Com'è noto il mio blog non è affiliato ed allineato al marketing; offre una informazione libera ed alternativa a quella pubblicitaria pagata dai marchi/distributori; "scrivo" sulla strada per passione e propongo la soluzione alla massificazione, dominante anche nel web. A chi mi chiede un alternativa, ai prodotti di massa, consiglio il telaio su misura fatto da un artigiano esperto, la soluzione ideale per chi non voglia adattarsi al telaio standard. Con il telaio artigianale si possono scegliere le misure personali, la colorazione, i componenti e i freni ( tradizionali o disc). Nessun telaio standard, consente una scelta totale. Un telaio su misura invece è "tuo" in ogni senso e diventa una parte del corpo del ciclista; il telaio su misura di qualità elevata è sempre al top. Per questo ho lanciato #onebikeforever , un denominatore comune, per ciclisti evoluti e per coloro che vogliano salire di livello.
Ma il telaio su misura per essere un ottima scelta deve essere realizzato con il taglio giusto, cioè con le geometrie e l'assetto avanzato corretto per il ciclista. Quindi è fondamentale, la misura esatta delle quote antropometriche, da parte del bio meccanico, sulla base delle quali il telaista taglia le tubazioni a regola d'arte. E' altrettanto fondamentale la successiva elaborazione dell'assetto avanzato, con il quale il bio meccanico fornisce le misure per regolare la distanza retro sella/centro manubrio, l'altezza sella, il dislivello sella/manubrio, la misura dell'attacco e del manubrio. Errori peggiorano la prestazione e rendono inutile la qualità della costruzione. Errori compromettono il risultato finale. "Patti chiari, amicizia lunga".
Premessa. Regola n°1: il telaio deve adattarsi al ciclista e non il contrario. Regola n°2: il telaio su misura è realizzato sulle misure/watt del ciclista. E' tempo di evoluzione; è tempo di #onebikeforever .
Aggiorno dopo un anno e mezzo, il test del prototipo della Pedemonte Mutator RS, con tubi e fasciature in carbonio a vista senza vernice aggiunta, coperto solo da una mano di trasparente, con le scritte e la parte interna della forcella in vernice nera; non mi piace la vernice, amo il carbonio e vederlo splendere sotto il sole, in tutta la sua affascinate trama; la vernice serve ad aggiungere peso e con il tempo si scolorisce a causa dei raggi UV e spesso, copre i difetti di fabbricazione del telaio; preferisco il telaio non verniciato, per valutare de visu il livello e la qualità di lavorazione del carbonio. Ogni tubo della nuova Mutator RS è come una corda del violino; esegue la sua nota alfine di comporre una melodia; ogni tubo è diverso nella forma, secondo la funzione a cui serve. Impressionante la cura dei particolari, come nelle fasciature visibile, interna ed esterna dei tubi. Il test è stato realizzato sul prototipo fornitomi dalla Pedemonte Bike; pubblico il test solo dopo averlo valutato positivamente, come è prassi del mio blog; pubblico solo quelli che superano la mia prova. La bici test mi è stata consegnata con il gruppo Dura Ace 11v usato e con la pedivella sverniciata in molti (troppi) punti.
Analisi delle geometrie (elaborate dal CEO Sergio Pedemonte sulla mie misure antropometriche). Telaio compatto (tubo orizzontale virtuale, fodero del carro posteriore, reach e stack) con interasse corto ( 964 mm ! ): estrema reattività e spiccata agilità. Il prototipo è geometricamente realizzato per essere iper reattivo; e questo mi piace; cerco solo "lame" in carbonio che incidono l'asfalto. Ovviamente la parola finale la scriverò sulla mia "scrivania", cioè la strada. Analizzando anche la scheda dell'assetto avanzato, il prototipo della Mutator RS è geometricamente accattivante, con armonioso rapporto fuorisella (196 mm) - dislivello sella/manubrio (34 mm), senza aggiungere spessori sotto il manubrio. Dunque un assetto ottimale.
Il prototipo Pedemonte Mutator RS è polivalente, adatta a tutti i segmenti della strada, salita, pianura e vallonato; 798 grammi reali per 145 n/m di rigidità torsionale !!! Ottimo rapporto peso/rigidità. Come da tempo scrivo, il peso del telaio non è tutto, la prestazione dipende da più fattori, Contano anche la rigidità, la reattività, il comfort e la maneggevolezza . Il kit telaio troppo leggero diventa ingestibile soprattutto in discesa, si sente quello che chiamo "l'effetto gomma", cioè il telaio flette troppo, sotto sforzo, in particolare in salita, e fa perdere i watt scaricati sui pedali. Meglio avere più grammi sul telaio/forcella e meno grammi sul peso finale della bicicletta assemblata in modo ottimale: cosa te ne fai del telaio leggero con componenti economici, come per esempio, l'Emonda SLR disc offerta dalla Trek con assemblaggio Ultegra!!! Assurdo! Il peso dei componenti, soprattutto quello delle ruote, è essenziale per il peso totale e quindi della prestazione. Il peso è parte della prestazione.
Il profilo multiforme del prototipo Pedemonte Mutator RS è un "unicum", un insieme funzionale da cui deriva la straordinaria rigidità torsionale: tubo over size obliquo rettangolare nella parte superiore e semi ovale nella parte inferiore; forcella WR Compositi FK4 in carbonio undirezionale Toray T1100/ T800 per coperture fino a 28 mm, rake 45 mm, forcellini in carbonio protetti da placche in alluminio ( come quelli del carro posteriore); scatola del MC BB386 EVO (il migliore standard) over size con pedivelle innestate senza la necessità di adattatori esterni, quindi nessuna flessione laterale sensibile (e niente rumori) quando si spinge soprattutto sui pedali; foderi bassi semi curvi verso l'esterno con tre lamelle di rinforzo strutturale evidenziate nella forma sinuosa; pendenti alti piatti e aero; bloccaggio della sella interno al tubo orizzontale; reggisella aero; tubo sterzo over size. La forma dei tubo obliquo e orizzontale sono a "goccia", la struttura tipica delle aero bike. Tutto questo è unico, ed è finalizzato a rendere la nuova Mutator aero, rigido e scattante; tutto questo è artigianato di livello assoluto, progettato e realizzato da chi sa plasmare il carbonio perfettamente; sono particolari d'autore. Basti vedere la forma del tubo orizzontale: il profilo si appiattisce gradualmente, man mano che sfila verso il tubo verticale, diminuendo l'ampiezza dell'angolo. Il buon comfort dipende dall'orientamento delle fibre, come stratificate e dal reggisella aero: l'assenza del collarino reggisella, lo rende più flessibile, e quindi più comodo.
Ma come realizzare un telaio su misura, con la compattezza di un monoscocca ? Premesso che attualmente i telai monoscocca presenti sul mercato, in realtà, sono costruiti innestando il carro posteriore nel triangolo anteriore monoscocca (unico pezzo). Ciò premesso va detto che il telaio monoscocca, su misura, implicherebbe costi di produzione elevati: ci vorrebbe uno stampo per ogni telaio su misura. Ecco allora l'invenzione di Sergio Pedemonte, cioè il processo di fasciatura denominato IWS: la fasciatura interna ed esterna al tubo consente di realizzare telai su misura, ma con la struttura rigida/coesa del monoscocca; inoltre la cottura in autoclave a temperatura e pressione controllate superiori rispetto allo standard, restituisce la completa continuità dei tessuti della fibra di alta qualità. La gamma RS è realizzata con carbonio Torayca T1100G (più resistenza e moduli elastici più elevati) e resina epossidica ad alto TG, altamente tenacizzante, con nanosfere in materiale plastico. La gamma RS è realizzata esclusivamente con fibra unidirezionale, in modo da eliminare lo strato contrapposto, alleggerendo la struttura e facendola lavorare solo nella direzione utile alla funzione specifica delle diverse tubazioni. Passaggio dei cavi interno. Forcella in carbonio monoscocca Toray T800/T1000 con finitura 3K e forcellini in carbonio con protezione in alluminio. Il telaio/forcella è compatibile con dimensioni massime delle coperture di 33 mm. Lo standard del movimento centrale è BB386 EVO Press Fit, quindi scatola del movimento centrale del telaio larga 86,5 mm, con diametro interno di 46 mm. I vantaggi: scatola del movimento centrale molto larga quindi più rigida. Inoltre questo standard permette di costruire tubo obliquo e foderi del carro posteriore over size, aumentando ulteriormente rigidità e leggerezza. L'asse del movimento centrale è di 30 mm, ma nel test, sarà utilizzato asse di 24 mm ( Shimano), con adattatori interni, mantenendo tutti i vantaggi dello standard BB386 Evo: massima rigidità e appoggio in fase di spinta e nessuna flessione laterale della pedivella. In pratica si può installare qualsiasi pedivella. Va precisato che i produttori adottano il fattore Q a 147 mm, quindi non ci sono problemi di adattamento e l'ingombro della pedivella non sarà maggiore, nessun sfioramento con le caviglie. La nuova Pedemonte Mutator RS, è stata pensata per portare la luce e la speranza in una valle di lacrime chiamata mercato massimizzato.
TEST su STRADA.
Il mercato massimizzato omologa prodotti e prestazioni. Quindi le differenze nelle prestazioni dei telai con misure standard, oramai sono infinitesimali, quasi impercettibili, non sempre ci sono, considerato che quasi sempre si sovrappongono, sono identiche, tanto che un ciclista bendato non saprebbe riconoscerli. Pedalando invece sul prototipo Pedemonte Mutator RS, la differenza è precisa, è evidente; la sintetizzo: rigidità torsionale reattiva su misura. 145 n/m ( valore di rigidità) tagliati su misura per un peso di 798 gr (telaio) e 290 gr ( forcella): rapporto peso/ rigidità elevato. Nonostante 5 kg e 880 grammi, il telaio sotto spinta, non si è mai piegato sensibilmente, è rimasto composto, dandomi il piacere di guidare la leggerezza, senza perdere watt, quindi senza "effetto gomma", ricorrente invece nei telai leggeri, ma non rigidi. Il prototipo Pedemonte Mutator RS è ottimo su ogni percorso: salita ( qui mi ha sorpreso favorevolmente), pianura, vallonato e assolutamente preciso e facile da guidare in discesa, così maneggevole e sensibile da essere intuitivo guidarlo persino in una discesa tecnica. Il Prototipo è maneggevole, si inserisce in modo preciso e facile nelle curve tecniche; buono il comfort. Ottima la stabilità su manto stradale dissestato. In salita è ottima l'accelerazione in sella e sui pedali; la rigidità torsionale e laterale è uniforme, marcata, netta, non puoi avere dubbi che pedali su un telaio ultra rigido; il Prototipo "suona" intonato; ogni parte del telaio è rigida, e lo è nel modo in cui Pedemonte ha deciso di orientare con maestria, la fibra di carbonio UD (unidirezionale); il prototipo Pedemonte Mutator RS è così rigido che è persino meno agevole montare la ruota posteriore !!! Occorre spingere all'interno i forcellini (in carbonio) del carro posteriore ( asimmetrico), per agevolare l'entrata sul mozzo. Spiegazione: le pelli di carbonio UD sono messe in tensione, per renderlo più rigido; in questo modo la costruzione tende a tirare il carbonio e il carro si stringe di un paio di mm; poi una volta cotto in autoclave, il telaio si comporta come un cavo di acciaio che tira. Date un occhiata al video che ho girato, mentre cerco di flettere con una mano, i forcellini del carro posteriore: è incredibile la rigidità ! A proposito di forcellini; i 4 i forcellini in carbonio, sono protetti da una placca in alluminio, in modo da impedire l'usura! Il mio modo di pedalare: scatto sempre, ho bisogno di un mezzo che sia agile e maneggevole, non devo perdere watt, non sono un passista, quindi devo ottimizzare la velocità di manovra e scattare facilmente; ho bisogno di rigidità e leggerezza per cambiare il ritmo costantemente e con il prototipo posso farlo anche senza scattare sui pedali, come è mio solito fare. In salita, mi piace rimanere a pedalare sui pedali, costantemente e con il prototipo posso farlo più facilmente ed efficacemente perché tubo obliquo, scatola del movimento centrale e foderi bassi del carro posteriore, sono molto rigidi e compatti come un unico pezzo. Per quanto concerne la forcella, ho riscontrato stabilità alle alte velocità anche su fondo sconnesso, precisione nell’ingresso ed uscita di curva; è netta la rigidità torsionale. In discesa, l'entrata in curva a gomito, è buona. La migliore prestazione della Mutator RS si sintetizza con l'utilizzo dei rapporti della trasmissione: 2/3 rapporti più lunghi in salita e in pianura, più veloce sia in salita che in pianura; il telaio è molto rigido torsionalmente, quindi la forza scaricata sui pedali è ottimizzata, si fa meno fatica; con gambe allenate si possono spingere meglio rapporti più lunghi ( più duri) che sviluppano più metri. Il comfort è buono, ma è un telaio estremo, le geometrie sono quelle della bici da corsa ultra reattiva e rigida torsionalmente; l'ottima prestazione/resa penalizza un pò il comfort; le vibrazioni della strada si sentono con ruote rigide; sconsiglio pressioni alte.
CONCLUSIONI. Prototipo Pedemonte Mutator RS, il paradigma evolutivo del telaio. Il prototipo Pedemonte Mutator RS è hyper bike, di livello superiore a top frame di alta gamma prodotti a livello industriale La "rigidità reattiva" e "l'aggressività" della nuova Mutator RS è totale, avvolgente; salita dura, pianura, percorso ondulato, strade sterrate, vento, pioggia, niente di tutto questo, ne limita la prestazione; solo le gambe del ciclista sono il limite; è silente e filante; è incredibilmente aggressiva, il sogno di ogni ciclista; personalizzata e calibrata sulle misure/watt del ciclista. Nessun prodotto industriale con misure standard è paragonabile al prototipo: è come comprare un abito su misura invece di quello confezionato; farlo fare dal sarto invece di prenderlo ai grandi magazzini, ma allo stesso prezzo (dei top di gamma industriali standard). Il prototipo Mutator RS è adatto agli scalatori, ai scattisti, ai passisti scalatori. C'è un ulteriore valore aggiunto: la bellezza del carbonio a vista sotto la luce artificiale e il sole è affascinante, mi piace rimanere e guardarlo; unico in ogni senso e non solo perché ogni successivo esemplare, non sarà mai uguale agli altri. Il telaio artigianale su misura è da sempre una scelta di stile, di carattere, di massima prestazione, ma non può piacere a tutti, anzi direi che non deve piacere a tutti, perché significherebbe non avere stile, non avere carattere, perdere la prestazione più estrema, per diventare una creazione di massa #esserechiaricontutti Detto ciò, dopo tanti anni di test, posso concludere che esistono ottimi telai top di gamma e telai hors category. Saluti ciclistici.
Pagella (dopo un anno e 1/2 di test):
Reattività: 10
Rigidità torsionale/laterale: 10 ( talmente rigido che non solo si risparmia energia, ma si devono spingere all'interno i forcellini del carro posteriore per fare entrare la ruota !!! Mai vista prima una cosa simile )
Rapporto peso/rigidità : 10 ( 145 n/m x 798 grammi x Toray T1100 x UD !!!!)
Stabilità: 9 ( sulla strada asfaltata)
Peso kit telaio: 9 ( il giusto compromesso)
Maneggevolezza: 9 (agile nelle discese tecniche; dato influenzato dall'interasse corto)
Comfort: 8 ( voto riferito all'assetto biomeccanico estremo con ruote ultra rigide del test, serviva per renderla una macchina da corsa, un oggetto per corridori, un "arma" da corsa in linea; con ruote diverse e assetto biomeccanico normale il voto aumenta)
Bellezza: 10+ ( un oggetto da collezione, si vede solo il carbonio).
Difetti: da migliorare lo scorrimento del filo del freno posteriore.
Il test è stato realizzato con il prototipo fornito dalla Pedemonte Bike.
AVVISO PER I PEDALATORI: il test si riferisce al telaio artigianale su misura e non al telaio artigianale con misure standard. #onebikeforever si riferisce solo al telaio artigianale su misura.
Buongiorno, avra' i cavi totalmente integrati seguendo la moda ?
RispondiEliminaCiao Claudio, tra 2 settimane sarò a Genova da Sergio per ritirare la mia Rhinoceros su misura equipaggiata con ruote LW.
RispondiEliminaBici e ruote prese dopo aver letto il tuo interessante blog e le tue prove su strada.
Avevo letto della tua prova dell'Aurata RS, ma ho ripiegato sulla Rhinoceros RS, perché venendo dal nuoto ed ora praticando anche il Calisthenics, non sono un ciclista "leggero".
Non vedo l'ora di testare il mio primo telaio su misura sulle strade della Liguria.
Grazie percontinuare a condividere le tue competenze con tutti noi, tramite questo blog
Buone pedalate.
Saluti ciclisti (cit.)
Vincenzo Iannone
Ciao Vincenzo. Ti ringrazio per il Tuo commento. Auguri per il Tuo Pedemonte Rhinoceros RS. Tienimi aggiornato sulla Tua esperienza con la Pedemonte Bike e fammi sapere come Ti sei trovato con il Pedemonte Rhinoceros RS. Saluti ciclistici.
EliminaCiao Claudio, grazie. Certo, questo giovedì ritiro ed inizio a pedalare. Ti tengo aggiornato.
RispondiEliminaSaluti
Vincenzo
Aggiungo un commento avendo ricevuto un messaggio con il quale mi si chiedevano le differenze con la Pedemonte Aurata RS: il Prototipo Mutator RS è più rigido torsionalmente e lateralmente, ed inoltre è più reattivo. In salita, il Prototipo Mutator RS è più aggressivo, morde la salita, essendo più rigido, si possono mettere 3 rapporti più duri, e allungare il passo. Aurata RS è ottima in salita, ma il Prototipo lo sento più aggressivo. L'Aurata RS è più comoda. In pianura il Prototipo lo sento un pò più filante, anzi come mi piace dire, filante e silente, nel senso che si riesce a non perdere velocità più facilmente.
RispondiEliminaCiao Claudio .grazie per la risposta esaustiva e chiara ! Un saluto
RispondiEliminaLuigi
Ciao Claudio, è possibile sapere il prezzo al pubblico del telaio Mutator RS? Quando sarà disponibile per poter essere acquistarl vista ancora la fase prototipale delo stesso?
RispondiEliminaCiao. Ho inviato i feedback alla Pedemonte Bike; la produzione è iniziata, quindi potrete acquistarlo. Per preventivi contattate la Pedemonte Bike attraverso i numeri telefonici e l'email indicata nel post; per comodità li ripeto ai lettori del mio blog: info@pedemonte.bike ; +39 351 92 62 152 - +39 349 54 52 266 . Dite che siete lettori del mio blog. Saluti ciclistici.
EliminaBuonasera Claudio, tempo fa ti scrissi chiedendo consiglio sulla bici da cambiare (ed in particolare modelli rim o disk!) ed adesso ti vorrei chiedere sulle ruote da cambiare. La bici che ho preso 3-4 anni fa è la Specialissima (rim!!) con cui mi trovo benissimo e sono super contento. Preciso che sono un ciclista che ama godersi l'uscita in bici senza guardare al tempo (cronometrico) e senza altre "birbonate" elettroniche. Dove abito i percorsi sono misti (Toscana). Attualmente ho sostituito le ruote di serie della Specialissima, le Mavic Ksyrium Pro Carbon SL tubulare (perchè non mi piacciono esteticamente!) con le mie "vecchie" Fulcrum Racing Zero alluminio per copertone. E devo dire che mi ci trovo meglio (mi sembrano molto più scorrevoli!) Forse è solo un mio autoconvincimento, ma questa è la sensazione.
RispondiEliminaAllora sono indeciso fra:
- Fulcrum Racing zero Carbon (carbon o tubolare)
- Ruota fatta fare su componenti scelti da me (mozzi DT Swiss 180) e cerchio in alluminio o carbonio (non so dovrei chiedere a chi la assembla!) (per il prezzo devo ancora chiedere)
- Meilenstein tubolare usata con pochissimi Km e praticamente nuova al 50% del prezzo di listino
Ti chiedo un consiglio ed un tuo punto di vista.
Ti ringrazio fin da adesso e Ti rinnovo i complimenti più sinceri per il tuo blog, sempre interessante da leggere, e per la tua passione che traspare in ogni tuo commento e test di prova.
Ciao e buone pedalate
Gianluca di Firenze
Buona sera Gianluca, ti ho già risposto sul post del test LW Meilenstein sul quale avevi già pubblicato lo stesso commento/domanda. Quindi potrai leggerlo li. Saluti ciclistici.
EliminaCiao Claudio, ho visto che hai fatto il test alla "nuova Mutator RS", molto lusinghiero il giudizio finale, molto positivo anche il giudizio con la prova in salita...A maggio ho fatto l'ordine con Lucio della Aurata RS, sulla base dei tuoi cosigli,e anche perchè la esaltavi molto positiva per la salita.Cosa faccio adesso mi prendo anche la Mutator RS anchessa molto positva per la salita? Ho capito che ci vuole le gambe, il cuore , la testa.... Saluti ciclistici
RispondiEliminaN.B.Non ce l'ho ancora la Aurata RS...
Ciao Mario. Come dico sempre, senza la testa, le gambe e il cuore, nessuna bicl si muove, nemmeno nei pensieri. Se puoi prendile tutte e due; se devi sceglierne una sola, allora la scelta diventa un pò complicata. Personalmente preferisco la Nuova Mutator RS, è più versatile, ed in ogni segmento, eccelle, va alla grande è prestazione pura: salita dura, pianura, sprint. La Aurata RS è più leggera, più specifica per la salita e va alla grande sulle lunghe percorrenze, ma in pianura perde qualcosa rispetto alla nuova Mutator RS. In salita la nuova Mutator RS la sento più rigida torsionalmente, sotto pressione, fuori sella, sulle pendenze più dure, forse perché meno leggera, ma sono molto sensibile. Insomma Mario io le prenderei tutte e due, due pezzi unici hors category. Altrimenti prendi la nuova Mutator RS. Mi raccomando. Prima di ordinarle o di ordinarla passa prima dal biomeccanico di fiducia ( ma che sia molto bravo) e fatti prendere le misure antropometriche precise; fatti consegnare la scheda e la invii a Sergio Pedemonte, il maestro, che ti elaborerà il telaio o i telai. Ti consiglio anche di indicargli tue particolari esigenze o specifiche: per esempio con il tubo sterzo più alto e/o il carro posteriore più corto. Digli anche il tuo peso/watt. insomma rendi il telaio unico e secondo i tuoi gusti. Fatti consigliare anche da lui. Uno dei vantaggi del su misura è anche la personalizzazione totale del telaio. Tienimi aggiornato. Saluti ciclistici.
EliminaMario intendi dire che non ti hanno consegnato la Pedemonte Aurata RS ordinata a Maggio scorso ? Me lo aspettavo; è tutto normale. I telai Pedemonte Bike stanno avendo successo e c'è un boom di ordini, immagino che non sia facile gestire tutto con la cura necessaria, in tempi relativamente brevi. Considera che la Pedemonte Bike è una piccola realtà artigianale genovese che realizza telai anche per altri marchi italiani. Quindi devi pazientare e vedrai che quando pedalerai su questi telai hors category , capirai che ne è valsa la pena. Insomma è come ordinare una hyper car come la Bugatti. Saluti ciclistici.
EliminaCiao Claudio, dopo una lunga attesa, finalmente alla fine di ottobre, la bici Aurata Rs è arrivata.I tempi si sono prolungati per la ricerca dei componenti ...
EliminaHo avuto modo di provarla, con due uscite,con 200 km totali, sia in salita e in pianura .Ancora presto per poter dare un giudizio.Comunque le prime impressioni mi sembrano ottime.Avevo fatto due foto ma da qui non riesco ad allegare. Saluti ciclistici, Mario
Ciao Mario. Molto bene, mi fa piacere dell'avvenuta consegna e delle tue ottime sensazioni su strada. Mandami le foto a claudio.cobiani@inwind.it Saluti ciclistici
EliminaCiao Mario. Ho visto le tue foto. Complimenti è molto bella la tua nuova macchina da corsa. Ricordati che è un telaio di nicchia, non è un prodotto industriale, ma una creazione artigianale, apprezzabile dalle persone esperte, ma anche dalle persone sincere. Se senti formicolii alle mani, devi controllare l'altezza sella ( è alta), probabilmente spingi troppo sulle spalle braccia/mani e l'arretramento sella cioè la distanza retro sella / centro manubrio ( sella troppo arretrata carichi troppo sulle spalle, braccia, mani). Quindi controlla fai controllare il settaggio del tuo assetto avanzato sulla nuova bici dal tuo biomeccanico; ricorda sempre che i millimetri sono metri sulla bici da corsa. Lo spessore di un cm sotto il manubrio non deve esserci su un telaio su misura; quindi controlla altezza sella. Insomma come consiglio dovete relazionarvi con il vostro biomeccanico, il quale deve fornirvi le esatte misure antropometriche da inviare al telaista e poi farvi l'assetto avanzato in base anche alla componentistica scelta Le ruote che consiglio attualmente sia per copertoncino, sia per tubolare, rim o disk, sono le Schmolke Carbon, made in Germany, migliore rapporto qualità/prezzo, piste frenanti top, inoltre possono essere assemblate con il mozzo che si preferisce; le ho stressate e maltrattate in lunghi test. Per quanto riguarda il gruppo elettronico, devo dirti che avrei scelto il 12 speed Shimano invece dell'11. Il motivo: quando si parla di elettronica bisogna optare sempre per il nuovo modello, è una questione di software e di miglioramenti piccoli ma significativi; quando invece si sceglie il gruppo meccanico, invece si può anche optare per la versione meno recente, in quanto il meccanico è semplice ed affidabile in ogni condizione e non serve aggiornarlo nel software. I tuoi pedali per la MTB non sono proprio la scelta ottimale per un rider ( cioè stradista); servono ai biker, quindi a chi va per fango e terra grassa, e per questo sono strutturati in modo tale che l'aggancio è reso possibile sempre, senza che il fango o la terra ostruisca gli agganci. Parlane con il tuo biomeccanico, anche perché la scelta di un pedale da strada, comporta anche variazioni altezza sella. Per la curva la Deda non è la mia preferita per quanto concerne la misura del drop e reach, preferisco misure più facili da impugnare; comunque è un buon prodotto. Penso di averti risposto compiutamente. Saluti ciclistici.
EliminaCiao Mario, dimenticavo di consigliarti di controllare se la tua sella è perfettamente parallela al piano orizzontale; se non lo fosse anche questo potrebbe essere il motivo del formicolio alle mani; caricheresti troppo sulle spalle e quindi braccia e mani. Controlla anche se riesci ad impugnare i comandi alti in modo corretto: indice e pollice davanti e sopra il comando, le altre dita sotto il comando; spero di essermi spiegato. Comunque prossimamente farò un video tutorial. Saluti ciclistici.
EliminaAggiornamento test bike. La sensazione di “blocco’ unico, silente e reattivo, perfettamente bilanciato, in ogni condizione, anche sulle salite più ripide, quel piacere di accelerarla facilmente, “con il pensiero”, in modo istintivo, di estrema maneggevolezza lungo discese tecniche, e di precisione millimetrica negli inserimenti veloci in curve a gomito…..quella bellezza unica italiana e la consapevolezza di cavalcare un telaio di nicchia, unico, estremo capace di spingersi oltre al livello superiore dove arriva la concorrenza …si sente tutta l’esperienza e la cultura nonché il valore aggiunto e l’opera preziosa delle mani di un artigiano esperto ..perché alla fine quello che conta è soprattutto il processo di fabbricazione, le mani dell'artigiano ! Saluti ciclistici
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