sabato 25 settembre 2021

Test bike #Onebikeforever

Ogni anno ripeto circa diecimila chilometri, sulle strade che conosco metro dopo metro, per diventare una cosa sola con il telaio, sfidare migliaia di metri di dislivello, per abituare il corpo e la mente a pedalare in salita contro la gravità; infiniti cieli e orizzonti, più lontani, per sentirmi solo con la bicicletta da testare; nuovi pensieri ed emozioni da ricordare, per recensire e consigliare; una questione di tempo e di sacrifici, lo devi volere fortemente; i test devo prima selezionarli e studiarli,  farli crescere giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, verso un punto sempre più distante, dove inizia il vento e il cielo. Anni passati a testare, per arrivare alla soluzione finale: ciclista/telaio/ruote, una cosa sola, il resto è un compromesso per pedalatori. Ma devo spiegarlo, tutti devono capire. E' la mia passione a farmi alzare all'alba e salutare il sole che porta il nuovo giorno; è la mia passione a cercare l'apice del progetto da testare, per capire se in esso, ci sia la simbiosi ciclista/telaio/ruote, convinto che il  telaio debba essere A MISURA del ciclista, e le ruote siano IL componente essenziale da cui dipende la prestazione finale. #Onebikeforever, UNA bici con la quale condividere il tempo della vita, "tua" nel colore, "tua" nelle misure, calibrata sui "tuoi" watt; ciclista/telaio/ruote, una cosa sola, per spingere meglio contro il vento o "farti soffiare" dall'aria. Testare significa curare i "fondamentali": l'abbigliamento migliore per mantenere la pelle più asciutta, per non "bagnare" l'aerodinamica, per non "fermare" il vento; piegare in modo naturale le braccia, le spalle e la schiena, non fare pressione eccessiva sulla schiena; ciclista/telaio/ruote una cosa sola.  Ma devo spiegarlo facilmente, tutti devono capire. Un oggetto che vale dura nel tempo; meno persone ci lavorano, più è alto il valore; ma il telaio deve "assomigliarti"; telaio/ruote devono farti vibrare i muscoli, farsi ammirare e "parlarti", donarti nuove sensazioni. Ma devo raccontarlo, tutti devono capire. Il test bike è un racconto scritto sulla strada. Test bike è memoria, è confronto; scegliere è una questione di esperienza e cultura; il test bike non è mai una cosa sola,  serve per dialogare con il "mondo nuovo", con la "gente migliore". Gli anni passano e i test bike rimangono tatuati sulla mia pelle. 

La passione mi ha portato a pedalare dagli anni 70 ( iniziai da bambino con la Olmo in acciaio di mio padre) fino alle disc road e a comprendere che da circa 5 anni, le  differenze nella prestazione dei telai top di gamma road commerciali con misure standard, in particolare quelli disc, sono quasi inesistenti, irriconoscibili dal ciclista bendato; per non parlare delle forme simili/uguali.  Come diceva il compianto maestro Dario Pegoretti "La passione non è una cosa che puoi inventare...il marketing non riesce ad inventare la passione...la passione la devi trasudare..." . Quindi arrivato a questo punto della storia della bicicletta, giunto in questa epoca di esagerato consumismo, di massificazione, cioè spersonalizzazione dell'individuo come conseguenza della civiltà dei consumi, dove tutto non deve essere diverso, ma uguale, per controllare e "allineare" i gusti, cosa rimane ai ciclisti ? Le gambe e un telaio personalizzato a "propria immagine e somiglianza", uguale a nessun altro, costruito con il migliore materiale e secondo metodologie di costruzione di qualità assoluta o brevettate; tutto il resto è noia, omologazione, "tristezza" infinita. Per questo ho coniato l'hashtag #onebikeforever  per pedalare sulle strade della vita, con un telaio, che "ti conosce" e "ti parla" come nessun'altro. La regola fondamentale, lo ripeto, è  " il telaio deve adattarsi al ciclista e non il contrario", quindi prima o poi, al ciclista evoluto non rimarrà che scegliere il telaio personalizzato nelle misure; chi sceglie un telaio commerciale con misure standard, deve adattarsi, con spessori sotto il manubrio e/o con dislivelli sella/manubrio inquietanti, quasi inesistenti; non è un caso che sono aumentati i pedalatori in punta di sella, con schiena e braccia non piegate, così rigidi nella posizione, da stancarsi prima, procurandosi infiammazioni; adattarsi assumendo posizioni deleterie per la salute; affidarsi a biomeccanici che spesso non trovano le misure giuste; e ogni volta cambiare, tentando di trovare il telaio adatto.  Perché ?  Per ignoranza non sapendo che esistono alternative oppure per usare la bicicletta vista alla gara trasmessa alla TV,  magari per sentirsi come un corridore prof, omologato al "gruppo" ? Ma davvero c'è qualcuno che pensa che i corridori professionisti, oggi, possano scegliere la bicicletta con la quale gareggiare ?! Ma davvero c'è qualcuno che pensa che questo sia l'unico criterio per scegliere e non sprecare soldi ?! 

Allora il mio consiglio è "staccatevi dal gruppo" allineato al "generalizzato", allo standard, evolvetevi e fatevi fare un telaio su misura, da chi volete, scegliete quello che volete, la scelta è varia; in Italia abbiamo prodotti di eccellenza e di riferimento per il settore, da sempre; all'estero ce li invidiano e li osannano. Pedalare su un telaio personalizzato, è tutta un altra cosa, è come indossare un abito su misura, credetemi. Il telaio personalizzato rende esclusivi anche nello stile della pedalata, appaga, sono gli altri che ti guardano, rende ciclisti. I prezzi sono in linea con quelli dei top di gamma commerciali con misure standard e in alcuni casi sono inferiori. E allora a cosa serve cambiare ogni anno o due il telaio senza avere la soddisfazione di pedalare con quello giusto, solo per rincorrere l'ultima novità ( quale ? Oggi sono quasi tutti uguali); scelta non compatibile persino con l'emergenza climatica ! Liberatevi; evolvetevi. #onebikeforever.    Saluti ciclistici. 

"Gli anni passano e i test rimangono tatuati sulla mia pelle.... "

"E' la mia passione di tester a farmi alzare all'alba per salutare il sole che porta il nuovo giorno.."


"cerco infiniti cieli e orizzonti più estesi, più lontani, per sentirmi solo con la bicicletta da testare.."



mercoledì 15 settembre 2021

Grammomania. Consigli per ciclisti: come fare la bici leggera e il pedalatore quasi ciclista.

Regola numero 3. Il telaio deve avere il peso giusto per garantire sicurezza, durabilità e prestazione (rigidità torsionale). Il peso si toglie ai componenti e al pedalatore. Ecco un esempio: telaio Colnago C64 (taglia media- ovviamente rim brakes)  non leggerissimo, anzi quasi leggero, ma assemblato con componenti performanti, leggeri e sicuri. Peso totale: 6 kg e 4 grammi. Il resto del peso lo dovrebbe togliere il pedalatore: cioè mantenere il peso forma, quindi non "abbracciare" il frigorifero e alzarsi dalla tavola con un pò di fame😉😃. Saluti ciclistici. 


lunedì 13 settembre 2021

Consigli per ciclisti: pedalare fuori sella.

Spesso fuori sella si sposta il corpo verso il manubrio, pensando che sia corretto, è istintivo, è più facile farlo. In realtà le cose stanno diversamente. Sui pedali soprattutto in salita, è meglio distribuire il peso del corpo in modo equilibrato, spostando il baricentro verso il centro della sella; così facendo, si scaricano più watt e il peso sulla ruota posteriore. migliorando l'aderenza del pneumatico, la spinta, e la velocità; inoltre meno stress sulle spalle e la cervicale. Ovviamente potete farlo sia impugnando la curva in presa bassa, oppure impugnando la parte alta dei comandi, ma sempre piegando le braccia. Penso di riuscire a spiegarlo anche con questo mio piccolo video, la cui parte finale è in slow motion; consiglio l'opzione schermo intero. Saluti ciclistici.