CICLO Museo di MONTEFANO, mostra permanente di biciclette storiche.







Mi capita di scoprire cose nuove nei viaggi ispirati dalla bicicletta. Questa volta ho scoperto l'esposizione permanente di biciclette storiche appartenute ai cittadini di Montefano, un ridente paese collinare, in provincia di Macerata; non biciclette qualunque, ma vere e proprie macchine da lavoro appartenute ai montefanesi e agli abitanti delle zone limitrofe. Biciclette risalenti ai primi anni del 900 e non solo. Si tratta di storie di uomini e donne e delle loro biciclette, una sorta di immedesimazione organica, un dualismo esistenziale bici-persona. 

La visita al museo permanente e’ un viaggio nel tempo in sella a bici storiche, ognuna delle quali, porta con sé, la storia di lavoratori. 

La visita è stata l'occasione per dialogare con Sandro Braconi, ideatore, restauratore e collezionista dell'intera collezione esposta. Un incontro culturale. 

La bicicletta è storia di vita interpretata da uomini coraggiosi e forti, straordinari "lavoratori a pedale", capaci ogni giorno, di "macinare" molti chilometri, lungo strade sterrate, fatte di salite dure e discese veloci, così impervie, da non riuscire ad immaginare, come potessero  farlo con biciclette pesanti, come per esempio quella del calzolaio, esposta nel museo. Ciò non deve sorprendere. Se oggi, solo ciclisti allenati e nutriti nel migliore dei modi, pedalando su bici leggere, possono percorrere migliaia di km all'anno, a quell'epoca, invece si trattava di semplici lavoratori che lo facevano per portare "a casa la pagnotta". Erano anch'esse persone coriacee, di forte tempra, ma affamate di cibo, cioè pedalavano per mangiare, come capitava anche ai corridori di quell'epoca, come Gerbi, Galetti, Pavesi, tanto per citare qualcuno dei campioni del ciclismo eroico. Del resto il primo vincitore del Giro d'Italia, Luigi Ganna era un muratore e ogni giorno percorreva tanti chilometri solo per andare e tornare dal lavoro. Si viveva in bici, come oggi accade con le auto e i camion. Tutta un altra storia. 

Dunque al Ciclo Museo di Montefano ci sono esposte macchine da lavoro, a pedale, in acciaio e cerchioni anche in ferro, accessoriate con gli strumenti dell'arte e del mestiere, restaurate ad arte da Sandro Bianconi. 

Ai tempi le biciclette venivano costruite in Inghilterra, Francia e in Italia. Edoardo Bianchi nel 1885 apre in via Nirone 7, un officina per la riparazione e la costruzione di bici, riuscendo a trasformare i malsicuri veicoli del tempo, in bici moderne, con la riduzione del diametro della ruota anteriore e l'utilizzo della catena per la trasmissione del movimento. In buona sostanza, la bici moderna fu inventata nella Fabbrica Italiana velocipedi Bianchi. Il poliedrico Bianchi inventò anche la bicicletta femminile adatta alle ingombranti gonne imposte dalla morale dell'epoca ed impartisce lezione di guida alla regina Margherita nei giardini di villa Reale di Monza. Tuttavia se in Italia, l'assillante ed asfissiante morale ( e la cosa riguardò persino i preti), teneva lontane le donne dal pedale, nei paesi scandinavi e tedeschi, signore e signorine pedalavano senza problemi. Nel 1905, la femminista Rosa Mayreder definisce la bicicletta, il principale strumento di emancipazione sul piano dei costumi. 

Il costo ? Nel 1902 una Bianchi variava dalle 290 lire per il modello economico alle 600 lire della versione "lusso extra da viaggio", prezzi alti, se si considera che la paga giornaliera di un operaio è di 2 lire e mezza. I produttori inglesi High Life ( "La migliore bicicletta al mondo") pubblicizza attraverso un distributore milanese ben 9 modelli, a prezzi variabili, da 175 lire alla 450 lire, con la possibilità di pagamenti rateali. 

Le biciclette ritrovate e restaurate, come quelle esposte al Ciclo Museo di Montefano rappresentano una straordinaria collezione d'epoca, un patrimonio culturale e sociale destinato ai cittadini, agli appassionati  e agli studiosi. Ma soprattutto rappresentano il tesoro di una comunità e materializzano, la passione per la bicicletta, e ne rappresentano la storia eroica. 

Conclusione. La bicicletta fa girare le emozioni e le storie d'ogni epoca. E ci sono luoghi come il museo di Montefano dove vengono custodite con devozione. 

Come visitare la mostra permanente. Si trova a Montefano in via Matteotti 4/6 presso la Casa delle Associazioni, piano seminterrato. Il museo non è sempre aperto. Consiglio di contattare l'associazione culturale La Rondinella via email,  teatro.larondinella@gmail.com

Saluti ciclistici.



































La bici del Forestale aveva due fari per pedalare con il buio nei boschi.






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