martedì 13 settembre 2022

Regressioni sociali: il pedalatore non saluta ( ma sfida con lo sguardo). #cycling

 Essere ciclista è uno stile di vita. Saluti ciclistici. 



7 commenti:

  1. Grandissimo post! Questa dei sorpassanti che non salutano sta diventando per me una faccenda esistenziale e perciò mi associo al grido di disprezzo che si eleva da queste nostre dignità ciclistiche.
    Io ho sempre salutato, tutti e sempre, e spesso sono rimasto non-salutato. Ma prima me ne facevo una ragione, oggi, forse alla luce di una maggiore sapienza senile, non più. Prendo male la situazione, la considero un insulto al ciclismo più autentico, più che un disprezzo verso il ciclista.
    Dunque, affrontiamo la cosa da versanti antropologici, perché i non-salutatori fanno parte di una categoria ciclo-sociale molto connotabile, discretamente diffusa sul territorio anche se non numerosa, resistente a qualunque influenza positiva dell'ambiente circostante. Non parlerei di maleducazione, parlerei piuttosto di supponenza che, su strade che si tracciano dello stesso sudare, mio come il suo, è perfino peggio. Perciò poiché, a dispetto della stazza e dell'età, la gamba non è poi così scadente, me ne faccio un impegno di attaccarmi alla ruota dello sdegnoso non-salutatore, che non cederei nemmeno ai miei nipoti, di resistere ad ogni suo palese e ripetuto tentativo di sgancio, di attendere lo scollinamento per poi donargli un generoso e distinto: «Tutto qua!». Intendiamoci, non mi riesce sempre, ma spesso. E quando riesce mi ripaga più di qualunque virtuale medaglietta da "volata al cassonetto" che la strada possa offrire.

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    1. Ciao Gabriele R. . Grazie. Il saluto fino a qualche tempo fa era la regola non scritta tra ciclisti; il saluto si può fare con la mano, con la testa, con un fischio, o come spesso mi capita di fare gridando " Andiamooooo", anche ai gruppi che passano dalla parte opposta, basta salutarli una volta sola, vale per tutti. Il classico esempio è poi quello di quello che incroci, in incontri quasi ravvicinati, faccia a faccia, su strade strette, o di media grandezza, quello che non ti saluta o non risponde al tuo saluto. Ecco questi sono i casi. Penso che sia diminuito il senso di appartenenza, l'essere ciclisti, oramai molti si sentono "protagonisti", o non ci sia più voglia di salutare. E' un mondo in parte duro e triste. Saluti ciclistici

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  2. Condivido il tuo commento; sono d'accordo. Per quanto concerne poi il caso della questione, attaccarsi alla ruota, a mio modesto avviso, se si vuole attaccarsi alla ruota, basta salutarlo e chiedergli di stare a ruota, se non si vuole dargli il cambio. Poi c'è il caso come quello di cui parlavi; saluti ( e non risponde) gli stai a ruota e quello cerca di staccarti. Se l'altro non saluta vuole la "battaglia" e si deve solo scegliere cosa fare; se staccarlo o non farsi staccare. Comunque non comprendo perché le persone, non capiscano che essere ciclisti, sia uno stile di vita e che il ciclismo amatoriale, invece sia solo un modo per evadere dallo scialbo quotidiano, scoprire luoghi belli, e mantenersi in forma, affezionandosi alla bici. Saluti ciclistici

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  3. A me capita spesso ultimamente che superando in salita un ciclista o pedalatore che sia e saluto con un "buongiorno" o "ciao" che il saluto non viene ricambiato. Non lo so in che società viviamo e quale è il problema di queste persone. Questa è una questione di educazione basilare che quanto sembra in tante persone oggigiorno manca! Saluti ciclistici

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  4. l'educazione, o c'è o non c'è n'è ma manco un granello questo oggi in bici, in auto, in moto, a piedi ed in ogni aspetto del vivere quotidiano in comunità. Inutile dire che negli anni '80 c'era educazione che col tempo è andata persa. Anche il mondo del ciclismo non è immune da questa situazione anzi, coi grandi numeri e diventando una moda ed un modo per apparire diciamo che il livello medio dell'uomo in lycra si abbassato a livello terra terra. Io saluto tutti senza distinzioni e senza squadrare, cosa che vedo fanno invece molti altri, a voce, alzo la mano, abbasso la mano e poi a seconda di come viene indice in fuori o la V indice e medio, sarà forse eredità della passione per la moto, non saprei, ma saluto veramente tutti. andando oltre, per quel che penso io, l'educazione (civica) diciamo che va coltivata almeno per come la vedo e vivo io, l'educazione la mostro verso tutti sempre ricevendone sempre meno ma questo è il mondo oggi, unica modo che si ha per cambiarlo o alneno coltivare questa speranza è andare controcorrente contro gli usi e "scostumi" moderni. E allora vai di educazione e rispetto, sempre con tutti a prescindere, per lavoro mi trovo e mi sono trovato spesso a confrontarmi con una fauna e flora molto diverse dalla migliore "sulla carta" alla peggiore "da banche dati" eppure, sarà strano, ma ho ricevuto più rispetto da questi ultimi, spesso persone che vivono di espedienti, ai margini, sopra e oltre le regole delle legge, assurdo ma è cosi ed è accaduto anche perchè alla base c'è rispetto, come detto, a prescindere. Saluti ciclistici e da cittadini!!!

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  5. I pedalatori rispecchiano la societa' di oggi, ne piu' ne meno di altre categorie. Tanta apparenza e poca sostanza. Confesso che, almeno dove abito io, i pedalarori di mezza eta' sono fra quelli piu' reticenti al saluto, mentre i ragazzi giovani hanno una cultura ciclistica, un agonismo sano (per fortuna), tanta passione e salutano sempre, Personalmente penso che sia dovuto al fatto che i ragazzi vivono la passione della bicicletta mentre molti 40/50enni sono il frutto del marketing di questi anni: bici areo, alla moda, freni a disco, abbigliamento di livello. Per questi pedalatori la bici rappresenta una moda temporanea, presto si dedicheranno ad altro.... spero prima possibile. Sono molto confidente nella gravel, molti si stanno buttando li, vedremo se ci restano.

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    1. Ciao Massimo. Mi piace molto il tuo commento. Dalle mie parti invece quelli che non rispondono al saluto sono talmente tanti che sono di tutte le età, persino gli anziani ! Saluti ciclistici.

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