martedì 29 dicembre 2020

COVID "party" e pedalatori !

Basta con i  gruppi dei pedalatori durante la pandemia ! Fateli su Whatsapp !!! 

Uno studio scientifico sull'aerodinamica condotto dalla Eindhoven University of Technology, KU Leuven e Ansys ha dimostrato scientificamente quello che accade quando si pedala dietro un altro ciclista !  E' evidente il concreto pericolo di contagio nel caso di ciclisti  positivi al COVID ! Nonostante la pandemia mondiale, sulle strade vedo, tanti, troppi pedalatori in gruppo o comunque insieme ad almeno 1/2 pedalatori ! E' stucchevole vedere foto di uscite di gruppo pubblicate sui social, come se nulla fosse !! Quanta superficialità ! Considerato che pedalare a ruota non migliora la condizione atletica, in quanto pedalare contro vento, da soli, migliora la forza e la posizione in sella, rendendola più aerodinamica (  il ciclista rappresenta l'80% del limite all'aerodinamica, il resto lo fa il telaio, ruote e abbigliamento), mi chiedo perché contribuire a diffondere il virus ? Dal DPCM del 3/11/2020 fino all'ultimo del 18.12.2020 è consentito svolgere: " l'attività sportiva purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri ...". E' evidente che se si "succhia" la ruota di un altro pedalatore o di altri pedalatori, il limite di due metri non si può rispettare, con grave nocumento per la salute. Capisco che la maggioranza dei pedalatori, ama "succhiare" la ruota e chiacchierare, restare in scia per faticare di meno, fermarsi al bar e fare comitiva urlante e festante, come se fossero degli alunni durante la gita, ma siamo in pandemia mondiale, ci sono gli ospedali al collasso, milioni di morti e contagiati, molti  dei quali asintomatici. Si può continuare a fare finta di nulla e a pensare di essere immuni dal contagio solo perché si pedala all'aperto ?! Si può continuare a mettere a rischio la salute pubblica e personale ?! E' stucchevole questo comportamento illegale e pericoloso. Cambiate abitudini e iniziate ad allenarvi seriamente, imparando a prendere il vento in faccia. Fatelo presto; per il 2021 ci sarà ancora l'emergenza pandemica. Pedalate da soli. La salute è il bene più prezioso che abbiamo. I soldi si possono sempre fare, la salute una volta persa lo è per sempre. Quindi ogni volta che pensate di uscire con gli altri, prima di chiamare al telefono o chattare per organizzare l'uscita ( che stress ! ), guardate prima questo video, un documento scientifico realizzato dagli studiosi dell'aerodinamica, i quali peraltro collaborano con il team professionistico Jumbo Visma e riflettete sul rischio del contagio. Del resto, non c'è bisogno di uno studio scientifico sull'aerodinamica per capirlo; se si rimane a ruota si prende in faccia il mocciolo e la saliva di quelli del gruppo; tutti i ciclisti lo sanno, i pedalatori forse no ! E' disgustoso e anti igienico. Immagino che i pedalatori hanno bisogno di uscire in gruppo per stare a ruota e faticare di meno, ma anche per motivarsi. Difficilmente riusciranno a farne a meno, anche a costo di finire contagiati o sanzionati da 400€ a 1000 €. Anche per questo i pedalatori non sono e non potranno mai diventare ciclisti, pur se acquisteranno bici all'ultima moda ! Non è la bici a fare il ciclista, ci vuole ben altro. 

E' in vigore il divieto di assembramento, per tutti !

Saluti ciclistici. 

Credit video Bert Blocken Prof. Civil Engineering | Eindhoven Univ. of Technology, NL & KU Leuven, Wind Engin. ). Ringrazio l'ingegnere Bert Blocken per avermi autorizzato a pubblicare questo video.




domenica 27 dicembre 2020

Domenica fangosa.

Stamane sui monti, ho continuato l'allenamento percorrendo una strada ondulata, superando fango e pozzanghere. Pace e silenzio. A farmi compagnia gli alberi e qualche uccello nascosto nel bosco. Il ciclista è fatto così, non ha limiti. La bicicletta da corsa, non ha limiti. I limiti li hanno i pedalatori; il marketing li studia, li coltiva e ci campa. Saluti ciclistici.



Per patine di giornali si intendono riviste ( e siti web) esteticamente attraenti, con belle foto, corredate da articoli. Il termine patinato deriva dalla carta impiegata, per ottenere effetto lucido, colori più vivi. Tutto creato dal marketing per confondere. 


giovedì 24 dicembre 2020

Cuore di ciclista.

Controllo il livello di ossigeno nel sangue, la pressione arteriosa e il battito cardiaco, giornalmente. Questo è il mio battito cardiaco, misurato a riposo, oggi, dopo due tazze di tè ( il tè contiene la teina, sostanza affine alla caffeina): 41 battiti al minuto ( valori di bradicardia). L'ho voluto misurare dopo l'assunzione del tè, che consumo amabilmente; l'ho fatto per rendermi conto degli effetti. Senza tè, i miei battiti scendono a 40 al minuto. Tanto per rendere l'idea. La frequenza media ( a riposo) è tra i 60/100 bpm. Gli sportivi allenati invece vanno da 35/42 bpm. Dal numero di battiti al minuto, si capisce, il livello e la qualità di allenamento; più il valore è basso e più si è meglio allenati.  Segno inequivocabile dell'allenamento ad alta intensità ( allunghi in salita e ripetute sempre in salita). L'allenamento costante permette di alzare progressivamente la soglia anaerobica, e quindi di tollerare meglio lo sforzo fisico, appunto grazie ad un numero basso di battiti del cuore. Ecco perché i campioni hanno valori di riferimento molto bassi; anche per questo motivo, vanno più forte in salita, riuscendo a gestire meglio lo sforzo, insomma a soffrire di meno. Per quanto concerne il livello ( e la qualità) dell'allenamento, il battito cardiaco è più attendibile, preciso ed indicativo dei chilometri segnati da un computer. Ovviamente i medici ci consigliano, ogni anno, di fare controlli. Nella foto la misurazione del mio battito cardiaco e dell'ossigenazione nel sangue. Saluti ciclistici. 






Hanno ucciso la bicicletta da corsa !

 


E mentre il ciclista pedala 4 stagioni, hanno ucciso la bicicletta da corsa ! Chi sia stato non si sa ! Forse i pedalatori o la pubblicità ! 

La bicicletta deve essere valutata sulla strada; complessivamente. Faccio un esempio tanto per essere sempre chiari ed oggettivi, ma vale per tutti i  nuovi telai di ogni marchio. Specialized Tarmac SL6 tubo sterzo 126 mm tubo orizzontale 531 mm. Specialized Tarmac SL7 tubo orizzontale 113 mm tubo orizzontale 531 mm. Alla SL7 bisogna aggiungere più spessori per alzare il manubrio e questo non va bene. Ecco perché sulle SL7 che ho visto sui social, persino quelle dei corridori prof, si vedono molti spessori aggiunti sotto il manubrio. Ma non c'è solo un peggioramento dell'estetica. C'è un maggiore spazio "vuoto" - distanza tra il manubrio e il tubo sterzo, e inevitabilmente una maggiore flessione del tubo forcella, si stressa il tubo forcella inutilmente. Mi chiedo quanta incidenza ci sia sulla rigidità dell'avantreno e sulla maneggevolezza? Rendere il telaio più basso pensando di aumentare l'aerodinamica, ma peggiorando il comfort e l'aspetto estetico, non è una buona idea. Il ciclista se non è comodo cosa se ne fa della bicicletta ?! La bici deve avere una linea elegante, altro che spessori. Questo sfugge a tante persone. Ecco perché c'è il fenomeno che chiamo dei pedalatori. Comprano acriticamente tutto quello che gli propone il marketing, non valutano attentamente. Mi rendo però conto che il fascino della bicicletta nuova, appassiona ed inevitabilmente, cose importanti, dettagli tecnici, vengono tralasciati o non si conoscono. E' nella realtà delle cose.

 Saluti ciclistici. 

mercoledì 23 dicembre 2020

Test Bike: Castelli Gabba ROS, Castelli Tutto Nano e Castelli NanoFlex .




Se il momento migliore è quando pedalate, allora significa che siete "settati" con le giuste misure ovvero avete le quote giuste, siete vestiti con l'abbigliamento adatto, siete allenati e soprattutto siete ciclisti. L'abbigliamento è fondamentale, al punto che da esso dipende la salute del ciclista soprattutto nel periodo autunno-inverno. I pedalatori non sanno che il calore viene generato dal corpo e non dall'abbigliamento. Il corpo produce calore quando i muscoli si muovono. Quindi occorre non coprirsi eccessivamente, per evitare di sudare troppo e surriscaldare il corpo. L'abbigliamento svolge un ruolo chiave. Pioggia e vento vanno tenuti fuori lontani dalla pelle, e la pelle deve essere mantenuta asciutta dal sudore. Per me e per i ciclisti che si allenano anche nel periodo invernale, anche per mantenere la gamba allenata alla salita, la criticità maggiore non solo è quella rappresentata dal vento (freddo) che si è abituati a prendere in faccia, ma anche dalla discesa. Fare una discesa dopo avere fatto a tutta una salita nel periodo autunno-inverno, significa arrivare in cima, sudati; a quel punto, la temperatura corporea ottimale, viene "aggredita" dalla discesa. Ecco perché è fondamentale indossare tessuti traspiranti ed idrorepellenti ( e non solo quando piove). Più il tessuto riesce a mantenere asciutta la pelle, in particolare, nella parte centrale dove si sviluppa maggiormente il calore ( ecco perché sentiamo freddo alle estremità dei piedi e delle mani), più si evitano i malanni stagionali e di perdere l'allenamento fatto. Quindi la soluzione è una: vestirsi a cipolla., cioè indossando diversi strati di vestiti. Il primo strato è rappresentato dalla maglia intima, leggera, funzionale e traspirante, in modo che possa assorbire il sudore e portarlo all'esterno. Il secondo è rappresentato dalla giacca in tessuto Gore Windstopper, la quale serve a regolare la temperatura corporea e proteggerla dal vento. 
La mia soluzione primavera-autunno-inverno ( con temperature non inferiori a 5 gradi): Castelli Gabba ROS, con manicotti Castelli Nano Flex,  calzoncino Castelli BibShort Tutto Nano con gambali Castelli Nano Flex, calze in lana merinos, e solo per le giornate più fredde, la salopette Castelli  a 3/4 con tessuto Thermoflex nella parte alta, mentre in tessuto Nano Flex Light sotto le ginocchia, tessuto non garzato che previene il surriscaldamento con un trattamento idrorepellente per proteggersi anche dall'acqua sollevata dalle ruote ( la uso di meno, preferisco il calzoncino invernale Tutta Nano). Maglia intima a rete o windflex di alta qualità. 
Il Nano Flex un tessuto realizzato con nano particelle idrorepellenti. Tessuto caldo e confortevole con l’asciutto, idrorepellente in condizioni umide e sempre caldo nelle giornate più estreme. 
Ovviamente i fondelli Castelli sono tra i migliori sul mercato. Da quello a doppia densità, modello Kiss Air, a quello più sottile, modello Progetto X2 Air, a densità variabile, massimo confort, protezione, e assorbimento delle vibrazioni. Un cenno a parte merita la Castelli Gabba, la giacca più famosa al mondo, la più imitata, che indosso sin dalla prima versione lanciata nel 2010, dai corridori prof. L'ultima versione, la quarta, si chiama Gabba ROS, resa più calda davanti e con le cuciture termonastrate. La Gabba è così unica che tutti i corridori prof la usano seppure camuffata o con modelli di imitazione della concorrenza.  E' una giacca - maglia, impermeabile, a maniche corte, perfetta per la pioggia, ideale per le giornate asciutte, da indossare soprattutto con i manicotti Nano Flex. La Gabba ROS permette di mantenere il torace caldo, avendo degli inserti  ma evitando che si surriscaldi, quindi risolve il problema maggiore, quello di avere la parte anteriore del corpo bagnata dal sudore, quando terminata la salita, inizia la discesa, e come è noto ai ciclisti esperti, la salita e la discesa in autunno ed in inverno sono una cosa completamente diversa, da quelle affrontate in estate. La Gabba crea dipendenza nell'utilizzo.
Voto dell'abbigliamento menzionato ? E' una seconda pelle.  
Evitate di uscire con temperature eccessivamente fredde ( o calde) in quanto ciò influenza negativamente la pressione arteriosa e non fa bene alle ossa e ai muscoli, soprattutto quando non si è capaci di gestire la prima ora, senza allungare e mettere sotto sforzo le gambe. Per temperature inferiori a 5 gradi indosso una giacca invernale ( cosa che avviene solo in un breve periodo), ma sono costretto ad aprirla parzialmente quando pedalo in salita, ad alta intensità.  Segnalo la Castelli Alpha ROS 2 Jacket, giacca invernale con due strati, di cui uno si apre in salita per permettere all'umidità di fuori uscire e poi si richiude in discesa. 
Un ultimo consiglio: non risparmiate sull'abbigliamento, risparmiate sullo smartphone. Risparmiare sull'abbigliamento significa pedalare di meno e male, rischiare di ammalarsi soprattutto in autunno-inverno. Evitate di farvi dare abbigliamento logoro da chi lo dismette ( succede anche questo !!!!!). Lavate bene dopo ogni uscita il fondello, altrimenti i batteri possono causare infezioni, anche a carico dell'apparato genitale. I fondelli dopo qualche stagione (ma solo i migliori resistono tanto) si "sgonfiano" e non sono più idonei, continuare ad indossarli, sarebbe come pedalare a pelle. Stesso discorso vale anche per i tessuti; dopo qualche stagione, i migliori tessuti, perdono le caratteristiche. Ovviamente mi riferisco a stagioni di utilizzo e non di quelle in cui tenete nell'armadio l'abbigliamento. Vi consiglio di non indossare divise sociali a basso costo, che definisco "mono stagione"; aggregano, ma non fanno bene il loro lavoro. Soldi buttati. Saluti ciclistici.



Grammomania: Pedemonte Rhinoceros RS !

Oggi la rubrica Grammomania, si occupa della Pedemonte Rhinoceros RS, aero bike, con freni tradizionali (disponibile anche nella versione con freni a disco), costruito artigianalmente a Genova, su misura. La linea della Pedemonte Rhinoceros RS è unica, imponente, ma incredibilmente leggera. Interessante il confronto sulla bilancia con due competitor industriali standard nella corrispondente taglia M, la  Colnago Concept CLICCA QUI (circa 300 grammi in meno, la bilancia pende nettamente a favore della Pedemonte Rhinoceros RS) e la Bianchi XR4 CLICCA QUI  (il kit telaio/forcella Bianchi Oltre XR4 è 20 grammi più leggero; da valutare il peso del reggisella). Prossimamente aggiornerò questo post con altre foto e pese della Pedemonte Rhinoceros RS assemblata, tanto per mettere le cose in chiaro, ancora una volta, con i "fanatici" del disco (diventati anche generalmente intolleranti, considerati i commenti social scritti a Cassani, finito sulla "gogna" mediatica per avere presentato, la sua nuova Pinarello con freni tradizionali, e spiegato il motivo per cui preferisce rim brakes). Lo ribadisco con una metafora; i marchi industriali ringraziano i pedalatori fermi al bar a chiacchierare davanti a cornetti e caffè; i ciclisti invece continuano a pedalare davanti al gruppo. Faccio gli auguri al lettore del blog, esperto e forte ciclista, per le foto inviate e condivise. La linea del mio blog, quella cioè di far conoscere prodotti di assoluta qualità e soprattutto alternativi alla solita scelta di massa, continua a ricevere consensi; ci sono tanti ciclisti, che continuano a scegliere, fuori dal coro, prodotti alternativi a quelli visti alle corse in TV e sulla stampa pagata dal marketing. E' tempo del ciclista evoluto, il nuovo archetipo con il quale il mercato deve fare i conti; ciclisti esperti ed esigenti; i pedalatori li lasciamo al marketing, quelli comprano tutto e in modo compulsivo, a prescindere. Per preventivi gratuiti e CONTATTI vendite@pedemonte.bike ; +39 351 92 62 152 -  +39 349 54 52 266 ....dite che siete lettori del blog 😉 Saluti ciclistici. 

                 


Genova. Fabbrica Pedemonte. Il telaio sulla dima e nella scatola di legno preparata per il cliente ...
          ..et voilà...#onebikeforever....


martedì 22 dicembre 2020

Ciclismo ed emergenza Covid 2020/2021

A proposito di come comportarsi nei prossimi giorni, in cui entreranno in vigore le nuove regolamentazioni per i giorni zona arancione e zona rossa. Per chi è un operatore di diritto, l'argomento deve essere letto mediante collegamento e interpretazione delle norme succedutisi in questi ultimi mesi. Tuttavia per dare un suggerimento ai ciclisti, lettori del blog, allego due email ricevute dalle Autorità preposte e due FAQ del Governo. Vi invito a leggerle collegandole tra di loro. Attenzione. Le FAQ non sono delle norme giuridiche e quindi non sono vincolanti per gli operatori di polizia. Contano solo le norme e le circolari del Ministero dell'Interno, contenenti le indicazioni date alle Forze dell'Ordine. Ovviamente sono fatte salve le eventuali ordinanze regionali e sindacali più restrittive, le quali prevarranno sui provvedimenti del Governo, ma solo nell'aerea territoriale di competenza.. Non complicatevi la vita. Saluti ciclistici.








domenica 20 dicembre 2020

Sei ciclista o pedalatore ?

Essere ciclista significa avere lo stile del ciclista, fare la vita del ciclista, mangiare come un ciclista per avere il peso forma, avere la passione del ciclista, fatta di sostanza e non di apparenza; per il ciclista contano le gambe, il cuore e le palle, quando e’ in sella non chiacchiera, non fa salotto, pensa solo ad allenarsi e a gustarsi il paesaggio, non perde tempo al bar, preferisce fermarsi in cima ed ammirare il panorama, fare uno scatto, respirare l’odore della natura e ripartire a testa bassa. Il ciclista non si siede sul tubo orizzontale della bici, lui ama la bici non la tortura, ma la pulisce, la lubrifica. Il ciclista si cambia il tubolare da solo, sa registrarsi il cambio, al negozio ci va solo per cose importanti, non perde tempo, si barcamena tra lavoro, famiglia e allenamento, ottimizza il tempo. Il ciclista saluta, e non fa il fanatico, e sulla bici, non guarda in faccia a nessuno, e’ uno spartano, pensa solo a spingere più forte, il suo obiettivo e’ superare i limiti, una sfida contro il tempo e gli anni che passano. Il ciclista e’ uno sportivo, sa che c’è un altro ciclista più forte, ma lui non indietreggia, combatte. Il ciclista non ha paura del freddo, del caldo e della sfida. Il ciclista e’ ciclista sempre, ama la natura, non getta mai rifiuti, ma li ripone nelle tasche della maglia. Il ciclista sa riconoscere le gambe degli avversari, li rispetta, ma non fa sconti, non porta a ruota nessuno, se non lo chiedono per piacere. Lima e prende il vento in faccia, tira il gruppo e non succhia ruote. Il ciclista si allena anche da solo, anzi lo preferisce, così riesce ad allenarsi con il vento. Il ciclista non pedala con la posizione del cobra, piega braccia, schiena e stringe le gambe. Il ciclista non è un pedalatore, quello perde tempo a cercare l’ultima cazzata del marketing, a succhiare ruote, fare salotto in gruppo, chiacchiere al bar. Pedala per sembrare un ciclista, per farsi vedere dai vicini di casa e darsi importanza. Il pedalatore e’ un consumista compulsivo, senza carattere, si sente sicuro solo se cambia ogni anno la bici e lo fa solo per sentirsi migliore. E tu sei ciclista o pedalatore ? 

Saluti ciclistici. 

Un anziano ciclista un giorno mi disse:- " Guarda la gamba del tuo avversario prima di decidere cosa fare". Questa è la mia gamba. 


Bicicletta da corsa: quando sostituire i pneumatici.

 

Aggiungo. Quando il pneumatico è vecchio, si secca, perde la morbidezza e la viscosità  al tatto. Se non ci dovessero essere segni incisi sul battistrada,  come quelli sul video, che servono per togliere acqua e/o migliorare il grip, l'usura e il conseguente appiattimento, si vede lo stesso, in quanto il battistrada è consumato e abraso con piccoli crepe. Non portate mai il pneumatico oltre i limiti dell'usura, potreste avere il brutto inconveniente di forare più facilmente, ma soprattutto di "stracciare" la tela della carcassa. Risparmiate su altro. Saluti ciclistici. 

Consigli per ciclisti #nonsologambe




 

Spero che con questo video sia riuscito ad avervi dato degli spunti. L'attività di integrazione per potenziare il core, anche senza attrezzi, quindi con esercizi a corpo libero, è fondamentale per evitare scompensi muscolo - scheletrici ed evitare il trofismo muscolare e quindi l'insorgenza degli infortuni. Inoltre serve per migliorare la prestazione con la bicicletta. Potenziare il tronco con il plunk è utile per migliorare i muscoli addominali, dei fianchi e della schiena. Fondamentale anche lo stretching non solo per migliorare la mobilità della schiena, quindi l'allungamento e la capacità di rimanere in posizione aerodinamica, ma anche per migliorare la salute dell'apparato muscolo scheletrico, impedendo l'insorgenza delle contratture, piccoli bozzetti, che si sentono toccando le fasciature muscolari delle gambe, i quali non solo sono fastidiosi, e provocano l'infiammazione, ma limitano la performance e provocano infortuni. Pedalare e quindi sforzare i muscoli, li contraggono, li "accorciano", favorendo l'insorgenza delle contratture. Buon motivo per rivolgersi anche ad un massaggiatore o fisioterapista, che controllerà lo stato dei muscoli e potrà semmai "sciogliere" le contratture. Ecco qualche consiglio utile per i miei lettori. Ricordate sempre che il ciclismo non è solo la bicicletta. Per consultare il post sul plunk e sullo stretching CLICCA QUI Per consultare il post sulla salute dell'apparato muscolo scheletrico CLICCA QUI Saluti ciclistici. 

sabato 19 dicembre 2020

Ciclismo su strada: come vestirsi in inverno.

 





Uno dei modi per riconoscere il ciclista è anche il modo in cui si veste. Imparare a vestirsi è fondamentale per il ciclista. Sbagliare è dannoso per la salute; ammalarsi significa perdita dell'allenamento fatto e obbliga a ricominciare il programma. Quindi con temperature inferiori a 2 gradi, è meglio rimanere a casa ed allenarsi sui rulli. Il freddo esagerato è deleterio per le ossa e i muscoli; il gelo sull'asfalto, non perdona. Sudare con il gelo sarebbe autolesionismo, soprattutto in discesa.  Scusate se nel video ho dimenticato di dire che uso anche i guanti invernali. Li avevo tolti e messi uno sulla sella, l'altro ci ho appoggiato il manubrio per evitare che strofinasse contro la rete metallica. Saluti ciclistici. 




venerdì 18 dicembre 2020

Il vento di mare: il migliore allenatore.

Il vento e’ il mio allenatore. Il migliore modo per allenarsi e’ quello di pedalare in salita contro vento ! Il migliore modo per allenare l’abilità e il coraggio e’ pedalare in discesa contro il vento laterale e frontale ! Pedalare in salita, contro vento, è come aumentare il grado di pendenza. Un ciclista che non sa pedalare, da solo, contro vento, è come un subacqueo che non sa nuotare. Il vento 🌬 di mare 🌊è il più difficile da gestire. 😉Il migliore modo per testare ruote e telai ( e freni) e’ la salita. discesa, con il vento 💨. Io testo anche in salita e contro vento 💨. La Specialized scrive a proposito dell’importanza dell’aereodinamica anche in salita. Bene. Sarebbe interessante pedalare con i loro ingegneri, su questa salita e contro questo vento marino. Niente galleria del vento, ma solo la realtà dura della strada 💨Alcuni dati relativi alla situazione del video. Il vento soffia a circa 48 km/h. Io peso 60 kg e la bici test pesa 6 kg e 50 grammi. Non serve aggiungere altro. Saluti ciclistici.



mercoledì 9 dicembre 2020

Specialized Aethos: l'occasione perduta !

Peccato ! Sarebbe stato il ritorno della bicicletta da corsa; sarebbe stata migliore se fosse stata costruita senza freni a disco, niente più aero complicazioni, niente più carro posteriore basso, un ritorno al passato, una rivalutazione del telaio classico, destinato ai ciclisti nell'anima. Finalmente il disegno tradizionale, quello ideale per una bicicletta da corsa, essenza della macchina per la salita, senza tubi mozzati dall'aerodinamica ( inutile sulle colline e sui monti). Quando scrivevo che la scelta della Specialized con la Tarmac SL7, di puntare sempre di più sull'aerodinamica, per mandare in pensione la Venge, fosse inutile per la salita, inutile per i pedalatori, che pedalano come dei cobra, con la schiena e le braccia non piegate, un occasione sprecata per alleggerirla seriamente, forse qualcuno della Specialized, avrà condiviso il mio pensiero nato dalla strada e avrà concepito la Specialized Aethos. Lo dichiaro ufficialmente: se non fosse stata deturpata ed appesantita da circa mezzo chilo di freni a disco, sarebbe stato il mio prossimo test. Ma ahimè, quelli della Specialized hanno deciso di sprecare l'occasione per  produrre qualcosa di unico, in un panorama della bicicletta dettato dalla massificazione. Penso che sia mancato poco che ciò accadesse. Forse il concept dell'Aethos, non lo aveva escluso, ma poi dai piani alti, qualcuno avrà deciso diversamente. L'Aethos ( ma nella versione S Works), sarebbe stata così il telaio più leggero del mercato, anche se la Canyon potrebbe contendergli il primato. Uso il condizionale, in quanto mi fido solo della mia bilancia. Il  freno a disco è qualcosa di avulso, dallo stile elegante della bicicletta da corsa, come la Aethos, inutile, complicato, costoso, orpello. L'Aethos è un telaio essenziale, tutto quello che serve al ciclista. Un telaio pensato per il ciclista, ma che alla fine è diventato un telaio "da pedalatore". Ne avrebbero venduti di più. Considerato che il freno a disco non è un prodotto perfetto e nei prossimi anni subirà innovazioni, è stata un occasione perduta quella di realizzare la versione speciale della Aethos per freni tradizionali. Allora mi è piaciuto fotografarla, appesa al muro, senza dischi e il relativo assemblaggio sgraziato. Elegante, essenziale, un telaio come dico io, da "mettere alla frusta". Ecco preferisco vederla appesa al muro, come una tela di un artista, per spiegare, come l'apparenza si trasforma nell'essere. Il telaio da tenere per sempre. Senza il freno disco, che gli ha tolto l'anima. Eccomi allora a riflettere sull'Aethos, davanti ad una "tela incompiuta", che non sarà mai esposta in una galleria di arte moderna. C'è mancato poco.  Nota tecnica: l'Aethos ha un carro più lungo e largo, necessario per assemblare i freni a disco. Con i freni tradizionali, la Aethos avrebbe avuto il carro posteriore più corto, quindi più reattivo ( scattante), oltre che leggero, e dal punto di vista estetico la linea sarebbe stata più proporzionale. Con i freni tradizionali, l'interasse sarebbe stato più corto e quindi l'Aethos sarebbe stata più maneggevole. Basta confrontarla con le geometrie della Tarmac S Works SL6, addirittura più racing, non solo dell'Aethos, ma anche rispetto alla Tarmac S Works SL6 disc e alla SL7 S Works. Inoltre l'Aethos e la SL7 S Works rispetto alla Tarmac SL6 S Works hanno il tubo sterzo più basso, quindi sono meno confortevoli, e costringono ad aggiungere spessori, con la conseguenza, non solo di peggiorare l'estetica della bicicletta, ma anche la prestazione e la rigidità dell'avantreno. Tutto questo è un fatto oggettivo. Mi raccomando. Siate ciclisti e non pedalatori. Saluti ciclistici. 

Specialized Aethos 

Il mio test bike .

Forse sono l'unico che testa davvero.......fino al limite. Saluti ciclistici. 
 
Stress test. I miei test lasciano i segni. 

Monte Faggeto

Si parte dal mare e si arriva a 760 metri, poi inizia la salita di 8, 9 km del monte Faggeto che arriva a poco più di 1200 metri dal livello del mare . Saluti ciclistici








domenica 6 dicembre 2020

La borraccia delle fatiche.

In questo video c'è la borraccia delle fatiche realizzata in terracotta, regalata da un caro lettore del blog, sulla quale ho aggiunto il nome di alcune delle cime conquistate sulle Alpi e sull'Appennino. Mi piace pensare che sia la borraccia in terracotta del gladiatore; un tempo essi bevevano da giare di terracotta. Per chi vorrà sfidare le grandi salite del ciclismo, potrà leggere le mie recensioni con foto, consigli e dettagli, nella rubrica "Recensioni delle salite"; per leggerla CLICCA QUI  . 
Ringrazio Il Gazza per questo gradito regalo. Saluti ciclistici. 




mercoledì 2 dicembre 2020

Comunicazione di servizio: usate Google Chrome quando vi collegate con il Blog.

Comunicazione di servizio. A seguito di segnalazioni ricevute da alcuni lettori, posso indicare la soluzione al problema: per  postare commenti e collegarvi con il blog Pedalare verso il Cielo usate il motore di ricerca (browser) Google Chrome, soprattutto se avete dispositivi Apple e usate Safari. Blogger è Google. Ringrazio per la segnalazione Lorenzo. Segnalate eventuali e futuri problemi postando commenti su questo post. Ne approfitto per ricordare ai lettori, di non postare più commenti sulla pagina Informazioni sul Blog per raggiunti limiti di commenti pubblicati ( più di 200!). Potete continuare a farlo postando commenti sui post più pertinenti. NON CONTINUATE A CHIEDERMI CONSIGLI PER ACQUISTI: NON SONO UN NEGOZIO. Ringrazio ancora tutti i lettori per i commenti e per le visualizzazioni. I miei test sono dialoghi scritti sulla strada, in compagnia del vento, spesso nel silenzio di una via montana che attraversa boschi colorati da ogni stagione. I miei test sono tutto quello che ho imparato. Non sono un nuncio, non accetto sponsor, non ripeto comunicati stampa, sono indipendente da linee editoriali. Test e basta. Punto. La bicicletta da corsa, per me non è una moda, è uno stile di vita. Il mio Blog è senza pubblicità, quindi le vostre visualizzazioni servono per lasciarmi attestati di stima e di condivisione che mi lusingano del lavoro fatto solo per passione. Un abbraccio corale. Saluti ciclistici. 

Pedalare verso il Cielo su Instagram

La pagina Instagram del blog CLICCA QUI. Saluti ciclistici. 



La tazzina del caffè !

Condivido questo gradito ed originale regalo che conserverò tra i ricordi del blog, e sono tanti. Certi momenti segnano il tempo, incisioni preziose nel libro dei ricordi, segno della stima e dell'amicizia che mi lega a tante straordinarie persone con le quali ho condiviso e condivido la passione per la bicicletta da corsa e il piacere di pedalare senza confini. Un ringraziamento a Il Gazza per il gradito regalo. Saluti ciclistici.