Il mio blog nasce da esperienze personali fatte durante vent'anni di test, ma anche dall'analisi introspettiva e comparata del mercato, senza vincoli di contratto con i brand e senza timori reverenziali. Il mio blog non fa come chi sul web spaccia per test, comunicati stampa passati dai brand, corredati da foto non scattate durante il test su strada. Io vado contro corrente, non sono omologato.
Fatta questa premessa, veniamo al nuovo post. Come presentarlo ? Ci provo. Benvenuti nel mondo della bicicletta commerciale del futuro, fatto secondo lo stile "copia ed incolla", cloni inquietanti. Molti marchi offrono modelli esteticamente uguali, a parte qualche piccola differenza estetica che nella visione complessiva ed immediata, sfugge facilmente. Diciamo che ciò non è causale, ma è il frutto del lato "oscuro" del marketing: l'omologazione del desiderio. Il marketing ovvero l'ingegneria del desiderio è fatto da persone che conoscono la mente umana e la sanno subliminare. Mi viene voglia di lanciare un gioco estivo, sotto l'ombrellone: trova la differenza #sonotuttiuguali. Nel mercato attuale della bicicletta commerciale è predominante il telaio aero connotato da un unica forma ; qualche differenza permane con i modelli degli altri segmenti del mercato, ma la tendenza sarà quella di sostanziale attenuazione con l'avvento del disc (deejay !), il prezzo è in rialzo, anche quello tende ad omologarsi, e per questo il mercato della bicicletta da corsa è in stallo. L'unico settore in crescita è quello della bicicletta elettrica e per forza, è destinata ad un folta schiera di persone in sovrappeso con buone possibilità economiche con la voglia di misurarsi con i ciclisti che fanno vita da ciclisti, riconoscibili nel corpo e nella mente, cercando di emularli e persino di sfidarli. A proposito di prezzi, i possessori della biciclette da corsa disc, dovranno sostenere costi di gestione più alti per il tagliando annuale, rispetto ai possessori di un telaio con freni standard, considerando anche la frequenza e le modalità di utilizzo, se pensate che le pastiglie hanno una vita più breve rispetto a quella dei tacchetti per i freni standard e dunque ogni volta si tratterà di sostituire olio, dischi ( si deformano con le alte temperature delle frenate continue - nelle lunghe e veloci discese - e quando si usurano occorre cambiarli anche per evitare che a contatto con le pastiglie nuove, fischino, in frenata), pastiglie, guaine-tubi, francamente mi sembra troppo complesso per una bicicletta da corsa. A chi giova tutto questo ? Ai brand e ai negozianti con assistenza meccanica. Per completezza va detto che permangono alcune "sacche di ribelli del mercato", con brand che propongono modelli che continuano a caratterizzarsi e a rivolgersi ad un mercato di nicchia. Per ora mi fermo qui, con l'analisi. Nel frattempo qualche media "distratto" parla di futuro, mentre tutti hanno capito che è in atto un attacco massiccio del marketing, si salvi chi può !
Passo alla presentazione di due modelli, attualmente tra i più gettonati, che spiccano nel panorama commerciale; uno è una vera e propria anteprima assoluta per l'Italia, la nuova Cannondale Super Six Carbon ( nella versione Shimano Ultegra), l'altro è la Specialized Venge S Works Sagan Limited. La visione è utile per la comparazione e quindi la dimostrazione tangibile della mia analisi sulla tendenza del mercato. La nuova Cannondale non sarà disponibile con freni RIM, anche se alcuni corridori prof la utilizzano solo nella versione RIM. Forse la Cannondale vuole togliere la libertà di scelta al consumatore, in linea con la tendenza generale.
In casa Specialized il carro posteriore con foderi più bassi rispetto al tubo orizzontale è stato introdotto con il modello TT, lo Shiv, ripreso dalla Tarmac SL6 (telaio polivalente) e continuato dalla Venge, allo scopo di migliorare l'aerodinamica, e per un migliorare la rigidità ( carro più compatto) e del comfort ( foderi che non scaricano sulla parte alta del piantone).
Per quanto concerne la Specialized Venge personalizzata autografata e dedicata al milionario Sagan, pluricampione del mondo, direi che è la migliore espressione del marketing, destinata a conquistare i fan del campione più simpatico che ambiscono a sentirsi come lui quando fanno la sosta al bar e si guardano intorno convinti di non passare inosservati con la bici del loro beniamino, sempre che non ci sia qualcun'altro con la stessa bicicletta !!!!
Saluti ciclistici.
In casa Specialized il carro posteriore con foderi più bassi rispetto al tubo orizzontale è stato introdotto con il modello TT, lo Shiv, ripreso dalla Tarmac SL6 (telaio polivalente) e continuato dalla Venge, allo scopo di migliorare l'aerodinamica, e per un migliorare la rigidità ( carro più compatto) e del comfort ( foderi che non scaricano sulla parte alta del piantone).
Per quanto concerne la Specialized Venge personalizzata autografata e dedicata al milionario Sagan, pluricampione del mondo, direi che è la migliore espressione del marketing, destinata a conquistare i fan del campione più simpatico che ambiscono a sentirsi come lui quando fanno la sosta al bar e si guardano intorno convinti di non passare inosservati con la bici del loro beniamino, sempre che non ci sia qualcun'altro con la stessa bicicletta !!!!
Saluti ciclistici.
Versione Shimano Ultegra |
Lancio il gioco dell'estate: trova la differenza estetica !! |
Sempre puntuale e preciso, mai schiavo del marketing e dei produttori. Competente come pochi. Bravo Claudio continua così.... ovviamente non posso che concordare con te e fieramente faccio parte dei "ribelli" 😁
RispondiEliminaCiao Claudio, sono uno della resistenza al no Disc, sinceramente non riesco a farmeli piacere. Ammetto di non aver mai provato una bici con i freni a disco, se non una MTB. Non ne sento la necessità, la bici da strada deve essere pratica, poca manutenzione e facilità di montaggio e smontaggio ruote e vari componenti punto. Ci manca poco che quando vai dal negoziante e ti dice: si ok ti faccio quel lavoro ma devo metterla sul ponte, manco fosse na macchina. Sia chiaro, non sono contro le evoluzioni tecniche, rispetto chi usa i dischi e le E-BIKE ma mi piacerebbe che i produttori diano la possibilità di scegliere al cliente se vuole una bici Disc o tradizionale. È così bello andare dal negoziante in autunno e fare l’ordine della prossima bici potendola personalizzare, telaio questo, colori e decalcomanie scelgo io se non mi piacciono standard, ok pagherò di più ma sono io che lo voglio e quindi va bene. Sella scelgo questa piuttosto che l’altra perché il mio deretano è delicato e perché si intona meglio con il tutto. Piega e attacco manubrio li voglio così o integrati, pedali quelli, il gruppo ecco il gruppo, Shimano, Sram o Campagnolo, rapporti, ruote !!! Ragazzi sveglia, la bici identifica la nostra personalità e non può essere smentita costantemente dal mercato... veniamo ai telai, i marchi che hai menzionato sembrano uno la fotocopia dell’altro, senza anima, non trasmettono emozioni e siccome quando prendo una bici ormai bisogna fare un mutuo o poco ci manca almeno qualcosa mi deve trasmettere!!! Nel mio piccolo spero che i costruttori continuino a dare la possibilità al consumatore finale di poter scegliere e personalizzare le proprie amate compagne di avventure... Claudio che dire, resistiamo e speriamo che i costruttori capiscano che se soddisfano le esigenze del consumatore finale continueranno a vendere ed a incrementare i loro fatturati, se invece ci obbligano alla lunga ci si stufa e le bici rimangono nei magazzini e quindi non di venderanno ne bici con i dischi e ne quelle tradizionali, scusami che mi sono dilungato ma non se ne può più!!!!
RispondiEliminaCiao Diego, non posso che concordare con te su tutta la linea. Mai come quest'anno ho visto bici simili e parlo di tutte le marche (cannondale, scott, wilier, bmc, ecc..). Purtroppo per i costruttori il disco ha rappresentato un ottimo spunto di marketing, spingendo i consumatori, meno attenti, al cambio della bicicletta....proponendo modelli di fatto uguali e con caratteristiche simili: disco, integrazione dei cavi, aerodinamica ecc. Giustamente come dici te, diventa complessa ed onerosa la manutenzione, ma di questo nessuno ne parla. Saluti a tutti.
Eliminahttps://road.cc/content/tech-news/263377-exclusive-team-ineos-riding-lightweight-wheels-tour-de-france-team-confirms?fbclid=IwAR0mR8awfqB124x8DG7k3lrO7zjPWXYJmxBv_6gIj_jVagFPANs0xueC9gA team ineos con ruote lightweight rim... :-)
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione. C' chi dice No e sceglie la qualità. Del resto chi punta alla classifica al Tour come al Giro (e alla prossima Vuelta) sceglie il RIM. Il disc deejay è per le seconde linee e per quelli che fanno marketing. Ma questo alla TV non lo dicono. Saluti ciclistici.
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