sabato 27 giugno 2020

Test bike: tubolare Veloflex Pro Tour Race.

I miei test sono racconti scritti sulla strada, giorno per giorno, la riproduzione di "dialoghi" con i prodotti selezionati. Questo è il "dialogo"  con un nuovo tubolare top di gamma, scritto sui monti, il banco di prova più duro per un pneumatico. Questa è la premessa.
Quello che separa il ciclista dall'asfalto è il tubolare, l'evoluzione della pedalata e quindi della ruota gira sul tubolare; il ciclista e la bicicletta da corsa dipendono dalla ruota e dal tubolare. Quindi la scelta della ruota e del tubolare è fondamentale. La sicurezza dipende a sua volta dal livello di costruzione, dai materiali, dallo stato di usura di un tubolare. Il tubolare usurato non è solo quello con il battistrada consumato, in gergo si dice “appiattito”, ma anche quello con le micro crepe sui fianchi, causati dal calore del sole; l'ispezione del tubolare, come di qualsiasi altro pneumatico, copertoncino piuttosto del tubeless, è consigliata. Questa è la premessa.
Carcassa Corespun da 350 TPI, attualmente l'unico sul mercato, la concorrenza si ferma a 320 tpi, battistrada con mescola in gomma naturale con aggiunta di silice, fascia di protezione per ridurre rischio di forature in calico, camera d'aria in lattice, e un peso per il modello da 25 mm, di soli 280 grammi (tolleranza 5% +/-) ( 250 grammi il 23 mm), pressione di utilizzo 6/9 bar ( 7/10 bar per il 23 mm). Questa è la carta d'identità del tubolare Veloflex Pro Tour Race, costruito interamente in Italia, a Presezzo (BG), mediante 35 operazioni, che richiedono 3 volte il tempo di produzione di un copertoncino, così unici, da essere persino diversi l'uno dall'altro, perché le mani dei 10 artigiani della Veloflex, sono diverse. Dunque tubolari unici in ogni senso.
Quando ho aperto la scatola del pacco test spedito dalla Veloflex, ho sentito l'odore caratteristico della gomma naturale, inconfondibile agli esperti, e la morbidezza estrema, al tatto, del Veloflex Pro Tour Race, incredibile, mai sentita, prima d'ora, non era solo morbidezza, ma duttilità, una ventosa morbida, potenzialmente capace di attaccarsi all'asfalto. Occorre distinguere la morbidezza dalla flessibilità; il tubolare solo morbido si piega eccessivamente sotto sforzo, quello molto flessibile si attacca al manto stradale facilmente, ma senza deformarsi eccessivamente. Avete mai visto un tubolare quando rotola sull'asfalto ? Si deforma, ma ognuno in modo diverso, e qui si gioca la differenza. Quello che si deforma poco, non è confortevole, e di solito ha poco grip, quello che si deforma troppo, si piega sotto sforzo, e da una sensazione di molleggiare, riducendo la rigidità del telaio e della ruota, con limitazione della prestazione; nel mezzo c'è il tubolare, che definisco “plasmabile” dalla potenza, quello che graffia la strada senza piegarsi troppo. Ho intuito che il Veloflex fosse dotato di questa caratteristica saliente e rara. Ma occorreva il responso della strada, come sempre. Un altro elemento chiave del tubolare Veloflex Pro Tour Race è l'alto numero di tpi ( acronimo di fili di materiale per pollice, threads per inch), ben 350 ! La teoria spiega che la flessibilità è la chiave per una bassa resistenza al rotolamento ed è proporzionale al numero di tpi, più è alto il numero, più è flessibile. Ma non basta, occorre anche l'inserimento all'interno della carcassa, della camera d'aria in lattice.
La bellezza di questo tubolare è straordinaria, mi dispiace doverlo usare sulla strada. Il battistrada è poroso con dei piccoli rilievi simmetrici sul fianco. Mai vista una cosa del genere, una gomma da "formula uno" !
Come è prassi, anche il montaggio dei tubolari Veloflex Pro Tour Race l'ho fatto con il biadesivo Tufo, consiglio di farlo o imparare a farlo, in modo da diventare ciclisti evoluti, risparmiare e farlo meglio. Molti meccanici/negozianti non puliscono la gola del cerchio dalla colla residua, per fare presto, ma questo comporta che con il susseguirsi delle sostituzioni, la colla residua si accumula non solo impiastrando la gola del cerchio, ma creando uno spessore che impedisce la perfetta centratura del tubolare e l'inserimento ottimale nella sede. Evolvetevi e risparmiate. Non servono forum, serve tanta pratica e chilometri per diventare ciclisti evoluti, e tutti possono diventarlo, se lo vogliono. Non sprecate tempo a chiacchierare nei negozi o nei forum, utilizzate il tempo ad imparare da chi può insegnare e per il resto fate tanta pratica. Pedalate e imparate ad essere autonomi nella manutenzione della bicicletta, per quanto sia possibile. 
Consiglio la lettura del post sugli accoppiamenti gomme/cerchio secondo lo standard E.T.R.T.O. CLICCA QUI

Regola generale che ho sperimentato su strada. Il 23 mm è e rimane la soluzione migliore per chi vuole avere la prestazione pura in salita, più reattività e scorrevolezza, non si discute. Il 25 mm è "panciuto" e meno leggero, quindi più ingombrante, meno scorrevole, e meno reattivo, può solo dare più comfort e più stabilità ( ma di poco). Il 25 mm, come il 28 mm, è stata una produzione necessaria per le bici disc da strada, non potendo montare il 23 mm sulle bici disc road; il lancio pubblicitario è stato finalizzato a convincere le persone inesperte e coloro che usano la bici disc,  che il 25 e persino il 28 siano più scorrevoli, ma non è così; per capirlo è sufficiente passare dal 25 o 28 al 23, utilizzare la pressione giusta, quindi più alta per il 23, e pedalare senza pregiudizi, la scorrevolezza e la reattività del 23 mm è evidente rispetto alle coperture più larghe, tutti possono rendersene conto. Ovviamente i possessori di bici disc non possono fare questa prova, perché non possono montare il 23, quindi probabilmente, a qualcuno di loro, non rimane che convincersi che il 25 e il 28 sia più scorrevole, come dice la pubblicità. Amen. 

Test su strada.
Come intuito durante l'ispezione manuale, recensisco ufficialmente che il Veloflex Pro Tour Race, è certamente performante e lo è in modo nettamente diverso dalla concorrenza, persino dai precedenti modelli Veloflex testati; è unico, è originale, non assomiglia a nessun'altro dei tanti tubolari testati fino ad oggi, dopo più di 20 anni di test.
Confortevole, ma con una risposta rigida quando si spinge sui pedali; rimane attaccato alla strada anche quella sconnessa, in discesa, accarezza la curva più impegnativa, quella tecnica, senza irrigidirsi mai sul fianco, plasma la curva, la segue fedelmente nella sua proiezione convessa. Troppi tpi “possono dare alla testa” del tubolare, rendendolo eccessivamente cedevole, un limite potenziale, ma evidentemente il tubolare Veloflex Pro Tour Race "non ha perso la testa", si è dimostrato rigido, nella risposta alla spinta come un tubolare di 60/120 tpi, ma confortevole come un tubolare da 320 tpi, sarà per questo che possiede 350 tpi. Dunque un plauso allo straordinario e certosino lavoro degli artigiani bergamaschi, e alla perfetta scelta dei materiali. Al momento nessun'altro tubolare da me testato, quindi in pratica la maggioranza dell'offerta totale del mercato, è stato capace di impressionarmi in questo modo. Perfetta la simbiosi con la ruota migliore al mondo, la Lightweight Gipfelsturm Schwarz, utilizzata nel test. 
In curva la piega è perfetta, mai una flessione, e soprattutto si ha la sensazione di non sbandare mai nemmeno quando in discesa si entra a velocità doppia su una curva tecnica, “non strappa”, è docile, è preciso. Scorrevolezza ottima, con altrettanto ottimo grip. Ripeto. Il comfort è ottimo, come è ottima la risposta sulla spinta, non flette oltre misura, è impeccabile nella risposta alla sollecitazione, al momento, niente è paragonabile al Veloflex Pro Tour Race. Provati anche in discesa, sul bagnato: i Veloflex Pro Tour Race sono impeccabili. Il migliore compromesso tra scorrevolezza e tenuta, considerato che troppo grip limita la scorrevolezza; troppa scorrevolezza, limita il grip. 
Una cosa importante, è la pressione di utilizzo. Un atmosfera in più o meno, può influenzare la prestazione, per questo vi consiglio, di tenere conto del peso complessivo bici/ciclista e del modo di pedalare. 
Personalmente mi trovo meglio gonfiandolo un pò di più della pressione consigliata dalla Veloflex nel sito ufficiale, per un peso tra 59/60 kg, intendo sfruttare al massimo la scorrevolezza, potendo contare sulla maggiore stabilità dei 25mm e l'eccezionale tenuta su strada della mescola Veloflex. Insomma li ho portati al limite, per capire quanto siano effettivamente performanti.
Le bande colorate ai lati del tubolare si sono scolorite, fino ad assumere il sottostante colore uniforme del battistrada.Il test è realizzato in collaborazione con la Veloflex. Saluti ciclistici.  

Pagella:
Scorrevolezza 10
Confort 10
Grip 10 ( Il migliore compromesso tra scorrevolezza e tenuta, considerato che troppo grip limita la scorrevolezza; troppa scorrevolezza, limita il grip) 
Resistenza al rotolamento 10
Risposta in curva 10
Resistenza all'usura: in 5 mesi di test ho percorso 5000 km. Livello di usura normale. Forato una volta sola con l'anteriore, me ne sono accorto il giorno dopo con la bici sul cavalletto, riparato con la bomboletta gonfia e ripara. Solo con il tubolare tu puoi permettere di ritornare a casa senza accorgerti di avere forato; diversamente dal copertoncino, la camera d'aria non si affloscia subito e se il taglietto è piccolo puoi ritornare a casa come nel mio caso.
Peso 9 ( tra i più leggeri della categoria da 25 mm o forse il più leggero; la versione da 25 mm è meno leggera di 25 grammi rispetto alla versione da 23 mm)
Prezzo 9 inferiore alla concorrenza top di gamma di qualità ( 75€ acquistabile anche sul sito Veloflex).

Conclusioni: attualmente è il tubolare che preferisco, quello con il migliore rapporto prezzo/qualità.








Testati anche in discesa sul bagnato
Testati sui monti, per avere il migliore banco di prova possibile








31 commenti:

  1. Ciao Claudio,
    ho montato i Veloflex Pro Tour Race sulle mie Campagnolo Bora e dopo 1300 km e circa 14.000 metri di ascesa (quindi con relative discese/velocita') posso confermare che il prodotto e' molto valido.
    Il confort e' di "casa", rispettando la pressione indicata dal sito (in virtu' del proprio peso), la performance e' garantita sia in termini di scorrevolezza che in termini di aderenza. La risposta alle sollecitazioni provenienti dal manto stradale e' ottima, in tutte le condizioni.
    L'usura del posteriore e' minima, in linea con 1300 km, quello anteriore praticamente sembra nuovo.
    Al momento sono molto soddisfatto, continuo con il mio "personale" test per arrivare ad un giudizio finale anche se l'anticipazione di questo "primo incontro" promette molto bene.

    Grazie per le tue recensioni, sempre un "tornante" in avanti ;-)

    Ciao
    Christian

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    1. Ciao Christian. Grazie anche per il Tuo commento molto dettagliato e preciso. Saluti ciclistici.

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  2. Ciao Claudio, con l'arrivo della stagione invernale consiglieresti questo tubolare o meglio stare sul pro tour o addirittura sui modelli precedenti? Tenendo conto che non avrò un uso così intenso come d'estate, per cui alla ripartenza della prossima stagione, probabilmente, sarà ancora in buono stato. Grazie, ciao Roberto

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    1. Ciao Robyg. E' indifferente. Se hai due coppie di ruote, monterei il Pro Tour Race su quelle da gara, e il Pro Tour su quelle da allenamento/gara. I modelli precedenti non vengono più prodotti ( salvo rimanenze nei negozi e on line). Ovviamente cambia la pressione di utilizzo, più bassa in caso di pioggia. Saluti ciclistici.

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    1. Ciao Marco. I tubolari test hanno percorso circa 5000 km. Ho forato una volta con l'anteriore riparato con la bomboletta gonfia e ripara, me ne sono accorto il giorno dopo, con la bici test sul cavalletto, quindi pur avendo forato sono ritornato a casa! Solo con il tubolare puoi farlo. Livello di usura normale sul posteriore e anteriore. Davvero un ottimo prodotto che consiglio. Saluti ciclistici.

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    2. Ciao Claudio, gradirei un tuo parere e/o conferma: nei tubolari ,è bene inserire del lattice preventivamente o non ha senso perché inficia fin da subito la scorrevolezza (scopo per il quale si va ad acquistare un tubolare) appesantendolo? Poi da quel che mi è capitato, secondo me è meglio lasciare il tubolare dentro pulito in modo che in caso di forature la bomboletta gonfia e ripara o eventuale lattice di emergenza tipo il tufo Extreme (oggi si chiama TMEL) possa agire completamente senza intoppi.

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    3. Ciao eVolux, esattamente, è proprio così, non devo aggiungere altro, se non augurarti buone pedalate. Saluti ciclistici.

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  4. Bonjour quelqu'un a t-il mesuré la largeur reel gonflé d'un boyau 23 ou 25 ?

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  5. dépend du modèle.ces 25 mm font 26,16 mm de large Cependant certains modèles tels que le Continental 25 mesurent plus de 26 mm de large, vous pouvez trouver les photos dans celle relative que j'ai publiée sur le blog. Utilisez la langue italienne et laissez votre nom.

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  6. Ciao Claudio sono anni che leggo il tuo blog, ti faccio i complimenti per la tua chiarezza anche quando scendi nei particolari più tecnici.
    Mi permetto di chiederti un consiglio: voglio cambiare i tubolari sulle mie Bontrager Aeolus XXX Tubolar e sono indeciso tra questi Veloflex Pro Tour Race da 23 mm e i Tufo Elite S3 da 23 mm.
    Prediligo percorsi appenninici la bici è una Trek Emonda SL prima serie non a disco taglia 58 dal peso di 6,4 kg circa, io sono alto 186 cm e peso 77 kg.
    Ti ringrazio anticipatamente per il consiglio.
    Saluti

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    1. Ciao Bloodmar. Ti ringrazio. Prendi i Veloflex Pro Tour Race da 23 mm. Gonfiali bene. Con l'asciutto 8,5 - 9 atm. Saluti ciclistici.

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  7. Sei un grande, grazie molte del consiglio.
    Saluti

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  8. Allora... provengo da ruote Durace 1380 con cui mi sono trovato bene, ho sempre usato copertoncini da 23, eccetto gli ultimi 4 mesi in cui ho usato i 25mm (e non penso di usarli mai più...). Ho appena acquistato delle ruote in carbonio con pista in carbonio per tubolari. Sono indeciso da questi Veloflex Pro Tour Race 23mm oppure i CONTINENTAL COMPETITION PRO LTD-ALX RS da 22mm. Qualcuno di voi conosce quest'ultimi e può dirmi se sono più scorrevoli dei recensiti Veloflex. Ciao e grazie anticipatamente. Complimenti a Claudio per il lavoro che fa

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    1. Buongiorno Federico, premetto che danni uso i Continental Competition da 25mm con tutti i loro pregi e difetti e mi piacerebbe provare un paio di Veloflex Pro Tour.
      I competition pro Ltd Alx non li trovi ufficialmente in commercio perché destinati ai team Pro.
      Si possono trovare per vie non ufficiali ma a prezzi molto alti e dubito ne valga la pena.

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    2. Grazie, infatti è come dici te, si trovano male e a prezzi esosi. Pertanto ho optato per i Veloflex Pro Tour Race... vediamo come mi trovo, per me è la prima volta che utilizzo una ruota con tubolari, provengo dai normali copertocini. Vediamo se le mie prestazioni migliorano (quest'inverno mi sono molto allenato)

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  9. Ciao, sono indeciso tra questi tubolari veloflex pro tour race e i tubolari vittoria corsa 2.0 .
    Cosa mi consigli ?

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    1. Ciao. Consiglio i Veloflex Pro Tour Race e Pro Tour.Saluti ciclistici.

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  10. Ciao Claudio,
    ritorno ed aggiungo un post "finale" rispetto a quello con cui avevo aperto questo thread.
    Con i Veloflex Pro Tour Race ho pedalato per oltre 5000km e quasi 60.000 metri di dislivello, direi che ci sono tutti gli ingredienti per trarre le conclusioni: un prodotto professionale e completo nella sua funzionalita'.
    Il consiglio che condivido e' individuare la giusta pressione, differente tra anteriore e posteriore, in funzione del proprio peso. Questo aspetto (all'apparenza superfluo) e' invece di fondamentale importanza per avere il massimo della prestazione.

    Sono stato molto soddisfatto in tutte le condizioni testate, compreso sul bagnato (scendendo dalla montagna). Molto comfort, ma al tempo stesso reattivita'.

    Consiglio vivamente il prodotto.

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  11. Ciao Claudio
    Visto che stai provando anche i pro tour che differenza hai percepito? grazie

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    1. Ciao Marco. Sostanzialmente nessuna differenza. Anzi con i Pro Tour da 23 mm la ruota scatta meglio in salita essendo più leggero del 25 mm Pro Tour Race. Mescola top anche quella dei Pro Tour. Saluti ciclistici.

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  12. Buongiorno Claudio. Tra poco dovrò sostituire i miei Veloflex Arenberg 25mm che stavo usando con grande soddisfazione. Sono anche io un po indeciso tra i Pro Tour o invece i Pro Tour Race. Da quanto ho letto i Pro Tour dovrebbero essere un po più resistenti alle forature, però penso che non ci sia gran che di differenza. Da quanto ti ho seguito, tu ultimamente usi più spesso le ruote Schmolke da copertoncino. Grazie per il tuo lavoro i tuoi test e la tua passione per il ciclismo. Saluti, Markus

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    1. Ciao Markus. La differenza tra i due modelli di tubolari della Veloflex, sta tutta nel TPI; il modello Pro Tour è meno morbido. Sulla resistenza alle forature non penso che ci siano sostanziali ed evidente differenze, considerato che la forma del battistrada è la stessa. Per quanto concerne le Schmolke Carbon, non sono le mie ruote, le sto testando per il distributore italiano, in particolare per verificare la tenuta della camera d'aria Revoloop. Per ora ti posso dire che l'accoppiata Schmolke Carbon/ Revoloop è ottima, e proprio oggi li ho usati su un altra discesa impegnativa: 8,62 km, con pendenza media al 7,9%, pendenza max al 16%, con temperatura intorno a 28 gradi, quindi un altro test importante, test superato senza problemi, anche se ho usato i freni più del normale, proprio per verificare la tenuta della camera d'aria con il calore della frenata. Molto scorrevole il copertoncino Continental GP4000 ( nuovo ma sostituito dal GP5000), con la camera d'aria Revoloop. Ti ringrazio per il tuo commento. Saluti ciclistici.

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  13. Grazie mille per la tua risposta immediata e gentile. Se fossero ancora disponibili, forse avrei pure preso gli Arenberg, sui quali mi son trovato benissimo, mai forato e una guida sicura e secondo me anche performante. Però sono anche curioso su come si comportino i Pro Tour. Visto che la differenza di prezzo è soltanto 10 Euro, ho deciso di provare i Pro Tour Race. Curioso se sentirò la differenza. Bellissime anche le ruote Schmolke. Fanno dei ottimi prodotti, io ho il manubrio TLO. Leggerissimo e ottimo prodotto.

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  14. Buonasera Claudio. Volevo sapere se secondo te, che sei molto sensibile per la scorrevolezza, se ti accorgi della differenza tra l'utilizzo del nastro (Mariposa o Tufo che sia) per incollare il tubolare e l'utilizzo del mastice direttamente sul cerchio. Il nastro è sicuramente più pratico, però avevo letto da qualche parte che il nastro è uno strato in più che anche se di poco comunque fa muovere il tubolare rispetto al mastice e perdere qualche watts. Tu che ne pensi a riguardo?

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    1. Aggiungo un ultimo consiglio. Imparate a pulire il cerchio da soli, prima di montare o fare montare il tubolare; ci sono prodotti specifici che agevolano il compito. Portate i cerchi già puliti al meccanico se non sapete come montare il tubolare e fate usare solo il bi adesivo. Nessun meccanico perderebbe tempo a pulirvi il cerchio dalla colla del bi adesivo, soprattutto per loro il tempo è denaro; ve lo monterebbe aggiungendo la colla nuova a quella vecchia, e quindi con il tempo imbratterebbe così tanto il cerchio che diventerebbe quasi impossibile pulirlo bene e si avrebbe un problema a montare in modo preciso il tubolare. E questo vale anche nel caso in cui si scelga il mastice. Siate ciclisti e non pedalatori quindi imparate almeno a montare il tubolare e il copertoncino. Saluti ciclistici.

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    2. Grazie Claudio. Si so fare bene entrambe le opzioni dal 2014, ho utilizzato sia mastice che nastro, e il Mariposa Carogna per togliere tutti i residui di nastro o di mastice, se utilizzo il nastro non uso certo quello da 19mm di larghezza ma quello extreme da 22mm che copre un'area più grande del cerchio. Il mio quesito era appunto diretto solo alla eventuale perdita di watt anche perché non ho mai sentito, letto o visto sul web i meccanici di team PRO utilizzare il nastro ma sempre e solo il mastice. Il nastro è sicuro che è più pratico e di molto anche.

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    3. I meccanici dei team prof non usano e non possono usare il bi adesivo per praticità. Il tubolare montato con il mastice viene via più facile ! Quello montato con il bi adesivo è complicato toglierlo. Ma non è solo una questione di togliere il tubolare, ma anche e soprattutto preparare le ruote, tutte le ruote, per la prossima tappa ! Questo significa, pulire la gola dei cerchi e rimettere il bi adesivo ! Quante sono le bici in gara ? A quel numero aggiungi le bici sulle ammiraglie ! Hai idea cosa significhi farlo per pochi meccanici, ogni sera, per tre settimane consecutive ! Con il mastice tutto più semplice, tolgono facilmente il tubolare, prendono una lima e danno una mezza pulita alla gola del cerchio, finito, tutto più veloce. Nel mondo prof è sufficiente un piccolo taglio ( cosa facilissima) e i meccanici sostituiscono il tubolare, non rischiano la tappa successiva, loro non pagano i tubolari. Anzi sulle bici dei big sostituiscono i tubolari a prescindere per non rischiare mai. E' evidente che tutto ciò è impensabile per il ciclo amatore; sappiamo benissimo che alla prima uscita , o al massimo alla seconda, che qualche sassetto, finisce sempre, per fare qualche piccolo taglietto al tubolare/copertocino. Eppure si continua a pedalarci, senza problemi. Ecco tanto per spiegare ancora una volta che non dovete considerare, imitare il mondo professionistico delle corse, è un pianeta lontano, completamente diverso da quello abitato dai ciclo amatori. Hai visto il mio video pubblicato sul post dello stallonamento del tubeless ? Saluti ciclistici.

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  15. Buongiorno eVolux. Se non ricordo male tu sei un lettore del mio blog da molto tempo, quindi non ti sarà sfuggito quello che ho scritto sull'argomento. Rispondo alla tua domanda: il bi adesivo è talmente sottile e soprattutto perde consistenza diventando una sorta di colla, da non potere oggettivamente fare spessore, quindi non influenza in nessun modo la prestazione e soprattutto la sicurezza. Ad ogni modo non ho mai sentito nessun problema di aderenza del tubolare. Come tu saprai, consiglio di rimuovere il vecchio bi adesivo, ovvero la colla che rimane nella gola del cerchio, proprio per evitare ogni eventuale stratificazione, con l'applicazione dei successivi bi adesivi nuovi. Ogni volta che si sostituisce il vecchio tubolare, la gola del cerchio deve ritornare come nuova. Punto. Aggiungo. In tutti gli anni in cui ho usato e uso il bi adesivo, passati prevalentemente in salita, e quindi in discesa, non solo sulle Alpi e gli Appennini, mai e poi mai, ho avuto problemi di sicurezza con il bi adesivo; la valvola del tubolare non si è mai mossa, quindi è indice, che il tubolare montato con il bi adesivo rimane fermo e sicuro nella gola del cerchio. Piuttosto, il mastice si secca con il tempo e il calore, e quindi diventa meno sicuro, soprattutto con le alte temperature, comporta problemi nel montaggio, ci vuole più tempo e precisione e soprattutto il mastice vecchio è complicato da rimuovere e se non viene rimosso completamente non consente il montaggio sicuro e preciso del nuovo tubolare. Sconsiglio l'uso del mastice per tutta una serie di motivi che ho spiegato sul blog. Concludo. I watt non si perdono con il bi adesivo, piuttosto non si hanno nelle gambe e mi stupisco che possano scrivere una cosa del genere, anche perché mi chiedo, come potrebbero rilevarlo scientificamente e in modo oggettivo!!! Comunque siamo sempre alle solite. Davanti alle novità i pedalatori si comportano allo stesso modo, cioè ne parlano male a prescindere, senza provarle. Spero di essere stato esaustivo. Saluti ciclistici.

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  16. Certo che siamo rimasti veramente pochi ad usare ancora i tubolari, io quando lo dico vengo continuamente "sbeffeggiato"; sarebbe interessante un test per vedere di capire la differente scorrevolezza tra un tubolare da 23, 25 e 28. Io quando faccio percorsi con dislivello >2200mt monto ruote alte 23 con tubolare da 23, dislivello 1200-2200 ruote altezza 45 con tubolare da 25... mentre il tubolare da 28 mai montato

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    1. Eh in effetti oltre ad essere rimasti in pochi a montare i tubolari, posso aggiungere che rispetto a pochi anni fa sono aumentati davvero di parecchio i costi dei tubolari soprattutto quelli di ultima generazione. Ormai la direzione presa dai reseller sulle bici è tubeless e disco. Si un pò mi spiace, ma è così.

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