giovedì 12 settembre 2019

Test Bike: Speedplay Zero Titanium, nuova versione ?

Scoprire le differenze sostanziali è stato sempre l'obiettivo prefissato ed anche questa volta penso di essere riuscito a scoprirle. In effetti la SpeedPlay non aveva rilasciato un up grade del pedale di punta della gamma. Del resto quando avevo visto una nuova coppia ero ignaro che fosse cambiato qualcosa. Poi ci ho pedalato e la strada, come sempre, mi ha detto la verità e durante l'uscita ho sentito una migliore spinta sui pedali, più efficiente e facile. Tornato alla base, li ho guardati attentamente e confrontato con un altra coppia. Ed ecco trovata la differenza ovvero la spiegazione della migliore perfomance. Modello uguale, appunto Speedplay Zero Titanium, ma coppie diverse nella struttura e nelle dimensioni del perno-asse. Il coperchietto che si svita per ingrassarli è diverso e finalmente migliorato, mentre l'asse-perno della coppia nuova è più grande e simmetrico, rispetto all'altra coppia, che invece presenta un asse più piccolo, asimmetrico, più schiacciato nella parte centrale. A mio parere si tratta di un up grade sostanziale. Saluti ciclistici 

Coperchio laterale diverso

martedì 10 settembre 2019

Anteprima: Campagnolo Bora WTO 33

In anteprima assoluta ricevo il comunicato aziendale della Campagnolo che mi informa il lancio della nuova ruota. E' la nuova ruota con cerchio in carbonio Campagnolo. Il peso non è leggero, poco meno di 1 kg e 400 grammi per 2.160 € di listino. E' una ruota polivalente, considerato il profilo medio, da 33, la più bassa della gamma aero WTO,  meno alta del profilo medio da 35 della famiglia Bora Ultra, e meno leggera, rispetto alla versione tubolare Bora Ultra 35. 
La WTO 33 è disponibile sia nella versione rim che disc brake ( sconsiglio il freno a disco, soprattutto per chi vuole andare più veloce in salita e non me ne importa del marketing). La ruota fa parte della linea WTO - Wind Tunnel Optimized - le nuove Bora WTO 33 sono state studiate per offrire un ulteriore profilo oltre i già esistenti da 45, 60 e 77. Ogni componente della ruota è stato ottimizzato in galleria del vento in modo da migliorare le prestazioni aerodinamiche della ruota; ne è un esempio la forma del mozzo, che a differenza della gamma Ultra, non è in carbonio. Secondo la Campagnolo, i test in galleria del vento, svolti in fase di sviluppo, hanno consentito di ottenere risultati estremamente significativi per una ruota a basso profilo. Il vantaggio registrato rispetto ad una ruota non ottimizzata dal punto di vista aerodinamico è di 7,5 watt a 45 km/h. Le Bora WTO 33 mantengono i cuscinetti ceramici USB, ( di qualità e costruzione diversa dalla versione CULT della gamma Bora Ultra), garantendo la tipica scorrevolezza Campagnolo, e la tradizionale raggiatura G3 ottimizzata grazie all’utilizzo di elementi a sezione ellittica sviluppati ad hoc. La WTO 33 adotta la tecnologia 2-Way Fit che permette una perfetta compatibilità sia con copertoncino che con tubeless. Consiglio di optare per il montaggio tubeless, in modo da evitare in caso di foratura, lo sgonfiamento improvviso della camera d'aria, che limita il copertoncino, ed impedire che il bordo del cerchio in carbonio, si possa danneggiare irrimediabilmente. Il canale interno del cerchio da 19 è stato studiato per rendere al meglio con coperture da 25mm di battistrada ed è compatibile anche con le classiche opzioni da 23 o le più confortevoli da 28 mm. Le Bora WTO 33 sono disponibili in versione DB nella colorazione Dark, mentre per la versione Rim è prevista anche l’opzione più tradizionale Bright al prezzo di 2160 euro. La WTO 33 è disponibile da subito. Saluti ciclistici. 




martedì 3 settembre 2019

Test bike: tubolare Pirelli P Zero Velo.

Presentazione del prodotto.
Il Pirelli P Zero Velo Tub è l'unico tubolare del catalogo disponibile, come a dire, non ne servono altri, ne basta uno solamente.
Il primo contatto mi ha subito impressionato e mi ha ricordato lo slogan pubblicitario della Pirelli per il prodotto auto: la potenza non è nulla senza il controllo. La carcassa aveva qualcosa di insolito, di unico, che veniva svelato dal tatto, una densità diversa del battistrada, angoli stretti nella parte centrale e angoli più larghi ai lati, con la camera d'aria ( in lattice) incorporata da rimanere nettamente evidenziata nella struttura centrale, non il solito tubolare, uniforme e circolare, ma un nuovo tubolare strutturato in due profili diversi e specifici, due laterali e uno centrale, un tubolare a "3 sezioni", unico nel genere. Il battistrada ha rilievi scolpiti in modo irregolare, su una trama liscia prevalente, solcata da due righe sottili centrali ciò svela il carattere del prodotto, massima scorrevolezza e massimo grip.  In buona sostanza è stata la prima  e subitanea percezione, quella di un prodotto di riferimento, che fonde in se, tutte le migliori caratteristiche necessarie per la migliore perfomance.
Dal punto di vista tecnico, il Pirelli P Zero Velo Tub testato è da 25 mm nominali, 25,87 mm reali (come da foto) dal peso effettivo di 305 grammi.  Il logo è giallo e non è un caso; trattasi della mescola Yellow Soft, dimensione corse.  Le tecnologie utilizzate in questo tubolare fatto a mano, in Thailandia, il più grande naturale al mondo di pneumatici sono: a) Smarted Silicia, una formula che punta alla bassa resistenza al rotolamento, con un orientamento anisotropico, per la riduzione del calore generato dall'attrito, aderenza in velocità e sul bagnato e resistenza alla foratura ( aramaide); Functional Groove Design di derivazione nel motor sport, confort ed espulsione dell'acqua e diversa densità e struttura della carcassa, strutturata in angoli molto stretti della fascia centrale per un appoggio regolare e angoli più larghi delle fasce laterali per migliorare la sicurezza ( grip) e la risposta immediata alle accelerazioni; Ideal Contaur Shaping, cioè differenti raggi e disegni della carcassa sul fianco e sul battistrada per un impronta perfetta sull'asfalto ( una trama a fulmine riduce il rumore ed aumenta l'espulsione laterale dell'acqua, al fine di migliorare la stabilità e il controllo della velocità; c) mescola Yellow Soft con una carcassa da 320 TPI, il numero di riferimento per il confort e il grip ( TPI indica il numero di fili per pollice, più il valore è alto, maggiore sarà il confort e il grip), rinforzata in aramaide con camera d'aria incorporata in lattice, per minore peso, maggiore resistenza e minore attrito. Pressione di utilizzo da 7 a 10 ATM. Montaggio con nastro bi adesivo Tufo. Progettati per cerchi a canale largo e questo evidenzia un limite del progetto, da punto di vista estetico, come spiegherò più tardi. Alcune raccomandazioni generali. In nessun caso la pressione del pneumatico a freddo deve essere inferiore o superiore a quella indicata sul fianco. Pressioni troppo basse causano eccessiva deformazione della carcassa, deterioramento e consumo precoce dello pneumatico; Pressioni troppo alte rendono poco confortevole la guida, riducono l’impronta a terra, la protezione agli urti e causano un consumo prematuro della zona centrale del battistrada. Il mantenimento e controllo di un’idonea pressione di gonfiaggio resta un accorgimento necessario prima di ogni uscita e per tutta la durata di vita dello pneumatico. Il produttore aggiunge antiozonanti ed antiossidanti per minimizzare il degrado. Non applicare mai detergenti o cosmetici per migliorare l'aspetto estetico dei fianchi che risulterebbero anche nella rimozione degli antiossidanti. Controllare sempre la larghezza massima dello pneumatico consentita dal telaio della bicicletta. Una distanza insufficiente tra pneumatico e telaio potrebbe causare danni alla struttura del telaio stesso o dello pneumatico stesso, creando così una situazione potenzialmente pericolosa per il ciclista.
Tutto pronto. Adesso si alza la serranda e si esce dal garage, la strada ci dirà il responso definitivo e certo per un nuovo test made on the road.

Per saperne di più sull'accoppiamento cerchio/gomme secondo standard E.T.R.T.O. CLICCA QUI 

Test su strada.
Ho seguito per 20 anni l'evoluzione delle coperture per le biciclette da corsa, e nel tempo, mi sono avvicendato con diversi prodotti, tutti top di gamma, quindi il migliore livello di comparazione; tutto si evolve al top, nel top di gamma. I parametri di comparazione sono gli stessi e su questi si costruiscono nuovi prodotti. I telai e le ruote diventano più sensibili alle variazioni, i ciclisti molto di meno, e questo il limite dei prodotti: la percezione umana. I dati software non contano se non si traducono in emozioni, il tester è il compositore di un analisi sensibile, diffusa in una percezione emotiva. Ogni test è una sfida.
Per il test del primo tubolare Pirelli P Zero Velo, ho scelto la migliore ruota in assoluto, la Lightweight Meilenstein, straordinaria creazione, di impareggiabile potenza e performance e l'idea mi è venuta guardando le super car equipaggiate con le gomme Pirelli P Zero Velo. Se le ruote sono il componente più importante, anzi il componente assoluto, fino ad incarnare l'anima della bicicletta, il tubolare può influenzare la perfomance totale, una interazione simbiotica assoluta. Il tubolare è l'unico punto di contatto con l'asfalto, quindi è di assoluta importanza. 
Ringrazio la Bike Passion GMBH distributore della Lightweight, per avermi messo a disposizione, un paio di Meilenstein, provenienti dalle sacre e misteriose officine tedesche, perfettamente preparate per il test. Per la scelta del telaio, ho preferito scartare super light ed aero bike, troppo limitative, e ho utilizzato un telaio che per certi versi compone questi due segmenti, un telaio unico per fattezze e performance, la Colnago C64.
La condizione atletica è ottima e quindi ho potuto permettermi di esagerare nella spinta potendo contare su lucidità e una buona dose di incoscienza controllata dall'esperienza.
Fondo asciutto e fondo bagnato (in modo limitato per scelta del meteo), manto stradale di buone, discrete e pessime condizioni, vento, sole duro, caldo estremo, umidità esagerata, percorso vallonato, salite di media e dura pendenza ( superiori al 10%), discese lunghe veloci e tecniche. Pressione di utilizzo 7,5 - 8 ATM per un peso personale di 60 kg e di 6 kg e 300 grammi della macchina test. Abbigliamento con filamenti in Carbonio e scarpe top grazie alla collaborazione con Vardena Italy ed Evers Cycling. Macchina pulita, lucidata e lubrificata con Walbike. Tutto al top per una nuova sfida con la tecnologia.
Prime pedalate, gambe fluide, sensi accesi e tutto mi è venuto incontro, mi ha preso fino a dentro le fibre muscolari, fino a sentire una emozione subitanea, quella della migliore prestazione, la riconosco subito, è una cosa diffusa che mi prende ogni volta che vivo il meglio.
Passano i giorni e i chilometri, i percorsi si alternano, il vento e il sole mi accompagnano, le lunghe e difficili discese mi esaltano, le salite mi invitano alla consueta danza sui pedali e a qualche spinta da seduto.
Ogni angolo persino quello più estremo dei tubolari è stato utilizzato, niente è stato lasciato incompiuto. Piegare con i Pirelli P Zero, anche sfiorando il guardia rail, è stato un divertimento sicuro.
Il responso è stato all'altezza del blasone del marchio italiano. Il Pirelli P Zero Velo Tubolare è il prodotto di riferimento del momento. Punto. L'incontro è stato unico, emozioni e responsi tecnici netti e precisi. P Zero non lascia dubbi, è il migliore, per ora. 
Massimo grip, silenzioso, maneggevolezza totale ( persino con una ruota ad alto profilo, con elevata rigidità,  ed estrema, come la Lightweight Meilenstein, è "addomesticata") anche ad alte velocità, divertimento puro, risposta molto buona sui rilanci, pur trattandosi di un 25 mm da 305 grammi, più largo, meno leggero, meno reattivo (un ipotetico Pirelli P Zero Velo tubolare da 22-23 mm dal peso di 250-260 grammi sarebbe stato eccezionale), confort senza eguali su ogni terreno e condizione ( nonostante la ruota più rigida sul mercato, dopo 4 ore senza tensioni muscolari; su fondo sconnesso e dossi artificiali si ha la sensazione di pedalare su un materasso soffice !), scorrevolezza elevata netta e piacevole, stabilità così straordinaria da sentire accarezzato l'asfalto, il Pirelli P Zero tubolare cattura l'asfalto, accarezzandolo, come nessun'altro. Il responso che rende altrettanto unico il P Zero Tubolare, è quello di essere adatto/sensibile alla percezione umana, quindi tutti i ciclisti, anche quelli meno esperti, possono apprezzarne le qualità e avere subito confidenza con la strada, capace di interagire con qualunque ruota, persino quella più estrema. Il Pirelli P Zero è un prodotto di riferimento con il quale la concorrenza migliore dovrà fare i conti per il futuro. Una grande sfida dedicata ai ciclisti più esigenti.
Note: la parte interna del tubolare, quella che si incolla è di colore chiaro, quindi può rimanere visibile una volta montato il tubolare sul cerchio, soprattutto se non è piatto e largo almeno 24 mm. Sarebbe stato opportuno (e normale) realizzare anche questa parte interna con un colore scuro, per migliorare la resa estetica, considerazione di rilievo nella scelta. Questa dissonanza estetica, stride con il progetto di qualità del prodotto.Se fossi la Pirelli Velo aggiungerei al 25 e al 28 mm, anche il 23 mm, per avere una gamma completa e una variegata gamma di prestazioni. Il ciclista evoluto è attento e sofisticato. D'accordo che le ruote tendono ad aumentare la larghezza del cerchio, ma ce ne sono tante altre con il cerchio meno largo (per questo motivo più performanti in termini di peso e reattività).La camera d'aria in lattice certamente performante e leggera ha un limite pratico: ad ogni uscita occorre rimettere a pressione i tubolari, diversamente dalla camera d'aria in butile, meno leggera e performante, ma capace di mantenere la pressione più a lungo. Quindi occorre controllare ad ogni uscita, cosa di per sè, necessaria in ogni caso, ma con il Pirelli è indispensabile.
Eccessiva usura: dopo 600 km il tubolare posteriore si presentava come nelle foto, con un usura irregolare e diffusa. Stessa sorte anche per il tubolare posteriore nuovo. Il tubolare anteriore PZERO è quello meno durevole fino ad oggi provato. 
Pagella: Dal punto di vista della performance, equilibrio e parametri alti nei valori di riferimento, cioè  grip, resistenza al rotolamento e confort,  fanno del tubolare Pirelli P Zero Velo, un ottimo da 25 mm.  La camera d'aria in lattice di spessore medio, si sgonfia facilmente; ciò rappresenta un problema per chi volesse impiegarlo per lunghi allenamenti itineranti. Il posteriore presenta lo stato di usura come da foto allegate, dopo circa 600 km. Un limite inaccettabile. Dunque prestazione top con durata limitata. 
Saluti ciclistici.  











anche il secondo tubolare Pirelli PZero si è consumato precocemente...........





La camera in lattice.....

Smonto il tubolare Pirelli Pzero con la tecnica del "cucchiaino" da me ideata per evitare di tagliare e rovinare il cerchio......

 


E' ora passo al test Veloflex Pro Tour .......


lunedì 2 settembre 2019

Consigli del blog: manutenzione dei freni Direct Mount.

Raccomando il controllo del serraggio viti dei freni direct mount, periodicamente; con l'uso e comunque a causa di un serraggio lento possono allentarsi. La cosa è estremamente importante per evitare rumori, e soprattutto l'allentarsi del corpo freno. Usate una chiave dinamometrica e serrateli secondo l'indicazione del costruttore e comunque non eccessivamente, ma ad una pressione sicura, che si sente a " mano"; nel dubbio fatelo fare ad un meccanico esperto. 
Il consiglio è sempre lo stesso: prendetevi cura della bici e lei vi porterà lontani. Saluti ciclistici.