mercoledì 29 giugno 2022

Non prendo la marchetta dal marketing ! #cycling #bike

Questo è lo screen shot della mia email in risposta ad un famoso brand che si ostina ad inviarmi comunicati stampa, pensando che glie li pubblichi e gli faccia pubblicità !  Adesso basta !!

Caro marchio ci sono persone che non "barattano la dignità per un piatto di fagioli". Spero di essere stato chiaro. "Non pettino le bambole", ma testo e recensisco su strada, veramente, gratuitamente e senza vincoli di contratto. Per la pubblicità esistono canali a pagamento che peraltro tu usi abbondantemente; evidentemente saranno poco efficaci, visto che continui ad inviarmi comunicati stampa cioè la pubblicità. Addio. 

sabato 25 giugno 2022

Mamma Tonina e la Cima Pantani a Fondi (LT).

Marco Pantani è come Achille. Dai tempi di Omero, si narrano le gesta del prode Achille; ieri, oggi e domani, racconteremo, racconteranno, lo "scatto secco" di Pantani, quello che faceva saltare dalla sedia ed urlare, milioni di appassionati e ciclisti, riuniti sulle strade, nei bar, nelle case; Pantani, orgoglio italiano, prode eroe dei tempi moderni. 

Achille figlio della mitica ninfa marina Tedeide; Marco Pantani figlio di una donna straordinaria e forte, quale mamma Tonina. 

Ancora oggi, Marco Pantani, è capace di riunire ed unire migliaia di persone in Italia, e nel mondo; com'è possibile che il tempo non abbia cancellato (e non cancellerà) le emozioni straordinarie donate dal Pirata? Il tempo passa inesorabile, ma il ricordo di Marco Pantani è indelebile. Mamma Tonina, donna coraggiosa e tenace, è con noi, a ricordarci che Marco, non ci ha lasciato, è ancora in mezzo al gruppo dei tifosi. Ringrazio mamma Tonina per esserci stata anche oggi a ricordare suo figlio, il nostro campione, all'inaugurazione della Cima Pantani a Fondi. 

Ho pedalato sulle strade di Pantani, al Tour e al Giro; l'anno scorso sono salito sui tornanti micidiali del Carpegna, per "rivederlo pedalare", "sentire il suo respiro avanzare" e "seguire la sua ombra allontanarsi", lungo quei tornanti micidiali, celati nel silenzio del bosco. Sono andato a rendergli omaggio al cimitero di Cesenatico e ho terminato il pellegrinaggio, allo Spazio Pantani; dopo tutto questo, per me diventa impossibile interessarmi di ciclismo professionistico; non riesce più ad emozionarmi. Niente è più come prima.

E da oggi, c'è un'altra salita sigillata da Marco Pantani, di cui mi pregio, con umiltà e soddisfazione, di essere stato il primo a svelarla sul web e alla stampa CLICCA QUI  : la salita delle Crocette, a Fondi (LT), la Salita di Marco Pantani, la nuova Cima Pantani; una scultura di marmo ed un pannello illustrativo della storia del Pirata, lo ricorderanno, a quanti vorranno ripetere la sua salita di allenamento, su un manto stradale completamente rifatto ed asfaltato. Ringrazio il Comune di Fondi, l'amministrazione della Provincia di Latina, il Parco regionale dei Monti Aurunci, la Fondazione Pantani Onlus e gli sponsor locali che hanno reso possibile questo sogno. Immaginavo che un giorno sarebbe stato bello intitolargli almeno quella salita, tra le tante che il Pirata, percorreva nei ritiri invernali trascorsi in Terra Pontina per preparare Giro e Tour. Da Cesenatico a Terracina dove Pantani faceva base per allenarsi.

Dopo l'inaugurazione sono ritornato a trovare Marco Pantani, come del resto mi capita di fare spesso, ma questa volta c'era la stele e il pannello con la storia del Pirata. Ricordatevi sempre di non fermarvi quando siete stanchi, ma quando avete finito. 

Saluti ciclistici. 


 


La stele in marmo è stata realizzata dallo scultore Salvatore Quinto. Le due sfere colorate rappresentano le vittorie del Giro (rosa)  e del Tour (giallo) nel 1998. La scultura ha due tipologie di contorni laterali, una liscia, che rappresenta la salita, e l'altra grezza e dura, come la roccia della montagna. La firma autografa di Marco Pantani, che penetra la roccia significa che il Pirata l'ha autografata penetrando la roccia delle montagne e rimarrà per ciò solo impresso per sempre. 






sabato 18 giugno 2022

Il più forte ciclista al mondo. #mentalcoach

Lo spiego nel video. La foto in questione era questa. E ricordate sempre che tutto il resto è marketing. Saluti ciclistici. 




giovedì 9 giugno 2022

La tendenza del mercato bici da corsa: telaio aero con il foro.

e......." comunque pure in spiaggia bisogna metterci per forza il muro...." (un altro commento d'autore di Gianpaolo Martelli al video pubblicato sul profilo You Tube del Blog). Grazie Gianpaolo, al prossimo.  Saluti ciclistici. 


martedì 7 giugno 2022

Officina bike: quando si spacca il cambio elettronico !

Chi legge il mio blog è consapevole del fatto che niente sia perfetto, che tutto si rompa e che il marketing ricorra agli effetti speciali per confondere il consumatore. La mia rubrica Officina Bike è dedicata a chi voglia vedere quello che accade dietro le quinte del grande spettacolo chiamato mercato globale della bici. Ecco un altra esclusiva, che non troverete nel web e nei magazine: la puleggia (gabbia) spaccata del cambio elettronico Campagnolo Super Record EPS 12 velocità. Causa: la catena mentre scendeva dal 53 al 39 è uscita fuori, aggrovigliandosi nella puleggia; il ciclista continuando a pedalare, ha tirato la catena strappando la puleggia. Ora potete venirmi a dire che è un caso raro, o tutto quello che più vi piace e che vi suggerisce il marketing, ma resta un fatto incontrovertibile: la catena può uscire fuori anche utilizzando il cambio elettronico di ultima generazione, e come in questo caso, parliamo di un cambio costoso e avanzato dal punto di vista tecnologico. Ora mi rivolgo al pedalatore che "vive di e per il marketing": guarda la foto, memorizzala; zitto e pedala senza fermarti al bar ( se ce la fai). Saluti ciclistici.   

 


giovedì 2 giugno 2022

"Mentalizzare" la salita #cycling #cyclist #ciclismo




Premessa. L'approccio più adatto per chi voglia migliorare la sua prestazione in salita, è semplice: la salita è lavoro. Lavoro come impegno costante, metodo, pianificazione. Ma salita è soprattutto mente, cioè bisogna  "mentalizzarla". E' trascorso molto tempo dalla "mia prima salita" (purtroppo). Mi ricordo la difficoltà; ero diverso nel corpo e nella mente, non avevo ancora "mentalizzato" la salita. Scusate il mio neologismo, ma penso che "mentalizzare" sia il modo migliore per descrivere l'adattamento necessario. In quelle prime salite, mi sembrava di non farcela, sentivo il bisogno di mettere il piede " a terra", davanti a me, solo un "muro". Decisi di diventare ciclista e di fare sacrifici e fatica, per diventarlo. Iniziai a fare la vita da ciclista; niente è gratis, quello che conta devi ottenerlo con la fatica. Imparai a "mentalizzare" la salita, ad abituare la testa e il corpo alla fatica della pendenza, alla forza di gravità; e ogni volta, memorizzando lo sforzo, passavo al livello superiore dell'allenamento, alternando il giusto riposo; la testa e il corpo si abituarono alla salita; imparai a gestirla, in modo istintivo. La "fatica alla salita" la feci diventare un abitudine. Scelsi una salita, la studiai ed imparai a memoria, in ogni tratto, percorrendola ad ogni uscita; i primi tempi iniziai a farla con il 39, poi passai alla compact, ed iniziai a percorrerla con il 36 ed infine con il 50; in cima, bevo, mangio un amaretto fatto in casa, scendo e la rifaccio e la seconda volta mi diventa più facile, sembra di sentire meno fatica; la terza volta diventa un potenziamento straordinario. E' una salita di riferimento con pendenza media non estrema, che ripeto più volte con il 50/17-19. La uso per testare la gamba, per ripassare il modo di andare in salita. "Mentalizzare" la salita è cosa diversa dalle SFR, che servono per aumentare la potenza in salita e per la salita. "Mentalizzare" significa abituarsi alla salita, e alla fatica della salita, significa anche fare e rifare la stessa salita più volte per abituarsi; ed è cosa diversa dalla regola che occorre inserire almeno una salita in ogni uscita; si tratta invece di dedicare una o più sessioni dell'allenamento solo alla salita, "nutrirsi" di salita, come se non ci fosse pianura; a forza di abituarsi, sembra di fare meno fatica, ma in realtà, la testa e il corpo si sono abituati alla salita, imparando a gestire, variazione di pendenza, la distanza. In salita tutti faticano, anche i più forti, ma il peso forma e l'abitudine alla "fatica in salita", "mentalizzarla", possono fare raggiungere ottimi risultati. Ovviamente alla salita di riferimento, alterno salite molto più dure, ma quella rimane sempre la salita dove "sgranchirsi" e "mentalizzare". Essere ciclista è uno stile di vita; è una scelta esistenziale. Il ciclista è istintivo, è votato alla salita, essenza del ciclismo. Un allenamento senza salita è solo una uscita "intorno a casa". Saluti ciclistici.