giovedì 28 aprile 2011

Bianchi Infinito. Versione fino al 2012.

La Bianchi suddivide i suoi telai in base alle categorie, Hors Categorie ( modelli Oltre e 928 SL IASP), Born for Performance ( Sempre, 1885 Hydro) e la Coast to Coast ( Infinito, Via Nirone, 100 Strade). Ognuna delle categorie risponde ad una precisa filosofia progettuale.
La Hors categorie è ricerca estrema delle leggerezza/prestazioni, geometria reattiva e prestazioni estreme per un consumatore esigente. La Born Performance è polivalenza, rigidità, peso, geometria da competizione. Infine la Coast to Coast è confort in sella, ideale per granfondo e lunghe distanze.
La premessa è essenziale per comprendere bene il telaio Bianchi che si vuole conoscere. Ogni produttore crea offerte diverse per esigenze e prestazioni variegate.
Il test bike di aprile 2011 è dedicato alla  Bianchi Infinito. Le sue principali caratteristiche sono: telaio in carbonio monoscocca, costruito attraverso l'utilizzo cinque categorie di carbonio ( UMS40, IMS60, UTS50, Kevlar e Basalt), finitura in carbonio 3K, nanotecnologia, k-vid ( utilizzo di kevlar con finitura 1k per garantire il massimo assorbimento delle vibrazioni con conseguente riduzione dell'affaticamento e migliore confort), Bat ( Bianchi active Technology per avere una diversa rigidità in base a diversi carichi/forza durante la pedalata), tubo sterzo più lungo per evitare l'utilizzo eccessivo di spessori sotto l'attacco ed incrementare la rigidità della zona sterzo, ovviamente con ampio effetto confort sulla schiena del ciclista, non costretto a inclinare eccessivamente il busto, forcella full carbon con foderi semi diritti per migliorare la reattività.
L'Infinito è stato utilizzato al Giro e al Tour 2009 dal team Barloword. Il modello Infinito è disponibile nelle taglie 47, 50, 53, 55, 57, 59 e 61. .
Il modello in prova è l'Infinito versione Dama Bianca, la cui colorazione è destinata al pubblico femminile, ma le caratteristiche e le misure sono identiche alle versioni per uomo.Come le altre versioni anche questa ha una verniciatura e le finiture ben curate e questa in particolare ha una vernice con effetto brillante. L'Infinito è disponibile nelle versioni: Ultegra 10v ( colore bianco o nero/bianco); Veloce 10v ( colore rosso/rosso o bianco); Chorus10v (colore celeste Bianchi/bianco); Dama Bianca con il 105 come quello in prova.
La componentistica è new entry, francamente deludente per un modello di media-alta gamma come l'Infinito: gruppo Shimano 105 nero, guarnitura FSA Gossamer Pro mega Exo Compact, ruote Fulcrum racing 7 con copertoncini Vittoria Zaffiro Pro Slick da 23, attacco FSA OS 190LX, curva FSA Wing Compact, sella FiZiK Vesta, reggisella FSA SLK Carbon. Tuttavia l'Infinito è disponibile anche con gruppo Chorus 11v e ruote DT Swiss RRC Carbon Tubolareda 46 mm per un peso intorno al chilogrammo. Questo per fare capire le potenzialità di questo telaio.
Il prezzo della bici in prova è assolutamente concorrenziale. 5 anni di garanzia.

Test Bike.
La prova è stata condotta su percorsi pianeggianti, ondulati e in salita con pendenza massima 10%. La sensazione immediata appena montato in sella è quella di pedalare su una bici che fa del confort la sua principale caratteristica. La presa della curva è agevole, anche in presa bassa, in ogni condizione e nelle lunghe percorrenze, e non si avverte mai alcun fastidio. E' una sensazione che non ho mai riscontrato su altri modelli testati. Il tubo sterzo più alto consente una minore tensione nel collo e nelle braccia. Il carro posteriore più lungo garantisce un maggiore assorbimento delle vibrazioni, una maggiore stabilità del mezzo. L'interasse più lungo consente una maggiore facilità di guida anche in discesa e la rende più docile nelle reazioni. Si ha sempre la sensazione di stare comodi e di essere sicuri in ogni condizione. Non è mai estrema, anche in condizioni difficili, come l'entrata in curva ad alta velocità. La stabilità del mezzo è netta. Colpisce in particolare un confort di assoluto livello nel lungo periodo di percorrenza. In pratica non si avverte mai la sensazione di affaticamento, in ogni posizione, anche su fondi sconnessi. La cosa che sorprende è la buona rigidità torsionale sul movimento centrale della pedalata e la bassa rigidità verticale con carichi verticali estremi, come nella percorrenza di un fondo accidentato. In salita si ha la necessità di alzarsi sui pedali solo ove si voglia rilanciare decisamente l'andatura. Danzando sui pedali si può contare su di una buona reattività anche sulle pendenze più dure. In pianura con il vento contro si ha un impatto più forte considerata la posizione più rialzata del tubo sterzo. In questi casi si consiglia di impugnare la curva nella presa bassa per non avere problemi aereodinamici. Il peso del telaio è di 1,030 grammi nella taglia 50, a cui bisogna aggiungere i 365 grammi circa della forcella. Consiglio di ottimizzare il telaio con componentistica after market di gamma media-alta per esaltare le caratteristiche del telaio e della forcella, sfruttando il buon prezzo del kit telaio.
Ottimo lavoro Bianchi.

Dedico questo test alle lettrici del blog ed in particolare a quelle che mi hanno chiesto di presentare l'Infinito Dama Bianca.




















AGGIORNAMENTO

LA BIANCHI INFINITO come quella in prova HA VINTO CON ADAMA SPRATT IL GIRO DELLA REPUBBLICA CECA (13 LUGLIO 2011).
QUESTO MODELLO NON E' PIU' PRODOTTO DALLA BIANCHI. E' STATO SOSTITUITO CON UN NUOVO MODELLO 2013.

mercoledì 27 aprile 2011

Campagnolo Chorus Revolution 11v

Nel catalogo 2011 della casa vicentina si può trovare un buon prodotto di media gamma, è il Chorus. La versione 2011 è stata migliorata tecnicamente ed esteticamente: nuovi copricomando vari cushion, nuova grafica, sistema XPSS che applicato alle corone ottimizza la deragliata, con un nuovo sistema di fissaggio degli ingranaggi che riduce i pesi e garantisce una migliore manutenzione, cambio con nuova grafica, con nuova vite di fissaggio in alluminio per minore peso e maggiore rigidità, con la biella frontale in carbonio e il bilanciere con fori di alleggerimento,  freni con nuovi portapattini leggeri e più facile da usare nel montaggio dei pattini e con la possibilità di scegliere la versione dual pivot anche per il posteriore.  

Test Bike. La deragliata è precisa e rapida in ogni circostanza, anche in salita. La cambiata multipla è decisamente corsaiola nel pieno stile Campagnolo ( si possono scalare 3 pignoni e salire 4 pignoni in una volta). La versione in prova è la compact 50/34, molto curata e con effetto marmorizzato. La frenata è migliorata con il dual pivot anche sul posteriore. La presa sugli ergopower è sicura e comoda. La pedivella scorre agile, garantendo una posizione ottimale del tallone durante il ciclo della pedalata, grazie alla particolare curva delle pedivelle. L'estetica è accattivante e più racing. La Campagnolo ha realizzato un buon prodotto con prestazioni da media-alta gamma.








mercoledì 20 aprile 2011

Indignatevi di Stèphane Hessel.


Ognuno di noi, persone mature, ha un dovere precipuo verso le nuove generazioni: lasciargli un insegnamento. Stendendo un velo pietoso su quanti non accettano gli anni e si rifugiano nel cosiddetto complesso di Peter Pan ( quanto sono patetici coloro che si fingono ragazzi e non accettano le responsabilità, ma continuano a giocare, in attesa di una svolta che non avverrà mai nella loro mente), noi dobbiamo lasciare una testimonianza di vita che sappia diventare non solo un esempio da seguire, ma anche un coarcevo di ideali da sfogliare quando si è giovani per trarne stimolo. Ognuno deve dare la parte migliore di sé, la testimonianza più autentica, un dono per la gioventù. E' la vita che ce lo chiede, è l'umanità che lo esige per rigenerarsi e migliorarsi. Soffermatevi a guardare gli occhi ammirati e curiosi di un bambino o lo sguardo concentrato e di sfida di un ragazzo che ci ascoltano mentre parliamo di cose importanti o che riguardano il loro futuro. Ci chiedono solo di ricevere le informazioni che li rendano migliori e li facciano crescere come persone capaci e cittadini attivi e responsabili.
Stèphane Hessel ha lasciato il suo messaggio e lo ha messo nella bacheca di una scuola, di una università, o più semplicemente in un libro, che consiglio a quanti sono giovani, ma anche a quelli che vogliono ripassare l'educazione civica. Egli è un uomo di 93 anni, un vecchio combattente della Resistenza francese, poi diplomatico presso le Nazioni Unite, che ha contribuito alla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; quella carta fondamentale che approvata il 10 dicembre 1948 dalle Nazioni Unite è stata l'ispirazione anche della nostra Costituzione della Repubblica e di molte altre normative.
Hessel ha scritto un libricino di circa 35 pagine, al di là degli ottusi e anacronistici steccati ideologici, corredato da note e dalla predetta Dichiarazione, per un totale di circa 60 pagine, dal prezzo popolare di 5 euro, dato alla stampa da un casa editrice quasi sconosciuta, che in breve tempo è diventato il libro più letto in Francia e pubblicato in molti paesi del mondo.
Il motivo di tanto successo ? La capacità di sapere parlare alle nuove generazioni con parole semplici, ma ricche di significato e di stimoli. Una sorta di compendio ad uso e consumo del cittadino del ventunesimo secolo. E' un libro spirituale, una guida per le nuove generazioni, tanto da essere diventato il più letto in Francia e un caso letterario. In fondo questo libro colma un vuoto: quello di scrivere qualcosa che finalmente sappia insegnare qualcosa al cittadino e alle future generazioni in modo semplice ma efficace, probabilmente suggestivo.
Hessel esorta i giovani ad indignarsi per una serie di motivi, ma principalmente per il divario crescente fra i molto ricchi e i molto poveri, ( ricordo i miei libri di economia che insegnavano la distribuzione della ricchezza !); per i diritti dell'uomo calpestati fino allo smantellamento del sistema dello stato sociale, costati lotte alle generazioni passate e che hanno consentito alla società civile di progredire ed infine per lo stato del pianeta, che allarma sempre di più un ecosistema forse compromesso. E per fare questo bisogna combattere l'egoismo e i soprusi dei potenti, arginando lo strapotere della economia e della finanza; insomma dando un volto umano al sistema che ci governa. Una battaglia di ritorno alla civiltà.
Ci sono insomma buoni ed ineluttabili motivi per indignarsi e rifondare un nuovo mondo, al di là degli steccati della politica incapace di veicolare le esigenze e le aspettative delle persone. Affinchè il sangue versato e la lotta condotta dalle generazioni precedenti non sia inutile; ma soprattutto perchè si possa credere ancora nel futuro.
Indignatevi ragazzi, ma indigniamoci noi cittadini di questo pianeta, prima che anche l'ultima speranza sia piegata alla logica del male e del mero profitto.