sabato 8 febbraio 2025

Anteprima Original Test Bike: Schmolke Carbon Infinity Integral Gravel e Schmolke Carbon TLO. Work in progress. #NovaVitaGravel

E' tempo di Gravel, di NovaVitaGravel. E' tempo di un nuovo ORIGINAL TEST BIKE , quello del kit telaio Schmolke Carbon Infinity Integral Gravel, misura standard (53 -S), top di gamma, come sempre scritto sulla strada, la mia scrivania. 1° TargetLe prestazioni del telaio e le prestazioni delle ruote legate indissolubilmente senza soluzione di continuità; il telaio top di gamma senza ruote top di gamma è limitato nella performance. Come spiego da tempo,  generalmente, è più performante il telaio di media gamma con ruote top di gamma, rispetto al telaio top di gamma con ruote di media gamma. E allora sarà anche il test delle ruote top di gamma Schmolke Carbon TLO TLR Gravel(Tubeless Ready);  Target: testare una bici per tutte le strade. Non ha più senso limitare le strade e le emozioni. Strada e Gravel. 

Info Kit Telaio Test. I telai in carbonio sono composti da più tipologie di fibre per ottimizzare la prestazione e resistenza rispetto al carico di rottura ( punto di resistenza alla forza oltre al quale il carbonio si spezza- cricca in gergo). Generalmente il modulo IM viene utilizzato nelle parti del telaio dove sia necessario il massimo comfort/elasticità/resistenza. Il modulo HM invece è utilizzato per diminuire il peso,  aumentare la rigidità torsionale, quindi ottimizzare la prestazione, in termine di reattività e rendimento watt ciclista/peso telaio. Il telaio viene realizzato combinando più moduli di carbonio per sfruttarne la specificità. Per esempio se un telaio fosse costruito solo con modulo IM sarebbe poco leggero e meno reattivo. Se fosse invece costruito solo con modulo HM sarebbe scomodo, eccessivamente sensibile-nervoso e più fragile allo stress meccanico. Il telaio in carbonio è un compromesso. L'obiettivo è combinare i diversi moduli a seconda della prestazione desiderata . Il profilo della Schmolke Carbon Infinity Integral ( cablaggio interno) è variegato nelle forme e nelle dimensioni, ogni sezione del telaio è diversamente funzionale. Schmolke Carbon Infinity Integral è un telaio strutturato da un triangolo anteriore mono scocca con successivo inserimento del carro posteriore; i foderi obliqui sono innestati su un nodo sella che fa corpo unico con l'orizzontale. La parte finale dei foderi alti presenta una particolare forma a semi freccia.. I tubi del telaio e gli steli della forcella hanno una forma  a stella ( spigoli)  e il carro posteriore presenta una struttura asimmetrica con il fodero basso destro ( lato guarnitura) ribassato, per facilitare il passaggio della catena. Il tubo obliquo è over size con forma geometrica semi quadrata. Forcella mono scocca con steli dritti e testa ad angolo inverso per maggiore stabilità, soprattutto in discesa. Il telaio Infinity Integral è costruito con fibra di carbonio IM (modulo intermedio) con l'aggiunta di speciale fibra HM (alto modulo), la cui matrice è rinforzata con nano strutture di Graphite. Il telaio Infinity Integral bicolore ( Terra/Orange) è disponibile nelle misure standard dalla S alla  XL ( dalla 53 alla 59). 

La Bike test è montata con un Cockpit Deda in alluminio, presente nel montaggio standard: manubrio Deda Gera Gravel -Road da 42 mm in alluminio (arretramento di 10° e inclinazione verso il basso di 5° per una configurazione più confortevole durante il bikepacking di lunga distanza. Il rialzo di 10 mm è un ulteriore aiuto per ottenere l'altezza desiderata del manubrio sopra la serie sterzo. L’apertura di 24° della curva e l’angolo esterno di 3° nella parte terminale offrono una stabilità superiore quando si guida su terreni impegnativi. Reach = profondità di 55mm permette una posizione più ravvicinata delle leve freno; Drop= altezza di 100mm consente una posizione più confortevole e una veloce transizione dalle leve alla presa bassa.  Il Gera Gravel Alloy è uno dei migliori manubri per comfort ed impugnatura, molto apprezzato nel test ) e attacco Deda Superbox DCR ( Road-Gravel-MTB  da 100 mm in alluminio ( con passaggio semi integrato di 4 cavi e forma piatta aero). Il reggisella Schmolke Carbon costruito in Germania con carbonio UD è, invece, il modello top di gamma SchmolkeCarbon, estremamente leggero (80 grammi) e capace di deformarsi per filtrare ottimamente le asperità della strada. Gruppo Gravel Shimano GRX RX 600 11 velocità, guarnitura con doppia corona 46/30, pacco pignoni 11-13-15-17-19-21-23-25-27-30-34 con disco anteriore e posteriore da 160 mm, preciso morbido e fluido nella cambiata, sensibile e potente nella frenata in presa bassa, meno sensibile in presa alta. Tubeless  Continental Terra Speed TR Black (TR cioè tubeless ready) da 700x40 (diametro 28 mm - 40-622, pressione massima 5 bar, 73 psi - pressione minima di utilizzo 3 bar - 44 psi), scorrevoli, veloci e grippanti. Ruote e pneumatici test sono Tubeless Ready cioè  possono essere utilizzati con camera d'aria o con tubeless (valvola e lattice) previa nastratura della gola dei cerchi con nastro para nipples; serie sterzo 1 1/8″ – 1 1/2″, perni passanti 100/12 mm, 142/12 mm. Ovviamente il test sarà fatto con il tubeless perché il Gravel necessita del tubeless, per motivi di sicurezza ( la camera d'aria è particolarmente vulnerabile alla foratura, in modalità Gravel la probabilità di pizzicare la camera è altamente probabile, oltre al fatto che, la camera d'aria, muovendosi all'interno degli pneumatici, genera attrito e influenza la tenuta e la scorrevolezza, migliorando prestazione e comfort.  Peso nominale telaio 1150 grammi, peso nominale forcella 460 grammi. MC BB 860 (46X86,5 mm). Si possono installare pneumatici con dimensione massima 45 mm. Compatibile sia con ruote da 700 C, sia con ruote da 650b. Diametro reggisella 27,2 mm. Pedali Shimano XTR e Selle Italia SLR Teknologika Flow. Telaio e forcella predisposti per porta borse e parafanghi sono garantiti 2 anni. 

Lettura Geometrie Schmolke Carbon Infinity Integral Gravel ( taglia S-52):

Preliminarmente consiglio la lettura della pagina come leggere le GEOMETRIE DEL TELAIO/FORCELLA CLICCA QUI . Generalmente più è lungo il tubo orizzontale, più è alto il tubo sterzo, per compensare i valori e alzare la posizione in sella. Il tubo orizzontale della Infinity Integral misura 529 mm con un tubo sterzo di 114 mm = buona compensazione.

Stack 530 mm : Reach 361,9 mm = triangolo anteriore compatto per compensare la posizione più distesa del tubo orizzontale leggermente più lungo, anche se la misura del tubo orizzontale non è mai tale, in quanto, come anche nel caso di specie, non si tratta di tubi perfettamente orizzontali nei telai in carbonio. Infatti il tubo sella della Infinity Gravel presenta un angolo piantone di 72,5° ( presente su tutte le taglie) quindi più inclinato rispetto al piano orizzontale. Divido i valori stack/reach = 1,46 e ricavo un valore minore di 1.5 = reattività spiccata. 

L'angolo della forcella è 69,5° = ruota anteriore sufficientemente più avanti rispetto all'angolo del tubo sterzo = interasse più lungo = prestazione più stabile alle alte velocità = + maneggevole.

BB DROP 70 mm = valore basso = bici più stabile.

Lunghezza foderi orizzontali 428 mm – misura interasse ( distanza tra mozzi delle ruote) 1009,5 mm = bici stabile in ogni condizione. Il valore è inferiore a 1020 mm quindi la Infinity Integral è adatta particolarmente alla Competizione e al Gravel veloce.

Angolo forcella 395 mm = ottima stabilità

Rake forcella = distanza asse manubrio e asse mozzo ruota anteriore. Generalmente valore tra 40-45 mm. La Infinity Integral misura 50 = maggiore comfort.

Conclusioni. Le geometrie telaio/forcella Infinity Integral rivelano una macchina tipicamente Gravel, con spiccata stabilità e comfort su ogni terreno; Gravel della specie Race, tenuto conto del valore reach/stack di 0,68, che indica ottima reattività. Questo c'è scritto nelle geometrie. Ma su strada come va ?

TEST sulle strade Gravel/Road della Schmolke Carbon Infinity Integral Gravel.

Il test sulle strade ha confermato la lettura delle geometrie. Ci monto in sella e sono subito in presa diretta, come se ci avessi pedalato da tanto tempo ! " Va da sola"; è talmente rigida da ottimizzare lo sforzo. E' la nuova generazione di telai "salva watt", sensibili alla velocità. Eppure è una Gravel Bike, qualcuno non informato direbbe ! In realtà la Schmolke Carbon Infinity Integral è una bici da corsa, "modificata per il Gravel" ! Le Gravel Bike testate sono l'evoluzione della bici da corsa, lo confermo anche nel caso della Schmolke Carbono Infinity Integral, adatta sia al ciclismo su strada, sia al Gravel. Riporto alcuni appunti scritti sulla strada durante il test.....pedalarci sull'asfalto e lo sterrato, come se fosse un tratto unico e continuo, scritto sul foglio chiamato strada … equilibrio dinamico “facile” e sicuro, attraversando territori montani senza tempo.......raccogliendo emozioni...dialogando con la macchina test ...che parla a chi sa ascoltarla. É divertente e veloce attraversare tutte le strade con la Schmolke Carbon Infinity Integral, capace di interpretare al meglio, il senso della bici Gravel, una bici per tutte le strade. In discesa è stabile e su ogni superficie, veloce nell'inserimento nelle curve tecniche. Si "guida" facilmente, persino con la parte bassa del tronco, posizionandola e spostandola. E' facile correggere errori di traiettoria. 

La rigidità torsionale è ottimale, cioè non si carica sulla schiena e quindi sulla cervicale e non fa sentire l'effetto gomma in fuori sella, soprattutto sulle salite dure, mantenendo la velocità costante, senza ulteriore dispendio di energia (watt), senza deformarsi sensibilmente sotto spinta. La metafora è senz'altro quella della "lama a motore" che taglia qualunque strada, questo è senz'altro la Infinity Integral. Il profilo della Schmolke Carbon Infinity Integral ( cablaggio interno) è multiforme nelle forme e diverso nelle dimensioni, ogni sezione del telaio è diversamente funzionale e strutturata. 

La maneggevolezza è ottima e permette di correggere eventuali errori di traiettoria del ciclista. Si avverte una sensazione di sicurezza in ogni condizione. La Schmolke Carbon Infinity Gravel è costruita non solo per migliorare la prestazione del ciclista, ma anche per gestire l'errore umano, soprattutto quando si spinge oltre le proprie possibilità.

In fuorisella la Infinity Integral con le ruote Schmolke Carbon TLO è agile e rigida sotto la spinta sui pedali, si accelera facilmente, anche spingendo da seduti. Si sente il notevole contributo del carro posteriore/scatola MC over size e asimmetrici. La bici rimane perfettamente in linea sotto sforzo. E' una Gravel Bike, ma sulla strada asfaltata si comporta come una bici da corsa. 

Ottima la stabilità su ogni superficie persino Off Road, rimane sempre “attaccata” al suolo. L'avantreno (tubo sterzo/snodo tubo orizzontale/forcella) combinato allo strutturato, multiforme ed elastico carro posteriore, si caratterizza per rigidità, equilibrio e stabilità. La testa della forcella dritta con angolo inverso, si vede e si sente. Ottimale l'interfacciamento del reggisella Schmolke Carbon, leggero e flessibile sotto sforzo, ammortizza le asperità e assorbe le vibrazioni.

Reattiva su ogni superficie; si accelera e si rilancia facilmente, ma non serve farlo continuamente, non perde velocità, essendo molto rigida torsionalmente.. Precisa e stabile in discesa, veloce anche su fondi sconnessi. Confortevole sulla lunga distanza, dove conta non solo un ottimo assetto biomeccanico, ma anche una capacità elastica del telaio, di assorbire le asperità, ma senza deformarsi sensibilmente in fase di spinta. L'ottimo risultato dipende anche dall'interfacciamento con le ruote Schmolke Carbon TLO Gravel/Road e il tubeless Continental Terreno Speed 40 mm ( pressione raccomandata dal costruttore 3 ATM – minima – 5 ATM max; pressione di utilizzo nel test 3 ATM). E' il test Schmolke Carbon Infinity Integral + Schmolke Carbon TLO, l'ho detto dall'inizio. La ruota è l'unico componente capace di influenzare la prestazione del telaio, della bicicletta. Il consiglio, come sempre, è investite sulla ruota top di gamma, di qualità assoluta, se si vuole migliorare la prestazione di qualsiasi telaio. La Schmolke Carbon TLO è la soluzione Strada/ Gravel. 

Perché acquistare la Schmolke Carbon Infinity Integral ? 

Per divertirsi su tutte le strade e percorrere lunghi chilometraggi. La consiglio a chi vuole pedalare veloce e performante, attraversando boschi e sterrati, senza dovere rinunciare alla velocità sul bitume, utilizzando gomme, scala pignoni e corone adatti e specifici. Pedalando con la Infinity Gravel non si sente la nostalgia della bici da corsa; anzi è più confortevole, maneggevole e stabile e in questo senso la Schmolke Carbon Infinity Integral Gravel vince a mani basse ! La consiglio. 

Test ruote Schmolke Carbon TLO TLR Disc Gravel/Road con tubeless da 40 mm Continental Terreno Speed. Si possono installare tubeless e copertoncino min. 40, max 45 mm per strada asfaltata, Gravel, Bike Packing; cerchi in carbonio, altezza profilo 35, canale interno 25, mozzi DT SWISS 180 con cuscinetti in ceramica, raggi in acciaio SAPIM CX 1.8 e sul lato trasmissione raggi CX Ray 2.0 con sezione centrale piatta aero, raggiatura a doppio incrocio su entrambe i lati della ruota posteriore, dadi in alluminio 2.0 ( massima tensione-rigidità torsionale), peso nominale 1290 grammi. I cerchi Schmolke hanno un processo costruttivo che si basa su stratificazione di preimpregnati di varia natura (blend di fibre), con catalizzazione in autoclave. A questo segue la finitura superficiale che elimina gli eccessi di resina e rifinisce l'estetica. Cerchi  prodotti e assemblati dalla Schmolke Carbon in Germania. Test sulle strade. Reattive, confortevoli, rigide torsionalmente, maneggevoli, scorrevoli e i mozzi DT SWISS 180 con cuscinetti in ceramica e tubeless la rendono molto, ma molto scorrevole. Le consiglio. 

Note test: la colorazione Gravel della bici test è stata realizzata in Italia su disegno della BikePassionStaff quindi non è disponibile sul sito Schmolke Carbon. Sulla bici test non è stato montato il dente di cane sul deragliatore anteriore, necessario per evitare la caduta della catena sulla scatola del MC, durante il passaggio dalla corona grande a quella piccola. Mancano protezioni (adesivo o in termo plastica) sul tubo obliquo per evitare danni alla vernice quando si pedala Gravel e sul fodero basso destro, in caso di caduta della catena. Ho dovuto aggiungere uno spessore al pacco pignoni. In pratica sul corpetto 12 velocità, era stato montato il pacco pignoni 11 velocità, ma senza aggiungere lo spessore per compensare la minore distanza rispetto alla larghezza maggiore del corpetto 12 velocità. Come me ne sono accorto ? La cambiata Shimano non era veloce e fluida, soprattuto sotto sforzo mancava la proverbiale prontezza della cambiata nipponica e i pignoni durante la pulizia si muovevano lateralmente, spostandoli con le dita. La bici test va sempre controllata attentamente. Tutto deve funzionare perfettamente per non compromettere il responso. La bici test mi è stata consegnata con la camera d'aria montata sulle ruote e pneumatico tubeless ready; quindi l'ho tolta e ho latticizzato le gomme passando alla modalità tubeless. Il Gravel è Tubeless !  Testare significa anche preparare la bici test dal punto di vista meccanico. Testare non significa pedalare e fare il “giro del palazzo”; testare significa studiare ed interpretare dati tecnici perché niente è causale nello sviluppo tecnologico. Se conosci il mezzo puoi sentire meglio come si trasforma in velocità e prestazione. Questo è l'Original Test Bike by Pedalare verso il Cielo.........

 
Un commento lasciato dal lettore sul profilo Instagram del Blog.  



Ma il test non finisce qui. Work in progress. Stay tuned. Test bike realizzato in collaborazione con il distributore unico per l'Italia, Svizzera e Spagna BIKE PASSION GMBH - contatti per negozi e privati:  bikepassionstaff@gmail.com - Whatsapp: 00491759808990 . Saluti ciclistici. 

   
                           

La disumanizzazione del ciclista.

Lo studio del 2019 condotto dai ricercatori della Monash University, del Centre for Accident Research & Road Safety – Queensland (CARRS-Q) della QUT e dal professor Nick Haslam della School of Psychological Sciences dell'Università di Melbourne dimostrerebbe che più della metà degli automobilisti australiani considera che i ciclisti non siano completamente umani e che esiste un legame tra la disumanizzazione dei ciclisti e gli atti di aggressione deliberata nei loro confronti sulla strada. Per leggere la notizia dal sito della Monash University  CLICCA QUI  e lo studio CLICCA QUI . Per leggere lo studio pubblicato sul sito Science Direct CLICCA QUI  . Il problema della disumanizzazione è solitamente studiato in relazione agli atteggiamenti verso gruppi razziali o etnici ! Ai partecipanti allo studio è stata presentata l'immagine iconica dell'evoluzione dalla scimmia all'uomo oppure un adattamento di tale immagine che mostrava le fasi dell'evoluzione dalla blatta all'uomo. Ebbene l'autrice principale dello studio, la dottoressa Alexa Delbosc, docente presso l'Instituto degli Studi sul Trasporto ( dipartimento di Ingegneria Civile) della Monash University, ha affermato che la scala insetto-umana è stata progettata per lo studio a causa dei numerosi insulti informali contro i ciclisti, paragonandoli a "scarafaggi" o "zanzare". Quindi sia su scala umana-scimmia che su scala umana-insetto, il 55 per cento dei non ciclisti e il 30 per cento dei ciclisti hanno ritenuto che i ciclisti non fossero completamente umani. "Quando non pensi che qualcuno sia 'pienamente' umano, è più facile giustificare l'odio o l'aggressività nei suoi confronti. Questo può innescare un ciclo crescente di risentimento", ha affermato la dottoressa Delbosc . Narelle Haworth, direttrice del centro CARRS-Q e coautrice dello studio, ha affermato che lo studio ha rivelato che il problema della disumanizzazione sulle strade non è solo una questione di automobilisti contro ciclisti. "Il problema più grande è che un numero significativo di entrambi i gruppi considera i ciclisti non umani al 100%", ha affermato il professor Haworth. "Tra le persone che vanno in bicicletta, tra le persone che non vanno in bicicletta, c'è ancora chi pensa che i ciclisti non siano completamente umani"; La scala di disumanizzazione è associata all’auto-segnalazione di aggressioni dirette"; "Usare l'auto per bloccare deliberatamente un ciclista, usare l'auto per tagliare la strada deliberatamente a un ciclista, lanciare un oggetto contro un ciclista: questi atti di aggressione diretta sono pericolosi." La dottoressa Delbosc conclude "In definitiva vogliamo comprendere questo processo in modo da poter fare un lavoro migliore nel dare un volto umano alle persone che vanno in bicicletta, così che si spera di poter contribuire a porre fine agli abusi". Lo studio scientifico conferma quanto ho constatato durante gli anni di ciclismo praticato. L'annoso problema sta diventando sempre più grave, negli ultimi anni, per effetto di una generale costante e dilagante disumanizzazione della società italiana ( e non solo). I termini della questione per l'immaginario sono : l'automobilista sarebbe il "normale", il ciclista sarebbe " il non umano" comunque il "diverso" e si sa, nella società di massa, chi si pone fuori dalla maggioranza, è "diversamente umano". E come sempre è un problema di cultura. Saluti ciclistici. 

La scala insetto-umana oggetto dello studio. 

lunedì 27 gennaio 2025

Jovanotti è Gravel 💪 . #NovaVitaGravel

Jovanotti, durante la puntata di Radio Deejay Chiama Italia del 21 gennaio 2025, dichiara " ho ripreso ad andare in bici.....con la Gravel......la Gravel è una bella storia...è un bel compromesso.... vado su strada con la Gravel ..." 💪👍👏  . Per vedere la clip del video trasmesso sul Canale Ufficiale di Radio Deejay CLICCA QUI   JOVANOTTI E' GRAVEL !

Da un  pò di tempo, scrivo la mia Nova Vita Gravel, con nuovi post e storie, condividendone l'esperienza; racconti e test scritti sulla strada, la mia scrivania; è la mia NovaVitaGravel, dopo tanti anni di ciclismo su strada, iniziati all'età di 10 anni. La bici da corsa, significa "da corsa" appunto, lo dice la stessa parola, serve per fare le corse sulla strada asfaltata, cosa diversa dal pedalare sulla strada. Quindi la bici da corsa serve ai corridori, sia professionisti, sia amatoriali, non serve al ciclista amatoriale, al ciclo turista e al pedalatore. La bici da corsa "pura", è più sensibile a prendere e a mantenere la velocità, gambe permettendo, ma oggi sono diventate più estreme, quindi meno comode con l'assetto biomeccanico e per le geometrie del telaio ( si pedala con gambe, schiena e braccia piegati correttamente, altrimenti non ha senso andare in bici da corsa, prendendo il vento tutto in faccia e rallentando la velocità), bici che "perdonano poco o niente" gli errori di traiettoria, e la scarsa aderenza e stabilità sull'asfalto bagnato o accidentato, per via delle ruote rigide e delle coperture Slick, peraltro poco larghe, e dei manubri spesso troppo stretti, quindi tanta potenza, poco controllo, e la potenza senza o poco controllo è nulla. La bici da corsa è stressante non solo da questo punto di vista tecnico, ma anche per via del fatto, che con  la bici da corsa si può andare solo per le strade asfaltate, da condividere con le auto e lo smog. Penso che al ciclista amatoriale serva una bici diversa, una bici da vivere a 360 gradi, senza limitare le strade e le emozioni, cercando di stare più lontani possibile dal traffico e dallo smog, entrambi uccidono, nuocciono alla salute, respirando l'aria pulita dei boschi e delle foreste ( noi siamo Natura, noi siamo la Natura 🌳🏔️🪨) e per chi ama il ciclismo eroico, la polvere antica dello sterrato. Dunque al ciclista amatoriale, serve in realtà, la Gravel, ma molti non lo sanno; è questa la bici più adatta per chi vuole divertirsi senza stressarsi con le etichette e lo stile della bici da corsa, fatta di tempi di percorrenza, tabelle di allenamento, di meteo, e "rabbia e frustrazione stradale" causata dagli automobilisti, con i quali condividere le strade è quasi impossibile. In Italia, i ciclisti non possono pedalare su strade riservate per tutto il territorio nazionale. Gravel e’ più sostenibile dal punto di vista economico. Gravel è un altro modo di andare in bici, il migliore compromesso, ottima persino per i viaggi. In USA la usano i corridori per competere in corse straordinarie, come la Unboud Gravel e non solo. La Gravel è tutte le strade in una bici. Gravel è essere comodi e veloci su tutte le strade. Gravel è pedalare in piena libertà, anche esistenziale. Gravel è una cultura diversa, non convenzionale. Questa è la cultura Gravel. Nova Vita Gravel a Tutti che vogliono accedere al livello naturale . Siate Gravel anche Voi. Saluti ciclistici. 

venerdì 24 gennaio 2025

Chi è il ciclista amatoriale ?

E non confondetelo con il corridore amatoriale e con il pedalatore. Saluti ciclistici. 

domenica 19 gennaio 2025

Pedalare nello smog riduce i tempi e fa male alla salute !

Dobbiamo dirci la verità oppure fare finta di nulla ed illuderci ?! In questo studio CLICCA QUI , sono stati analizzati i tempi di arrivo di circa 1,5 milioni di uomini e di un milione circa di podisti donne, che avevano partecipato a diverse maratone americane tra gli anni 2003 e 2019, messi in correlazione con i livelli di inquinanti. In questo modo i ricercatori hanno osservato come, all’aumentare dell’inquinamento, i tempi di arrivo erano generalmente più lunghi per gli atleti. L'aumento dei tempi consta in media 32 secondi in più per gli uomini e 25 secondi in più per le donne all’aumentare di solo 1 µg/m3 nei livelli di particolato PM2.5. Secondo i ricercatori della Brown University School of Public Health di Providence, a inficiare le performance sarebbero una serie di possibili effetti a livello cardio respiratorio indotti dal particolato, dall’aumento della pressione alla ridotta funzionalità polmonare. “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per caratterizzare l'eterogeneità degli effetti nell'intero spettro delle prestazioni - concludono gli autori - questi risultati mostrano l'impatto del PM2.5 sulle performance in maratona e l'importanza di considerare i dati di più competizioni quando si stimano gli effetti del PM2.5”. I tempi di percorrenza di una stessa maratona, per un podista, corsa in condizioni di inquinamento molto diverse, potrebbero differire di diversi minuti. Ovviamente lo studio è applicabile anche per chi pratica il ciclismo su strada. Il paradosso: pagare 15 mila euro per una bici da corsa cercando di accorciare i tempi della prestazione, in termini di secondi, e pedalarci in ambienti inquinati, che di fatto limitano oggettivamente, i tempi di percorrenza!  Lo smog e’ la causa principale di morte al mondo : solo nel 2015 ha ucciso 9 milioni di persone (rapporto della Lancet Commission on Pollution and Health,New York, ottobre 2017). L’inquinamento atmosferico è causa di 9 mila morti l’anno per infarto, 12 mila per ictus e 7 mila per crisi respiratorie” (Società Italiana di Medicina Ambientale - Sima). Lo smog e’ dannoso anche per la salute mentale come evidenziato dalla psichiatria Clicca Qui .E così, la tutela dell'ambiente è diventata inevitabilmente anche la tutela dell'uomo perché Noi siamo Natura, Noi siamo la Natura . Saluti ciclistici. 

domenica 12 gennaio 2025

Pedemonte SuperLeggera, artigianalmente #madeinitaly #custombike Lo stato dell'arte italiana .

Premessa. Il telaio made in Italy, è solo quello costruito e verniciato in Italia; non è quello costruito all'estero e verniciato in Italia. Il telaio artigianale è quello costruito su misura e non quello prodotto in serie con misure standard. Quindi se voglio pregiarmi di un telaio made in Italy, non mi devo fare prendere in giro dal marketing, ma informarmi sul canale giusto. Diffidate dalle imitazioni. 

Storia. Continua il mio racconto del made in Italy, anzi del made in Genova, quello autenticamente eseguito dalla Pedemonte Bike con un documento esclusivo: Sergio Pedemonte, artigiano del carbonio, assembla la nuova Pedemonte SuperLeggera, costruita nello stabilimento di Mele (GE). Un autentica pagina italiana. Questo è il valore aggiunto. Vi racconto la nuova Pedemonte SuperLeggera e della sua esecuzione; si tratta di esecuzione di ogni "pezzo" e non di produzione di serie; è un prodotto artigianale di nicchia, realizzato su richiesta e totalmente personalizzato, come un violino Stradivari. E' un telaio essenzialmente classico ed elegante. E' un telaio con l'anima. Telaio in carbonio Toray 1100 G (Toray 3K parte esterna) personalizzato sulle misure antropometriche e watt del ciclista. Anche la nuova SuperLeggera, come gli altri telai Pedemonte Bike, viene eseguita a mani con la tecnologia brevettata IWS ( materiale e realizzazione eccelsa per una temperatura più alta nell'autoclave). Target: livello di coesione pari al monoscocca  in carbonio, ma su misura ! La nuova SuperLeggera è completamente customizzabile, quindi con freni tradizionali o freni disco, cavi interni o esterni, con livrea personalizzata o standard (come quella che si vede nel video), con attacco manubrio classico o integrato. Ma v'è di più. La nuova SuperLeggera può essere eseguita anche nella versione esclusiva RS, essenzialmente elegante, ancora più leggera e di nicchia ! La forcella della nuova SuperLeggera, in carbonio T700S e HFM, Crown 375 mm, Rake 45, è artigianalmente eseguita dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE), con processo di costruzione monosocca, rinforzata nei punti più sollecitati, expander e sede cuscinetto integrati, tubo sterzo con sistema per passaggio cavi totalmente integrato. Il telaio e la forcella della nuova SuperLeggera sono compatibili con pneumatici da 700X32 mm.  Perni passanti specifici Pedemonte 100x12 anteriore - 142X 12 posteriore. Reggisella diametro 27,2 mm in carbonio monoscocca eseguito artigianalmente dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE). Movimento centrale Press Fit 386 EVo. Instradamento della guaine e dei tubi idraulici integrati dalle cuffie. Passaggio guaine e tubi idraulici integrato da serie sterzo (passaggio cavi esterno su richiesta). Peso ? Dichiarato 740 grammi senza vernice. Reale ? Stay tuned. Work in Progress. Per quale ciclista è pensata la nuova Pedemonte SuperLeggera ? Per quello evoluto, che sogna di personalizzarla totalmente, salitomane, con la bici nella valigia in giro per il mondo, alla ricerca di luoghi straordinari da conquistare al ritmo dei pedali; per le Gran Fondo e crono scalata. La nuova Pedemonte SuperLeggera è lo stato dell'arte italiana, un opera d'arte autenticamente italiana, pensata e composta artigianalmente, una creazione essenziale, certamente di riferimento per il settore. Quando si possiede una bici come questa non si può desiderare altro di meglio. Un opera eseguita solo per il cliente; una creazione su misura esclusiva. E vi posso assicurare che sulla strada, si vede e si sente, la differenza rispetto ad un telaio con misure standard prodotto in serie. Ancora chapeau alla Pedemonte Bike. Per contatti pedemonte.bike@gmail.com Saluti ciclistici.  

 
Ingrandite le immagini cliccando sul riquadro a destra ( a fianco alla scritta YouTube).
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giovedì 19 dicembre 2024

Il santuario pagano dei Giganti carsici. Esplorando la Terra. #novavitagravel #workinprogress


" Devo essere solo e sapere che sono solo per potere vedere e sentire pienamente la natura. Devo compiere un atto di osmosi con quello che mi circonda, diventare una sola cosa con le mie nuvole e le mie montagne per potere essere quello che "sono" " scriveva Caspar David Friedrich. Un altro luogo straordinario, creato dalla Natura, unico e prezioso. All’interno di un bosco di lecci, sopra i monti, ci sono tre giganti carsici e un paesaggio  preistorico, protetto dalla fitta vegetazione, emozionante e suggestivo. Il silenzio è interrotto, a tratti, dai campanacci "suonati" dai cavalli al pascolo. Ovunque quiete diffusa. Seguo pietre, coperte da muschi, traccio la terra densa e nera, sul tratturo che taglia il fianco del monte; i lecci coprono il cielo, e la luce tenue riesce a filtrare appena, la temperatura bassa, rende frizzante, l'aria pulita. Seguo l'istinto, sono a mio agio, fino a giungere, al centro di un anfratto, dove si ergono maestose ed imponenti, tre rocce di circa 6 metri, i giganti carsici, modellati, dal tempo, dal vento e dalla pioggia, disposti in semi cerchio; rimango ad ammirarle, immerso nel mistero e nella bellezza della Natura. Quassù, ci si può sentire protetti e lontani dall'inferno degli uomini. In questo meraviglioso altare pagano, sono solo. Noi siamo Natura, noi siamo la Natura, è la preghiera laica; qui la si venera e ringrazia. Morale della storia. Rimanete lontano dal traffico, se potete. Non vale la pena rimanerci dentro in apnea ed avere l'ansia. Non vale più la pena "limitarsi" alla bici da corsa, l'unica bici inadatta a percorrere tutte le strade. La bici da corsa costringe a percorrere le stesse strade e quindi ad annullare emozioni e stimoli di allenamento. Può causare noia. Non ci sono solo strade asfaltate. Scegliete strade nuove e una bici polivalente come la gravel bike 😉. Esplorate il territorio, esplorate la Terra. Bici e’ avventura! Il limite è nella mente. Intanto continuo il nuovo test bike 😉🚵‍♀️. Work in progress. Saluti ciclistici. 

 

Il mio soprannome…oggi più di ieri !🐺😉🌳

mercoledì 11 dicembre 2024

Aero bike evolution inizio’ nel 1984: progenie !

L’evoluzione della aero bike (in carbonio), e’ iniziata nel 1984, con la Pinarello Espada. La progenie aumenta le fila. Solo a titolo esemplificativo, Trek Madone SLR 9 e Colnago Y1Rs, aggiuntasi proprio ieri. Come mi diceva Ernesto, il mio ex allenatore, un veterano del pedale: "Uè Pizzò....a cà nun se sò inventati niente….ce’ stava già !".  Saluti ciclistici. 

lunedì 9 dicembre 2024

Il noleggio delle bici da corsa !


Oramai la bici da corsa industriale, prodotta in serie, con misure standard, che definisco "pret a porter", non conviene più acquistarla,  bisognerebbe prenderla a noleggio, dura poco sul mercato ! E non è un caso che il settore sia in crisi. 
Nel 1992 in Italia la produzione delle bici era di 6 milioni e molta di questa produzione venne destinata per l'estero. Nel 2023 la produzione italiana è scesa drasticamente a 1 milione, quasi tutta per l'estero. Motivo ? Prezzi alti, svalutazione della moneta ovvero perdita della capacità di acquisto, PIL al ribasso, stipendi bassi, occupazione legata al mercato convulso. L'Italia non vive nel benessere diffuso, è sotto gli occhi di chi vuole vedere la realtà; lo sviluppo economico non c'è e comunque non è concretamente tangibile, nonostante gli spot elettorali. Per lo stesso motivo si è innescata la crisi dell'auto, ma non ne parlerò, non è cosa per ciclisti. 
Ma v’è di più. Quello che frena gli appassionati di bici da corsa è anche la copiosa e vertiginosa produzione industriale, "pret a porter" ! Ciclisti e pedalatori non fanno in tempo, ad acquistare, con mille sacrifici, l'agognata bici vista alle corse trasmesse alla TV, inforcata dai campioni pagati sempre di più, quella di cui conoscono le caratteristiche a memoria, spesso senza conoscerne il significato, quando, un triste giorno, scoprono il lancio della novità che li spiazza, e li "umilia" alla sosta al bar con la comitiva! E' il consumismo "bellezza", cosa vi aspettate. Per esperienza personale posso dirvi che quando viene lanciato il nuovo modello, il reparto design-sviluppo, è già pronto con il prossimo; rimarrà top secret, per circa 2/3 anni; il lancio dipenderà dalla concorrenza, dalle vendite del modello precedente e dalla strategia del marketing aziendale. Perché le bici da corsa costano così tanto. Lo spiego QUI 
Il consumismo trasforma le menti. Quindi non scegliete in base ai consigli di chi abbia comprato la bici nuova, è ancora sotto l'effetto dell' "arrapamento", interpellatelo dopo 2/3 anni, in prossimità del fine produzione, appena prima del lancio, quando egli avrà la testa concentrata sul prossimo acquisto. Effetto placebo significa, auto suggestione, "innamoramento" indotto dal denaro (tanto) pagato al negoziante. 
Il futuro ? Non esiste e nessuno può predirlo ! Ma se potessi immaginarlo.... sarà il noleggio della bici da corsa; costi minori e bici da corsa "pret a porter" sempre aggiornata; anche perché diciamocelo, la maggioranza delle persone non si "lega" alle bici, ama cambiarle, indotta dal consumismo dilagante; oggi se non consumi "non sei cittadino"! Ma se è vero che c'è chi dice no, è altrettanto vero che essi rappresentano la minoranza. Saluti ciclistici. 

sabato 7 dicembre 2024

New Pinarello Dogma F Project Grammomania ⚖️

Novembre e dicembre rappresentano il periodo ideale per cambiare ed iniziare la nuova stagione in tempo, come fanno i corridori professionisti e i ciclisti evoluti. Se invece non si prende una nuova la bici, bisogna comunque controllare l'assetto biomeccanico perché ogni anno il corpo cambia, e mi riferisco soprattuto al peso corporeo e all'elasticità muscolo scheletrico. E mentre, i corridori professionisti devono prenderla come gli viene consegnata dagli sponsor tecnici, i ciclisti evoluti l'assemblano in modo diverso dalle versioni a catalogo, più leggera ( e illegale UCI) e più performante. Ovviamente anche chi cambia la bici deve rifare l'assetto biomeccanico, per un motivo in più: bici diversa, diverse geometrie. A meno che voi siate  in grado di mantenere lo stesso peso corporeo e la stessa elasticità muscolo scheletrica e quindi capaci di fare la vita da ciclisti. In questo caso se non cambierete bici potrete rimanere con il medesimo assetto. Un ultima considerazione. I telai troppo estremi, ruote altrettanto estreme, pneumatici Slick, manubri stretti limitano il controllo e la stabilità in condizioni estreme. Risultato. Bici da corsa, capaci di prendere e mantenere facilmente velocità, spesso troppo elevate in certe circostanze, ma con limitato controllo sull'asfalto, soprattutto quello accidentato e bagnato  La potenza senza controllo è nulla, come è noto. La possibilità di correggere errori di traiettoria e di arresto in condizioni pericolose anche con le bici da corsa di nuova generazione, è limitata, anzi è ancora più limitata, in relazione alla sensibilità alla velocità aumentata. Le continue e rovinose cadute dei corridori prof, ci interrogano . Possiamo dire che si tratti solo di errore umano ? 

E allora vi presento la  Project Pinarello Dogma F Grammomania, con un assemblaggio esclusivo. Target: come fare diventare un telaio top di gamma di 3^ generazione non leggero e utilizzato dai corridori prof della Ineos, una bici leggera e sotto il peso UCI. E' un progetto esclusivo, non disponibile per i corridori professionisti della Ineos. E' anche l'anteprima esclusiva della nuova Pinarello Dogma F, il nuovo modello di vertice della dinastia Dogma, costruita per i corridori prof della Ineos, formidabili veicoli pubblicitari, "gemme" straordinarie nell'immaginario degli appassionati. Il kit telaio viene prodotto con carbonio giapponese M40X, in Oriente e verniciato a Treviso nello stabilimento della Pinarello. Pinarello Dogma F, è uno strumento/macchina professionale venduto anche al pubblico, votato alla velocità, pur essendo una macchina per tutti i segmenti di percorso (pianura, salita) , ma solo su strada asfaltata. Anche questa nuova versione, fabbricata in serie, possiede una struttura telaio/forcella asimmetrica e realizzata con misure standard, alle quali il ciclista e il pedalatore devono adattarsi e punta prevalentemente sull'aerodinamica, per limare secondi nelle competizioni, per risparmiare energia, ovviamente, ma solo con il "corpo", sistemato in modo corretto, dal punto di vista aerodinamico ( braccia strette e piegate, schiena arcuata. gambe aderenti al tubo orizzontale, presa bassa) e biomeccanico; invece con la posizione che definisco del Cobra, prevalente tra ciclisti e pedalatori (schiena eretta, braccia dritte e tese, mani sulla parte centrale della curva, con polsi piegati in avanti, ad angolo retto, gambe aperte, piedi che spingono scomposti e in modo asimmetrico, senza continuità e circolarità), meglio la MTB, si risparmia denaro e ci si diverte di più ! E proprio le misure standard sono il limite della Pinarello Dogma F, l'altro è l'asfalto (non adatta a percorsi sterrati), considerato che il prezzo della Project Grammomania è alto, si va da un minimo di 15 mila euro, a 17 mila euro, a seconda delle ruote montate ( Campagnolo Hyperon Ultra TWO tubeless/ Syncro Capital SL40 recensite sul blog). Per completezza, il prezzo di listino del telaio, forcella, reggisella e serie sterzo e’ 6.300,00 €. Perché le bici da corsa costano così tanto? Per saperlo CLICCA QUI  . Lo ribadisco. I telai con misure standard comportano un adattamento, che magari sarà anche un buon adattamento, ma si tratterà sempre di un adattamento e non di un telaio su misura. Il peso del telaio non è super leggero trattandosi di Pinarello e di tubi con spessore aerodinamico, ma la somma fa il totale, quindi assemblandolo con la componentistica top ( molto costosa) consigliata con il Project Grammomania, si raggiunge un peso massimo di 6.460 grammi con ruote Campagnolo Hyperon Ultra Tubeless e un peso minimo di 6,390 grammi con ruote Syncro Capital SL 40; ovviamente il peso complessivo è comprensivo di pedali (chi pubblica pese senza pedali fa disinformazione e confonde le idee; la bici senza pedali non "pedala"; la pesa di un progetto di bici deve avere un pedale di riferimento, altrimenti non è un progetto compiuto, ma un ipotesi; peggio ancora chi indica a parole il peso senza foto o video). La nuova Project Pinarello Dogma F Grammomania assemblata affinché ogni componente abbia una reale incidenza sul peso e sulla performance, è tra i primi esemplari consegnati e vanta un peso illegale per l'UCI 😉.  Saluti ciclistici. 

 
Pesa con ruote Campagnolo Hyperon Ultra e Syncro Capital SL40
                                                                     
    
Le differenze tra una Race gravel bike top di gamma e una bici da corsa top di gamma? Le ruote e le gomme, ma anche in questo caso le differenze si riducono sempre di più, con i nuovi modelli ! Rendere una bici Race gravel top di gamma, veloce e leggera, come una bici da corsa top di gamma e non avere più limiti di strada è diventata la nuova sfida ( riuscita) della tecnologia ! Un esempio. Il peso della Pedemonte Altavia e della top di gamma Pinarello Dogma F ! La Pedemonte Altavia è più leggera. Punto. 

mercoledì 4 dicembre 2024

ENVE MOG alla pesa. Avventura in modalità light. #grammomania #gravelbike #novavitagravel

Fatta questa premessa, ecco un altra pesa esclusiva per la pagina Grammomania, che vanta molti "ascolti" e nata dal fatto che il ciclista e il pedalatore quando vedono una bici l'alzano per sentire quanto pesa! E' un gesto istintivo, irrinunciabile, quindi ecco la pesa della ENVE MOG, la Gravel del marchio statunitense, con il nuovo Sram Red AXS XPLR 13 velocità ( 42 - 10/46), borsa, pedali, tubeless da 45 mm con 200 ml di lattice e supporto Garmin, pronta per l'avventura. Cablaggi interni per trasmissione e manubrio aero. La ENVE MOG e’ compatibile con tubeless range  min. 700 C x 36 mm - max 700C x 50 mm. Ovviamente si può alleggerire in modalità Race Gravel( tubeless più leggeri, senza borsello, pedali più leggeri) e scendere sotto gli 8 kg. Questo modello e’ dotato di una capacità di carico all’interno del tubo obliquo fino a 0,6 litri utile per riporre kit riparazione foratura o giacca a vento! E’ acquistabile solo il kit telaio ( telaio, forcella, reggisella, manubrio, attacco, serie sterzo). Telaio/forcella presentano gli occhielli per agganciare le borse da viaggio 🧳. Uno dei vantaggi della Gravel Bike ? Assemblarla a seconda dell’utilizzo ( Race Gravel o Bike Packing- Adventure ) e sostituire ruote e/o sezione e/o battistrada delle gomme, a seconda del percorso e delle condizioni meteo; e’ totalmente versatile, rispetto alla MTB e alla BDC, non ha limiti di percorso e di percorrenza. In collaborazione con il rivenditore autorizzato ENVE, RECORD BIKE di Malo (VI), con ottimo reparto meccanico. Saluti ciclistici. 
 

sabato 30 novembre 2024

Il "sorpasso" del ciclista nel nuovo codice della strada !

 
Superato e non sorpassato in salita ad una distanza 
inferiore a 1,5 m ! E' la normalità !

 
                
Il sorpasso dei ciclisti ( definiti impersonalmente "velocipedi" !) secondo la nuova norma dell'articolo 148 comma 9 bis del D.Lgs. n. 285/1992, approvata il 20.11.2024, dal Parlamento italiano:- " deve essere effettuato con adeguato distanziamento laterale.....mantenendo, ove le condizioni della strada lo consentano, la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri. Chiunque viola le disposizioni del presente comma è soggetto alle sanzioni amministrative di cui al comma 16 primo periodo.". La montagna ha partorito un topolino ! In claris non fit interpretatio. In buona sostanza, aggiungendo "... ove le condizioni della strada lo consentano...." è stata vanificata, di fatto, l'osservanza, in ogni condizione della strada, della distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri ! In pratica non c'è un obbligo assoluto di sorpasso a meno di 1,5 metri, ma dipenderà SOLO dalle condizioni della strada ! Il testo approvato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale CLICCA QUI. La norma entrerà in vigore il 14.12.2024 . Concludendo. L’Italia cambierà nell'approccio verso la mobilità sostenibile quando ci saranno ciclisti e non automobilisti a legiferare sul codice della strada; solo i ciclisti possono sapere cosa significa essere superati da un automobilista che non rispetta la distanza di sicurezza di 1,5 metri, genera ansia, vederli così vicini, spesso mentre stanno parlando allo smartphone. Superare significa non cambiare corsia, diversamente dal sorpasso; nella realtà della strada si tratta quasi esclusivamente di un superamento del ciclista e non di un sorpasso, come si evince dal mio video ! Solo un ciclista può sapere cosa significa essere sfiorati dallo specchietto oppure essere spostati dalla scia di un camion. Solo un ciclista, appunto.  Saluti ciclistici. 

martedì 5 novembre 2024

La Pedemonte Altavia all’ADI Museum di a Milano 2024 per il Compasso d’Oro.


La Pedemonte Altavia
esposta all’ADI Museum di Milano 2024, 
candidata all’assegnazione del prestigioso premio design Compasso d’Oro. E’ l’unica Gravel Bike selezionata per il design, capace di trasformare ogni superficie in strada ! La selezione è una panoramica del design italiano e anticipa tendenze e novità del settore, aprendo il percorso verso il prossimo Compasso d'Oro, ambito premio, inaugurato nel 1954. L'ADI Design Museum di Milano è la mostra dedicata ai prodotti di design selezionati dall’Osservatorio permanente dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale. Le date dell'ADI Design Index 2024: 30 ottobre – 17 novembre 2024 ADI Design Museum Piazza Compasso dOro 1, Milano;  25 – 30 novembre 2024 Spazio WeGil – Hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, Largo Ascianghi 5, Trastevere, Roma. Tra i premi assegnati negli anni precedenti, nella categoria bici, quelli ad Antonio Colombo per la bicicletta da pista, Laser Nuova Evoluzione della Cinelli e all'Ufficio Progetti della Campagnolo per il gruppo Campagnolo Veloce. Tra i premi assegnati, nelle altre categorie, spiccano quelli alla Ferrari FXX K, alla Ferrari Monza SP1, alla Panda, all'Olivetti Lettera 22, all'impianto frenante Brembo per auto Formula E Caliper, all'Alfa Romeo Giulia. Per consultare il sito ADI CLICCA QUI . Per leggere la motivazione della selezione ADI della Pedemonte Altavia per il design mobilità Clicca qui

Detto ciò, non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per la selezione della Pedemonte Altavia, già testata e recensita clicca qui . Come è noto, la mia regola è quella di consigliare obiettivamente e senza marketing, quindi, non tutte le bici provate su strada, vengono recensite sul blog, non essendo sempre all'altezza del personale standard di riferimento. In questi ultimi anni ho scelto di testare i telai road e race gravel della Pedemonte Bike, realizzati su misura, del sottoscritto, altrimenti i test non avrebbero avuto senso, tenuto conto della specificità delle creazioni artigianali del marchio genovese. Come scritto e documentato, non solo i test Pedemonte Bike sono stati pubblicati, ma ho "toccato con mano" il valore aggiunto di un prodotto artigianale, su misura, di alta qualità. Una bici la devi studiare e spremere a lungo su strada prima di parlarne e consigliarla, altrimenti e’ mera pubblicità fine a se stessa ! Non mi sorprende che la Pedemonte Altavia sia stata apprezzata per il suo design dagli esperti del settore. Complimenti agli artigiani della Pedemonte Bike: ragazzi con la Pedemonte Altavia avete esagerato ! E' più di una bici da gravel, è oltre la bici da corsa; è un autentica gravel road race; una macchina da competizione, unica nel suo genere; l'evoluzione della bici da corsa! Chapeau. La Pedemonte Altavia è un opera d'arte tecnologica, mirabile espressione del design Made in Italy; alto artigianato, ideato, progettato e realizzato a mano, a Mele (GE). Ogni esemplare, eseguito artigianalmente, secondo le misure personali del cliente, è un pezzo unico ( da collezione e non solo da competizione). La Pedemonte Bike è una vera e propria "sartoria della bici"; e sul punto mi sembra opportuno citare Karl Kraus : " Oggi è possibile confondere uno scultore con un sarto, perché tutti e due creano delle forme". Nel panorama mondiale composto prevalentemente da telai industriali con misure standard, caratterizzati da prestazioni e forme uniformi, la Pedemonte Altavia, rappresenta l'ambito livello superiore, il sogno del ciclista evoluto e la selezione con la candidatura al Compasso d’Oro, ne esprime la conferma univoca e meritata. Saluti ciclistici. 

La Pedemonte Altavia esposta a Milano all'ADI Design Museum 2024.  

lunedì 7 ottobre 2024

La Madonna di Vitaleta, la cappella del mondo.

Ho imparato presto a non radicarmi, quando all'età di 13 anni, mi hanno portato via, dal luogo da dove sono nato; non ho radici; tribù, etnia, territorio, confini, stati, nazioni, sono definizioni vuote, superate, pregne di paura e limiti; sono abituato a pensarmi ovunque, come parte della Terra e della Natura. Ci sono luoghi in cui mi sento sereno ed entusiasta, lontano dal caos umano, come la Cappella della Madonna di Vitaleta, Patrimonio dell'Umanità UNESCO; qui non arriva il rumore del mondo, è luogo dell'anima, qui mi sento al centro del mondo. La bellezza l'abita e la fantasia vi regna sovrana!. E' un uomo senza fantasia, è senza gioia! E’ straordinaria l’immagine e la sua forza! Il silenzio diffuso è totale, e ne esalta i contorni austeri del paesaggio. La presenza divina e’ discreta e si svela nella semplicità e bellezza della Natura circostante; conforta ed orienta il cammino, del pellegrino, il passaggio del viandante. Nella visione non c’è contrasto, ma omogeneità; tutto e’ parte di una stessa prospettiva sinuosa. E’ la straordinaria cornice di una tela disegnata dal divino. Ma come renderla autentica ? La Pedemonte Altavia e’ ciò che la distingue e la svela autenticamente; è la firma delle foto; la nota saliente, e’ il segno inequivocabile della presenza del viandante, la mia. Esiste una immedesimazione organica tra ciclista e bici; come a dire, se vedi la bici c’è il ciclista. In altre parole, qui e’ passato lui, il ciclista. Una nota distintiva ed originale per interpretare la bellezza e l’esclusività del luogo, la mitezza e il mistero della cappella della Madonna di Vitaleta, il tratto minimalista del panorama; particolari diventati anonimi per la copiosa similitudine degli scatti che girano per il mondo di questo Patrimonio dell'Umanità; non bisogna confonderla, ma rilevarla nella sua autenticità. La cappella della Madonna di Vitaleta è il ristoro spirituale del pellegrino e del viandante, a loro è dedicata a loro deve essere ricondotta. Questo e’ un luogo unico ed irripetibile; non può ripetersi e perdersi nell’omogeneità e ripetitività delle migliaia di foto incapaci di svelarne l'autenticità. In tal senso la Pedemonte Altavia e’ l’autografo apposto dal viandante ! Ne svela il messaggio e lo rende libero. Così mi è parso di interpretare la cappella della Madonna di Vitaleta, simbolo degli uomini erranti. Immergersi in un viaggio e farsi meravigliare e’ l’essere un viandante e non un viaggiatore che cerca solo la meta. Saluti ciclistici. 


domenica 6 ottobre 2024

Le mie salite. Monte Amiata gravel and road !

 
Road and Gravel senza soluzione di continuità su un vulcano spento con la Pedemonte Altavia !  Alle 8 menata sul monte Amiata, il vulcano inattivo, ma “caldo“, ciclisticamente parlando, le cui pendici sono interamente ricoperte da rigogliosi boschi di castagni ( nella parte iniziale), faggi ( nella parte più alta), abete bianco e pino nero, questi ultimi di origine artificiale e poi acero montano, frassino maggiore, carpino nero, sorbi e altre specie tipiche di queste altitudini. La parte più suggestiva della salita si percorre in mezzo alla faggeta più estesa d'Europa! Lunghezza 14 km ( da Abbadia San Salvatore), pendenza media 6,9 %, pendenza massima 11,5 %, dislivello 900 metri. L'ascesa è stata fatta con temperatura minima 4 gradi, massima 7 gradi e quindi ho sofferto il freddo nella prima parte, alcune dita delle mani erano indolenziti dal freddo. Tempo di ascesa 59 minuti. Giunto in cima, a 1670 metri ho proseguito nel bosco lungo un percorso MTB, tra zolle di terra bagnata e pietre, percorrendo un piano sconnesso con buche, non è uno fondo sterrato e compatto. No limits . Road and Gravel senza limiti. La particolarità dell'ascesa del monte Amiata è salire il crinale percorrendo anche la strada interna del bosco, in stile gravel.
Sconsiglio di salirla la domenica e nei giorni festivi per il traffico di auto, soprattutto nel periodo autunnale, dedicato alla raccolta dei funghi ( e castagne). Rapporti consigliati per l'ascesa: dipende dalla gamba e dal livello di allenamento; se non siete allenati alla salita, lasciate perdere. E' una salita irregolare, di alta montagna, tra le più belle tra quelle conquistate. 
Per arrivare in cima al Monte Amiata, ci sono 6 salite: della Vetta, della Faggia, delle Macinaie, del Quaranta, delle Aiuole, della Pescina. Le varianti gravel invece sono 4 : Piancastagnaio; Poggio del Ginestra- Castel del Piano; Case del Corto - Bivio dei Treni; Seggiano - Bivio della Vittoria. Davanti al piazzale antistante l'ex miniera di Abbadia San Salvatore, ora Parco Museo, c'è un cartello Amiata Bike con le indicazioni della salita. 
Il percorso gravel consigliato: Abbadia San  Salvatore; Santuario della Madonna dell’Ermeta; Sentiero di Capomacchia ( 22,5 km) lungo l’anello Amantino 601; Capovetra (fontana d’acqua potabile); Prato della Macinaia (Sentiero della Carbonaia); Rifugio Catore; arrivo piazzale vetta Monte Amiata. 
Anello Amiata: 176,4 km, 11,4 % pendenza massima, 3452 metri di dislivello, 10 tappe. 
Il monte Amiata per la varietà dei percorsi impegnativi, può essere considerato un Bike Park di 1° livello ed è collegato con la Val d'Orcia da una strada percorribile in modalità gravel o in modalità strada asfaltata, costeggiata da boschi. Lunga salita ( impegnativa) e lunga discesa.  Saluti ciclistici 
e dopo recovery training alle terme …

 

Il passaggio davanti all'ex miniera di Abbadia San Salvatore, ora Parco Museo. 

giovedì 3 ottobre 2024

Grammomania: New Wheel Carbon Monocoque, Syncros Capital SL 40 e SL60. La monoscocca gravel/road

In questi lunghi anni di test ho imparato tante cose e molte le ho condivise pubblicandole sul blog. Tra le cose più importanti da tramandare, c'è l'importanza della ruota, il componente fondamentale dal quale dipende la prestazione della bicicletta. La scelta della ruota è determinante. Una ruota non performante riduce le prestazioni di un telaio top di gamma; di converso, la ruota performante migliora le prestazioni di un telaio di media gamma, fino a superare le prestazioni di un telaio top di gamma assemblato con ruote non performanti. Ecco spiegato il paradigma della ruota. Il futuro è nelle scelte che facciamo ogni giorno. Il futuro non esiste, esiste solo il presente, tutto si compie ora. Come la scelta della ruota

Propongo test e recensioni di prodotti pensati per il ciclista e il pedalatore giunti al bivio della scelta. Cosa scegliere ? Ma soprattutto cosa sapere prima di scegliere ?  Occorre fare una premessa per una scelta consapevole della ruota. 

La ruota è composta da più parti, quali il cerchio, i raggi, il mozzo e il pneumatico, per questo, devono essere parti di un unico progetto per essere coese in modo ottimale, in guisa da formare una cosa sola. Ecco perché, ruote assemblate artigianalmente, si, ma solo quando tutto sia parte di un progetto, di un orchestra, dove ogni componente, sia in sintonia con gli altri, senza stonare, altrimenti la ruota sarà "diversamente circolare", per usare un eufemismo. E allora diventa molto interessante, una ruota che in ogni sua parte, non solo interagisce, ma scaturisce in modo sincrono, forgiata con lo stesso tratto, come la ruota mono scocca in carbonio. Diversamente dalla ruota tradizionale, la ruota mono scocca in carbonio, è realizzata senza soluzione di continuità, per ottimizzare un unico sistema ruote + pneumatici, una cosa sola. Per questo, per taluni cerchi, non tutti i pneumatici sono adatti, perché, come mi piace dire, la "ruota passa per il pneumatico". La potenza è nulla senza il controllo. La leggerezza è nulla senza l'inerzia rotazionale. Cos'è l'inerzia rotazionale ? E' l'energia necessaria per fare girare la ruota, in altri termini, quanta forza deve imprimere il ciclista. Capirete come sia fondamentale, ridurre questo dispendio energetico. Per farlo occorre spostare la massa dal cerchio al mozzo, in modo che inerzia e spinta si ottimizzano in accelerazioni repentine, immediate, meno faticose. E che tutta l'energia passi per il mozzo, te ne accorgi, quando i mozzi posteriori si spezzano e qualcuno ne ho visto, e anche di ruote blasonate. 

Se la leggerezza e l'inerzia rotazionale sono precipue, altrettanto fondamentale è la resistenza della ruota alla fatica e allo stress sul lungo termine. La resistenza conserva la forza della ruota nel tempo. Quante ruote ho visto "smontarsi" dopo un intenso lavoro nel tempo ! E allora  penso che il migliore banco di prova, per una ruota, sia la strada sterrata/off road, tutto si misura sulla strada, l'oracolo del test. Una ruota adatta alla strada asfaltata, si, ma anche alla strada sterrata, impervia, rende più sicura la scelta del ciclista. Insomma se una ruota è progettata e realizzata anche per il gravel, allora è quella giusta per condividere ovunque la passione. Il gravel è il nuovo oro, il gravel è la nuova bussola, il nuovo banco prova. Sono completamente d'accordo con i marchi che abbiano "gravelizzato" la ruota da strada, la ruota della bici da corsa, perché in fondo, la bici gravel è una bici da corsa resa performante anche sulle strade dissestate. Il gravel è la soluzione per il ciclista amatoriale, quando non contano i centesimi di secondo, ma divertirsi senza limiti, con una macchina versatile, performante, più comoda e stabile, su tutti i terreni, per non limitare le emozioni e non annoiarsi sulle stesse strade. La bici serve per viaggiare, anche con la mente, senza problemi di adattamento al terreno; solo la Natura può ristabilire l'equilibrio psico fisico e non certamente il traffico e lo smog ! Perché limitarsi con la scelta ? Del resto, esistono anche bici gravel aerodinamiche! Pedalo sulla bici da corsa dall'età di 10 anni; ero assuefatto. Con la gravel sono tornato a divertirmi !  #novavitagravel ! Prendetelo come consiglio. 


Oggi non tutti i cerchi in carbonio sono uguali e si distinguono in cerchi hookless, cioè senza uncino sul bordo del cerchio, cioè con fianco dritto e HOOKED o semi hook ( per dirla alla Campagnolo), cioè con uncino sulla flangia interna del cerchio per aumentare l'ancoraggio del fianco del tubeless. Entrambe i cerchi sono costruiti con una sezione interna maggiore del cerchio. Il cerchio Hookless road non può essere gonfiato ad una pressione maggiore di 5 ATM ( anche se la pressione massima raccomandata dal produttore del tubeless fosse maggiore) o inferiore a quella indicata dal produttore degli pneumatici (generalmente 2,5 ATM, altrimenti si stallona ( cosa che accade anche ad una pressione inferiore a quella minore), e deve essere utilizzato solo con tubeless specifici,  tenendo presente la larghezza, in particolare, di quella minima del pneumatico, raccomandata dal produttore della ruota; questo limita la scelta del pneumatico, anche tenendo conto della continua evoluzione del mercato e dell'offerta. I produttori dei pneumatici specifici per cerchi Hookless tendono ad assicurare la tenuta del tubeless mediante il rafforzamento della spalla ( o tallone) con un cerchietto.  I cerchi con uncino sulla flangia interna del cerchio invece sono compatibili con tutti i pneumatici, e devono essere gonfiati alla pressione minima e massima raccomandata dal produttore del tubeless per non finire stallonati e per avere la massima prestazione. 

Ricordo che all'inizio c'era la Fulcrum/Campagnolo che lanciò il tubeless road utilizzando cerchi con brevetto 2 Way (cerchio senza fori interni), con uncino nella flangia interna, compatibile per copertoncino e tubeless, senza bisogno di nastrare la gola del cerchio, si poteva utilizzare il tubeless persino con la camera d'aria, invece del lattice. Poi altri iniziarono a nastrare il cerchio per copertoncino, per coprire i fori, ed utilizzare il tubeless, con liquido (o camera d'aria). Il primo tubeless che ricordo era l'Hutchinson. Sono trascorsi molti anni ed oggi, finalmente il tubeless ha raccolto consenso sperato, e a quelle soluzioni, comunque rimaste ( 2 Way e Cerchio per copertoncino a cui aggiungere il nastro per coprire i fori interni), si  è aggiunta, da ultimo, il cerchio Hookless, destinato solo al tubeless con lattice, anzi a certi modelli di tubeless, quelli con la spalla rafforzata da un cerchietto, che di fatto lo tiene saldo al cerchio, al posto dell'uncino messo nella flangia del cerchio chiamato invece dalla Campagnolo/Fulcrum mini Hook , sul quale invece si possono installare tutti i tubeless e i copertoncini e addirittura utilizzare tubeless con camera d'aria invece del lattice. Ciò vale sia per la bici da corsa, sia per la bici gravel. Il cerchio Campagnolo/Fulcrum non necessita della nastratura della gola del cerchio perché è senza fori. 

Quando leggerete l'acronimo TR cioè Tubeless Ready, significa che il tubeless road e gravel (senza camera d'aria utilizzabile con il lattice per limitare le forature), può essere utilizzato anche con camera d'aria. La gola del cerchio tubeless ready presenta dei fori ( servono per registrare i nipples) e quindi per installare il tubeless o la camera d'aria occorre nastrarlo, cioè applicare il nastro per coprire i fori.  Occorre solo osservare la pressione massima e minima consigliata dai produttori degli pneumatici. 

La premessa fatta era necessaria per spiegarvi, la nuova Syncros Capital SL in versione sia 40 mm che da 60 mm, per uso strada e gravel, quindi per bici da corsa e bici gravel, una ruota mono scocca in carbonio con cerchio Hookless, studiata nella galleria del vento, quindi morfologicamente aerodinamica. Ricordo però che il fattore che più incide sull'aerodinamica è la posizione in sella del ciclista: braccia piegate, gomiti stretti, schiena arcuata, gambe strette. Per chi non ci riesce, meglio la MTB, adatta a coloro che non riescono a cambiare la posizione verticale che chiamo "del cobra"; a seguire le ruote, il casco, l'abbigliamento e il telaio. Come anticipato con l'anteprima delle nuove ruote Fulcrum, oramai la tendenza è quella di produrre ruote completamente versatili, utilizzabili per bici da corsa e bici gravel. Una ruota per tutte le strade, come piace a me. Se la gravel è adatta anche per le strade asfaltate, allora è meglio assemblarla con la ruota versatile. Condivido questa scelta dei produttori delle ruote, come la Syncros. A new era ! #anewera

La Syncros Capital SL 40 è una ruota estremamente leggera, 1149 grammi reali, 21 grammi in meno rispetto al peso nominale dichiarato, mentre la Syncro Capital SL60 pesa 1297, sette grammi in più del peso nominale. La ruota è completamente in carbonio, in ogni sua parte, costruita in  monoscocca. La particolarità è anche la costruzione dei raggi in carbonio. Dopo l’indurimento, i raggi sono pretensionati da uno spostamento forzato delle flange seguito dall’inserimento e dal collegamento del tubo per i cuscinetti. Una dima ad alta precisione assicura la corretta e uniforme tensione dei raggi. Il corpo dei mozzi è in alluminio, mentre il rivestimento esterno è in carbonio. Esteticamente è molto bella e aggressiva, francamente non passa inosservata, per la sua esclusiva costruzione ed eleganza.  La Syncros Capital SL40 è costruita con profilo da 40 mm, canale interno largo 25 mm, mozzi DT SWISS. Per la lista dei pneumatici compatibili CLICCA QUI . Quanto sia effettivamente performante e resistente, la Syncros Capital SL40, solo la strada potrà dirlo. Intanto dal punto di vista estetico e della costruzione, la Syncros Capital SL 40 sorprende ed entusiasma. Attenzione. Un cerchio hookless, come quello della Syncros SL40, non è compatibile con il copertoncino, diversamente dal cerchio semi hookless, cioè con uncino sulla flangia interna, compatibile tubeless e copertoncino. Syncros Bike è un marchio che gravita nell'orbita della Scott Bike (gruppo Sram). In collaborazione con il rivenditore autorizzato Record Bike, Malo (VI). Saluti ciclistici. 

  
A sinistra la versione SL 40, a destra la versione SL60