sabato 28 novembre 2020

Come affronto un allenamento duro di 3 ore.






Con coloro che non hanno bisogno dell'ultima novità per pedalare, perchè le motivazioni ce le hanno dentro, nel DNA, con gli "spartani, con coloro che amano pedalare e non mollano in inverno, e si avventurano nei luoghi impervi per vivere emozioni e godere dello spettacolo straordinario offerto dalla Natura, con i ciclisti, con i cultori della salita, che sfidano anche il vento sulle pendenze, oggi voglio condividere queste immagini catturate stamane. Una piccola integrazione al filmato. Quando parlo delle scorte dell'organismo, intendo riferirmi anche ai grassi, oltre che al glicogeno ( 80 grammi nel fegato e 500 grammi nei muscoli). Per me è sufficiente sfruttare questa riserva di grassi/glicogeno in un allenamento di qualità ( duro), di 2 ore e 1/2 - 3 ore. Lo faccio da molti anni e solo ora ho scoperto che uno studio scientifico recente ha verificato che podisti professionisti senza fare colazione e con percentuale di grasso molto bassa, assumendo solo acqua, durante una gara, hanno avvertito una flessione nella prestazione solo dopo 38 km. Io sono un ciclista istintivo che studia e dialoga da molto tempo con il proprio corpo, non imitatemi, ho imparato a conoscere la risposta agli allenamenti e a gestirmi, in ogni condizione. Se non avete imparato a gestirvi, vi consiglio di non ascoltare i compagni di uscita, che molto spesso ne sanno meno di voi, chiacchierano troppo e finiscono per confondervi, oltre che a succhiarvi la ruota; ognuno di noi è diverso. Concentratevi solo su voi stessi, non distraetevi con il superfluo. Vi consiglio di consultare medici specialisti o nutrizionisti. Saluti ciclistici. 

mercoledì 25 novembre 2020

November more. Il cambio di ritmo in salita.

Il ciclista mascherato, il terrore dei pedalatori, non molla la salita anche in inverno. Anzi continua ad allenarsi per migliorare il cambio di velocità. Come fa ? Semplice. Lui aumenta gradualmente la velocità, fino alla frequenza massima e poi spinge oltre, fino a che può; rientra nella soglia e poi ricomincia😉. Consiglio anche la lettura di questo post CLICCA QUI Saluti ciclistici.



sabato 21 novembre 2020

Il ciclista e il pedalatore alle prese con la flessibilità della schiena.

Nonostante il periodo di pandemia, mi capita di vedere molti gruppetti di pedalatori, tutti insieme, appiccicati, a "ruota", chiacchierare amabilmente, nonostante il divieto di praticare sport all'aperto a distanza inferiore ai due metri. Uno studio scientifico condotto dagli eschimesi, sta verificando se i pedalatori siano "immuni" da virus ! Ovviamente scherzo e lo faccio solo per spiegare che i pedalatori se ne fregano delle regole e di quelle del distanziamento per evitare il contagio. Fatta questa parentesi, vengo al dunque. In questi gruppi e gruppetti di pedalatori, praticanti il ciclismo a "ruota", la maggioranza di loro, assume in sella la posizione del cobra ( lo ripeto, schiena e braccia dritte, anzi allungate verticalmente, in modo da fare a pugni con il vento e scaricare sulla schiena tutte le asperità della strada). In questo periodo di novembre, con la diminuzione delle temperature, l'errore del posizionamento diventa più normale, probabilmente le loro articolazioni oramai atrofizzate, si bloccheranno completamente. Ecco il punto. Se non si allena l'apparato muscolo scheletrico, con esercizi di stretching e di potenziamento, si finisce per peggiorare lo stato di salute. Una posizione errata con la schiena, per esempio, peggiora la salute della colonna vertebrale, con conseguenti problemi posturali. Insomma non è uno scherzo, quello di migliorare la posizione in sella, ma è l'occasione per mantenersi in forma, dato che non è sufficiente pedalare, soprattutto nel gregge, quando andando a ruota, o spesso trotterellando e chiacchierando, ci si allena poco e male. Ecco allora che consiglio di esercitarsi a casa e di imparare a fare esercizi per l'apparato muscolo scheletrico. Vi posso assicurare, che una volta imparati correttamente, diventerà normale e molto utile eseguirli, non solo per scongiurare problemi posturali e contratture muscolari, ma anche per migliorare la posizione e la prestazione in sella. Insomma per il pedalatore conta solo l'uscita con il gregge, imitare il compagno di gregge, la succhiata di ruota, per il ciclista  invece conta la condizione atletica e l'allenamento completo, quindi migliorare la flessibilità della schiena e dei muscoli.  Vi allego un selfie con l'autoscatto fatto mentre alleno la flessibilità della mia schiena. Altri link utili sull'argomento CLICCA QUI   e CLICCA QUI   e CLICCA QUI  Saluti ciclistici 


venerdì 20 novembre 2020

Dal libro del ciclista.

Tratto dal mio libro del ciclista, scritto su questo blog:- "Non esistono più pessime biciclette, ma solo pessimi pedalatori". Saluti ciclistici. 



venerdì 13 novembre 2020

Marco Pantani. Punto.

Ci sono ricordi che hanno fatto emozionare il mondo; questo voglio condividerlo con Voi. Saluti ciclistici 

Ciao Marco. 

 

giovedì 12 novembre 2020

Grammomania: accendo la bilancia sulle camera d'aria VIP.

Oltre a noi ciclisti "tubolaristi", ci sono quelli che usano copertoni. Allora ho pensato di fare il punto sullo stato dell'arte della camera d'aria. La camera si è evoluta? Riusciranno a limitare il problema dell'afflosciamento improvviso in caso di foratura ? La DIN 4210 richiede che la camera resista per 15 minuti di frenata con interruzione massima di 10 × 10 secondi con cerchi in alluminio e carbonioQuanto è più  sicura una camera in termoplastica rispetto a quella in butile durante una frenata eccessiva e prolungata  con il freno tradizionale ? La camera è separata dal copertone, diversamente dal tubolare. Questo genera maggiore attrito. Come si è evoluta, in questo senso, la camera ? Tante domande. Tornerò sull'argomento. Intanto accendo la bilancia perché il peso rimane uno dei fattori più importanti, e lo sarà fino alla fine dei tempi. Ecco alcune delle camere migliori, due in termoplastica di ultima generazione. Per leggere il test sulla nuova camera in termoplastica  REVOLOOP CLICCA QUI Saluti ciclistici.

 


 


Test bike: Vittoria Corse Graphene.

Testato in occasione del test SL7 SWorks, nella versione da 25 mm per copertoncino. I copertoni da 25 mm si possono gonfiare da 6 a 8,5 bar. Buona la scorrevolezza,  il grip e la tenuta di strada sull'asciutto. Non posso esprimere un giudizio sulla durata e sulla resistenza alla foratura, avendoli usati per un tempo non lungo. Per quanto concerne la resistenza alla foratura è una questione di peso complessivo bici ( 7,600 circa kg)/ciclista (60 kg) e di fortuna. Se gonfiato a 7 bar ho testato minore comfort. 

Regola generale che ho sperimentato su strada. Il 23 mm è e rimane la soluzione migliore per chi vuole avere la prestazione pura in salita, più reattività e scorrevolezza, non si discute. Il 25 mm è "panciuto" e meno leggero, quindi più ingombrante, meno scorrevole, e meno reattivo, può solo dare più comfort e più stabilità ( ma di poco). Il 25 mm, come il 28 mm, è stata una produzione necessaria per le bici disc da strada, non potendo montare il 23 mm sulle bici disc road; il lancio pubblicitario è stato finalizzato a convincere le persone inesperte e coloro che usano la bici disc,  che il 25 e persino il 28 siano più scorrevoli, ma non è così; per capirlo è sufficiente passare dal 25 o 28 al 23, utilizzare la pressione giusta, quindi più alta per il 23, e pedalare senza pregiudizi, la scorrevolezza e la reattività del 23 mm è evidente rispetto alle coperture più larghe, tutti possono rendersene conto. Ovviamente i possessori di bici disc non possono fare questa prova, perché non possono montare il 23, quindi probabilmente, a qualcuno di loro, non rimane che convincersi che il 25 e il 28 sia più scorrevole, come dice la pubblicità. Amen. 

Saluti ciclistici. 









martedì 10 novembre 2020

Grammomania: Trek Emonda SLR .

Adesso il marketing ha cambiato spot e vuole convincere gli inesperti e i pedalatori consumistici che qualche bici disc brakes sia leggera quanto una bici rim brakes. Io rido 😂!! Adesso vi faccio un esempio. Questa è una Trek Emonda SLR, nell'ultima versione rim brakes, taglia 58 H2, quindi una taglia molto grande, corrispondente alla XL;  è  quella di un amico gran fondista vincitore più volte del Prestigio CT: peso reale 5 kg e 780 grammi ! La macchina è assemblata con il non leggero Campagnolo Super Record 12 speed e ruote LW Meilenstein per copertoncino, meno leggera della versione tubolare. Immaginatela montata con uno Sram Red meccanico e con ruote LW Meilenstein Obermayer o Gipfelsturm tubolare ! Si raggiungerebbe un peso di almeno 5 kg e 200 grammi !!!! E' appena il caso di precisare che io ci metto le foto per dimostrare il peso, i brand no. Ovviamente il peso con una taglia più piccola sarebbe stato ancora più basso !!!!! Adesso prendete la nuova Trek Emonda SLR disc brakes (la fanno solo con i dischi deejay), montatela con gli stessi componenti e pesatela; non peserà di meno o almeno come questa. Adesso spiegatemi perché comprano bici disc brakes se pesano di più del corrispondente modello rim brakes, non sono più performanti (anzi!),  sono più complicate e costose da manutenere ? Il fascino del consumismo fa pensare migliore un prodotto alla moda, fa sentire accettati dal gruppo. Penso che molti marchi non lascino più decidere ai ciclisti, e non producano più modelli rim brakes,  perché probabilmente temono che il freno a disco diventi un flop e la produzione possa rimanere in larga parte invenduta. A me fanno sorridere le chiacchiere da bar forum, dei fan dei dischi, quando sostengono sapendo di mentire a se stessi, che il peso UCI di 6,5 kg sia quello giusto. Molti di loro, quando avevano la bici rim, facevano  a gara ad averla più leggera. Sono rimasti indietro con lo studiare gli spot del marketing e non sanno più come difenderla. Adesso ci sono dei modelli disc che tentano di sfidare sul peso le bici rim brakes, come per esempio, la Specialized Athos, poco più di 6 kg dichiarati. Quindi il peso rimane ancora una sfida importante per i brand, nonostante che abbiano in un primo momento fatto passare il messaggio ingannevole, che il peso non era più importante !!! Adesso ci hanno ripensato. Che ridere ! Comunque per ogni bici disc brakes definita "leggera", ci sarà ( o avrebbe potuto esserci) una bici con freni tradizionali più leggera.  Il motivo è fisiologico: il peso del sistema frenante disc; per questo che la produzione riduce gli spessori dei telai disc. Quindi dopo avere dimostrato con foto, un altro limite della bici disc, voglio ricordare la mia sfida: sono sempre disponibile a farmi spiegare su strada da un ingegnere o da un tecnico di un brand perché il freno a disco sarebbe migliore; lo sfido a dimostrarmelo pedalando, in presa diretta. Saluti ciclistici. 






Automobilisti e ciclisti: la teoria della "bella chiappa del ciclista".

 


La ruota. Buon compleanno.

 


domenica 8 novembre 2020

Ciao.

 Il saluto e’ sempre gradito, bello ed educato, anche quando arrivano dopo e ti riconoscono. Saluti ciclistici.






mercoledì 4 novembre 2020

Il saluto aerodinamico.

Quando pedali in modo aerodinamico, alla fine finisci per esserlo anche quando saluti . Lancio ufficialmente il saluto aerodinamico. Siate ciclisti e non cobra ! Piegate le schiena e le braccia e stringete i gomiti e le gambe. Il vento vi accarezzerà e non vi prenderà a schiaffi. Saluti aerodinamici 😂 

                                                     





I pedalatori contagiati dal virus del marketing.


 

Non solo bici. #allworkouts

Quando non mi alleno sulla strada, lo faccio con i pesi, in modo da potenziare le gambe. Preparo la stagione e mi tengo allenato al meglio, anche e soprattutto con l'allenamento indoor e la ginnastica posturale, quest'ultima, per mantenere in equilibrio l'apparato muscolo scheletrico o superare eventuali distonie causate dagli allenamenti. A quel punto, per me uscire in bici, diventa l'allenamento meno difficile. Ovviamente il principale allenamento lo faccio a tavola. Con gli anni il metabolismo rallenta e lo tengo a "stecchetto" 😀. Saluti ciclistici. 

 




La pulizia dell'abbigliamento del ciclista.

Conosco pedalatori che stendono l'abbigliamento sudato dopo l'uscita esponendosi al rischio batterico.  Il sudore e i residui fecali fanno diventare ricettacoli di batteri, la maglia e soprattutto il fondello. Il fondello e l'abbigliamento sporco possono causare infezioni batteriche. Potete mettere qualsiasi sella con il foro centrale largo, anche quella priva di grazia, che sembra un "presidio ospedaliero": la prostatite non viene causata dalla pressione della sella. La prostatite deriva da altre cause, tra le quali l'infezione interna o esterna. Punto. Consultate il medico e fate prevenzione. Consiglio di lavare il fondello, questo può aiutare a prevenire una delle possibili cause dell'infezione. C'è un altro motivo per lavare l'abbigliamento. Uscendo con il gruppo, oltre a beccarsi gli sputi e il mocciolo dei compagni di uscita, è stomachevole, sentire l'odore nauseabondo di chi pedala contro vento, con l'abbigliamento sporco. Lavatelo, altrimenti sarete conosciuti o riconosciuti dall'odore acre; l'acqua non arrugginisce l'abbigliamento. Saluti ciclistici.