domenica 31 marzo 2024

Gravellare nella foresta planiziale #novavitagravel

Penso che sia difficile riadattarsi alla quotidianità dopo avere vissuto avventure come questa ! E’ come quando si impiega tanto per arrivare in cima, poi un attimo e sei di nuovo ritornato alla fine della discesa ! E’ tutto così veloce, troppo veloce ! Immaginate di immergervi nella quiete della foresta planiziale; di percorrere una lunga strada sterrata, mentre daini, tagliano la strada; di passare un ponticello di legno e di pedalare lungo l'argine, scartando, nodose radici e alberi; di trovarvi, davanti al  paesaggio originario della palude, risalente alla notte dei tempi; ecco, questo è quello che mi è accaduto e lo condivido. Saluti ciclistici.

 

mercoledì 20 marzo 2024

Ciclismo "naturalistico"

    

 
Oggi è Primavera e festeggio quello che definisco il ciclismo naturalistico. Aria fresca e pulita con profumo di alberi e muschio, il frusciare del vento tra le piante, passi di animali, suoni di uccelli, quiete diffusa, intima connessione con la Natura di cui siamo parte....cos'altro ! Ho pedalato sulla bici da corsa sin dall'età di 10 anni ( era quella in acciaio di mio padre), tra regole e etichette, cultura di massa e competizione; ne ho la nausea. E' tempo di ciclismo "naturalistico", in una nuova dimensione bio-centrica, che metta al centro la vita (bios); la vita umana è Natura. Strade secondarie (anche asfaltate) e off road, immerso negli ambienti e nei suoni naturali, imparandoli. Amo la bellezza e l'innocenza della Natura. Vuoi conoscere la grotta di Zi Checca ? CLICCA QUI. Il gravel è quello che il ciclista desidera senza saperlo. Il gravel è la dimensione naturale del ciclista. Dopo avere pedalato sulle Alpi, gli Appennini e l'Etna è tempo di wild cycling. Saluti ciclistici primaverili. 

domenica 17 marzo 2024

TEST BIKE: NZERO 100% Organic Waxes WET LUBE e DRY e Sgrassante.

Premessa. Migliore lubrificante, significa, risparmio di watt, maggiore efficienza della trasmissione e durata della catena (se pulita regolarmente). Quindi continuano i test dei lubrificanti di ultima generazione, alternativi all'olio sintetico, per avere chilometraggi "lubrificati" maggiori, maggiore durata della catena, minore sporcizia. Il meglio passa prima sul mio blog; è la volta di un prodotto fatto in Spagna, dalla iberica NZERO. E' un marchio interessante, in linea con la sostenibilità ambientale e lo sviluppo tecnologico; solamente i prodotti obsoleti, non possono coniugare ambiente e tecnologia. Ho scelto di testare il lubrificante NZERO ORGANIC WET LUBE  e lo sgrassatore NZERO, realizzati con prodotti vegetali e biodegradabili, e destinati alla bici da corsa, bici gravel, MTB, Trial bike e Track. Utilizzerò la race gravel bike per avere una prova più selettiva, non solo sulla strada asfaltata, ma soprattutto sullo sterrato e terra compatta, dove la trasmissione è più sollecitata, anche dallo sporco. Le informazioni tecniche inviate dalla NZERO mostrano che i prodotti sono effettivamente naturali e biodegradabili al 100%. La NZERO ha riservato, ai lettori del blog, lo sconto del 15%, sull'acquisto dei prodotti per la bicicletta, utilizzando questo link CLICCA QUI Per leggere i test NZERO 100% ORGANIC FORMULAS CLICCA QUI  . ( da lunedì 26.08.2024). I test sono realizzati in collaborazione con la NZERO ORGANIC FORMULAS.

Il responso dei test è scritto sulla "strada", come sempre, ma nel frattempo la NZERO fornisce le seguenti caratteristiche:

 NZERO ORGANIC WET LUBE  ( versione umida ) :

  • Formula 100% organica e biodegradabile a base vegetale.
  • Privo di PTFE, PFOA, ceramica, paraffine e silicone.
  • Privo di nano componenti.
  • Garantisce la massima efficienza della trasmissione 
  • Respinge l'acqua e inibisce la corrosione 
  • Ultra resistente, di lunga durata 
NZERO ORGANIC WAX DRY LUBE (versione secca):
  • Formula 100% organica e biodegradabile a base vegetale.
  • Privo di PTFE, PFOA, ceramica, paraffine e silicone.
  • Privo di nano componenti.
  • Garantisce la massima efficienza della trasmissione
  •  Respinge l'acqua e inibisce la corrosione.
  • Ultra resistente, di lunga durata.
SGRASSATORE NZERO  : 
  • Formulazione efficace e senza coloranti artificiali.
  • Per rimuovere grasso e sporcizia da catene, ingranaggi e tutte le parti in movimento.
  • 0% colori artificiali.
  • Efficienza totale con meno prodotti chimici sintetici.

Modalità d'uso: sgrassare la catena e applicare NZERO ORGANIC WET LUBE, ma senza esagerare. Le gocce d'olio sono molto dense. Lo sgrassante è efficace, ma occorre attendere che lo sporco scoli bene;  occorrono almeno due passate. I test sono realizzati in collaborazione con la NZERO. Di fatto sarà un test bike “vegano” 😉. 

Indicazioni generali. Lubrificante secco o umido ? NZERO WET LUBE o NZERO DRY  LUBE? NZERO DRY LUBE = catena quasi pulita, ma meno chilometri;  NZERO WET LUBE = attira più sporco, ma più chilometri. 

Se si pedala anche off-road, in condizioni di asciutto e polvere (es. ghiaia), per distanze  medio-brevi (fino a 60 km), è fondamentale che la trasmissione rimanga il più possibile pulita; pulire e riapplicare il lubrificante a fine giro; è preferibile usare un lubrificante SECCO, come NZERO Dry Lube.  

La capacità di auto pulizia della catena è elevata con i lubrificanti secchi, come NZERO DRY LUBE. La catena meno sporca dura di più, purché comunque abbia una buona lubrificazione. 

Se, invece, si preferisce incrementare al massimo l’efficienza della pedalata, in condizioni sia di asciutto, sia di bagnato, con intervallo maggiore, tra un’applicazione del lubrificante e l’altra, e’ preferibile usare un lubrificante UMIDO, come NZERO WET LUBE. Ma una catena trattata con un lubrificante umido si sporca di più e comporta che la trasmissione trascini e macini, terra, polvere e sporco, elevando il grado di usura. Ecco perché la catena sporca va pulita profondamente dopo ogni uscita, quando la sporcizia, si sente sulle dita o si vede appiccicata sulla trasmissione. Diversamente si può allungare il tempo di percorrenza prima della pulizia e del rinnovo della lubrificazione. 

TEST su STRADE: 1)  NZERO WET LUBE I miei test non sono opinioni ma “fatica esperta”. I ciclisti esperti dicono " Oggi non sento la catena" quando la gamba gli gira forte " senza sentire la fatica" ovvero sono in forma, pronti alla "battaglia". Ma c'è un altro motivo per dirlo: quando la catena è lubrificata ottimamente, cioè nessun rumore metallico, sensibile diminuzione dell'attrito della catena, e conseguente agevolazione dello sforzo atletico. Testando il lubrificante organico umido, 100% naturale, posso dire che "non sento la catena", è davvero alto il livello della lubrificazione. Denso e viscoso; penetra profondamente sulle maglie della catena e garantisce un ottima e lunga lubrificazione. Consigliato per chi vuole il massimo della lubrificazione sulle lunghe percorrenze su strade asfaltate. Non consigliato per il gravel e MTB, se non si pulisce profondamente la trasmissione dopo ogni uscita. La lubrificazione è superiore ai lubrificanti a base di petrolio, e questo mi ha sorpreso ! Senti meno resistenza, senti "meno la catena". La lubrificazione è maggiore rispetto a NZERO DRY LUBE, però occorre pulire più frequentemente la catena rispetto a NZERO DRY LUBE, per evitare di usurarla maggiormente. 

2) TEST SGRASSATORE NZERO. Lo sgrassante NZERO deterge OTTIMAMENTE e il dispensatore non si inceppa mai. Consigliato. 

3) TEST su STRADE NZEROWAX DRY LUBE: applicato alla catena sgrassata con NZERO Sgrassatore, il lubrificante risulta essere secco, non appiccicoso. Mantiene la catena pulita dalla sporcizia,  sulle strade polverose ed off road; in pratica NZERO DRY LUBE ha una capacità di auto pulizia elevata. Lubrificazione secca, efficace, ma va rinnovata, previa pulizia con un panno pulito, dopo ogni uscita per mantenere la lubrificazione. Passato sulla catena utilizzata, il panno si sporca solo di un tratto, più o meno scuro, a seconda della polvere rimasta appiccicata, ma la catena, si pulisce facilmente. Rispetto a NZERO WET LUBE, la catena è meno silenziosa, più metallica. Per la pulizia non occorre sgrassarla a fondo, perché Dry non fa attaccare la sporcizia sulla catena, ma solo la polvere. Consigliato per gravel, MTB, strade polverose, percorrenze brevi e per tutti coloro che non vogliono perdere tempo a pulire la catena. La catena meno sporca,  dura di più, a parità di lubrificazione.  Una volta applicato, come tutti gli altri  lubrificanti a base di cera vegetale, NZERO DRY LUBE, lascia residui di cera. Saluti ciclistici.  


 
  

 

La NZERO ha riservato, ai lettori del blog, lo sconto del 15%, sull'acquisto dei prodotti per la bicicletta, utilizzando questo link CLICCA QUI .

lunedì 11 marzo 2024

Ghost Palace

Pedalare e meditare🧘 🚴‍♂️. Una casa abbandonata è una foto lontana, custodisce ricordi antichi, voci lontane, emozioni segrete, sorrisi nascosti; è una storia che contiene altre storie, mai narrate. La Natura l'ammanta. Ogni volta che ci pedalo davanti, mi sembra di sentire voci di bambini che giocano e di madri che cantano alla vita. E' una casa costruita sui monti, lungo una salita inesorabile, abitata in un tempo antico, quando alla sera, si narravano storie davanti al cammino e la stanza si illuminava con la luce del fuoco dolce del camino. Moniti scritti sui muri: le case sopravvivono alle persone perché il tempo non ci appartiene; bisognerebbe abitare nel mondo invece che in una casa. Saluti ciclistici. 


L'Altavia dei "Monti Pedalanti"

Quando pedalavo sulle Alpi e gli Appennini, sempre spinto dal desiderio di pedalare verso il cielo, partivo la mattina presto, per ascoltare le voci dei boschi e sentire gli odori della montagna. Sono trascorsi molti anni. 

Adesso parto dal mare e salgo in quota, lungo due salite ripide, una la chiamo “direttissima”, lunga 10 km, l'altra “brezza di mare”, lunga 15 km, così dure, che se fossero sulle Alpi, le chiamerebbero “le addolorate”, per le pendenze medie dell'8% e massime del 13%, “tanto per gradire”. Mi aiutano a sentirmi, vicino ai ricordi, immerso nella Natura. “Mentalizzare” la salita, è quella mia abitudine allo sforzo, per “normalizzarlo”, per sopportarlo meglio. “Memoria della fatica”. Quando arrivo lassù, a mattina presto, trovo la quiete e i rumori del bosco e ne ho bisogno per sentirmi in stile pedalare verso il cielo. E' la mia preghiera laica. E mi piace ricordare i versi delle poesie preferite mentre salgo lassù dove sono me stesso.  


Ogni cosa ha il suo tempo e il tempo non lo puoi fermare, ma solo percorrerlo lentamente con la bicicletta. Lascio il traffico ai pedalatori, ne ho la nausea; continuo sulle strade che attraversano la Natura dei parchi, lungo strade bianche e secondarie, avvolte dalla quiete e "trafficate" dagli insetti; sono strade educate, la cui voce sgranocchia sotto i tubeless. Incontro qualche automobilista, si, ma è un traffico limitato, anche se il pericolo permane. Nei miei percorsi, arrivato in cima, le salite non finiscono, si diramano, in un rete di nuove salite che si incrociano tra loro, spesso con pendenze a due cifre. Ogni volta, scollinando, davanti all'Hum, riassaporo, quel gusto denso e selvaggio, che sentivo quando percorrevo le Alpi, gli Appennini e l'Etna; è quel piacere di percorrere un mondo diverso, nella quiete, spesso nel silenzio totale. Sono luoghi ai margini, percorsi con un'irrefrenabile voglia di scoperta. Lassù il cielo è più vicino, green to blue, limpido con il sole, ancora più luminoso la notte. L'atmosfera è piena di suoni naturali e preziosi, di odori del bosco. 

La percezione del mondo dipende dall'andatura e la bicicletta diventa un un modo per leggere il mondo della vita in modo migliore. La chiamo l'Altavia dei Monti Pedalanti. La percorro alla ricerca del silenzio e degli spiriti dei boschi. Percorrendone i sentieri si diventa parte del territorio e mi capita di temere che qualcuno possa portarmi via il silenzio ed interrompere il dialogo esistenziale con l'ambiente. L'aria è limpida come la serenità. Conosco da tempo, questi luoghi. Prima azzardavo, in parte, a pedalarci con la bici da corsa ( CLICCA QUI); adesso con la Pedemonte Altavia, race gravel bike, la velocità, la stabilità, il comfort, la prestazione totale, sono aumentate, in modo esponenziale, elevandosi alla dimensione race gravel, quella di una bici da corsa veloce e stabile anche off road; posso contare sulla macchina adatta; è un altro livello. Bisogna allenarsi a pedalare su terreni non asfaltati, ma migliorando "il manico", ci si diverte di più, non ci si annoia e si scopre la dimensione umana e naturalistica del ciclismo. 
Grazie alla Pedemonte Altavia ho superato l'assuefazione indotta da molti anni di ciclismo su strada; avevo 10 anni quando da Roma arrivai fino ad Ostia, con la bici da corsa in acciaio di mio padre, una Olmo rossa,  con le leve del cambio sul tubo obliquo e le gabbiette installate sui pedali! Indossavo la sua maglia di lana con la scritta del dopolavoro dell'azienda, il fondello di pelle di daino e le scarpe rigide con i fori sulla tomaia. Un altro ciclismo.  #novavitagravel 
Saluti ciclistici. 
 


  

sabato 9 marzo 2024

Le corse gravel alla TV ! Giro, Tour e Vuelta Gravel !!!


Previsione. Quando trasmetteranno in diretta alla Tv, le corse gravel, organizzate in tutto il mondo, sarà il tempo del Giro d’Italia, Tour de France e  Vuelta Espana gravel ! La TV è ipnotica per la massa e attira il business. C'è tutto un territorio da scoprire e da valorizzare. Se è possibile scalare il Mount Ventoux, lungo un parallelo percorso gravel, allora tutto è realizzabile, basta volere rompere gli schemi rigidi del ciclismo europeo, tendenzialmente ortodosso. Ovviamente i corridori prof userebbero bici gravel, stabili, comode e veloci sullo sterrato e fondi sconnessi. Le bici da corsa non sono adatte, anzi sono pericolose; il limite più evidente delle bici da corsa sono gli pneumatici slick, sia per il battistrada liscio, sia per la larghezza, il 32 mm non e’ sufficiente, ci vuole almeno il 38 mm con tasselli,  per sterrati compatti; invece per sterrato con tanta ghiaia e rocce di piccole e medie dimensioni, ci vogliono pneumatici tassellati non inferiori a 40 mm, e quindi telai adatti. Sulla larghezza e altezza dei tasselli  e sulla conformazione del battistrada si può spaziare, dal più veloce, al più grippante. Gravel a tappe. Del resto la storia del ciclismo (eroico) è gravel, nasce sulle strade bianche e dissestate. C'è bisogno di "tornare indietro" per "rinverdire" il ciclismo. C'è bisogno di togliere il sopore alle tappe corse sull'asfalto, più facili, meno spettacolari, con eccezione di quelle alpine, dove campioni permettendo, c'è spettacolo, ma oramai, le conosciamo tutte, le grandi salite su strade asfaltate del ciclismo su strada; la sfida sarebbe quella di scoprire le grandi salite o nuove salite entrambe in versione gravel ! Sappiate che una salita sterrata è più impegnativa di quella asfaltata per effetto di una pavimentazione meno stabile e per un maggiore attrito, come del resto può dirsi, anche una strada sterrata rispetto a quella in bitume. Ecco perché un km di sterrato vale il doppio se non il triplo di quello asfaltato ( la difficoltà aumenta in base alla densità maggiore della ghiaia o in presenza di sterrato/erba/rocce). Quindi si potrebbero ridurre i km e il tempo trascorso davanti alla Tv, aumentando però lo spettacolo; si concentrerebbe e quindi aumenterebbe l'attenzione dello spettatore anche sugli spot pubblicitari.
Il pubblico ama il gravel. Basti pensare al successo raccolto, quando si inseriscono le  tappe sterrate nelle corse a tappe, per non parlare della Roubaix e delle Strade Bianche, corse straordinarie, emozionanti, perché sono più dure, lo sterrato e il pavéè ricordano il ciclismo eroico. La polvere dello sterrato è come la polvere del tempo, un viaggio temporale per rivivere la fatica eroica, è come la polvere dell'avventura
Per ora, godiamoci il Campionato del Mondo UCI ( trasmesso alla TV in diretta) e i vari campionati nazionali UCI, oltre al Campionato del Mondo non ufficiale, disputato ad Emporia (USA), la Unbound Gravel (350 km con più di 4000 metri di dislivello da percorrere in un giorno) e le varie competizioni sparse in luoghi suggestivi del Pianeta Terra, persino in Africa, disputate tutte, senza scorta tecnica e assistenza meccanica. Gravel non è solo competizione, è anche scoperta del territorio suggestivo, libero e selvaggio. Ci sono tante strade secondarie non asfaltate da scoprire e da valorizzare anche per abituare i ciclisti alla sicurezza, e rimanere lontani dalle strade principali asfaltate ovvero percorrere il meno possibile le strade asfaltate principali. Gravel è un dialogo con la Natura, per capire che ne siamo parte, è un modo per sentirsi "eroicamente ciclista". Ecco il link del sito della Unbound Gravel, la decana delle corse gravel CLICCA QUI . Allargate gli orizzonti e gli pneumatici. E non dimenticate che il ciclismo su strada, trasmesso alla Tv, non appartiene alla realtà quotidiana dei ciclisti amatoriali, costretti invece a pedalare nel traffico, tra incroci e semafori, pedoni, cani, gatti, "zombie" che attraversano guardando lo smartphone, spesso, anche lungo strade dissestate e senza scorta tecnica. Saluti ciclistici. 

mercoledì 6 marzo 2024

Prima di acquistare la bici....... ( guarda e ascolta questi video) ! #nonfartiabbindolare

 

  

Con il tempo e l’esperienza, dal ciclismo si passa alla bici, si, ma quale ? Dovete acquistare una bici ? Allora guardate questo video. Dopo il "contano le gambe", è il momento che lanci il “conta la strada". Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone e bici è puramente casuale. Saluti ciclistici. 

lunedì 4 marzo 2024

Il negozio ciclistico 3.0 #evoluzione #ciclista3.0 #custombike #onebikeforever

Officina a tre "corsie", meccanici aggiornati ad alta competenza, assistenza biomeccanica e nutrizionale con specialisti del settore, rapporti diretti solo con marchi artigianali per la vendita di telai su misura, ritiro e consegna di bici al domicilio del cliente, assistenza-spedizione a distanza con consegna in officina, zona bar, vendita abbigliamento su misura, libertà dai vincoli d'acquisto annuali richiesti dai marchi industriali. L'evoluzione del negozio ciclistico è connessa all'evoluzione del ciclista, cioè "all'essere ciclista", ciclista 3.0, con la propria specificità antropometrica e atletica, che opta per il "su misura", per liberarsi dai prodotti standard e dalla massificazione. Saluti ciclistici.