domenica 31 luglio 2011

Buone vacanze

E' tempo di vacanze. Il Blog " PEDALARE VERSO IL CIELO", augura a tutti i suoi lettori e alle aziende amiche,  BIANCHI e VINER,  serene e felici vacanze.





mercoledì 6 luglio 2011

La Ambrosio pubblica il test di Pedalare verso il Cielo.

La sezione test bike ha molti lettori. Riceve consensi ed è consultata on line da moltissimi appassionati e dalle aziende che mi lasciano testimonianze di apprezzamento per il lavoro svolto.  
Oggi mi pregio di informarvi che il test dedicato alle ruote Ambrosio Power 38-58 è stato pubblicato sul sito ufficiale della Ambrosio, leader mondiale nella produzione di ruote.
Consentitemi di emozionarmi perchè in ogni mia recensione cerco di trasfondere tutta la mia passione per informare correttamente gli utenti sui prodotti che scelgo di testare.
Ringrazio la dirigenza della Ambrosio nella persona della signora Marzia Marzorati.
Ecco il link della pubblicazione sul sito ufficiale della Ambrosio:

http://www.ambrosiospa.com/blog/category/i-fedelissimi/

Campagnolo Bora Ultra Two





Bora Ultra two anteriore: peso.



Bora Ultra Two posteriore: peso.
La Bora Ultra Two è lo status symbol delle ruote di alta gamma, l'immagine visibile del vento, capace di trasformare l'energia in velocità anche in salita, la più amata, la più sognata e la più invidiata.
Test bike.
La ruota è stata testata su un telaio Bianchi Oltre. In entrambe i casi la ruota ha dimostrato tutto il suo valore aggiunto: scorrevolezza.
La scorrevolezza è ottima grazie all'uso di sfere e cuscinetti CULT ( ceramic ultimate level technology). Alla base di questo brevetto campagnolo c'è l'acciaio Cronitect su tecnologia Advanced by FAG del gruppo Schaeffler, usato per le piste dei cuscinetti, adatti a sopportare la durezza elevata delle sfere in ceramica. Un acciaio con il maggiore grado di resistenza alla corrosione e che pertanto non necessita di grasso per la lubrificazione, ma solo di un filo di olio specifico. Ma la scorrevolezza è ottimizzata dalle sfere in ceramica di grado elevato. 
L'aereodinamicità delle Bora, dote peculiare secondo la Campagnolo, non è valutabile sulle strade comuni ( traffico). Ciò nonostante ho battezzato queste ruote, l'immagine visibile del vento. 
Prima di parlare della reattività della Bora bisogna introdurre e spiegarne il concetto, appunto.  La reattività è la capacità della ruota a scattare, a reagire al cambio di ritmo impresso sui pedali. Questa dipende dal peso; dalla rigidezza torsionale, che a sua volta indica quanto la ruota si deforma intorno al mozzo, nel momento in cui si spinge sui pedali; dalla rigidezza flessionale cioè quanto la ruota mantiene la propria forma lungo il profilo dell'asse, nel momento in cui la ruota si sposta dal suo asse verticale per effetto della forza generata dalla pedalata. 
Ebbene la rigidità della Bora U.T. non è il massimo della rigidità laterale ( il cerchio flette sia muovendola da ferma, che in sella). Danzando sui pedali si riceve una spinta accettabile, direi discreta, mai pericolosa rispetto all'aderenza con il terreno. La reattività è discreta, considerata l'altezza del cerchio e il peso non leggero. 
La raggiatura della ruota posteriore è realizzata con la raggiatura G3, un brevetto campagnolo, che permette di ottimizzare ed equilibrare la tensione dei raggi tra il lato sinistro e destro, aumentandone la rigidezza laterale e annulla le vibrazioni alle alte velocità. Vibrazioni che sono annullate anche per via del bilanciamento dinamico che su questo modello delle Bora è fatto sul cerchio e non più con i doppi raggi, montati nelle precedenti versioni, con una sensibile diminuizione del peso.
La pista frenante non essendo specifica non garantisce il massimo della risposta, e favorisce un fischio in discesa. 
I mozzi di classe Record, interamente in carbonio, garantiscono oltre che ad una estetica unica, una diminuizione del peso e un aumento della reattività.
Un ultimo ragguaglio tecnico: i cuscinetti sono del tipo cono-calotta che consentono di registrare i giochi tra sfere e cuscinetti e mantengono nel tempo le prestazioni.
In curva le Bora devono essere guidate in modo da non chiuderla in modo secco, ma come uso indicare, aprendola, cioè percorrendola in modo armonioso, assecondandone la forma circolare. Si piega impugnando saldamente le parti alte dei comandi oppure ancora meglio, la parte bassa della curva, aprendo discretamente il ginocchio sulla curva.
E' ovvio stiamo parlando di ruote a profilo alto e il grado di resistenza del cerchio è rilevante. E' difficile correggere le traiettorie quando si è a tutta. 
Un difetto proprio della ruota ad alto profilo è il vento laterale e la difficile manovrabilità soprattutto in discesa. 
Nonostante la forma del cerchio e il profilo dei raggi, tutto studiato nella galleria del vento, contro la forza laterale del vento, nulla si può. Diversamente, quando si ha il vento forte che soffia di dietro, allora si vola. 
Menare con le Bora su un percorso vallonato è un divertimento potendo contare sull'effetto volano della ruota. Lanciarle su un percorso piatto è puro esercizio di potenza. Vederle montate è puro godimento, è uno spettacolo in carbonio.

Difetti: peso, pista frenante, rigidità laterale, sensibilità al vento, manovrabilità ( entrambe sono difetti comuni a tutte le ruote ad alto profilo).
Pregi: scorrevolezza e bellezza.