lunedì 29 novembre 2021

Il ciclista felice non consuma, ma sceglie.

 Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. La vostra sofferenza dopa il commercio”. Frederic Beigbeder

E allora il ciclista non consuma, ma sceglie, e per questo egli è "felice" perché la sua felicità non dipende e non può dipendere dalla scelta di prodotti pubblicizzati su base emotiva e non su base razionale. Il mio hashtag #onebikeforever, è il motto del ciclista "felice", è l'antitesi del concetto espresso da Beigbeder.  

Il punto. A mio parere, i telai industriali con misure standard degli ultimi due anni hanno prestazioni uguali o se preferite simili, non ci sono più differenze sostanziali; il consumo viene indotto dal messaggio pubblicitario aggressivo, fantastico, di tendenza, fermo restando che alcuni marchi godono di una rendita di posizione, cioè vendono a prescindere. Una differenza sostanziale nella prestazione, rispetto ai telai industriali con misure standard, invece l'ho trovata con certi telai artigianali, fatti in base alle mie misure antropometriche, ma in questo caso, anche se si assiste ad una costante e piccola crescita, rimane ancora una scelta minoritaria, il marketing dominante, non ha interesse a promuoverli, e questi artigiani non possono permettersi di investire in marketing, per loro sarebbe anti economico. Il telaio artigianale su misura, è una scelta consapevole, che non induce al consumo smodato; a chi lo possiede, non serve altro. Per chi invece voglia scegliere nel mercato dell'usato, l'alternativa è il telaio top di gamma per rim brakes, assemblato con ruote di qualità superiore (sono loro a fare sempre la differenza), i quali hanno una prestazione spesso superiore a quella dei telai industriali nuovi. 

Ognuno può scegliere se inseguire le mode per essere felice, oppure essere felice senza sprecare soldi; la bicicletta da corsa non è un auto o una moto, non ha un motore meccanico o elettrico, il suo "motore" è il ciclista, il resto è marketing ( come dico da anni). Nessuno deve vergognarsi o sentirsi inadeguato, se non può permettersi l'ultima novità; e non voglio pensare ( spero !) che ci siano pedalatori infelici perché non riescono "a farsi vedere" con l'ultima novità; sarebbero "vittime" dell'omologazione della società massificata. Il mercato  è  la nuova "dittatura",  vuole l'omologazione e l'oggettività nello stile di vita, controllare e indurre i consumi; se non consumi, "non sei". Il mercato odia la cultura e il ciclista. La cultura è l'unica cosa che nessuno potrà toglierci, rende liberi e capaci di scegliere; le mode invece tolgono la libertà di scelta. Essere ciclista è uno stile di vita; tutti pedalano, ma molti di meno sono spiritualmente e autenticamente ciclisti. Il ciclista resiste all'omologazione indotta dal mercato, al consumo irrazionale; cerca una bicicletta da corsa semplice e affidabile, che gli consenta di passare più tempo ad allenarsi che in officina a fare manutenzione; spende solo quando è necessario, e se deve cambiare, il ciclista sceglie quello che gli serve ( e non il superfluo) o una bicicletta da corsa fatta "a sua immagine e somiglianza", cioè diversa da tutte le altre, su misura, anche nei colori. I pedalatori invece vestono uguali e comprano biciclette "uguali" per sentirsi parte del mercato massimizzato, per fare i fanatici, sono anonimi e consumatori disinformati. Il consiglio: "scegliete" la libertà di scelta; il ciclista è libero, come lo è la bicicletta da corsa, il suo "organo" artificiale. Siate ciclisti e non pedalatori. Saluti ciclistici.









mercoledì 10 novembre 2021

Test bike: SCHMOLKE Carbon SL45 C e camera d'aria REVOLOOP Race Ultra New e Race. Made in Germany.

Schmolke Carbon SL45 C e Revoloop Race testati anche sul Carpegna !!!!!  


                                                               



Aggiornamento test ruote. Stato delle piste frenanti dopo 4000 km con tanta discesa veloce........

Quando si parla di ruote per copertoncino le problematiche sono due: 1) resistenza al calore delle piste frenanti; 2)  l'afflosciamento immediato in caso di foratura della camera d'aria. Per quanto concerne le ruote, evitate di comprare ruote "economiche", costano di meno, durano di meno; se farete la somma dei prezzi pagati per sostituirle, capirete che alla fine avrete speso di più del prezzo di una ruota di qualità assoluta. Quindi meglio spendere un prezzo congruo per avere di più, per non perdere tempo ed evitare problemi. La ruota è il componente più importate, persino del telaio; un telaio top di gamma con ruote di scarsa qualità, diventa come un telaio di media gamma; un telaio di media qualità con ruote top diventa come un telaio di alta gamma. Provare per credere. Come è noto, uso ruote per tubolare, migliori per prestazioni e sicurezza, ma molti preferiscono scegliere ruote per coperticino e quindi ho scelto di testare ruote Schmolke Carbon SL45 C con camere d'aria in termo plastica Revoloop in collaborazione con il distributore per l'Italia, Bike Passion GMBH. La tecnologia fornisce nuove soluzioni, e in questo caso, la tedesca Revoloop, ha prodotto una camera d'aria in termo plastica, la quale, a suo dire, a seguito della foratura, eviterebbe che la camera si apra svuotandosi repentinamente. Al contrario la Revoloop tenderebbe a far defluire l'aria progressivamente, riducendo i rischi. La Revoloop  sostituisce le camere in butile e il lattice dei tubeless, rispetto alle quali non solo è più leggera, ma è anche ecologica, essendo completamente riciclabile, pulita e priva di manutenzione. Per quanto riguarda la resistenza alle forature, la camera d'aria, la Revoloop dichiara una resistenza 5 volte maggiore di una normale in camera d'aria in butile. Per info sul prodotto e come usare le toppe in caso di foratura consiglio la lettura del sito Revoloop CLICCA QUI

Le ruote test sono le SCHMOLKE SL45 copertoncino per rim brakes, made in Germany. La ruota è realizzata con il migliore carbonio giapponese, Toray, modello T800. Standard di sicurezza DIN EN 14781 E 14766. La costruzione multi strato cioè con più strati variabili e sottili di fibre rende maggiore la resistenza alla fatica e migliora il peso. La struttura del carbonio del cerchio Schmolke sarebbe realizzata in modo tale che l'urto esterno viene distribuito su una superficie più ampia. Dunque una costruzione del carbonio "strutturata", più adatto del carbonio unidirezionale. Mentre il tessuto del carbonio Schmolke è intrecciato in minuscoli filamenti, in un fascio di fibre avvolte in uno stoppino ( per esempio 3k significa 3000 filamenti intrecciati biassialmente per formare il tessuto e ciò incide sul peso e resistenza), il carbonio unidirezionale invece le fibre sono compattate in una unica direzione e sono leggermente piegate a causa della tessitura e ciò porta ad una resistenza minore alla trazione. Le fibre non sono dritte come dovrebbero. In caso di rottura di un telaio UD il problema non c'è il rischio della caduta, perchè il ciclista è sostenuto da più tubi. Nelle ruote invece la cricca al carbonio unidirezionale comporta una rottura immediata con grave pericolo per il ciclista. Ecco perché è da preferire la ruota in carbonio intrecciato 1K, 3K eccetera. Il cerchio Schmolke non è verniciato: la vernice aggiunge peso, si graffia e perde lucentezza. La superficie del cerchio Schmoke è in resina epossidica più ruvida e bella. La gamma SCHMOLKE SL è disponibile anche per tubolare e con profilo da 30, oltre che nella versione TLO ceramizzata (disc e caliper), quest'ultima realizzata con carbonio Toray nella versione T1000, ancora più leggero e resistente del 16% rispetto al Toray T800. Prima di montare le camera d'aria, va installato il nastro fornito in dotazione con la ruota, perché i cerchi sono forati all'interno ( per montare i nipple). I nipple interni sono necessari per migliorare l'aerodinamica. In caso di sostituzione del raggio o di regolazione della tensione dei raggi, va smontato comunque il copertoncino, quindi è inutile lasciarsi all'esterno, anche per proteggerli.  Ruote con limite di peso 100 kg ( ciclista+bici). Consiglio. Se pesate 80/90 kg lasciate stare la ruota leggera, scegliete ruote da almeno 1600 grammi, se non volete rompere raggi o decentrare spesso le ruote. Il cerchio ha una larghezza del cerchio 26 mm, interna 17,6 mm , quindi sembra più stretta. Altezza 45 mm, anche se a vederle sembra un medio profilo. Raggi in acciaio Sapim 2.0 sull'anteriore e 24 incrociati doppi sul posteriore. Nipple  DT SWISS interni al cerchio e dadi 2.0 in alluminio. Pista frenante specifica in carbonio con resistenza TG 230 Celsius. Ottima resistenza al calore della frenata. Pressione di utilizzo: 72 ( 5 bar) -116 PSI ( 8 bar). Mozzi gli ottimi e prestigiosi DT Swiss 240 S. Prezzo 1.830,00 €. Esteticamente sono le più belle che abbia visto. Per il test mi è stato fornito il copertone Continental Gran Prix 4000 S II da 25 mm (non più in catalogo, ma scorre più dei tubolari Continental Competition e Gatskorin). Successivamente ho installato gli ottimi Veloflex Corsa EVO da 25 mm in collaborazione con Veloflex .  

Test su strada Schmolke Carbon SL45 C. Nel 2021 mi occorreva ritornare a valutare la scorrevolezza del copertone rispetto al tubolare. Le Schmolke con copertoncino di qualità top, da 25 mm, montate con camere termo plastiche sono filanti e silenti; soddisfano i più esigenti affezionati al copertone. Il tubolare rimane ancora più scorrevole, vuoi per la maggiore pressione di montaggio, vuoi per il fatto che la camera d'aria è un tutt'uno con il tubolare, ma non ci sono più differenze abissali. Il confronto è stato fatto tra un copertoncino che poteva essere gonfiato da 6 a 9 atm e un tubolare che invece poteva essere gonfiato da 7 a 10 atm.  E' stato un piacere sentire il copertone scorrere silenzioso sul manto stradale, perfetto in curva, nessun problema di riscaldamento della pista frenante. La pista frenante era nuova, ma sin dalla prima uscita, il grip è stato ottimo; la bici si arresta, subito, silenziosamente e facilmente, anche se lanciata in discesa; frenata silenziosa e grippante. Le piste sono state testate lungo discese al 15-16% e i leggeri segni lasciati dalla gomma dei tacchetti SwissStop, li ho rimossi facilmente con la gomma per matita, come da video. Copertoni gonfiati a 6,5. Peso 60 kg. Si sente la differenza con una camera in butile; con la camera Revoloop migliora il comfort ( può essere gonfiata con 0,5 atm in meno) e la scorrevolezza e si sente effettivamente che la consistenza della camera termoplastica Revoloop Race non interferisce con il copertone, comportandosi come la camera d'aria del tubolare. Le ruote Schmolke sono il giusto rapporto prezzo/peso/rigidità/comfort/scorrevolezza/maneggevolezza. In salite dure, con pendenza superiore al 10%, i tacchetti del freno posteriore, regolati di proposito, più vicine alle piste frenanti, non toccano, sotto sforzo, segno di una buona rigidità torsionale e laterale. Buona anche la risposta sul cambio di ritmo in salita; si accelera bene, considerato è una 45 . Buono è il comfort, con pressione intorno a 7 atm ( per me che peso 60 kg non posso andare oltre), si sente la particolare rigidità torsionale della ruota. Negli inserimenti veloci nelle curve tecniche la ruota dimostra di essere maneggevole come un profilo da 32/35 cm. Ecco un altro aspetto peculiare: è maneggevole pur essendo una ruota a profilo alto, forse per effetto della sezione semi tonda del cerchio. La scorrevolezza dei mozzi DT SWISS 240S è in linea con quelli di alta gamma con sfere in acciaio. Non ho notato il classico rumore dei raggi incrociati che si muovono sotto tensione. Segno che l'incrocio radiale dei raggi su entrambe i lati, non solo migliora la rigidità torsionale e laterale, ma limita lo stress cerchio/raggi, rispetto alla soluzione incrociata solo su un lato. In pianura sono ottime e si avverte una minore sensibilità al vento, forse per la particolare conformazione del cerchio e la sezione sottile dei raggi. Testata sulla salita e discesa del Carpegna (doppio versante) velocissima e con 22 tornanti, nessun problema di surriscaldamento delle piste frenanti. Ottima frenata e ottima rigidità torsionale. Allo stato dell'arte, le migliori ruote per freni tradizionali hanno raggiunto livelli superiori a quelli di una ruota top di gamma per freni a disco. Le piste frenanti sono diventate così dure e sicure da rappresentare il punto più alto di sviluppo tecnologico. Il carbonio di ultima generazione è dotato di una straordinaria forza di resistenza al calore e all'usura è il materiale scelto per realizzarle, capace di una resistenza maggiore rispetto all'acciaio dei freni a disco. La ruota in carbonio, top di gamma, per freni tradizionali, è un opera d'arte tecnologica, come la Schmolke Carbon testata; l'ho vista evolversi in tutti questi anni di test. La ruota per freni a disco è appena nata e quindi dovranno migliorarla e risolvere alcuni punti deboli, come la resistenza dei mozzi al calore e la resistenza all'impatto in caso di caduta o incidenti; il cerchio della ruota disc non hanno piste frenanti quindi è molto sottile, per togliere peso. Ci vorrà del tempo, prima che la ruota disc possa raggiungere i livelli attuali della ruota rim. Lo dico ai ciclisti non esperti. Non esiste una differenza sostanziale, nel senso di superiorità netta, tra la frenata con ruote rim e quella con ruote disc, il limite è la dimensione del pneumatico della bici, dal quale dipende il controllo del mezzo. Ecco perché rido quando leggo quello che scrive il marketing. 

Pagella Schmolke Carbon SL45 C Rigidità laterale e torsionale 10 ( ottimo l'incrocio doppio sulla ruota motrice, la posteriore) Frenata 10 ( ottimo grip; piste frenanti super resistenti e intonse dopo migliaia di chilometri e tanta discesa; piste frenanti tiepide, anche d'estate, dopo stress test impegnativi in discesa) Maneggevolezza 10. E' un profilo alto, ma è maneggevole come una ruota da medio profilo 32/35 cm, forse per effetto della forma semi tonda del cerchio. Reattività 9 (con gambe allenate si può accelerare bene) Stabilità 10  Comfort 9 La camera d'aria e il copertoncino influenzano questo parametro, ma è evidente che maggiore è la pressione, minore il comfort. Peso 9. 1300 grammi. Ottimo peso considerato che è una ruota per copertoncino, quindi meno leggera di una ruota per tubolare. Peso inferiore alla media della concorrenza. Per esempio la Fulcrum Speed 40 C (quindi profilo più basso della Schmolke Carbon SL45C) pesa 1400 grammi ! Scorrevolezza 9 ( paragonata ad altre ruote per copertoncino con sfere in acciaio). Prezzo concorrenziale, tenuto conto della qualità e del fatto che la ruota in carbonio per copertoncino costa di più; attualmente 1.900 € è inferiore alla concorrenza top di gamma.  

CONCLUSIONI. La Schmolke Carbon SL45 C è versatile e si comporta come una ruota di medio profilo, adatta alla pianura, ma anche alla salita, altrettanto ottima sul vallonato; la qualità del carbonio utilizzato per costruire le piste frenanti è di qualità assoluta, sono resistenti all'usura e al calore della frenata. La rigidità torsionale è ottima, perfetta per chi ama spingere sui pedali e risparmiare watt. Considero le Schmolke Carbon SL45C, una delle migliori ruote testate. Preferisco queste ruote alle Lightweight. La pista frenante della Schmolke Carbon SL45C, sottoposta a stress test, su discese molto veloci, con frenate impegnative, non hanno mai raggiunto temperature alte, ma solamente tiepide ( anche d'estate); i dischi dei freni erano invece bollenti, stressati sullo stesso percorso, ma con altra bici test. Consiglio le Schmolke Carbon 45 SL C a qualunque ciclista, ottime per le gare, per la prestazione. Il test proseguirà per la resistenza alle forature della camera e al controllo della temperatura della pista frenante e della tenuta raggi/mozzi.  Per contatti e vendite: team@bikepassion-gmbh.de  

Test su strada della camera Revoloop Race. Dopo 6000 km circa percorsi, le camere testate hanno dimostrato affidabilità e resistenza alla foratura e al calore delle frenate generate da molta discesa, (perdono poca pressione il giorno dopo), contribuiscono alla scorrevolezza della ruota/pneumatico. Non ho montato il nastro intorno alla valvola per vedere se sbatacchiava durante il rotolamento: la valvola rimane dritta e a battuta sul cerchio. La valvola è resistente. La camera d'aria è stata testata a lungo anche sul rullo libero. Testata anche sulla discesa del Carpegna, velocissima e con 22 tornanti, il calore della frenata non ha provocato lo scoppio della camera d'aria. Il colore della camera d'aria cambia con l'uso, come da foto allegate. AGGIORNAMENTO TEST ( 10.11.2021). Forata la camera d'aria posteriore, montata all'inizio del test. Foro di piccole dimensioni causato da un piccolo vetro di bottiglia appuntito. Ho applicato una toppa Revoloop, sul foro; si applica facilmente, avendo cura di eliminare pieghe e di non sporcarla con olio o grasso. Prima di rimontarla mi sono assicurato che non perdesse. Ora vediamo se resisterà con l'uso protratto nel tempo e se la camera non perderà pressione in modo anomalo. Posto foto nel post e video sul mio canale You Tube CLICCA QUI. A seguito della foratura, la camera Revoloop non ha perso l'aria repentinamente, e si è svuotata lentamente; pedalavo a pochi km da casa, in una città sempre più sporca e non adatta ai ciclisti. Successivamente ci ho pedalato per più un ora sui rulli liberi, senza problemi di tenuta della pressione. Ma il test continua. Work progress. AGGIORNAMENTO TEST 14.11.2021. Terza uscita. La toppa tiene e la camera d'aria non perde pressione; fino ad ora tutto ok. Work in progress. CLICCA QUI . CONCLUSIONI. La camera d'aria Revoloop conferisce leggerezza, comfort e scorrevolezza alla ruota ed è sicura in caso di frenata su discese ripide, a patto che venga usata con ruote di qualità assoluta, no economiche; si ripara facilmente e in modo sicuro con le toppe Revoloop. Insomma ha un ottimo rapporto prezzo/prestazione/riciclo/riutilizzo. Una foratura a causa di un piccolo e tagliente vetro appuntito era inevitabile (mi è capitato anche con tubolari Competition Gatorskin che non ho potuto riparare con il liquido antiforatura, come da video sul canale You Tube), ma avendo potuto applicare alla camera Revoloop, la toppa Revoloop, e quindi riusarla, si risparmia. Penso che la Revoloop sia una scelta obbligata per le ruote con copertoncino, leggerezza e scorrevolezza. ATTENZIONE. Evitate che la camera d'aria rimanga intrappolata tra copertoncino e cerchio, altrimenti la camera non potendo raggiungere il suo diametro pieno, manifesta un avvallamento visibile sul copertoncino e con l'utilizzo, lo sfregamento della camera d'aria tra cerchio e copertoncino, comporta, presto o tardi, una foratura / lacerazione. Per contatti e vendite: team@bikepassion-gmbh.de   Saluti ciclistici. 


       
                                                  

lunedì 8 novembre 2021

Anteprima: Cane Creek ee Brake Edizione El TD. Grammomania.

E' la nuova edizione speciale del prestigioso freno statunitense Cane Creek ee Brake, un freno straordinario, unico nel disegn e leggero, realizzato in alluminio lavorato al CNC, titanio e acciaio inossidabile.  Questa edizione speciale è ordinabile direttamente sul sito Cane Creek dal 9 al 21 novembre 2020, mentre la spedizione è prevista per i primi di dicembre 2020. Se volete impreziosire la vostra macchina a due ruote silenziose ed alleggerirla al top, senza compromettere la sicurezza, ecco un prodotto di nicchia, disponibile  direct mount o regular mount. Per quelli che invece preferiscono colori sobri, c'è la  versione tradizionale con colorazione nera; entrambe pesano 85,3 grammi anteriore, 85,7 grammi posteriore. I freni Cane Creek ee sono compatibili con cerchi larghi da 19 mm a 28 mm, e quindi adatti anche per coperture da 31 mm. Garantiti 3 anni.  E pensare c'è chi urla con saccenza che la bici con freni tradizionali ( i più affidabili) sia morta. Come rido !!!! Saluti ciclistici.