venerdì 31 luglio 2020

Test e training montani. Spiritualità e forza.

Oggi terminano le programmate cinque settimane di allenamenti e test ( alternando due bike test) sui monti. Partenza dal mare per arrivare in quota, come piace a me, stile Taiwan Kom Challenge, dal caldo umido del mare, al fresco dei monti. Un esercizio mentale stressante, un allenamento più impegnativo, un banco test duro; ci si migliora solo spostando i limiti più avanti.  Silenzio e strade asfaltate, con le cime degli alberi spesso animate dal vento, quasi a volermi salutare. E poi arrivare lassù dove c'era "qualcuno ad aspettarmi". Ti ringrazio per avermi "accolto" nella mattine estive. Ogni volta che arrivavo in cima, mi hai donato silenzio e un senso di pace. Ti ringrazio per avermi donato parte della bellezza. Ti ringrazio per avermi ricaricato di spiritualità. Bellezza e spiritualità, i doni più grandi, dopo la vita. Rendo a Te omaggio. Padre e madre di tutti. Saluti ciclistici.

 


Mai sottovalutare un ciclista che non segue le mode !

E pensare che l'ex corridore spagnolo aveva fatto tutto molto bene, tempo, periodo, e persino ne aveva approfittato per la promozione del telaio disc all'ultima moda, di cui egli ne è testimonial ! Tutto ok, fino al momento in cui un ex corridore irlandese, si è messo in testa, di provarci anche lui, e alla fine, suo malgrado a finito per  togliere il podio mondiale KOM a Contador. Probabilmente lo spagnolo ci sarà rimasto male, se non altro, per il modo in cui l'irlandese, lo ha fatto: con una bicicletta rim brakes ( lo spauracchio dei fanatici dell'ultima moda), alleggerita per l'occasione, in un modo ordinario per chi segue le corse contro il tempo in salita, come la Monsal Hill Climb, e soprattutto con un distacco di 20 minuti ! Dunque Mc Laughlin ha battuto il famoso Contador, entrambe in pensione come atleti, con un tempo di 7 ore 4 minuti e 41 secondi, 20 minuti in meno ! Tempo riconosciuto ufficialmente dalla Hells 500 che gestisce il KOM. E pensare che l'irlandese di 33 anni, come professionista ha partecipato solo al campionato del mondo su strada 2012 e a quello Under 23. La morale. Non sottovalutare mai un ciclista e smettetela di seguire le mode pensando di essere più forti solo perché avete creduto al marketing e alla TV. In salita e in discesa non ci vogliono i dischi e gli effetti speciali aerodinamici, ma le gambe, quindi il migliore rapporto peso/potenza, l'abitudine a pedalare in ascesa, quindi la testa, ed infine una bici leggera e rigida, meglio se molto rigida. Il resto è marketing. Non pensate alle tasche dei campioni, pensate alle vostre e a scegliere prodotti che abbiano più qualità e non abbiano sponsor da pagare. Il prezzo deve comprendere solo la qualità e non le spese che non fanno la qualità. Saluti ciclistici. 


venerdì 17 luglio 2020

L'Italia non è un paese per ciclisti.

Dicono che l'Italia sia il paese più bello, non lo so, ma sicuramente non è il paese adatto ai ciclisti, soprattutto ai stradisti. Strade urbane ed extraurbane, aggrovigliate, sporche, spesso con manto stradale rovinato e pieno di buche, trafficate all'inverosimile. Le strade italiane non sono state costruite per i ciclisti, e sono "abitate" da automobilisti medi, intolleranti e socialmente involuti. Le strade sono di tutti, anche di chi decide di percorrerle in bici, migliorando la qualità dell'ambiente e la salute pubblica. Eppure troppi ciclisti, sono vittime di aggressioni da parte di automobilisti; tanti ciclisti finiscono uccisi o feriti. Non si può continuare a fare finta di nulla, ad accettare questo stato di cose. Invece di pensare a cambiare bici, in modo compulsivo, ogni ciclista dovrebbe impegnarsi a cambiare la situazione attuale, che è drammatica, se si contano le quotidiane vittime stradali. Dunque occorrono azioni di sensibilizzazione sociale e quella che definisco "politica ciclistica", appoggiando candidati che mettano nel programma elettorale, la messa in sicurezza delle strade, corsie riservate alle biciclette su strade extra urbane, ciclabili in ogni città e paese, divieto di sorpasso del ciclista a meno di 1,5 metri. Va detto pure che i ciclisti non devono pedalare affiancati, come se le strade fossero dei salotti, e non dovrebbero frequentare strade ad alto rischi, evitando comunque di uscire in gruppi numerosi. Cerchiamo di sopravvivere, in attesa che l'Italia si evolva socialmente e culturalmente, senza dimenticare che ognuno di noi "è l'Italia". In questo quadro di degrado e di pericolo costante, rimane il sogno dei ciclisti: l'Italia come l'Olanda e la Danimarca, nazioni fondate sulla bicicletta. Fino a quel giorno, ricordate sempre che l'Italia non è un paese per ciclisti, ma solo per automobilisti. Saluti ciclistici. 
 La foto è stata scattata sul passo san Nicola, dove i corridori Daniele Contrini e il due volte campione del mondo, Gianni Bugno, rispettivamente, nel 1986 e 1996, passarono per primi durante l'8^ e la 9^ tappa del Giro d'Italia. 

mercoledì 15 luglio 2020

L'evoluzione dei comandi Shimano.

Sono le leve del gruppo Tiagra Shimano, risalgono ad anni fa; funzionano perfettamente, anzi meglio di tanti Shimano più recenti. I gruppi Shimano con i fili esterni, che uscivano lateralmente dai comandi,  avevano il top di gamma Dura Ace, chiamato "lo stendino"; penso che sia stato la migliore trasmissione meccanica in assoluto, precisa, e soprattutto longeva. Ma poi un giorno hanno "strozzato" i fili e li hanno messi "dentro", ai comandi, al manubrio, e al telaio, per miglioralo esteticamente e renderlo a passo con i tempi ( quali? Quelli del consumismo); ma che ne sanno i giovani ciclisti e i novelli ! Tuttavia, i fili ( e guaine) della trasmissione meccanica per funzionare perfettamente, devono essere esterni, punto; chiedetelo ad un telaista e ad un meccanico esperto. Attenzione. Non pensate però che i gruppi elettronici ( di tutti i marchi) siano perfetti e non abbiano problemi: avete mai visto quanti cambi e deragliatori si guastano!? Per non parlare del ciclo di vita di una batteria usata da un ciclista che percorre molte migliaia di km all'anno e lo usa frequentemente. Insomma niente è perfetto; qualcosa era quasi perfetto, ma non lo producono più. Pensate che le leve piccole dei comandi Shimano Dura Ace R9100 e Ultegra R8000, azionandole per cambiare il rapporto, spesso vanno a vuoto !!  Dunque non è vero che tutta la tecnologia moderna, sia migliore e certamente non ascoltate quelli che fanno "i giri del palazzo" e si "allenano" al bar/negozio, non lo scopriranno mai. Ecco il senso e lo scopo di questo post. 
Aggiungo una cosa che volevo scrivere da molto tempo, che apparentemente può sembrare non pertinente all'argomento. Durante i miei allenamenti montani, mi capita di incontrare ciclisti di ogni livello, regione e nazionalità. Li osservo per capire che ciclisti siano e il livello di allenamento. Ebbene quando vidi un gruppetto di giovani ciclisti filippini, correre in salita, come stambecchi con bici da corsa di qualche anno fa, mi si riempì il cuore di gioia, oltre che di fatica ! Riflessione. La bici è la macchina che rende tutti uguali, a parte, la testa e le gambe. Voi che vi fate problemi e cambiate bici o gruppi ogni anno, altrimenti non vi sentite fighi o pensate che si siano usurati !! Ingenui. Non fate brutta figura se la vostra bici non è l'ultima novità, ma solo se vi ponete dei limiti nella testa ( non ci sono limiti), non vi allenate seriamente ( il ciclista pedala, non chiacchiera) o vi dopate. Ho la nausea a vedere sempre più ciclisti fanatici che non sanno nemmeno pedalare, ma pontificano fandonie e vogliono apparire esperti. Più passa il tempo e più le loro fila aumentano. La madre degli idioti è sempre incinta. Il marketing lo ha capito e li accontenta. Saluti ciclistici. 


Allenarsi all'alba

Per chi lavora e ha famiglia, allenarsi ( e testare) non è facile, ma è più impegnativo. Allenarsi senza impegni di lavoro o con un lavoro non gravoso è tutta un altra cosa, è ideale. Quindi i ciclisti che si allenano e lavorano sono quelli che si impegnano di più e i risultati che ottengono valgono il doppio, anzi il triplo, soprattutto quando passano gli anni. Mi capita quindi di dovermi allenare anche all'alba e comunque sempre la mattina presto. E pedalare nelle prime ore del giorno, è un esercizio diverso, più vicino al ritmo naturale del corpo e della mente ( a patto che si faccia la vita da ciclista, e quindi si vada a dormire presto). I medici dicono che il livello del testosterone del nostro corpo sia più alto; posso dire che pedalare la mattina presto, mi è più congeniale, è la mia scelta preferita, lo faccio da sempre. Del resto se devi percorrere tanti km, e devi arrivare sui monti, partendo dal mare, occorre la massima energia e sfruttare più ore di luce naturale. Allenatevi e assecondate la passione, vi sentirete vivi. Il mondo è fatto per essere pedalato. Una domanda: voi dove fate colazione ? Io sui monti. Saluti ciclistici.

Dal mare ai monti. 






domenica 12 luglio 2020

Quelli che non sanno pedalare correttamente !!

Mi capita di vedere sulla strada e ultimamente sui social, ciclisti che non pedalano correttamente, ondeggiano  con il bacino, stanno dritti come cobra, e pedalano di punta, come se dovessero piantare un ombrellone sulla spiaggia ! Penso che il ciclismo è quello sport che se non lo pratichi sempre non lo pratichi più; il corpo e la mente devono abituarsi alla fatica, per fare "meno fatica" e bisogna  migliorare l'abilità con i km e le occasioni. Allo stesso modo, la pedalata corretta, è l'ABC del ciclismo praticato, della bicicletta vissuta sulla strada; ma se non sai pedalare correttamente come fai ? Mi sorprende che qualcuno di loro, abbia addirittura migliaia di followers, anche se ho scoperto che i followers, qualche volta, non dipendono dal consenso, ma dal pagamento di un servizio ! In pratica, si possono comprare followers. Ci sono dei siti che cercano sul web, profili, e gli propongono l'acquisto di tanti followers, migliaia, e anche di più, in modo da potere diventare influencer, e  guadagnare con gli sponsor. Ovviamente ci sono anche profili social, che hanno followers veri.
Detto questo veniamo all'argomento del post. Come si pedala correttamente ( poi ognuno pedali come vuole). La pedalata deve essere rotonda in modo che vi sia una perfetta coordinazione tra muscolatura agonista ( quella che spinge) e antagonista ( quella che richiama). La pedalata a stantuffo, da evitare, invece è quella solo di spinta e di punta, e questa è quella che rende poco ed è la conseguenza di una sella troppo alta o della rotazione del bacino.
La pedalata rotonda, cioè corretta, ha una precisa evoluzione dinamica: parte dal punto morto superiore, a ore 12, momento in cui inizia la fase di spinta, da parte del quadricipite. In questa fase il tallone si trova in alto, e poi inizia a scendere, riposizionandosi più in basso, in modo che il piede finisca per essere parallelo al piano ( strada), il cosiddetto punto morto inferiore, a ore 6. A questo punto, dal punto morto inferiore, inizia la fase del richiamo della pedalata, verso il punto morto superiore, ad opera della muscolatura antagonista ( polpaccio e bicipite femorale). Quindi il piede dalla posizione parallela al piano, passando dal punto morto inferiore a quello superiore, riposiziona il tallone verso l'alto. La rotazione della pedalata deve simulare un onda, in modo che la punta del piede dal punto morto superiore non finisca mai verticale nel punto morto inferiore; occorre invece  un alternanza tra la parte anteriore e quella posteriore della scarpa (tacco). Le ginocchia devono tendere internamente al telaio ( tubo obliquo/orizzontale), mentre il piede deve ruotare mediante la mobilità del tallone, leggermente verso l'esterno. Questo è l'unico modo per ottimizzare la spinta sul pedale. Altre varianti limitano la fase di spinta o quella di richiamo, che devono invece alternarsi in un sincrono perfetto. Mi fermo qui. Saluti ciclistici. 

La compravendita dei followers sui social 

mercoledì 8 luglio 2020

La fatica e il ciclismo.


Abituatevi alla fatica sui pedali, come se mangiaste e beveste, un gesto quotidiano, irrinunciabile. La fatica quotidiana, abitua la mente e il corpo, la "normalizza". Abituatevi a faticare, invece di spandere e spendere soldi per amenità. La bicicletta da corsa serve per allenarsi, non per apparire. Diventa uno strumento di tortura, per chi la considera una moda, un capriccio, e dimentica che i ciclisti ne sono il motore; puoi comprarti la bici da corsa più costosa, ma devi sempre pedalare se vuoi muoverti. La bicicletta da corsa non è una moto, ecco il motivo per cui, molti ciclisti novelli, e non della prima ora, fanno errori nella scelta della bicicletta da corsa. Quindi non dimenticate che il ciclismo è fatica, non è una partita di calcetto. Saluti ciclistici. 

domenica 5 luglio 2020

Il ciclista è acqua !

Barrette, gel e integratori ! Per molti ciclisti, un uscita è diventata costosa, altro che caffè al bar ( che costa anche quello) ! A meno che voi non siate figli di papà, che non sanno come spendere i soldi regalati, prima di entrare nel negozio, riflettete e leggete quello che scrivono sui libri, gli esperti (parlo di medici e nutrizionisti). La natura ci offre tutto quello di cui abbiamo bisogno; un esempio, la banana ! Ma quale integratori diluiti nell'acqua, non fatevi prendere in giro ! Solo acqua, serve solo l'acqua naturale, c'è tutto nell'acqua, il ciclista è fatto di acqua. Eviterete così di imbrattare il telaio (e rovinare la vernice, ma attenzione anche ad usare l'acqua minerale gassata, anche quella non fa bene alla vernice) e  di avere picchi glicemici dannosi alla salute, causano l'insulino resistenza. Non lo dico io, ma i medici e i nutrizionisti. Risparmiate e compratevi due ruote leggere, e con la gamba allenata, sentirete la differenza in salita, altro che integratori. Anzi, evitate di stanziare troppo tempo davanti ai negozi di ciclismo, o di leggere le chat condominiali sul web, pedalate, riposatevi, allenatevi e mangiate sano e regolare. Tutto questo è quello di cui il ciclista ha bisogno, oltre ad una bici leggera, con un alta rigidità n/m, comoda, e all'esperienza, ma quella la farete sulla vostra pelle, con tanti km e sacrifici, se non mollerete prima. Saluti ciclistici. 

  

Sprint al GPM !

A quelli che sanno di ciclismo, a coloro che praticano il ciclismo sulla strada e non al bar, è noto che lo sprint allo scollinamento è la perfetta finalizzazione del "lavoro" fatto in salita, durante l'ascesa; se poi ti trovi a percorrere il GPM di una famosa corsa ( il GP Falcone corsa nazionale riservata alla categoria juniores), segnato sull'asfalto, allora tutto è in "presa diretta"! E così stamane ho fatto filotto ( il terzo lungo della settimana), con volata al GPM, mentre milioni di umani impazziti e colpiti dalla sindrome "delle vacanze dopo la quarantena", si mescolavano ovunque; in pratica sono andato in fuga dal COVID 19. Vi lascio alla "telecronaca" della tirata finale girata "dall'elicottero"! Mi raccomando, non imitatemi, prendetevela comoda e pedalate sicuri . Una curiosità. Quassù il Giro d'Italia passo nel 1986 e nel 1996 e rispettivamente  Contrini e Bugno scollinarono per primi.  


Ancora un altro GPM .....


....e mentre qualcuno fa KOM - marketing per fare pubblicità ai prodotti che sponsorizza, io faccio il GPM per socializzare con i miei "tifosi" che mi attendono a bordo strada.  Saluti ciclistici. 




venerdì 3 luglio 2020

" Sui pedali" !

Ci sono ciclisti che fanno il "lungo" una volta alla settimana, io invece lo faccio prevalentemente, altrimenti mi annoio, e non riesco a testare i prodotti come preferisco e nei tempi congrui, soprattutto quando si tratta di tubolari. Per giro lungo intendo generalmente un uscita superiore alle 4 ore, di circa 130 km e 20 km di salita. Lo alterno con qualche uscita di circa 65/70 km a tutta, con un buon segmento di salita, per migliorare la frequenza cardiaca e la capacità di gestire e prolungare lo sforzo intenso. Oggi voglio condividere l'incontro frequente dei miei "lunghi" allenamenti/test; la incontro spesso, insieme alle compagne di branco; ogni volta, la saluto, e lei si volta lentamente, interrompendo per un istante il suo caratteristico ruminare; mi fissa per un istante, forse sarà anche per salutarmi, e poi "lima a bordo strada". Questa volta, mi sono fermato per fotografarla, deciso ad aggiungerla al mio diario, lo merita senz'altro. Vi presento "Sui pedali" la mucca da salita. W gli animali. Saluti ciclistici.