martedì 21 luglio 2015

Test bike: BMC SLR01 Team Machine. Il test alpino.

Questo test è stato scritto sulle Alpi, fucina ideale per testare un telaio d'altura. La macchina da salita, in prova, è la BMC SLR01, modello top di gamma della casa svizzera, con la colorazione 2015, nuova di pacca. Nel catalogo 2016 novità solo nelle colorazioni. Nel test bike, sono stato accompagnato da un amico di "vecchia" data, "spietato" scalatore, uno che nella sua lunga carriera ciclistica, ha percorso tanti chilometri, da fare molte volte il giro del mondo; egli è noto con il soprannome di Vecchia. La scelta non è causale; pedalare sulle Alpi e ancor di più, testarci una macchina da salita, è un avventura, una prova dura, che posso condividere solo con un ciclista esperto e fidato, dovendo pedalare in percorsi difficili e solitari, dove il compagno di salita, è fondamentale. Insomma saremo, come sempre, due cacciatori di salite, ripetendo le scorribande alpine, di qualche anno fa.
"Scalare è un arte. Le vostre tele sono le montagne" scrive la BMC presentando il modello SLR01. modello di vertice della serie d'altura. Niente di più stimolante per me. Un telaio da salita deve essere leggero e rigido, per affrontare al meglio le lunghe salite e agevolare le accelerazioni veloci e repentine, assecondando il modo di pedalare dello scalatore. Lo scalatore, che ha un rapporto peso/potenza diverso dal passista, non procede regolare, ma rilancia costantemente, scattando sui pedali, e spingendo con il corpo sul manubrio(en danseuse, dicono i francesi), fino a sentire il dolore, per sfiancare l'avversario e tenere alto il ritmo. Quando penso a questa figura di ciclista, penso alla lirica dello sport. Lo scalatore è un anima inquieta che pedala verso il cielo; un poeta del pedale che scrive sogni sulla strada, e intona litanie alle montagne.
Ogni test ha la sua storia; questa inizia in quel di Montecchio Maggiore, ridente cittadina, della provincia vicentina. Il test è stato realizzato in collaborazione con il rivenditore ufficiale BMC,  "IL CICLISTA" di Paolo Massignan . Peraltro segnalo, questo professionista del pedale, per la sua competenza e cortesia, e il suo fornitissimo negozio, rivenditore anche di altri marchi prestigiosi.
Il telaio test è in taglia 48. Nel test userò rapporti 52/36 e 11/28 e le nuove Zipp 202 per tubolare. Ovviamente, sella e pedali non si cambiano, quindi userò Sella Italia e Time.

La macchina test. Il peso della macchina test di 6,360 grammi è sotto il limite UCI ( che prevede un limite di peso di 6,800 grammi per potere partecipare ad una corsa professionistica). Evidentemente, un peso del genere, può essere raggiunto solo con un telaio da salita, top di gamma, come il BMC SLR01, seppure "appesantito", da un gruppo di media gamma e da un attacco e manubrio in alluminio. Ovviamente il peso non è tutto; ci sono altri fattori che vanno valutati su strada, per esprimere un giudizio finale su un telaio da salita che di per se', come tipologia, si adatta alle lunghe ed impegnative percorrenze, come quelle in altura: comfort, reattività, maneggevolezza, rigidità laterale. Il test inizia con l'esame delle geometrie, il quale certamente dovrà essere verificato sulla strada.
La geometria è tipicamente racing: angolo tubo/reggisella 73,50°; il carro posteriore di soli 402 mm,  non lasciano adito ad equivoci; mi trovo davanti ad un macchina da guerra-gara, finalizzata alla massima trasmissione della potenza. Del resto la conformazione dei foderi del carro posteriore, asimmetrici ed over size, il tubo orizzontale, il tubo obliquo e quello dello sterzo,  anch'essi maggiorati, il movimento centrale BB86 e la costruzione monoscocca del tubo obliquo - tubo sella - carro posteriore, e i forcellini in carbonio, formano un unicum, con soluzioni estreme, scelte in nome della performance da gara. Infine il drop  cioè l'altezza della scatola del movimento centrale dall'asfalto: 69 mm ! In pratica il BMC SLR 01 dovrebbe avere un'ottima stabilità, un assetto basso, con valore di assoluto interesse, sintomatico di un telaio concepito per essere performante  su ogni terreno. Le geometrie rilevano un telaio senza compromessi. Ovviamente, lo ripeto, il dato emerso dall'analisi delle geometrie, dovrà essere confermato dal prossimo test su strada, al quale, come sempre, spetta l'ultima e definitiva parola.
Il concept del telaio è stato sviluppato negli anni, con il susseguirsi dei modelli a catalogo. Non è un caso che il BMC SLR01 è frutto del processo di ottimizzazione denominato ACE, che consente di dimezzare i tempi di realizzazione e di messa a punto del progetto, da anni a mesi. I parametri della Rigidità, peso e comfort sono combinati in 34.000 configurazioni del progetto- prototipo virtuale, attraverso lo sviluppo delle sezioni trasversali e la sovrapposizione delle pelli di carbonio, prima della effettiva costruzione a mano. Possono bastarvi ? Ma non finisce qui. I tecnici BMC nel loro laboratorio svizzero di Grenchen, denominato Impec, attraverso l'ausilio del FEM ha sviluppato un metodo di calcolo dei parametri della rigidità, peso e comfort, reattività, in termini reali. In fondo, il successo di un telaio, nasce dalla migliore combinazione di questi fattori. Esteticamente, il BMC SLR01 è curato nei particolari, non ci sono sbavature nella verniciatura. La trama del carbonio unidirezionale a vista, in larga parte, e la scelta dei colori, denota una eleganza raffinata, rara nei telai da corsa concorrenti, che spesso adottano soluzioni più convenzionali. Il BMC SLR01 ha un cablaggio interno  che consente, indifferentemente, l'utilizzo di gruppi meccanici ed elettronici, ovvero un solo telaio per tutti i gruppi. Un cablaggio realizzato con cura che evita rumori interni con il passaggio discreto e sicuro, del cavo del cambio, dal forcellino full carbon.
New ZIPP 202 per tubolare. Il test sarà soprattutto un confronto con il precedente modello, già testato, sulle Alpi. Nuovi adesivi, nuovi mozzi, nuova raggiatura, nuovo peso ( + 70 grammi circa), praticamente una ruota nuova. Ecco la recensione CLICCA QUI

Aggiornamento: per conoscere il peso del kit telaio BMC SLR01, modello 2016 CLICCA QUI


Test su strada. 
Nell'ultimo periodo, la qualità dei top di gamma, si è talmente migliorata, che le differenze incominciano ad essere sempre più sottili; quindi i test diventano sempre più, un esercizio difficile, non per tutti. Trovare differenze è una mission. Premesso ciò, passo al test.
BMC è un marchio prestigioso, la cui politica commerciale, non solo condivido, ma rappresenta un esempio di serietà ed affidabilità. Ultimamente ci sono alcuni produttori, che in media ogni anno, rinnovano la gamma, inserendo nuovi modelli, che non rappresentano l'evoluzione di un progetto, ma sono invece nuovi progetti. Errori o scelte di mercato ? Probabilmente sia l'uno che l'altro. BMC  fa parte di quei marchi che hanno scelto di evolvere progetti consolidati, come il modello SLR01 e passo dopo passo, step by step, con miglioramenti mirati e concreti, necessari solo dal punto di vista tecnico, e non del marketing, ha reso possibile, un modello top di gamma, concretamente sviluppato, come l'SLR01. Davvero una garanzia di serietà.
I punti di forza dell'SLR01, sono la rigidità, in modo particolare della sezione del movimento centrale e del carro posteriore, asimmetrici, che alla prova su strada, ha dimostrato un effetto monoscocca reale, un monoblocco, che agevola la spinta sui pedali e migliora la prestazione complessiva; massima trasmissione di potenza, in pratica si scarica tutta la potenza sui pedali, come se si spingesse su un blocco di marmo; un comfort elevato, anche sulle distanze alpine, fatte di dislivelli e di strade non sempre ottimali; un drop che esalta la ottima stabilità, anche nelle discese veloci, su tratti con il manto stradale rovinato, consentendo una affidabilità in ogni condizione, anche la più estrema, insomma la migliore garanzia di sicurezza, anche per i ciclisti meno dotati ed esperti; una costruzione di rara bellezza e cura, (basti pensare per esempio, al passaggio dei cavi interni, senza fastidiose risonanze all'interno del tubo obliquo e alla qualità della verniciatura, davvero pregevole), con un effetto cromatico di particolare bellezza, con trama unidirezionale a vista. Atteso un angolo del tubo sterzo di 70,50°, la forcella ha una prestazione buona ed omogenea su tutti i terreni: maneggevole e stabile, uniforme e senza sbavature.
In merito all'angolo tubo sterzo, l'impostazione di questa macchina, è buona, appena inferiore, in termini di velocità, ai modelli con angolo tubo sterzo con valori prossimi ai 72°, ma trattasi di differenze che possono sfuggire al ciclista medio e rappresentano l'effetto dei diversi concept; più stabile e/o più rapida la risposta ? BMC ha scelto un valore equilibrato.
La reattività si esprime in valori buoni, potendo contare su angolo tubo sella/reggisella da 74,60° e un un carro da appena 410 mm; ma su questo parametro, va fatta una duplice considerazione: a) il peso dell'SLR01 è tale da rappresentare un equilibrio, tra rigidità e leggerezza, considerato che non è possibile realizzare un prodotto leggerissimo, ma anche rigidissimo, quindi tutto deve essere omogeneo; b) il peso non particolarmente leggero, della macchina test nel complesso, ( penalizzato da alcuni componenti non leggeri), verosimilmente ha potuto incidere, senz'altro, sulla reattività ( scatto), dove rigidità e peso complessivo devono potersi esprimere al meglio.
In discesa, la macchina svizzera è sicura e straordinariamente stabile, anche negli inserimenti veloci in curva; mi ha impressionato la stabilità sui tratti sconnessi, anche grazie al drop del movimento centrale (72,00 mm); in discesa, volutamente posizionato erroneamente in sella, cioè seduto, solo con una coscia, ho cercato di far perdere di destabilizzare l'assetto, pur senza riuscirci; l'SLR01 è davvero una garanzia per i ciclisti che hanno paura della discesa e per i discesisti che necessitano di macchine dallo standard elevato, perchè la migliore garanzia di sicurezza, in discesa, in curva, è solo la stabilità del telaio; non è solo una questione di frenata. Per coloro che non sono fenomeni in discesa, consiglio macchine stabili, come l'SLR01; frenare senza avere un assetto stabile è come frenare sul ghiaccio.
BMC SLR01 è senz'altro adatto alle percorrenze in altitudine, con elevato dislivello e alle gran fondo più dure. Ma v'è di più. Una BMC SLR01 è motivo di soddisfazione anche durante la sosta al bar: mi è capitato di vedere alcune persone, fermarsi a guardarla. E anche questo significa scegliere il prodotto giusto.
Concludo annoverando l'SLR01 come uno dei migliori telai attualmente disponibili, per il ciclista agonista e per quello che cerca un prodotto dallo standard elevato e di nicchia.

Un saluto e un ringraziamento per il supporto logistico e per la splendida compagnia a Vecchia e a Cristina.

Saluti ciclistici.





La slideshow fotografica del test


domenica 19 luglio 2015

E l'anteprima continua: la Trek Madone 9 vista dall'interno. Riflessioni sul marketing.

Dopo avere partecipato all'esclusiva anteprima per l'Italia, del lancio della nuova Trek Madone 9 CLICCA QUI  pubblico le prime immagini, anche queste in anteprima assoluta, molto suggestive, che svelano i segreti del nuovo modello.

AGGIORNAMENTO. E' trascorso qualche mese dalla presentazione ufficiale. La Trek ha scelto la linea del marketing per il prodotto. Leggo testualmente e commento in parentesi: " La nuovissima Madone La bici da corsa definitiva ( lo sperano i consumatori visto le continue modifiche di anno in anno, del precedente modello e il frenetico stravolgere il catalogo, che comporta una svalutazione continua dei prodotti dell'anno prima !!!!). La Madone è una combinazione definitiva tra potenza, aerodinamica, qualità di guida e integrazione ( potenza ?! Non è una moto, o un veicolo al motore, la potenza dipende dai watt del ciclista, a meno che si lasci pensare che possa essere montato un motore nella scatola del movimento centrale !! Aerodinamica ! Se il ciclista non assume una posizione in sella aero, ma, come il ciclista medio, quella da MTB, e cioè spalle, schiena e braccia dritti, cosa te ne fai del telaio aerodinamico, se basta un battito di ali di uccello, per "frenare" la velocità !!! Inoltre anche il mezzo aerodinamico lascia il tempo che trova, considerato che per avere reali vantaggi, occorre una velocità costante superiore ai 40 km/h, una strada dritta, piatta, e senza semafori e traffico o una galleria !!! Insomma il telaio aerodinamico è solo marketing.). Non ci sono dubbi: è la prima vera superbici che racchiude in sè il meglio dell'ingegneria delle bici da strada (Ovvio che lo scriva; è il produttore). Ogni dettaglio della Madone è progettata per inedite prestazioni futuristiche ( in che senso ? E' pur sempre una bicicletta, non è un auto ! Per esserlo, forse, necessiterebbe anche di un ciclista futuristico, ma credo che non lo abbiano ancora inventato, anche se lo ammetto, il marketing dei produttori ci sta lavorando!!!! ), qualità di guida ed efficienza, trasformando ogni singolo watt che guadagnerai in un arma per demolire i tuoi avversari ( Ora è evidente che la campagna di persuasione sul wattaggio non ha limiti; omettono di scrivere che il watt, ovvero la potenza, dipende, semmai, esclusivamente dal ciclista e dalla sua propensione e dal suo allenamento; continuano a giocare sull'equivoco che porta ad equiparare la bicicletta al veicolo a motore; insomma mi sembra un marketing copiato ai produttori di auto !!! E poi è di cattivo gusto, incitare alla sfrenata rivalità, per una semplice pedalata; o forse questo modello è destinato alle corse clandestine !!! Dai non scherziamo con le parole. Il compagno di uscita non è il peggiore nemico, è un tuo simile. Credo che la bicicletta sia semplicemente uno strumento di fratellanza e di libertà; la rivoluzione dell'uomo moderno. Una mentalità associata ad un messaggio pubblicitario del genere, istiga i consumatori a fare di tutto, per prevalere sul compagno di uscite della domenica, persino spendere somme considerevoli per poterlo acquistare e prevalere finalmente sul compagno di uscita, che magari è un vicino di casa !!! Il consumatore medio è un ciclista che lo fa per hobby, non è un professionista del pedale; è un impiegato, un libero professionista, che ha poco tempo per allenarsi, e che spesso, ha persino problemi di linea e quindi non ce la fa a stare in presa bassa e si stacca su un cavalcavia. Se continuano ad inculcare la logica del combattimento, allora si propizierà, inconsapevolmente, l'uso di pratiche dopanti, con le deleterie conseguenze che ne derivano sulla salute e sull'ordine pubblico.Il marketing fa fatto con prudenza). 
Detto questo la Madone 9 è un telaio davvero innovativo per le soluzioni adottate; ma non è un telaio adatto all'uso a 360 °; in pratica non è adatto a percorsi con dislivelli impegnativi; alla salita più dura, non essendo un telaio leggero, secondo i nuovi canoni del mercato. Basti pensare che rimanendo in casa Trek, il telaio davvero leggero, è l'Emonda SLR, tutta un altra cosa, per le salite e i percorsi con dislivello impegnativo. Avviso i ciclisti di non farsi confondere le idee, guardando le corse dei ciclisti professionisti alla TV; i corridori della Trek Factory Team, hanno a disposizione 4 telai specifici ( Madone, Emonda, Domane oltre a quella da Crono, la Speedconcept), da usare a piacimento e secondo la loro attitudine e il percorso. Ovvio che per un passista senza pretese di classifica gareggiare con una Madone invece che con una Emonda, in una tappa alpina, non cambia nulla. Infatti Mollema, il corridore capitano per le corse a tappe, con propensione alla salita, usa solo per le tappe alpine, la Emonda SLR. E poi, è noto,che i corridori del Trek Factory Team, sono gli unici corridori, legati alla squadra, che poi è il produttore delle biciclette, da un contratto di lavoro dipendente, e non sportivo. Insomma sono pagati per farsi vedere con i prodotti Trek, forse più che vincere. 
Certo la salita la si può fare anche con una Graziella, figuriamoci, se non si riesce a farla con un telaio che costa più di 5.000 €, come la Madone 9 !!!!
Che poi sta moda del telaio aero, parlando in generale, lascia il tempo che trova. Bello senz'altro, ma molto limitato dal punto di vista prestazionale, considerato che il telaio per essere davvero aero,deve essere non leggero e molto rigido, persino meno confortevole di un telaio normale; del resto cosa te ne fai di un telaio non confortevole, se pedalando per molti km e quindi molte ore, hai problemi sulla schiena ? Non è un caso che la Madone 9 ha adottato l'Iso Speed, cioè un piantone centrale disaccoppiato, come il Domane, proprio per limitare la spiccata rigidità del telaio, e quindi renderlo più confortevole. Certo molto dipende anche dalle geometrie, e dalla condizione atletica e posturale del ciclista, nonchè dal suo assetto in sella, oltre che alla qualità e al tipo di carbonio utilizzato. 
Insomma siamo nell'era non solo del consumismo più sfrenato, e del marketing più agguerrito, di sempre, ma anche nell'era della specializzazione del telaio; cioè ogni telaio è sviluppato per un uso specifico. Se non si ha uno spazio adatto per il parcheggio e risorse economiche non indifferenti, che permetterebbero di assecondare il trend del mercato che vuole un telaio per ogni percorso diverso, per un totale di quattro (crono, percorsi piatti e vallonati, pavimentazione tipò pavè e salita pura, per un totale di 4 !!!), la cosa migliore da fare, è quella di scegliere un telaio più versatile, dal peso inferiore agli 800 grammi, con geometrie non esasperate, e confortevole. Insomma siate liberi di pensare senza il marketing; siate ciclisti consapevoli.
Ciclista avvisato, mezzo salvato.
Saluti ciclistici.   









lunedì 13 luglio 2015

Lightweight Obermayer Schwarz ultima generazione alla pesa 

Ecco un altra pesa in esclusiva. In collaborazione con il rivenditore Falasca Cicli. Saluti ciclistici.    











  
        

sabato 11 luglio 2015

martedì 7 luglio 2015

Selle Italia SP 01.

E' un esclusiva del blog. Direttamente dal salone internazionale del ciclo, Eurobike 2015, dallo stand della Selle Italia, marchio italiano, leader internazionale. La SP01 è un opera d'arte tecnologica, un concept. Sono sicuro che  altri produttori ne prenderanno spunto. Saluti ciclistici.