La
Bianchi Specialissima CV, mi è stata consegnata per il test, in un giorno di inverno, presso il rivenditore
autorizzato Falasca Cicli e da quella scatola, oltre al telaio elegante e racing, carbonio naturale, opaco, con loghi lucidi e verniciati, dalle
sfumature multiformi accese dal sole, sono usciti anche emozioni e ricordi.
Il
fascino e la bellezza della Bianchi Specialissima CV è unica, come
la sua storia. Il nome Specialissima, è primordiale. Gimondi correva
con un telaio Bianchi Specialissima. Del resto la storia della
bicicletta passa prima a casa Bianchi, quando gli altri
produttori, quelli di oggi, non c’erano ancora. Correva l’anno
1885, quando l’ingegnere Edoardo Bianchi, in Via Nirone 7, apriva
un officina per la costruzione e la riparazione di biciclette,
spostata in via Bertani e nel 1980 in via Borsetto, con la
denominazione di Fabbrica Italiana Velocipedi Bianchi. Egli trasforma
i velocipedi, nella bicicletta moderna, con la riduzione del diametro
della ruota anteriore e l’utilizzo della catena per la trasmissione
del movimento. Una decina di anni più tardi, l’azienda milanese
inventa il primo ciclo a motore e qualche anno prima persino la
bicicletta femminile, quasi uno scandalo per il costume dell’epoca;
un modello venne usato anche in casa reale, tant’è che Bianchi
impartisce lezioni di guida alla regina Margherita nei giardini di
Villa Reale a Monza. Nel 1902, il costo di una Bianchi varia dalle
290 lire per il modello economico, alle 600 lire per il modello lusso
extra viaggio. Prezzi abbastanza sostenuti, anche allora, considerato
che la paga giornaliera di un operaio è di 2 lire e mezza. Era il
tempo di Milano, la capitale del ciclismo. Oggi è il tempo della
Bianchi Specialissima CV, l'unico telaio da salita con profili aero dei tubi !
Era da tempo che attendevo l'occasione per testare uno dei modelli più interessanti del mercato. Cerco di testare prodotti di nicchia e comunque prodotti che hanno una tecnologia esclusiva, che vadano oltre il prodotto commerciale. Mi sono documentato sul modello top di gamma Bianchi, in occasione dell'anteprima pubblicata sul blog CLICCA QUI . La
caratteristica tecnica saliente della Specialissima CV è la sua
costruzione con il materiale in carbonio viscoelastico protetto da
brevetto, denominato Countervail, da cui deriva l’acronimo CV,
verniciato sul telaio. In pratica le pelli di carbonio avvolgono una
membrana composta dal materiale Countervail brevettato dalla statunitense MSC e sviluppato per il settore dalla Bianchi. La Bianchi spiega che il Countervail, elimina fino all’80%
delle vibrazioni, aumentando al tempo stesso la rigidità torsionale
e la robustezza. Il brevetto è depositato dalla Materials Sciences
Corporation ed è stato elaborato dalla Bianchi per il
ciclismo, differenziandone le caratteristiche a seconda del modello in produzione. Per la Specialissima, ha sviluppato la formula più leggera. La Oltre XR4, la Infinito CV e l'Aquila CV sono gli altri modelli arricchiti dal brevetto. Il materiale
innovativo è utilizzato dalla Nasa in operazioni aerospaziali,
dall'esercito degli Stati Uniti, ma anche per la produzione della tacchetta da
tennis top di gamma la Wilson Blade, nel campo dello scii e del wind
surf.
Il materiale utilizzato per la costruzione delle tubazioni della Bianchi Specialissima CV è del modulo Carbon T cioè tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alto modulo. Pi precisamente si chiama Carbon T Uni 390 i cui filamenti di carbonio sono allineati nella stessa direzione a questo consente di disporre il tessuto nella direzione più opportuna per assorbire le sollecitazioni.
La costruzione è monoscocca.
La
Specialissima CV ha un tubo sterzo basso, 115
mm, nella versione 50. La scelta racing e più estrema può
comportare la necessità di aggiungere degli spessori sotto il
manubrio. Ciò è stato un ulteriore banco di prova in merito
alla rigidità. Nel mio caso ho aggiunto dapprima 2 cm e
poi 1,5 cm. Nell'uno e nell'altro caso, non ho avvertito alcuna
flessione sensibile, il risultato mi ha favorevolmente sorpreso.
In nessuna condizione ho notato un peggioramento della prestazione, come spesso mi è capitato con altri prodotti concorrenti.
Immagino quanto possa accadere con l'attacco del
manubrio usato senza spessori !!!
Il movimento centrale Press Fit 86,5 x 41mm è scorrevole e rigido, in assenza di calotte esterne;
il reggisella FSA in carbonio monoscocca, non compreso nel kit
telaio, dal diametro 27,2 mm; serie sterzo FSA con sterzo
conico 1.1/1.8” 1.4”; passaggio interno dei cavi, concezione del cavo del cambio, il quale in prossimità dell'ultimo tratto, è esterno e sotto il fodero destro, e questa è la soluzione ottimale per avere la migliore cambiata, in quanto il filo, non è strozzato o stretto da guaine interne; i forcellini full
carbon con inserti in metallo, un accorgimento utile per evitare allentamenti del serraggio delle ruote e una parziale consumo del carbonio del forcellino a causa dello sfregamento degli sganci
rapidi; forcella con steli dritti, la cui forma denota una maggiore
reattività, migliore confort e maneggevolezza. Con la Specialissima CV invece non c'è stato nessun
problema durante il test. Il carro posteriore è over size, davvero massiccio per essere
un telaio da salita, foderi e pendenti sono ben strutturati. Il tubo sterzo, quello orizzontale e obliquo, sono morfologicamente
aerodinamici, il primo con profilo a punta con due angoli, il secondo schiacciato con un profilo ad una punta, il tubo obliquo, infine, con profilo a quattro angoli; è la scelta ottimale per avere la massima rigidità e reattività. Non e' un caso che la Bianchi dichiari che il profilo aero del tubo sterzo sia stato ispirato da quello del telaio da crono Bianchi Aquila Cv. E non è un caso che la Specialissima CV abbia dimostrato su strada, di avere un vantaggio anche in pianura. Il punto di raccordo tra il carro posteriore e
quello orizzontale, non è continuo nella linea di unione; la linea del carro posteriore è appena più bassa, rispetto a quella del tubo orizzontale, una scelta progettuale che di solito si trova con i telai aero, seppure più marcata. La scelta non è causale, ma serve ad aumentare la reattività. La forcella e il carro posteriore hanno forma e larghezza da renderli compatibili con cerchi larghi 28 mm e tubolari fino a 28 mm. Per il peso del telaio testato CLICCA
QUI
Ultima
caratteristica de
visu della
Specialissima, è lo stile italiano, da sempre il più elegante ed
esclusivo, anche per le colorazioni, personalizzabili via web, con la piattaforma chiamata Tavolozza.
La livrea è elegante, anche nella grafica, curata nei particolari.
Il colore nero carbonio opaco non è altro che carbonio a vista e le
scritte riportate sul telaio e forcella non sono decalcomanie, ma
sono verniciate in Italia, segno di qualità.
La
bici test è stata messa a disposizione da Falasca Cicli, rivenditore autorizzato Bianchi. La componentistica
usata nel test: ruote Lightweight Gipfelsturm Schwarz, manubrio in
carbonio FSA K Force compact Bianchi Reparto Corse 3K,
attacco in carbonio FSA OS99, reggisella in carbonio FSA K Force,
gruppo Shimano Dura Ace R9100 (altra anteprima pubblicata sul blog),
pedali Speedplay Titanium, sella San Marco Aspide Super leggera,
portaborracce Elite. Peso complessivo della macchina testata, poco
più di 6 kg, completo di pedali e portaborracce. L'assetto avanzato biomeccanico è stato elaborato da Juri. Le quote
biomeccaniche sono state riportate dal doctor Falasca.
Prima
di passare alla prova su strada, occorre fare una premessa. Il
peso del telaio tout
court
cioè preso come unico valore di riferimento o valutazione, significa
poco o nulla: dire che un telaio pesa 800 grammi oppure 700 grammi o
meno di 700 grammi non significa che è performante, ma ci dice solo quanto è
leggero. Non ci dice come va in salita e su ogni altro terreno Un telaio leggero o ultra
leggero se non è rigido o ultra rigido, flette e fa
consumare energia. Il peso è solo una delle caratteristiche, uno dei
parametri. E' necessario valutare la rigidità torsionale (la
capacità di resistere alla torsione della pedala, sotto sforzo, come
per esempio durante la volata) e quella laterale ( la capacità di
non flettere alla spinta in fuorisella), Il peso non ci
dice se è confortevole; un telaio scomodo accorcia i km, perché
stanca prima, consuma watt e danneggia la salute dell'apparato muscolo
scheletrico. Il peso non ci dice se è reattivo, se è preciso in
curva, se è possibile avere un controllo totale del mezzo, se ha una massima trazione. Ci vuole solo la migliore tecnologia e materiali di alta qualità per avere un prodotto performante. Per sapere che carattere possiede, un telaio, occorre "ascoltarlo", mentre pedali.
Bisogna sentire che sensazioni riesce a trasmettere. Bisogna
spingerlo al limite possibile ( per le gambe). Bisogna conoscere altri telai, ruote, pedivelle, eccetera, in una parola, il mondo della bicicletta da corsa.
Prova
su strada.
Per chi vuole un compendio del carattere della Bianchi Specialissima CV, ecco una rapida lettura.
In
discesa: totale assenza di chattering; sensazione di controllo e
sicurezza; cambio rapido di direzione; inserimento ed uscita veloce e
precisa in curva; maneggevole.
In
salita: buona reattività e rigidità laterale e torsionale; rapida nelle accelerazioni in sella o fuori sella .
In
pianura: buona ottimizzazione delle energie.
Sul
percorso vallonato: veloce e rigida; mantiene la velocità costante, senza bisogno di rilanci in fuorisella.
Confort: totale senza perdita di rigidità e controllo.
Provando
la Specialissima devo dire che non ho riscontrato la caratteristica
nervosità dei modelli ultraleggeri, che li rende, poco confortevoli,
più impegnativi a gestire sulle strade sconnesse e meno rigidi
torsionalmente. La Specialissima è rigida torsionalmente e allo
stesso tempo estremamente confortevole, con una notevole stabilità e controllo del mezzo.
La Specialissima CV è una “poltrona da corsa” ! Il confort è davvero straordinario. Provare per credere. E' morbida sulle asperità e dura quando si spinge sui pedali. Sin dalla prima pedalata ho
avvertito un feeling immediato. Mi è sembrato di averci pedalato da
una vita. E’ un telaio equilibrato anche in fuorisella. E' Leggera,
reattiva e maneggevole in ogni condizione. La Specialissima consente
il massimo controllo del mezzo. Il Countervail funziona davvero e
caratterizza in toto le prestazioni del prodotto. Passando su una
strada rovinata o ruvida la differenza tra la Specialissima e molti
altri telai, in termini di vibrazioni, è la stessa che
passa tra l’auto, con il finestrino
aperto, e quello insonorizzato di un auto di
lusso. Ho testato il prodotto su asfalti fatiscenti ed instabili, con
ruote per nulla morbide, anzi estremamente rigide, le Lightweight. Il
risultato è stato sorprendente. Lo ripeto. Tenuta e stabilità buoni,
confort elevato. Al termine di 4 ore trascorse in sella, ho avvertito meno
fatica e meno stress muscolare, segno inequivocabile che buona parte
delle asperità del fondo stradale, sono rimaste assorbite nelle
trame del carbonio della Specialissima. Telai leggeri e ultra leggeri
concorrenti spesso sono rumorosi perché gli spessori dei tubi sono
ridotti al minimo e quindi non possono assorbire ottimamente le
vibrazioni dovute alle asperità della strada e fungono da cassa di
risonanza e per questo si avverte un rumore tipo "scatola vuota"
Ovviamente il Countervaiul non è un ammortizzatore, ma uno strato viscoelastico testato sul pavé delle Classiche del Nord con la Infinito. Se la Specialissima non avesse
avuto intrecciato alle pelli di carbonio, il Countervail, sono sicuro
che sarebbe stato un telaio talmente rigido da “spaccare” la
schiena, considerato quanta energia scarica sulla strada. Grazie a questa tecnologia, i tecnici hanno potuto esagerare con la
rigidità torsionale e laterale, ma senza pregiudicare il confort.
Risultato: massimo confort, buona rigidità torsionale, da sempre
due parametri in antitesi tra di loro. Dunque la Specialissima CV è
un monoscocca confortevole, come un telaio a congiunzioni. La Bianchi Specialissima CV è leggera. Ma v’è di più. La Specialissima CV ha un adeguato trasferimento dell’energia, grazie alla buona rigidità
torsionale. Ho riscontrato una perfetta stabilità
anche contro il vento durante una lunga discesa montana. Con il vento
forte contrario ho smesso di pedalare, e la bdc è rimasta in
equilibrio, senza sbandare. In discesa la Specialissima è
stabile precisa e maneggevole, rapida nelle curve, non
c’è bisogno di correggere la traiettoria. Controllo totale ed
istintivo in curva. La Specialissima è maneggevole. Un telaio dotato di una agilità netta, utile a scartare pericoli improvvisi.
La
reattività è buona, anche quando si spinge pedalando sulla
sella, e lo si avverte soprattutto nei cambi di ritmo, anche in
salita. Accelera facilmente. La scatola del movimento centrale ha una buona rigidità, come
l'intera struttura, e questo permette di non disperdere energia in
ogni situazione, soprattutto quando si danza sui pedali, dove si
sente la scatola del movimento centrale, come una buona “base” di
appoggio. La scatola del MC nevralgica per la performance, in questo
caso ha una sezione ampia, grazie allo standard 86,5 mm, adottato
dalla Bianchi, dopo avere abbandonato il BB30 e questa scelta la
condivido completamente.
La
Specialissima CV non è il telaio più leggero e nemmeno uno dei più
leggeri in assoluto. Il peso si attesta sugli 800 grammi. Un peso
che la colloca nella fascia dei telai leggeri. Ma quello che la fa preferire a telai più leggeri è altro. Quello che conta è
il rapporto peso/rigidità, buono, assolutamente performante anche sugli altri terreni. Un peso minore può comportare una
perdita della rigidità torsionale e una prestazione complessiva
inferiore, oppure, un prezzo più alto, fuori mercato.
Quello che entusiasma
della Specialissima CV è anche il fatto che non stanca sulle medie e
lunghe percorrenze. Si arriva in cima a Monte Cassino, salita del Giro
d'Italia, dopo un buon chilometraggio contro vento, ancora con energia nelle gambe e la schiena fresca, potendo contare su una buona efficienza.
Posso dire che la Bianchi Specialissima CV è ottimizzata dal
Countervail e ha un buon rapporto rigidità/peso.
Tirando
le somme consiglio la Specialissima ai ciclisti che amano pedalare in
montagna, ma anche a quelli che vogliono avere un telaio polivalente.
Tanto per fare un esempio e rendere l'idea. La facilità di accellerazione della Specialissima Cv è spiccata, se accoppiata poi, alle Lightweight Gipfelsturm Schwarz, è come accellerare con una Porsche, è immediata, secca, produce una spinta incedibile, cosa che non ho sentito, utilizzando le stesse ruote con altri telai.
La
sella San Marco Aspide Super Leggera si è dimostrata per il mio
sottosella subito comoda, e dopo quattro ore abbastanza comoda. Pesa
106 grammi. E' ben curata nella realizzazione dello scafo
in carbonio e nel rivestimento in pelle nera.
AGGIORNAMENTO
TEST.
In
una discesa veloce, per evitare un auto che procedeva in senso
contrario, sono finito su tre piccoli dossi, causati dallo smottamento della
strada dovuto alle radici di albero. A velocità alta,
la bicicletta test attraversando i dossi, ha dimostrato una stabilità molto buona, tanto da consentirmi un controllo totale del
mezzo e di proseguire senza problemi. Un altra cosa che mi ha
sorpreso, è che durante l'attraversamento improvviso di questo
particolare tratto di strada accidentata, ho sentito la
Specialissima rigida e confortevole, allo stesso modo, e
senza avvertire contraccolpi sulla schiena e sulle
gambe. In pratica è stato come usare un pezzo di ghisa elastico !! Tutta l'asperità del terreno è stata assorbita efficacemente dal
Countervail, e il telaio non ha avuto flessioni evidenti. Ribadisco quanto scritto in precedenza. La Specialissima CV è morbida sul fondo stradale accidentato e ha una buona rigidità quando si spinge sui pedali.
Pagella:
Reattività: 10 ( Con questo assemblaggio è una vera macchina da gara per la salita. La cosa che più mi sorprende è la facilità con la quale si accelera, in salita; è più che ottima la velocità di risposta, anzi over the top; lo chiamo "effetto Porsche")
Confort: 9+
Rigidità
torsionale: 8+
Rigidità
laterale: 8+
Maneggevolezza
(Agilità): 9
Controllo: 8+
Tenuta
in discesa: 8+
Rapporto
peso/rigidità: 8+
Tenuta
in pianura: 8 ( sembra un telaio aero)
Tenuta
in salita: 9
Tenuta
sul vallonato ( c.d.mangia e bevi):9
Difetti:
Geometrie impegnative non alla portata di tutti. Tubo sterzo basso e tubo orizzontale quasi corto; si sta bassi davanti e poco distesi. Nella maggioranza dei casi occorre aggiungere degli spessori sotto il manubrio. Non ha un angolo piantone con un grado di shopping accentuato, quindi si sta seduti più dritti sul piantone; il Countervail limita le vibrazioni che arriverebbero più dirette sulla schiena. E' arrivato forse il momento che la Bianchi riveda le sue geometrie estreme, non adatte non solo alla maggioranza dei ciclisti, ma anche, a mio avviso, ai corridori che trascorrono più tempo in sella.
Verniciatura: dopo un anno si è tolta una piccolissima parte della lettera I verniciata sull'obliquo.