Oltre le foto, oltre la pubblicità, oltre testimonial, cosa c’è, concretamente, dentro un prodotto? Quante volte lo avete chiesto prima di acquistarlo ?
Il mercato è invaso da "mezzi telai", idolatrati dalla mediocrità del marketing. Prodotti di qualità media che vengono venduti come telai top di gamma e sfido molti dei ciclisti amatoriali a trovare una differenza sostanziale nella prestazione, tanto che se li bendassi non si accorgerebbero di pedalare su un telaio di media gamma.
Il mercato è invaso da "mezzi telai", idolatrati dalla mediocrità del marketing. Prodotti di qualità media che vengono venduti come telai top di gamma e sfido molti dei ciclisti amatoriali a trovare una differenza sostanziale nella prestazione, tanto che se li bendassi non si accorgerebbero di pedalare su un telaio di media gamma.
Preferisco la qualità, la differenza sostanziale, cerco emozioni che solo un prodotto esclusivo può dare; non cerco quello che usa il corridore prof, per volontà dello sponsor, non mi serve, non è opportuno sceglierlo a prescindere, cerco solo il meglio, e il meglio non è mai "commerciale".
Molti appassionati mi scrivono per ricevere consigli sui telai, spesso mi indicano prodotti che loro chiamano monoscocca, e non solo loro, ma anche il marketing. In realtà non si tratta di telai monoscocca, ma di telai costruiti incollando il carro posteriore o parti di esso (foderi, pendenti, quasi sempre anche la scatola del movimento centrale) al triangolo anteriore. Un telaio costruito in questo modo, non è un telaio monoscocca, in quanto non ha una struttura monolitica. Ma farli monolitici è troppo costoso, complicato e richiede tecnologia e manodopera specializzata, i cui costi ridurrebbero il margine di guadagno, che spesso alcuni marchi preferiscono spendere in pubblicità pagando campioni del mondo, invece di puntare alla qualità assoluta. Quindi sul mercato non esistono veri telai monoscocca, con una sola eccezione, la MCipollini, a cui dedico questo post, in particolare al top della gamma, la RB1K, definito The One, dal grande Mario Cipollini; la The One è un macchina da corsa, un telaio esclusivo, nessun altro telaio concorrente è uguale per costruzione e linee, e questo mi piace, mi piace moltissimo, diciamo che rappresenta il mio target.
La differenza tra un telaio che definisco "mezzo monoscocca" ed uno monoscocca, in termini di costruzione, l'ho spiegato, in linee generali; a sua volta la prestazione, su strada, è "caratterialmente" diversa è come dire, spingere su un pezzo unico invece di spingere su due, tre o quattro pezzi incollati. Certo molto dipende dall'orientamento delle fibre, dalla qualità e la tipologia dei tessuti, dall'abilità degli artigiani industriali che lavorano sul pezzo e dalla struttura, ma la differenza fondamentale sta nello scaricare tutti i watt su una struttura monolitica.
La differenza tra un telaio che definisco "mezzo monoscocca" ed uno monoscocca, in termini di costruzione, l'ho spiegato, in linee generali; a sua volta la prestazione, su strada, è "caratterialmente" diversa è come dire, spingere su un pezzo unico invece di spingere su due, tre o quattro pezzi incollati. Certo molto dipende dall'orientamento delle fibre, dalla qualità e la tipologia dei tessuti, dall'abilità degli artigiani industriali che lavorano sul pezzo e dalla struttura, ma la differenza fondamentale sta nello scaricare tutti i watt su una struttura monolitica.
La The One è un pezzo unico di carbonio modellato in Italia con pelli di carbonio Toray 1000 M46J (alto modulo realizzato da un grande produttore, la giapponese Toray), adagiato negli stampi italiani (costosissimi), cotto nell'autoclave italiano, senza incollaggio post cottura, il vero ed autentico telaio monoscocca, costruito per intero in Italia, da mastri artigiani italiani.
La forma del The One è unica nelle linee, una tale tipicità da renderla assolutamente iconica; un pezzo da collezione; e questo potrebbe bastare, per fare la differenza, ma voglio di più, voglio tutto quello che ti fa volare sui pedali, voglio la prestazione unica, quella che Cipollini definisce la sua prestazione, tanto da chiamarla The One. Spero di riuscire a sentirla.
A leggere le geometrie del telaio devo dire che è chiaro che trattasi di un telaio pensato e realizzato per le corse; tubo sterzo ribassato, carro posteriore corto, drop del movimento centrale con valore alto ( che significa più attaccato sull'asfalto), tubo orizzontale corto, piantone reggisella-tubo verticale più inclinato, distanza dal centro del MC all'asse della ruota anteriore contenuta. Sulla carta dovrebbe essere un proiettile in carbonio ! Ma come scrivo sempre, il responso lo scrive solo ed esclusivamente la strada.
Testare è riprogettare limiti ed emozioni, questo c'è scritto sulla home page del mio blog, questo penso dopo 20 anni di prove su strada; è la linea che divide un telaio progettato da un computer e un ingegnere, da quello ispirato e pensato da un tester.
La The One è nata dall'esperienza e la capacità di interpretare un idea di Mario Cipollini, il tester, non il campione del mondo, non il corridore con il più alto numero di vittorie al Giro, è cosa diversa essere un vero tester, occorre sensibilità e capacità specifici, e non basta essere un corridore. Il tester è un artigiano del pedale, capace di creare un rapporto diverso con la macchina, un rapporto che considero intellettivo e passionale, non un equazione, ma un idea ovvero l'idea divenuta equazione.
Questa è la premessa, questo è il motivo per cui ho deciso di testarla, per conoscere il progetto di un tester come Mario Cipollini e "suonare" l'opera composta da artigiani con il migliore materiale, per un prodotto esclusivo con un valore aggiunto. La The One è seducente per forme e linee, possente per struttura, congegnata per geometria, tipologia del carbonio e struttura per avere la massima rigidità e stabilità, forcella reattiva, una macchina incredibilmente unica e diversa da tutte le altre; un prodotto esclusivo. E' disponibile il nuovo sterzo rialzato da 18 mm con cover sterzo aero per un maggiore confort nell'assetto, consigliabile, considerate le dimensioni racing del tubo sterzo. Scatola del movimento centrale Press Fit 41x86,5 che si caratterizza altresì per l'ortogonalità delle calotte rispetto all'asse. Il kit telaio è garantito 10 anni.
PROVA SU STRADA.
A leggere le geometrie del telaio devo dire che è chiaro che trattasi di un telaio pensato e realizzato per le corse; tubo sterzo ribassato, carro posteriore corto, drop del movimento centrale con valore alto ( che significa più attaccato sull'asfalto), tubo orizzontale corto, piantone reggisella-tubo verticale più inclinato, distanza dal centro del MC all'asse della ruota anteriore contenuta. Sulla carta dovrebbe essere un proiettile in carbonio ! Ma come scrivo sempre, il responso lo scrive solo ed esclusivamente la strada.
Testare è riprogettare limiti ed emozioni, questo c'è scritto sulla home page del mio blog, questo penso dopo 20 anni di prove su strada; è la linea che divide un telaio progettato da un computer e un ingegnere, da quello ispirato e pensato da un tester.
La The One è nata dall'esperienza e la capacità di interpretare un idea di Mario Cipollini, il tester, non il campione del mondo, non il corridore con il più alto numero di vittorie al Giro, è cosa diversa essere un vero tester, occorre sensibilità e capacità specifici, e non basta essere un corridore. Il tester è un artigiano del pedale, capace di creare un rapporto diverso con la macchina, un rapporto che considero intellettivo e passionale, non un equazione, ma un idea ovvero l'idea divenuta equazione.
Questa è la premessa, questo è il motivo per cui ho deciso di testarla, per conoscere il progetto di un tester come Mario Cipollini e "suonare" l'opera composta da artigiani con il migliore materiale, per un prodotto esclusivo con un valore aggiunto. La The One è seducente per forme e linee, possente per struttura, congegnata per geometria, tipologia del carbonio e struttura per avere la massima rigidità e stabilità, forcella reattiva, una macchina incredibilmente unica e diversa da tutte le altre; un prodotto esclusivo. E' disponibile il nuovo sterzo rialzato da 18 mm con cover sterzo aero per un maggiore confort nell'assetto, consigliabile, considerate le dimensioni racing del tubo sterzo. Scatola del movimento centrale Press Fit 41x86,5 che si caratterizza altresì per l'ortogonalità delle calotte rispetto all'asse. Il kit telaio è garantito 10 anni.
PROVA SU STRADA.
La MCipollini RB1K The
One è il telaio pensato e tradotto in materia da Mario Cipollini;
dopo averlo provato su strada, non ho dubbi, la The One, è fatta a
sua immagine, né contiene il DNA. Testarla è stato come pedalare
secondo i canoni di Mario Cipollini, una macchina da competizione
capace di trasformare fino all'ultimo watt, l'energia profusa, per
avere la massima velocità; un telaio di questo livello è capace di
contenere la potenza di Mario Cipollini, ma sia chiaro, tutti i
ciclisti di ogni genere, “di ogni watt”, possono sentire,
pedalando sulla The One, che tutta la loro potenza, tanto o poca che
sia, non si perde, nelle flessioni sensibili del telaio, questo è il
motivo principale per acquistarla, non occorre avere la potenza di Re
Leone; l'altro motivo è il fatto oggettivo che la The One, è un
opera unica, nella forma e nella qualità, qualcosa che prescinde
dalla mode, MCipollini RB1K, The One, appunto unica.
Finalmente un telaio
realizzato da un tester, e come ho spiegato, tester e campione del
mondo sono due cose diverse e non complementari. Evidentemente Mario
Cipollini è stato capace di tradurre la prestazione in un opera
d'arte tecnologica, come sanno fare in pochi. La The One, è qualcosa
in più di un telaio aero, è tendenzialmente versatile, non è
leggerissima, ma è incredibilmente rigida e stabile, avendo il peso
giusto per esserlo. I telai, sono un compromesso tra peso, rigidità
e confort; se è troppo leggero, non è rigido e flette di più,
quindi partenza rapida in salita, che si spegne subito dopo, lo
chiamo “l'effetto gomma” o altrimenti “l'elastico”; se invece
il telaio non è leggero, allora si pianta in salita. A meno che si
preferisca scegliere un telaio per un dato segmento, cioè salita,
endurance, aerobike, la migliore scelta è la macchina equilibrata,
su ogni terreno. Del resto un telaio leggerissimo, perde anche in
discesa, e allora cosa te ne fai, del peso piuma, se dopo lo
scollinamento, senti il mezzo poco stabile, soprattutto contro il
vento, non ti fa sentire sicuro, quando salta sul fondo sconnesso.
La soluzione migliore è quella che rappresenta il migliore
compromesso, come la The One, all'altezza della situazione su ogni
terreno con lo stile aero bike, che piace di più.
In questi anni di test su
strada, avvicendati su telai di ogni peso e forma ho provato telai
leggerissimi ( sotto i 700 grammi), leggeri ( 700-800 grammi), meno
leggeri ( 800-900 grammi). L'evoluzione della specie è netta e
chiara, ma un fattore rimane ineluttabile e cioè la migliore prestazione
ha bisogno del peso giusto (
come il peso forma delle persone) per avere la rigidità ( laterale e
torsionale) necessaria; lo ripeto, non ha senso scegliere un telaio
super leggero in salita, quando serve anche la migliore prestazione
in discesa e in pianura, a meno che si abbia la necessità di usarlo
solo per le crono scalate, ma anche qui, lo ripeto, il peso non è
tutto, considerato quello che chiamo “effetto gomma” che rende la
prestazione del telaio super leggero, come quella di un elastico,
scatto bruciante che perde velocità successivamente ( come se
ritornasse all'indietro) e che per questo occorre sempre rilanciare.
E' ovvio che per il produttore (quello statunitense soprattutto e non
è un caso) è più facile realizzare un telaio per ogni segmento, e
soprattutto è più redditizio, inducendo il consumatore ad
acquistare almeno due telai. Il migliore produttore invece è quello
che realizza un ottimo telaio polivalente, come è riuscita a fare la
MCipollini con la RB1K, che nella sua ultima versione, ha chiamato
The One.
Ma non è solo una
questione di prestazione; c'è di più. Ho messo accanto la The One
ad altri telai appoggiati fuori al bar, in attesa che i ciclisti
finissero di consumare la tazza del caffè; conclusione; niente è
paragonabile alla The One. Un prodotto esclusivo, lo si capisce anche
da seduti ! Mi chiedo come facciano i ciclisti a scegliere prodotti
omologati, quelli alla moda secondo i criteri del consumismo
dozzinale, per sostanza e per forma ! Penso che scegliere una bici di
nicchia, sia una scelta anche esistenziale, una scelta fuori dal
coro; non riuscirei a sopportare l'idea di sentirmi normale nello
stile, sentirmi rassicurato “dal gregge” ovvero dagli altri,
niente di più sbagliato; un telaio lo si sceglie anche perchè non è
uguale agli altri, come del resto, ogni ciclista non è uguale agli
altri, ogni persona è unica. Quello che voglio dire è che l'80% dei
telai, oggi, si assomiglia per forme e prestazione; che senso ha
sceglierli !!!
Veniamo alla prova su
strada nel dettaglio. La The One è un telaio polivalente, appunto,
con anima da corsa, su ogni terreno e piace per la sua spiccata
capacità di trasformare l'energia in velocità. La The One è così
rigida da essere veloce. Si sale su pendenze che vanno fino al 12%,
ottimamente pedalando fuori sella, si rilancia bene e con la massima
resa, potendo spingere su una struttura monolitica, incredibilmente
rigida, lateralmente e torsionalmente; l'energia non si perde nelle
flessioni del telaio e non si è costretti a rilanciare per non
perdere velocità; seduti si pedala regolare, anche qui, senza
perdere velocità e si rilancia progressivamente con ruote non
leggere. Quindi in salita la The One pur non essendo un telaio da solo salita, è veloce anche sulla pendenza, una velocità progressiva e proporzionale alla spinta. Per quanto riguarda la reattività, in salita, la prestazione è influenzata dalle ruote di alluminio non leggere; lo scatto è progressivo, la velocità aumenta proporzionalmente e progressivamente alla spinta, senza perdere la velocità, gamba permettendo; con ruote top di gamma è verosimile che il parametro migliori decisamente. Purtroppo la bici test mi è stata spedita assemblata con
una ruota poco performante e leggera ( Fulcrum Racing 4 per
copertoncino), la prestazione inevitabilmente è stata penalizzata,
tenuto conto che la scelta della ruota è fondamentale, costituendo
il componente più importante; è dunque verosimile che la The One
avrebbe migliorato ulteriormente la prestazione in salita, con un
peso della massa rotante più leggero. Quindi ripeto un mio vecchio consiglio, non
assemblare mai un telaio top di gamma con una ruota non all'altezza
della situazione; piuttosto è meglio montare una ruota top di gamma
su una telaio di media gamma.
Pedalando in discesa,
entrando in curva, a velocità doppia, gestendo la “piega”, con
una forte ed unica frenata, e poi, in uscita, rilanciando con un
richiamo deciso, per non perdere aderenza e velocità, la The One, è
perfettamente incollata sulla strada, a tal punto, da avere la
sensazione che le ruote siano inserite all'interno di un binario, è
straordinaria la resa; è totale la maneggevolezza ed è altrettanto
totale la sensazione di sicurezza; persino un ciclista non esperto,
stile domenicale, pedalando con la The One, in discesa può sentirsi
sicuro. Ottima la risposta dei freni Campagnolo Super Record direct
mount, nessun problema nell'arrestare la velocità, su discese
veloce, non c'è bisogno di altro.
La maneggevolezza della
The One è ottimale, perfetta e precisa, lo scarto delle buche in discesa è preciso e
immediato; allo stesso modo, direzionare il mezzo, con la minima
flessione, a velocità elevata, in discesa, come in pianura.
In pianura è una lama che taglia il vento, velocità pura.
In pianura è una lama che taglia il vento, velocità pura.
The One significa totale
controllo in ogni condizione e trasformazione ottimale della potenza.
Questi sono i concetti chiave del telaio top di gamma della
MCipollini. Per testare più severamente la stabilità, ho mantenuto
lanciata la The One, in discesa, all'uscita di una curva tecnica, per
affrontare a tutta, un tratto stradale rovinato dalle radici degli
alberi, passando su tante piccole gobbe, sulle quali, la The One, ha
dimostrato di essere veloce e molto stabile, senza sbavature o
sobbalzi pericolosi, totale sicurezza e controllo del mezzo;
straordinaria.
Anche sul vallonato la
The One è veloce ed incollata sull'asfalto, si può mantenere e
guadagnare la velocità facilmente, massima resa con la potenza
espressa; la The One è così stabile che non soffre il vento forte,
persino quello laterale, preso in discesa. Fortunato il ciclista che
può fare la volata con la The One, un vantaggio oggettivo e sicuro,
sull'avversario e qui l'idea di Mario Cipollini è evidente, il
coronamento del suo sogno, finalmente diventato una macchina,
Il confort sulle 4 ore, è
buono, con ruota a profilo basso e copertoncino Vittoria Corsa, da 23
mm gonfiato alla massima pressione per avere la maggiore
scorrevolezza. La bici test è stata assemblata con il gruppo
meccanico Campagnolo Super Record Revolution 11v, con guarnitura
compact 50/34 e cassetta 11/27, freni direct mount. Peso reale del
mezzo misura S, con pedali Speedplay Titanium e ruote Fulcrum Racing
Quattro con copertoncino Vittoria, 7 kg circa. Con un assemblaggio
più leggero si guadagna ulteriormente in prestazione. Di contro, però va detto che avendo testato la The One con ruote poco performanti ho potuto valutare in modo neutro la qualità del telaio, senza "aiuti" di ruote top di gamma, le quali migliorano la prestazione di ogni telaio.
La geometria della The One è aero e quindi il tubo sterzo ha dimensioni tali da renderla bassa ed aggressiva e come tale va guidata; del resto non ha senso scegliere un telaio aero, quando si pedala con la schiena dritta, i gomiti distesi, esponendosi al vento ( trasmettendo così più vibrazioni alla schiena e alla cervicale); un ciclista non è un cobra. Detto questo, va precisato, che ho testato la The One, con assetto tale da non crearmi problemi di adattamento posturale, con tre e poi due spessori sotto il manubrio per un totale di 2 cm; avrei potuto usarla con uno spessore da 1,5 cm o solo un cm con coperchio da 1,8 cm, invece di quello basic da zero cm, fornito con la bici test. La cosa incredibile che la The One è così rigida anche sull'avantreno, e nonostante i distanziali non ha mai sentito sensibili flessioni! Ed è la prima volta che mi capita di testare con tanti spessori senza sentire flessioni importanti. Il coperchio aero da 1,8 cm alza la posizione dello sterzo e limita l'uso di distanziali. Chiudo con un indicazione. La The One, piace e sorprende ed è consigliabile a tutti e soprattutto a quelli che vogliono un telaio unico, non commerciale e dozzinale. La qualità si paga, soprattutto quella Made in Italy. Saluti ciclistici.
La geometria della The One è aero e quindi il tubo sterzo ha dimensioni tali da renderla bassa ed aggressiva e come tale va guidata; del resto non ha senso scegliere un telaio aero, quando si pedala con la schiena dritta, i gomiti distesi, esponendosi al vento ( trasmettendo così più vibrazioni alla schiena e alla cervicale); un ciclista non è un cobra. Detto questo, va precisato, che ho testato la The One, con assetto tale da non crearmi problemi di adattamento posturale, con tre e poi due spessori sotto il manubrio per un totale di 2 cm; avrei potuto usarla con uno spessore da 1,5 cm o solo un cm con coperchio da 1,8 cm, invece di quello basic da zero cm, fornito con la bici test. La cosa incredibile che la The One è così rigida anche sull'avantreno, e nonostante i distanziali non ha mai sentito sensibili flessioni! Ed è la prima volta che mi capita di testare con tanti spessori senza sentire flessioni importanti. Il coperchio aero da 1,8 cm alza la posizione dello sterzo e limita l'uso di distanziali. Chiudo con un indicazione. La The One, piace e sorprende ed è consigliabile a tutti e soprattutto a quelli che vogliono un telaio unico, non commerciale e dozzinale. La qualità si paga, soprattutto quella Made in Italy. Saluti ciclistici.
Pagella:
Rigidità ( torsionale
e laterale): 10 ++ ( nessun watt si perde, telaio salva watt)
Discesa: 10 ++ ( un
treno su un binario)
Stabilità: 10 ++ ( totale controllo anche con il vento forte
laterale e i dossi)
Maneggevolezza: 10 ++ ( perfetta e precisa)
Salita: 9 ( pur non essendo un
telaio solo da salita, ma è veloce anche sulla pendenza, una velocità progressiva e proporzionale alla spinta)
Pianura: 10 ++ ( una lama che taglia il vento, velocità pura)
Pianura: 10 ++ ( una lama che taglia il vento, velocità pura)
Reattività: 8,5 (
voto influenzato dalle ruote di alluminio non leggere; lo scatto è
progressivo, ma la velocità aumenta proporzionalmente e progressivamente alla spinta, senza perdere la velocità, gamba
permettendo; con ruote top di gamma è verosimile che il parametro
migliori decisamente)
Confort: 9 ( con le
ruote a profilo basso usate nel test)
Peso: compromesso tra peso, rigidità e confort.
Verniciatura e linea: 10 ( un
opera d'arte tecnologica).
Il test è realizzato in collaborazione con Diamant DMT società proprietaria del marchio MCipollini.