lunedì 30 agosto 2021

Campitello Matese, la salita appenninica del Giro #giroditalia

L'ultima volta il Giro d'Italia l'ha percorsa nel 2015; fu Beñat Intxausti a tagliare per primo il traguardo. Prima di lui, lo fecero Hinault, Berzin, Simoni, Chioccioli, Fernandez e Chiappano. Oggi è toccato a me percorrere i 14 km appenninici dalla prima rotonda di San Massimo ( 511 metri) , il comune di cui fa parte la cima di Campitello Matese. I dati sono di tutto rispetto: 14 km di salita, 900 metri di dislivello, 6,9% pendenza media, e 12% pendenza massima, traguardo a 1443 metri. La salita di prima categoria, in alcuni tratti è coperta da vegetazione, negli altri il sole scotta, la strada è larga e in buono stato. Sotto il cielo azzurro, il panorama è gradevole. La pendenza sale regolare tra il 6/7%, con tratti al 10% all'altezza del paese di San Massimo, all'11 km al 12% e al 13 km all'8,2%; non ci sono fontanelle. Il vento è presente e si fa sentire di più nella prima e ultima parte. All'arrivo un ampia struttura destinata allo scii invernale, non adatta ai ciclisti. Consiglio di percorrerla nei giorni infrasettimanali. Rapporti consigliati: dipende dalla vostra preparazione. Comunque la compact con il 30 dietro rimane la soluzione ottimale per ogni salita. Per i più allenati può bastare il 21 per i tratti sotto il 10%, il 27 invece serve per i tratti dal 10% in su, con il 36 o 34 davanti. E' un salita di prima categoria, non corta, quindi pedalate "mentalizzati", cioè con pazienza e concentrazione. Saluti ciclistici. 




lunedì 23 agosto 2021

Prototype Test on the Climb's Giro d'Italia: Monte Cassino.

Oggi arrivo su Monte Cassino, già traguardo di tappa del Giro d'Italia 2014, lunga 8,5 km, con pendenza media 5% e massima 10%, in compagnia di due corridori amatoriali Luca Falasca e Alex, sotto il sole torrido agostano, ad ora di pranzo, quando il livello dell'ossigeno è più scarso. Comunque a proposito del monte Cassino, certe salite fanno compagnia nel tempo; l'ho percorsa diverse volte, la prima fu questa CLICCA QUI . Per leggere il test del prototipo Pedemonte Mutator RS CLICCA QUI Saluti ciclistici. 

martedì 10 agosto 2021

Test Bike: Veloflex Corsa EVO Fianco Nero.

La selezione dei migliori copertoncini continua; è tempo di testare i Veloflex Corsa Evo Fianco Nero da 25 mm, con ruote Schmolke Carbon SL45 C e camere in termo plastica Revoloop. I Veloflex Corsa EVO testati sono adatti per l'allenamento e la corsa. I Veloflex Corsa EVO, come tutti gli altri copertoncini Veloflex sono costruiti con la tecnologia SPS (Sidewall Protection System, una specifica protezione sui fianchi nella zona di tallonamento per rinforzare il punto di contatto tra copertoncino/cerchio e renderlo compatibile con ogni cerchio (consiglio il post sull'accoppiamento cerchio/gomme secondo standard E.T.R.T.O. CLICCA QUI) . Il cerchio in carbonio per copertoncino,  a causa della superficie abrasiva del carbonio presentano il rischio della lacerazione dei sottili fili della carcassa del copertoncino per il continuo sfregamento. La tela è in Corespun (gomma naturale/silice), il battistrada ha il disegno Rain Drop ( un disegno con rilievi specifici), per  aumentare il grip e la scorrevolezza su tutti i terreni,  anello di tenuta in Kevlar inestensibile,  carcassa da 320 TPI,  (acronimo di fili per pollice, Threads Per Inch), nuova fascia di protezione RKB ( Resilient Kinetic Belt), 220 grammi peso nominale, 216 grammi peso reale, pressione di utilizzo 6/10 ATM. Il primo montaggio è abbastanza facile, non paragonabile all'ostico Continental. I Veloflex Corsa EVO non sono il modello top di gamma Veloflex ( è il Corsa EVO Race con 350 TPI), ma rappresentano un ottimo compromesso qualità/prezzo  (acquistabili anche sul sito Veloflex senza costi di spedizione). Ogni copertoncino/tubolare Veloflex è fatto a mano a Presezzo (BG) e non è uguale all'altro. Test in collaborazione con la Veloflex. 

TEST SU STRADA. I copertoncini Veloflex Corsa Evo da 25 mm sono scorrevoli, confortevoli, "grippanti", aumentano il piacere della guida; non sono solamente ben fatti. In curva piegano molto bene, nel complesso è ottima la tenuta di strada. La pressione di utilizzo è stata 6,5 ATM ( anteriore) e 6,9ATM (posteriore). Ottimo prodotto. Il test prosegue per valutare anche la resistenza all'usura e alle forature. AGGIORNAMENTO TEST. (10.11.2021). Foratura del copertone posteriore; taglio causato da un piccolo vetro di bottiglia appuntito, in prossimità di attività di ristorazione ( della serie quando gli altri se ne fregano del prossimo). Allego la foto del copertone con un piccolo taglio nella tela, ma la struttura è rimasta compatta. Il battistrada è ancora in buono stato, per quanto concerne l'usura. 
Per quanto riguarda  il grip sul bagnato, (umidità e pioggia), il copertone Veloflex Corsa EVO, non è il migliore, ma non è nemmeno il peggiore; le coperture per le bici da strada sono un compromesso; il grip sul bagnato, con ogni modello e marca, sarà sempre limitato, tenuto conto della larghezza minore della ruota e del pneumatico sono il vero limite; solo il battistrada tacchettato delle MTB/gravel, migliora la prestazione sul bagnato, considerata anche la larghezza maggiore della ruota MTB/gravel. La resistenza all'usura e alla foratura è in linea con la concorrenza.  Pagella: Scorrevolezza 10; Confort 8 ; Grip asciutto 10 ; Piacere di guida: 10. Resistenza all'usura 8; Resistenza alla foratura 8. Qualità lavorazione e del battistrada: 10.Saluti ciclistici. 

 


mercoledì 4 agosto 2021

Test bike: Veloflex Pro Tour.

La selezione dei migliori tubolari continua; è il momento del test Veloflex Pro Tour da 23 mm. Quando ho aperto la scatola del pacco test, ho sentito l'odore caratteristico della gomma naturale, inconfondibile agli esperti, e la morbidezza al tatto, del Veloflex Pro Tour. Il Veloflex Pro Tour, è costruito interamente in Italia, a Presezzo (BG), mediante 35 operazioni, che richiedono 3 volte il tempo di produzione di un copertoncino, così unici, da essere persino diversi l'uno dall'altro, perché le mani dei 10 artigiani della Veloflex, sono diverse. Il battistrada è poroso con dei piccoli rilievi simmetrici sul fianco: è adatto ad ogni stagione. Come è prassi, anche il montaggio dei tubolari Veloflex Pro Tour l'ho fatto con il biadesivo; consiglio di pulire la gola del cerchio dalla colla residua, per evitare con il susseguirsi delle sostituzioni, che la colla residua si accumuli non solo impiastrando la gola del cerchio, ma creando uno spessore che impedisce la perfetta centratura del tubolare e l'inserimento ottimale nella sede.  Nel catalogo Veloflex, il modello di vertice è il tubolare Pro Tour Race. Il Veloflex Pro Tour ha un costo inferiore di 10 € ( si può acquistare sul sito Veloflex senza costi di spedizione) ed una carcassa in Corespun da 320 TPI (che indica i fili per pollice) invece di 350 del modello Pro Tou Race. Questo significa, in linea generale, una minore pressione di utilizzo e quindi meno comfort, rispetto al modello Race: va detto che 320 TPI rimane il numero di riferimento per i modelli top della concorrenza. Il peso del modello da 23 mm è di 259 grammi, un grammo in meno, al peso indicato nel sito Veloflex ( 41 gr in meno rispetto al modello da 25 mm).  La pressione di utilizzo è in base al peso totale bici/ciclista.  Maggiore pressione, migliore scorrevolezza, più resistenti all'usura e alla foratura, minore aderenza. E' una regola generale, vale per tutti i tubolari. La pressione raccomandata per il Pro Tour da 23 mm è 7/10 bar, quindi maggiore rispetto al modello da 25 mm (6/9 bar). Il tubolare da 23 mm necessita di una maggiore pressione di utilizzo rispetto al modello da 25 mm. Esempio: 7,2 (ant.)-7,7 (post.) bar ( 23 mm) contro 7,2 (ant.)-6,7 (post.) bar ( 25 mm).  La bellezza di questo tubolare è straordinaria, è unica; lavorato in modo certosino con particolari di pregio, come il battistrada poroso con dei piccoli rilievi simmetrici sul fianco; è lo stesso battistrada del Pro Tour Race. I prodotti Veloflex possono essere acquistati anche sul sito Veloflex senza costi di spedizione. 
Dopo un lungo periodo di test con tubolari e copertoncini da 25mm ritorno a testare il 23 mm, finalmente. In generale, il 25 mm ha una maggiore stabilità, è più largo, ma ha più peso, quindi è meno reattivo. Il comfort e la scorrevolezza dipendono dalla mescola del battistrada, questo ho constatato in questi anni di test incrociati. Il tubolare, come il telaio, dipendono da un compromesso, cioè il migliore rapporto tra tenuta di strada, comfort, peso, resistenza alle forature, durata, performance, grip; diminuisci un parametro, aumenti l'altro. E' importante considerare che la durata del tubolare dipende, da alcuni fattori di utilizzo, come la grana del fondo stradale ( quello ruvido è una vera carta abrasiva), al modo in cui si pedala ( in salita, sui pedali si usura prima), alla pressione di utilizzo, al peso complessivo bici/ciclista e alle condizioni dell'asfalto. In linea di massima, dopo 3000/3500 km per il posteriore e 4000 km per l'anteriore, la mescola inizia a indurirsi, deformarsi ed usurarsi, quindi la sicurezza e la prestazione diminuiscono sensibilmente. Quindi anche se il battistrada dovesse essere non particolarmente usurato, consiglio la sostituzione, in quanto il grip e il comfort saranno comunque diminuiti. Il test è realizzato in collaborazione con la Veloflex. Per leggere il test tubolare Veloflex Pro Tour Race CLICCA QUI. Per saperne di più sull'accoppiamento cerchio/gomme secondo standard E.T.R.T.O. CLICCA QUI 
Regola generale che ho sperimentato su strada. Il 23 mm è e rimane la soluzione migliore per chi vuole avere la prestazione pura in salita, più reattività e scorrevolezza, non si discute. Il 25 mm è "panciuto" e meno leggero, quindi più ingombrante, meno scorrevole, e meno reattivo, può solo dare più comfort e più stabilità . Il 25 mm, come il 28 mm, è stata una produzione necessaria per le bici disc da strada, non potendo montare il 23 mm sulle bici disc road; il lancio pubblicitario è stato finalizzato a convincere le persone inesperte e coloro che usano la bici disc,  che il 25 e persino il 28 siano più scorrevoli, ma non è così; per capirlo è sufficiente passare dal 25 o 28 al 23, utilizzare la pressione giusta, quindi più alta per il 23, e pedalare senza pregiudizi, la scorrevolezza e la reattività del 23 mm è evidente rispetto alle coperture più larghe, tutti possono rendersene conto. Ovviamente i possessori di bici disc non possono fare questa prova, perché non possono montare il 23, quindi probabilmente, a qualcuno di loro, non rimane che convincersi che il 25 e il 28 sia più scorrevole, come dice la pubblicità. Amen. 
Test su strada
Veloflex Pro Tour da 23 mm è come volare ! La scorrevolezza del Pro Tour da 23 mm è elevata, tenuta di strada ottima, anche su curve tecniche; è la sua caratteristica principale. Nel complesso sono molto performanti, adatti alle corse. Incredibile la capacità di risposta alle accelerazioni, nettamente migliore rispetto al Pro Tour Race da 25 mm e di tutti gli altri modelli concorrenti da 25 mm, fino ad oggi testati. Il 23 mm è il formato ideale per chi voglia fare gara dura e crono scalate, e abbia bisogno di maggiore scorrevolezza. Rispetto al modello Pro Tour Race, il Pro Tour è meno confortevole, l'indice TPI è più basso (350 contro i 320): infatti al tatto il Pro Tour è meno soffice. Per il test ho dovuto gonfiarlo al massimo 7,2 bar, altrimenti diventava troppo duro ( peso 60 kg). Per quanto riguarda  il grip sul bagnato, (umidità e pioggia), il tubolare Veloflex Pro Tour, non è il migliore, ma non è nemmeno il peggiore; i tubolari per le bici da strada sono un compromesso; se si aumentano le zigrinature sul battistrada, peggiora la scorrevolezza e comunque il grip sul bagnato, sarà sempre, limitato anche dalla larghezza minore della ruota; solo il battistrada tacchettato delle MTB migliora la prestazione sul bagnato, considerata anche la larghezza maggiore della ruota MTB. La resistenza all'usura e alla foratura è buona ( mai forato, ma questa è anche una questione di fortuna).  Pagella: Scorrevolezza 10 +; Tenuta di strada (asciutto) 10; Confort 7,5 ; Grip 10 ; Piacere di guida: 10. Resistenza all'usura nella norma; Resistenza alla foratura 9. Qualità lavorazione e del battistrada: 10. Test in collaborazione con la Veloflex. Saluti ciclistici. 
Il mio montaggio con biadesivo......

 
Grip ottimo anche sul bagnato........