vi state sbagliando, vi allenate male, non avrete " la mente, le gambe e il cuore della cilindrata giusta"! Provateci e capirete. Saluti ciclistici.
martedì 13 dicembre 2022
Test Bike: lubrificante naturale Effetto Mariposa Flowerpower Wax.
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venerdì 2 dicembre 2022
Il meccanico di biciclette a domicilio !
mercoledì 30 novembre 2022
Consigli per ciclisti. Quando il fondello si "scarica".
Per fare test attendibili, ci vogliono tanti chilometri e "sensibilità tecnica", oltre all'esperienza. Se non stressi il prodotto, come fai a capire quanto sia affidabile e fatto a regola d'arte ?! Il test non è un ripetere a parole proprie il comunicato stampa del marchio, con annesso "giro del palazzo" e foto di rito. Il test è una sfida obiettiva/oggettiva al marketing, senza timore riverenziale. Detto ciò ricordatevi di rinnovare il guardaroba tecnico, altrimenti è come se pedalaste indossando solo "il costume da mare". Saluti ciclistici.
lunedì 28 novembre 2022
Essere ciclista.
Essere ciclista è una stile di vita; si è ciclisti sempre, anche quando non si pedala. E' un modus vivendi; niente è gratis. Ad esserlo si inizia da ragazzi, quando quello che impari è fondamentale. Niente si improvvisa, nemmeno lo sport. Saluti ciclistici.
domenica 27 novembre 2022
domenica 13 novembre 2022
Dolori in sella: la soluzione.
sabato 12 novembre 2022
Migliorare l'aerodinamica in bicicletta da corsa. Ecco come fare e cosa sapere.
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Resistenza aerodinamica contro la Resistenza al rotolamento |
domenica 30 ottobre 2022
lunedì 24 ottobre 2022
Consiglio sincero ai pedalatori che vogliono strafare senza avere la "cilindrata" giusta !
Ogni riferimento a fatti o a persone NON è puramente casuale. Saluti ciclistici.
sabato 22 ottobre 2022
Il piano generale della mobilità ciclistica #MarioDraghi #PNRR #bike
martedì 18 ottobre 2022
sabato 15 ottobre 2022
domenica 9 ottobre 2022
Gianni Mura e i ciclisti amatoriali #essenzaciclismo
giovedì 6 ottobre 2022
Essere ciclista o pedalatore.
Fatti non foste per essere pedalatori; siate ciclisti. E' una scelta esistenziale, che cerco di spiegare in questo video. Saluti ciclistici.
sabato 1 ottobre 2022
Il ciclista e la battuta al cinghiale: consigli.
martedì 13 settembre 2022
Regressioni sociali: il pedalatore non saluta ( ma sfida con lo sguardo). #cycling
Essere ciclista è uno stile di vita. Saluti ciclistici.
Consigli: come pedalare sui pedali e in volata. Riflessioni ciclistiche sulla sostenibilità ambientale. #cycling
Parlo anche di ciclismo ( amatoriale) e sostenibilità ambientale, in largo anticipo come sempre; argomento tabù per la gente "viziata". Preferisco parlarne in anticipo nell'unico settore merceologico, in cui non se ne parla volutamente per non modificare le modalità di consumo, a scapito della qualità e dell'ambiente. Piaccia o non piaccia, è così: anche con le biciclette da corsa si può inquinare; e vi spiego come. Alla fine, è sempre una questione di cultura. Per il video del ciclista americano sulla Masi CLICCA QUI . NON dimenticate che la bici da corsa di qualità non ha età, non teme il tempo. Don't forget the quality racing bike no age, and no fear of time. #onebikeforever . Saluti ciclistici.
domenica 4 settembre 2022
Consigli. La pedalata deve essere rotonda e altre indicazioni utili. #tutorial #cycling
Tutti vogliono essere ( o diventare) ciclisti. Bene. Ma per essere o diventare ciclisti, occorre per prima cosa, sapere pedalare correttamente. E allora vi spiego un movimento fondamentale: la pedalata rotonda.
La pedalata rotonda è quella in cui vi è una perfetta coordinazione tra muscolatura agonista (che spinge) e antagonista (che richiama). Il rendimento di tale pedalata, è molto più elevato di una pedalata di sola spinta e di punta (definita anche come la pedalata a “stantuffo”). Per ottenerla è di fondamentale importanza che l’assetto sia a posto (una sella troppo alta ne impedirebbe la perfetta riuscita). La dinamica della pedalata rotonda deve svolgersi nel seguente modo. Partendo dal PMS (punto morto superiore della pedalata… pedivella in alto perfettamente verticale) inizia la fase di spinta da parte della muscolatura agonista (in particolare il quadricipite). Il piede, che si trovava con il tallone in alto nel PMS, durante la spinta (PMS >>> PMI) scende, riposizionando gradatamente il tallone molto più in basso, in modo tale che il piede risulti quasi parallelo al terreno nel PMI (punto morto inferiore delle pedalata… pedivella in basso perfettamente verticale). Dal PMI inizia la fase di richiamo della pedalata da parte della muscolatura antagonista (in particolare polpaccio e bicipite femorale). Il piede, da parallelo al terreno, durante il richiamo (PMI >>> PMS) sale, riposizionando gradatamente il tallone in alto, in modo tale che il piede diventi quasi prolungamento della tibia (come se fosse un unico tirante). In altre parole il piede durante la rotazione della pedalata descrive come un onda punta/tacco. Ma attenzione. La fase di spinta non deve finire sul PMI, ma prima, a 150 °/160°, altrimenti si va oltre la fase di spinta, con una compressione maggiore, e la muscolatura (polpaccio e bicipite femorale), ci mette più tempo a rilassarsi, con la conseguenza che la fase di richiamo da fase attiva, diventa passiva, in quanto la muscolatura non tira come dovrebbe, ma si rilassa. Ovviamente per pedalare correttamente occorre un assetto avanzato ottimale, altrimenti sarà impossibile farlo. Non è un caso, su 10 pedalatori che incontro, 9 pedalano a stantuffo e 1 si storce in sella come un serpente e sposta un piede tutto esternamente al pedale, indici di un bacino rotato e di una sella troppo alta. Allego tre video, di cui uno girato mentre pedalo in modo corretto. Questo post lo dedico al pedalatore che mi rispose meravigliato: " Perché la pedalata è quadrata ?!!!!!!!!!" 😂 Saluti ciclistici.
giovedì 1 settembre 2022
Test bike off road !
Testare il Prototipo Pedemonte Mutator RS sulle strade sterrate mi serve per valutare ulteriormente la prestazione in termini di rigidità torsionale, stabilità, maneggevolezza e comfort. Non solo bitume; in estate, proseguo nei boschi osservato dagli animali del parco. Sconsigliato per chi non ha abilità ed esperienza. Saluti ciclistici.
mercoledì 31 agosto 2022
Umberto Dei Imperiale ( anno 1940).
La Umberto Dei Imperiale sfreccia silenziosa ed oliata, sotto il cielo notturno, con le stelle ad ammirarla. Se c'è qualcosa che mi fa pensare ad una bici regale, come questa splendida creazione artigianale italiana, è il silenzio, con il quale questa maestosa ed impeccabile macchina italiana, squarcia la cortina del tempo, e giunge ai giorni nostri, a memoria di uomini straordinari che seppero inventarla e produrla, un dono per gli intenditori, che ci fa riflettere. Per comprendere il motivo per cui la Dei Imperiale sia più di una macchina veloce ed elegante, un opera di ingegneria avanzata, orgoglio italiano, ed è stata da me scelta, è sufficiente studiare il manubrio integrato composto da 30 pezzi, nel cui interno è assemblato il sistema frenante, integrato ed integrale: azionando la leva di destra, la bici frena contemporaneamente davanti e dietro, in modo tale da poterla condurre in tutta sicurezza con l’ombrello o con la mano sinistra impegnata; il freno anteriore ammortizzato: nell’asta centrale che scende dal manubrio è presente una molla che evita di bloccare la ruota e trasmettere vibrazioni al manubrio in frenata, praticamente è un ABS ante litteram risalente ad 80 anni fa, altro che freno a disco !!! Ma non è tutto. Ci sono altre caratteristiche che la rendono unica: perno ruota posteriore sfilabile, pur essendo stata concepita negli anni 30 del secolo scorso, questa è una delle poche biciclette sulla quale è possibile sostituire camera d’aria e copertone posteriori senza nemmeno smontare la ruota; flangia mozzo posteriore con innesto raggi a 3 fori: analogamente, si sostituiscono i raggi eventualmente rotti senza smontare né il rocchetto e né la ruota; parafango anteriore a fissaggio invisibile, non compare sul retro della forcella nessuna vite di fissaggio come su bici di altre marche, il parafango rimane in posizione grazie ad un supporto a molla nascosto dentro la forcella stessa; telaio a doppio diapason con forcella anteriore a giunzioni interne invisibili (liscia) e per finire, oliatori su mozzi ruote, movimento centrale e carter (dotato anche di tappo di spurgo) !!!!!!!!! Quando l'ho visto, il manubrio, sono rimasto folgorato, dalla straordinaria idea ( e l'idea fa artigiani), di Umberto Dei, risalente agli anni 30, antesignano dei manubri moderni. Nessuno ad oggi può dire di avere creato un sistema così complesso, quanto unico ed efficace; persino i cavi integrati sono stati pensati per questa formidabile macchina italiana, come oggi si vede sulle bici moderne. L'altro motivo per cui ho scelto di contattare il Signor Michele Rosati, eccellente meccanico e restauratore bolognese e pubblicare queste foto preziose, è presto detto: è un fatto che molte delle produzioni contemporanee non solo hanno preso spunto dalle invenzioni degli artigiani italiani, dominatori indiscussi dal 1910 fino al 1970, ma come in questo caso, non sono nemmeno riuscite ad eguagliarle; una produzione artigianale italiana, di ogni tempo, non può essere imitata da quella industriale, di natura commerciale, dozzinale, espressione avvilente della massificazione, che rende tutto uguale, per renderci tutti uguali, per omologarci e renderci anonimi, persino nella scelta delle macchine. Mi sono innamorato della Dei Imperiale da quando ho visto questo filmato CLICCA QUI . La scelta artigianale esclusiva italiana è ancora di nicchia. Dall'anno scorso ho testato e consigliato telai artigianali su misura, fatti veramente in Italia, per uscire fuori dal gruppo e dagli stereotipi del mercato; preferisco la bottega che il negozio, l'artigiano che l'industria; la produzione esclusiva e unica, a quella di serie, buona solo per una stagione. Il telaio artigianale è sempre una scelta di stile di carattere, di massima prestazione, ma non può piacere a tutti, direi che non deve piacere a tutti, perchè significherebbe non avere stile, non avere carattere, perdere la prestazione più estrema e diventare un prodotto di massa. Gli artigiani italiani sono stati e sono ancora i migliori, i più originali, ma il problema sono gli italiani. Il Maestro Dario Pegoretti, nel novembre 2012 decise di non realizzare più telai per i clienti italiani; penso che abbia avuto ragione. L'italiano medio è esterofilo, la sua pseudo cultura si basa sul marketing, la quinta essenza della menzogna, e non merita l'artigianato italiano, che invece all'estero è divinizzato e le sue creazioni originali ed uniche sono cult; diversa cultura e stile di vita. L'idea caratterizza l'artigiano italiano, come quella della Umberto Dei Imperiale del 1940. Saluti ciclistici.
sabato 30 luglio 2022
Il nuovo orizzonte del marketing: l'EPO naturale. #cycling
Il ciclismo amatoriale è diventato un ottimo canale per il business; per questo ci sono persone pagate dal marketing per studiare la psiche delle persone al fine di creare aspettative ed esaudire desideri reconditi dell'uomo medio. Oramai è chiaro quasi a tutti; a parità di ruote, la differenza non la fanno le bici da corsa muscolari, industriali con misure standard, ma i telai artigianali su misura (ma è una scelta di nicchia, per esperti o ben informati, occorre comunque pedalare con le gambe allenate per andare forte) e/o la cura del "motore" della bicicletta da corsa muscolare, cioè il corpo, con il controllo del peso forma per ottimizzare il rapporto peso/watt e l'allenamento serio programmato con esperienza e conoscendo se stessi (quello con preparatori è sostenibile solo per un breve/medio periodo e senza risultati si rischia di appendere la bici al chiodo).
Attualmente il marketing lavora su un nuovo orizzonte: quello che definisco "l'infinito" della prestazione ovvero "l'immaginazione del desiderio": migliorare la prestazione mentale e fisica del consumatore con prodotti specifici. I pedalatori non hanno problemi economici e laddove li avessero sono disposti a fare sacrifici pur di raggiungere il loro obiettivo cioè "sverniciare" il vicino di casa, oppure arrivare per primo al bar durante l'uscita con gli amici pedalatori, o vincere la corsa o la GF della "vita"; certe cose non hanno prezzo.
Il marketing dell'integrazione alimentare propone un prodotto che farebbe ( uso il condizionale) produrre EPO ai reni, ma in modo naturale! Con l'assunzione si avrebbe "il 480% di produzione di EPO in un ciclo di 40 giorni" "in modo totalmente naturale e senza doping". Un prodotto che aumenterebbe il "livello di ematocriti T, emoglobina, e produzione di globuli rossi" e renderebbe possibile il "miglioramento del funzionamento della funzione di respirazione"; "efficace per 50 giorni anche dopo avere smesso di assumere il prodotto; composto da ingredienti 100% naturali e biologici, Doping Free"; questo si legge negli screen shot che allego.
La maggioranza delle persone vuole dimostrare di essere "il migliore", in ogni settore; è la natura umana; quindi anche la bici da corsa muscolare, è solo un mezzo per il fine; non c'è passione per il ciclismo o per la bici da corsa, non c'è stile, romanticismo, ma solo la volontà di prevalere sul prossimo. I pedalatori sono disposti ad acquistare tutto quello che gli vende il marketing, per umiliare "l'avversario", dal punto di vista economico, mostrando l'ultimo modello di bici, pubblicizzata nelle corse alla TV e sui mass media; ma se è vero che la differenza la fanno le gambe, allora non c'è problema, useranno anche la nutrizione avanzata offerta dal marketing. Quanto sia realmente efficace questo prodotto non lo so; ma una cosa è certa: è acquistabile on line e ci sono professionisti che lo utilizzano nell'atletica leggera.
Come scrivo da tempo, il mercato lo fanno i consumatori; le persone felici non consumano, ma scelgono quello che è necessario. LIBERATEVI DALLA DROGA E DAL DOPING. A voi la scelta. Saluti ciclistici.
mercoledì 27 luglio 2022
Test Bike indipendente : Pirelli Cinturato M Gravel. Tubeless ready. #NovaVitaGravel
Copertoni scorrevoli per terreni compatti.
Tassellatura centrale più ravvicinata e bassa = maggiore scorrevolezza anche su asfalto e grip su sterrato compatto asciutto. Ottimi per terreni sterrati con fondi regolari e polverosi.
Tasselli bassi = maggiore superficie di contatto e buona trazione e tenuta in frenata.
Tasselli laterali = ottima tenuta di curva sterrate.
Più leggere ma meno protette.
Ruote gravel.
700 C per coperture sezione 34/35 mm – 40/42 mm
650 b per coperture sezione 42/45 in su
Diametro ruota quasi uguale in termini di diametro, cambia volume gomma e sezione; se aumenta la sezione della gomma, il diametro della ruota aumenterà.
700C : minore impronta a terra, peso inferiore, scorrevolezza, veloce e rapida nei cambi di ritmo; in discesa il minor volume consente maggiore guidabilità; comfort minore e minore assorbimento, maggiore pressione, minore grip.
650b: volume maggiore gomme, maggiore impronta sulla terra, peso maggiore, pressioni inferiori ( + comfort e grip), minore scorrevolezza e meno veloce, adatta per sentieri e terreni tecnici.
Larghezza canale interno. Il 17-21 mm inadatto per gomme 34-35 mm in su; necessario canale 24-25 mm per avere un supporto spalla gomma maggiore, e precisione di guida.
Con la 650 B meglio una gomma più scorrevole. Con la 700 C meglio una gomma più tassellata epr avere più grip.
Trend. 700 C con coperture più voluminose per pressioni di esercizio più basse ( maggiore comfort e grip) e ruote con canale largo per ospitare gomme più ampie.
Sul rapporto mono corona e doppia corona e lo sviluppo metrico delle ruote consiglio la lettura anche di questo post CLICCA QUI
Saluti ciclistici.
mercoledì 20 luglio 2022
Test Bike: Souke Sports. Work in progress.
Mi ha contatto la Souke Sports proponendomi di testare un capo del suo abbigliamento estivo 2022. Ho accettato pensando di riuscire a trovare un prodotto nuovo con un buon rapporto qualità/prezzo. L'attuale offerta è piena di marchi e i prezzi in crescita, non sono alla portata di tutti. Souke Sports è un marchio inglese, agli esordi, con un proprio stabilimento di produzione in Cina. Ecco il sito della Souke Sports CLICCA QUI sul quale è possibile acquistare direttamente ( al prezzo va aggiunto il costo del dazio doganale); ecco lo stabilimento di produzione della Souke Sports in Cina CLICCA QUI. La Souke Sports è alla ricerca di rivenditori in Italia. Quindi al momento è un prodotto nuovo che si propone anche al mercato italiano. TEST su STRADA e LAVATRICE. Anche l'abbigliamento, lo devi stressare, con l'uso frequente, per testarlo veramente; altrimenti devi testarti per capire se sei un ciclista o un pedalatore oppure un web magazine. Il tessuto della maglia è morbido e confortevole; la salopette è altrettanto morbida e le bretelle non tirano; il tessuto è aderente sulle cosce e il bordo della salopette si attacca alla palle con l'adesivo di silicone (lasciando come di consueto un temporaneo e leggero segno sulla pelle); il fondello ha un buon comfort con la mia sella in carbonio ( sottilmente foderata) e con il mio soprassella magro (soprassella cioè la zona del perineo); probabilmente sarà più comodo con soprassella normali. Stay tuned. Work in progress. Saluti ciclistici.
sabato 16 luglio 2022
Sabato d'allenamento. Saturday training.
I miei allenamenti, anche d'estate, iniziano a mattina, molto presto; più ossigeno, meno caldo, più energia e concentrazione. Stamattina voglio farvi vedere il "mio" panorama; eccezionalmente ho allietato il digiuno notturno pre-allenamento con un espresso decaffeinato (per non alzare i battiti; la caffeina è un eccitante). Non faccio colazione, quindi pedalo 1 ora, prima di mangiare in sella; ottimizzo il digiuno notturno, utilizzando le energie disponibili. Lo scrivo non per consigliarlo ( ognuno ha abitudini e modalità di allenamento diversi). Nell'ultima foto, il cancello del centro visitatori del parco (chiuso), dove è terminata la prima parte dell'allenamento circolare.
A proposito di allenamenti. Conosco un gruppetto di pedalatori che si "distinguono" anche quando non pedalano in stile "comitiva" ( occupando la sede stradale, in maniera disordinata, pettegolando, urlando, succhiando le ruote); non riescono a migliorare la prestazione, pur pedalando da molto tempo. Ebbene questi personaggi, nei giorni dispari, quando non fanno comitiva sulla strada, si riuniscono a pettegolare, in un posto strategico, per "spiare", quelli che si allenano e dirgli "Stai sempre a pedalare; scendi ogni tanto dalla bici "!!! Ecco a voi, un altro categoria di pedalatori, i peggiori: quelli invidiosi ( e sono migliaia). A loro ripeto una frase celebre : " L'invidia è come prendere un veleno e aspettare che l'altro muoia" ( McCourt). Aggiungo. Per Schopenhauer "l'invidia è il segno dei difetti propri". Dunque anche in questo caso, trattasi di un problema di cultura. Saluti ciclistici.
Sullo sfondo alcune salite Caffè espresso decaffeinato
domenica 10 luglio 2022
Test bike. Prototipo Pedemonte Mutator RS ( 2021): paradigma evolutivo.
Com'è noto il mio blog non è affiliato ed allineato al marketing; offre una informazione libera ed alternativa a quella pubblicitaria pagata dai marchi/distributori; "scrivo" sulla strada per passione e propongo la soluzione alla massificazione, dominante anche nel web. A chi mi chiede un alternativa, ai prodotti di massa, consiglio il telaio su misura fatto da un artigiano esperto, la soluzione ideale per chi non voglia adattarsi al telaio standard. Con il telaio artigianale si possono scegliere le misure personali, la colorazione, i componenti e i freni ( tradizionali o disc). Nessun telaio standard, consente una scelta totale. Un telaio su misura invece è "tuo" in ogni senso e diventa una parte del corpo del ciclista; il telaio su misura di qualità elevata è sempre al top. Per questo ho lanciato #onebikeforever , un denominatore comune, per ciclisti evoluti e per coloro che vogliano salire di livello.
Ma il telaio su misura per essere un ottima scelta deve essere realizzato con il taglio giusto, cioè con le geometrie e l'assetto avanzato corretto per il ciclista. Quindi è fondamentale, la misura esatta delle quote antropometriche, da parte del bio meccanico, sulla base delle quali il telaista taglia le tubazioni a regola d'arte. E' altrettanto fondamentale la successiva elaborazione dell'assetto avanzato, con il quale il bio meccanico fornisce le misure per regolare la distanza retro sella/centro manubrio, l'altezza sella, il dislivello sella/manubrio, la misura dell'attacco e del manubrio. Errori peggiorano la prestazione e rendono inutile la qualità della costruzione. Errori compromettono il risultato finale. "Patti chiari, amicizia lunga".
Premessa. Regola n°1: il telaio deve adattarsi al ciclista e non il contrario. Regola n°2: il telaio su misura è realizzato sulle misure/watt del ciclista. E' tempo di evoluzione; è tempo di #onebikeforever .
Aggiorno dopo un anno e mezzo, il test del prototipo della Pedemonte Mutator RS, con tubi e fasciature in carbonio a vista senza vernice aggiunta, coperto solo da una mano di trasparente, con le scritte e la parte interna della forcella in vernice nera; non mi piace la vernice, amo il carbonio e vederlo splendere sotto il sole, in tutta la sua affascinate trama; la vernice serve ad aggiungere peso e con il tempo si scolorisce a causa dei raggi UV e spesso, copre i difetti di fabbricazione del telaio; preferisco il telaio non verniciato, per valutare de visu il livello e la qualità di lavorazione del carbonio. Ogni tubo della nuova Mutator RS è come una corda del violino; esegue la sua nota alfine di comporre una melodia; ogni tubo è diverso nella forma, secondo la funzione a cui serve. Impressionante la cura dei particolari, come nelle fasciature visibile, interna ed esterna dei tubi. Il test è stato realizzato sul prototipo fornitomi dalla Pedemonte Bike; pubblico il test solo dopo averlo valutato positivamente, come è prassi del mio blog; pubblico solo quelli che superano la mia prova. La bici test mi è stata consegnata con il gruppo Dura Ace 11v usato e con la pedivella sverniciata in molti (troppi) punti.
Analisi delle geometrie (elaborate dal CEO Sergio Pedemonte sulla mie misure antropometriche). Telaio compatto (tubo orizzontale virtuale, fodero del carro posteriore, reach e stack) con interasse corto ( 964 mm ! ): estrema reattività e spiccata agilità. Il prototipo è geometricamente realizzato per essere iper reattivo; e questo mi piace; cerco solo "lame" in carbonio che incidono l'asfalto. Ovviamente la parola finale la scriverò sulla mia "scrivania", cioè la strada. Analizzando anche la scheda dell'assetto avanzato, il prototipo della Mutator RS è geometricamente accattivante, con armonioso rapporto fuorisella (196 mm) - dislivello sella/manubrio (34 mm), senza aggiungere spessori sotto il manubrio. Dunque un assetto ottimale.
Il prototipo Pedemonte Mutator RS è polivalente, adatta a tutti i segmenti della strada, salita, pianura e vallonato; 798 grammi reali per 145 n/m di rigidità torsionale !!! Ottimo rapporto peso/rigidità. Come da tempo scrivo, il peso del telaio non è tutto, la prestazione dipende da più fattori, Contano anche la rigidità, la reattività, il comfort e la maneggevolezza . Il kit telaio troppo leggero diventa ingestibile soprattutto in discesa, si sente quello che chiamo "l'effetto gomma", cioè il telaio flette troppo, sotto sforzo, in particolare in salita, e fa perdere i watt scaricati sui pedali. Meglio avere più grammi sul telaio/forcella e meno grammi sul peso finale della bicicletta assemblata in modo ottimale: cosa te ne fai del telaio leggero con componenti economici, come per esempio, l'Emonda SLR disc offerta dalla Trek con assemblaggio Ultegra!!! Assurdo! Il peso dei componenti, soprattutto quello delle ruote, è essenziale per il peso totale e quindi della prestazione. Il peso è parte della prestazione.
Il profilo multiforme del prototipo Pedemonte Mutator RS è un "unicum", un insieme funzionale da cui deriva la straordinaria rigidità torsionale: tubo over size obliquo rettangolare nella parte superiore e semi ovale nella parte inferiore; forcella WR Compositi FK4 in carbonio undirezionale Toray T1100/ T800 per coperture fino a 28 mm, rake 45 mm, forcellini in carbonio protetti da placche in alluminio ( come quelli del carro posteriore); scatola del MC BB386 EVO (il migliore standard) over size con pedivelle innestate senza la necessità di adattatori esterni, quindi nessuna flessione laterale sensibile (e niente rumori) quando si spinge soprattutto sui pedali; foderi bassi semi curvi verso l'esterno con tre lamelle di rinforzo strutturale evidenziate nella forma sinuosa; pendenti alti piatti e aero; bloccaggio della sella interno al tubo orizzontale; reggisella aero; tubo sterzo over size. La forma dei tubo obliquo e orizzontale sono a "goccia", la struttura tipica delle aero bike. Tutto questo è unico, ed è finalizzato a rendere la nuova Mutator aero, rigido e scattante; tutto questo è artigianato di livello assoluto, progettato e realizzato da chi sa plasmare il carbonio perfettamente; sono particolari d'autore. Basti vedere la forma del tubo orizzontale: il profilo si appiattisce gradualmente, man mano che sfila verso il tubo verticale, diminuendo l'ampiezza dell'angolo. Il buon comfort dipende dall'orientamento delle fibre, come stratificate e dal reggisella aero: l'assenza del collarino reggisella, lo rende più flessibile, e quindi più comodo.
Ma come realizzare un telaio su misura, con la compattezza di un monoscocca ? Premesso che attualmente i telai monoscocca presenti sul mercato, in realtà, sono costruiti innestando il carro posteriore nel triangolo anteriore monoscocca (unico pezzo). Ciò premesso va detto che il telaio monoscocca, su misura, implicherebbe costi di produzione elevati: ci vorrebbe uno stampo per ogni telaio su misura. Ecco allora l'invenzione di Sergio Pedemonte, cioè il processo di fasciatura denominato IWS: la fasciatura interna ed esterna al tubo consente di realizzare telai su misura, ma con la struttura rigida/coesa del monoscocca; inoltre la cottura in autoclave a temperatura e pressione controllate superiori rispetto allo standard, restituisce la completa continuità dei tessuti della fibra di alta qualità. La gamma RS è realizzata con carbonio Torayca T1100G (più resistenza e moduli elastici più elevati) e resina epossidica ad alto TG, altamente tenacizzante, con nanosfere in materiale plastico. La gamma RS è realizzata esclusivamente con fibra unidirezionale, in modo da eliminare lo strato contrapposto, alleggerendo la struttura e facendola lavorare solo nella direzione utile alla funzione specifica delle diverse tubazioni. Passaggio dei cavi interno. Forcella in carbonio monoscocca Toray T800/T1000 con finitura 3K e forcellini in carbonio con protezione in alluminio. Il telaio/forcella è compatibile con dimensioni massime delle coperture di 33 mm. Lo standard del movimento centrale è BB386 EVO Press Fit, quindi scatola del movimento centrale del telaio larga 86,5 mm, con diametro interno di 46 mm. I vantaggi: scatola del movimento centrale molto larga quindi più rigida. Inoltre questo standard permette di costruire tubo obliquo e foderi del carro posteriore over size, aumentando ulteriormente rigidità e leggerezza. L'asse del movimento centrale è di 30 mm, ma nel test, sarà utilizzato asse di 24 mm ( Shimano), con adattatori interni, mantenendo tutti i vantaggi dello standard BB386 Evo: massima rigidità e appoggio in fase di spinta e nessuna flessione laterale della pedivella. In pratica si può installare qualsiasi pedivella. Va precisato che i produttori adottano il fattore Q a 147 mm, quindi non ci sono problemi di adattamento e l'ingombro della pedivella non sarà maggiore, nessun sfioramento con le caviglie. La nuova Pedemonte Mutator RS, è stata pensata per portare la luce e la speranza in una valle di lacrime chiamata mercato massimizzato.
TEST su STRADA.
Il mercato massimizzato omologa prodotti e prestazioni. Quindi le differenze nelle prestazioni dei telai con misure standard, oramai sono infinitesimali, quasi impercettibili, non sempre ci sono, considerato che quasi sempre si sovrappongono, sono identiche, tanto che un ciclista bendato non saprebbe riconoscerli. Pedalando invece sul prototipo Pedemonte Mutator RS, la differenza è precisa, è evidente; la sintetizzo: rigidità torsionale reattiva su misura. 145 n/m ( valore di rigidità) tagliati su misura per un peso di 798 gr (telaio) e 290 gr ( forcella): rapporto peso/ rigidità elevato. Nonostante 5 kg e 880 grammi, il telaio sotto spinta, non si è mai piegato sensibilmente, è rimasto composto, dandomi il piacere di guidare la leggerezza, senza perdere watt, quindi senza "effetto gomma", ricorrente invece nei telai leggeri, ma non rigidi. Il prototipo Pedemonte Mutator RS è ottimo su ogni percorso: salita ( qui mi ha sorpreso favorevolmente), pianura, vallonato e assolutamente preciso e facile da guidare in discesa, così maneggevole e sensibile da essere intuitivo guidarlo persino in una discesa tecnica. Il Prototipo è maneggevole, si inserisce in modo preciso e facile nelle curve tecniche; buono il comfort. Ottima la stabilità su manto stradale dissestato. In salita è ottima l'accelerazione in sella e sui pedali; la rigidità torsionale e laterale è uniforme, marcata, netta, non puoi avere dubbi che pedali su un telaio ultra rigido; il Prototipo "suona" intonato; ogni parte del telaio è rigida, e lo è nel modo in cui Pedemonte ha deciso di orientare con maestria, la fibra di carbonio UD (unidirezionale); il prototipo Pedemonte Mutator RS è così rigido che è persino meno agevole montare la ruota posteriore !!! Occorre spingere all'interno i forcellini (in carbonio) del carro posteriore ( asimmetrico), per agevolare l'entrata sul mozzo. Spiegazione: le pelli di carbonio UD sono messe in tensione, per renderlo più rigido; in questo modo la costruzione tende a tirare il carbonio e il carro si stringe di un paio di mm; poi una volta cotto in autoclave, il telaio si comporta come un cavo di acciaio che tira. Date un occhiata al video che ho girato, mentre cerco di flettere con una mano, i forcellini del carro posteriore: è incredibile la rigidità ! A proposito di forcellini; i 4 i forcellini in carbonio, sono protetti da una placca in alluminio, in modo da impedire l'usura! Il mio modo di pedalare: scatto sempre, ho bisogno di un mezzo che sia agile e maneggevole, non devo perdere watt, non sono un passista, quindi devo ottimizzare la velocità di manovra e scattare facilmente; ho bisogno di rigidità e leggerezza per cambiare il ritmo costantemente e con il prototipo posso farlo anche senza scattare sui pedali, come è mio solito fare. In salita, mi piace rimanere a pedalare sui pedali, costantemente e con il prototipo posso farlo più facilmente ed efficacemente perché tubo obliquo, scatola del movimento centrale e foderi bassi del carro posteriore, sono molto rigidi e compatti come un unico pezzo. Per quanto concerne la forcella, ho riscontrato stabilità alle alte velocità anche su fondo sconnesso, precisione nell’ingresso ed uscita di curva; è netta la rigidità torsionale. In discesa, l'entrata in curva a gomito, è buona. La migliore prestazione della Mutator RS si sintetizza con l'utilizzo dei rapporti della trasmissione: 2/3 rapporti più lunghi in salita e in pianura, più veloce sia in salita che in pianura; il telaio è molto rigido torsionalmente, quindi la forza scaricata sui pedali è ottimizzata, si fa meno fatica; con gambe allenate si possono spingere meglio rapporti più lunghi ( più duri) che sviluppano più metri. Il comfort è buono, ma è un telaio estremo, le geometrie sono quelle della bici da corsa ultra reattiva e rigida torsionalmente; l'ottima prestazione/resa penalizza un pò il comfort; le vibrazioni della strada si sentono con ruote rigide; sconsiglio pressioni alte.
CONCLUSIONI. Prototipo Pedemonte Mutator RS, il paradigma evolutivo del telaio. Il prototipo Pedemonte Mutator RS è hyper bike, di livello superiore a top frame di alta gamma prodotti a livello industriale La "rigidità reattiva" e "l'aggressività" della nuova Mutator RS è totale, avvolgente; salita dura, pianura, percorso ondulato, strade sterrate, vento, pioggia, niente di tutto questo, ne limita la prestazione; solo le gambe del ciclista sono il limite; è silente e filante; è incredibilmente aggressiva, il sogno di ogni ciclista; personalizzata e calibrata sulle misure/watt del ciclista. Nessun prodotto industriale con misure standard è paragonabile al prototipo: è come comprare un abito su misura invece di quello confezionato; farlo fare dal sarto invece di prenderlo ai grandi magazzini, ma allo stesso prezzo (dei top di gamma industriali standard). Il prototipo Mutator RS è adatto agli scalatori, ai scattisti, ai passisti scalatori. C'è un ulteriore valore aggiunto: la bellezza del carbonio a vista sotto la luce artificiale e il sole è affascinante, mi piace rimanere e guardarlo; unico in ogni senso e non solo perché ogni successivo esemplare, non sarà mai uguale agli altri. Il telaio artigianale su misura è da sempre una scelta di stile, di carattere, di massima prestazione, ma non può piacere a tutti, anzi direi che non deve piacere a tutti, perché significherebbe non avere stile, non avere carattere, perdere la prestazione più estrema, per diventare una creazione di massa #esserechiaricontutti Detto ciò, dopo tanti anni di test, posso concludere che esistono ottimi telai top di gamma e telai hors category. Saluti ciclistici.
Pagella (dopo un anno e 1/2 di test):
Reattività: 10
Rigidità torsionale/laterale: 10 ( talmente rigido che non solo si risparmia energia, ma si devono spingere all'interno i forcellini del carro posteriore per fare entrare la ruota !!! Mai vista prima una cosa simile )
Rapporto peso/rigidità : 10 ( 145 n/m x 798 grammi x Toray T1100 x UD !!!!)
Stabilità: 9 ( sulla strada asfaltata)
Peso kit telaio: 9 ( il giusto compromesso)
Maneggevolezza: 9 (agile nelle discese tecniche; dato influenzato dall'interasse corto)
Comfort: 8 ( voto riferito all'assetto biomeccanico estremo con ruote ultra rigide del test, serviva per renderla una macchina da corsa, un oggetto per corridori, un "arma" da corsa in linea; con ruote diverse e assetto biomeccanico normale il voto aumenta)
Bellezza: 10+ ( un oggetto da collezione, si vede solo il carbonio).
Difetti: da migliorare lo scorrimento del filo del freno posteriore.
Il test è stato realizzato con il prototipo fornito dalla Pedemonte Bike.
AVVISO PER I PEDALATORI: il test si riferisce al telaio artigianale su misura e non al telaio artigianale con misure standard. #onebikeforever si riferisce solo al telaio artigianale su misura.