Incipit.
Ritorno ad assemblare le ruote con tubolari Veloflex, fatti a mano in Italia. Dopo il modello Carbon da 23 mm, adesso tocca all'altro modello più conosciuto, l'Arenberg da 25 mm. Il nuovo test ci sta tutto, e soprattutto un tratto accumuna questi due modelli, il disegno del battistrada, identico, e il numero del TPI, 320. E allora cosa cambia, oltre alla larghezza e al peso ( 260 grammi del Carbon contro i 290 grammi dell'Arenberg) ? Il senso del test è racchiuso in questa domanda. Valutare quanto può influire sulla prestazione il maggiore peso per effetto della maggiore larghezza, a parità di materiali utilizzati per la costruzione dei due modelli ? Fino ad oggi avevo lo avevo valutato comparando modelli di diversi produttori, quindi una valutazione sostanzialmente diversa, che risentiva di troppe variabili. Il modello Arenberg è concepito e realizzato per le gare su pavè e in generale per l'uso su manto stradale accidentato e non bisogna arrivare fino alle strade delle Classiche del Nord, ci sono anche in Italia, ovunque, allora perchè non migliorare il comfort, utilizzando una ruota molto rigida come le Lightweight Gipfelsturm Schwarz, quando percorro tratti stradali sconnessi o troppo irregolari o persino ondulati. Quanto potrebbe migliorare questo parametro (comfort), il Veloflex Arenberg, e soprattutto, senza togliere nulla alla scorrevolezza ? E ancora, se e quanto il Veloflex Arenberg può migliorare la tenuta di strada ( grip), la durata e la resistenza all'usura del Veloflex Carbon ( disponibile solo da 23 mm) ? Per la resistenza alla foratura, non dovrebbero esserci sostanziali differenze, considerato che il materiale utilizzato è il medesimo per entrambe i modelli e soprattutto considero questo parametro dipendente anche dalla probabilità. Il test è stato realizzato in collaborazione con la Veloflex.
Presentazione del prodotto.
Peso dichiarato 290, peso reale 299 grammi. La Veloflex non ha risparmiato materiale, ovviamente è una battuta; in verità, la variazione di peso ( comunque indicata sul sito con una tolleranza del 5% +/-) è indice di prodotto realizzato a mano. Il peso è in linea con i prodotti concorrenti da 25, misura penalizzata in termini di leggerezze, dalle dimensioni. Del resto il 25 e ancora di più il 28, sono misure, adatte per le lunghe percorrenze e il maggiore grip, ma penalizzate in termini di peso e quindi di reattività ( scatto). Il battistrada è realizzato con gomma naturale brevettata dalla Veloflex. La tela è strutturata con il cotone (Corespun), protezione dalla foratura in Calicot, camera in lattice, ma soprattutto 320 TPI ossia 320 fili per pollice ( 120/cm), indice di assoluta qualità e di massima prestazione. Pressione consigliata 6/9 bar e questo significa che l'Arenberg deve lavorare a bassa pressione per raggiungere la massima prestazione, considerata la larghezza, la mescola e l'utilizzo su strade accidentate e pavè; più la pressione è bassa ( mai sotto il limite) e più il tubolare aderisce sulla pavimentazione stradale. La camera in lattice, la più performante e leggera, perde ogni 24 ore 1/2 bar quindi occorre controllare la pressione prima di ogni uscita. Al tatto il tubolare Arenberg è morbido e si sente la conformazione a punta, verso l'interno della gola del cerchio, per migliorare il montaggio e la tenuta. Come i Carbon, gli Arenberg si installano in una direzione; occorre inserirli secondo la direzione indicata dalla freccia incisa sul battistrada ( il problema si presenta in realtà solo per la ruota posteriore, quella anteriore si può invertire smontando lo sgancio). Incollerò i tubolari con il biadesivo Tufo, la migliore soluzione; utilizzerò il formato da 19 mm, considerato la larghezza del cerchio da 20mm. Ora la parola passa alla strada, come sempre.
Raccomandazioni.
Il tubolare come ogni altra copertura, soffre i raggi UV, quindi l'irradiazione solare, la quale unitamente alle alte temperature, "cuoce", la mescola. Un lungo utilizzo quindi una maggiore esposizione ai raggi solari, unito ai km percorsi, sono i fattori principali dell'invecchiamento/usura del tubolare. In pratica nella mescola si aprono delle piccolissime crepe/screpolature che ne rendono pericoloso l'utilizzo. Quindi occorre valutare sia il tempo di esposizione al sole e i km percorsi. Il tubolare "cotto" diventa duro, quindi non ammortizza e perde l'aderenza. La conseguenza oltre alla limitazione della prestazione, è la perdita di sicurezza. Consiglio di controllare non solo i km percorsi, ma anche se la mescola risulta ancora morbida. Una mescola diventata dura con l'uso, a prescindere dai km percorsi, consiglia la sostituzione per la sicurezza.
Test su strada.
Che godimento sentire la ruota che scorre veloce e silenziosa. I Veloflex Arenberg sono scorrevoli, silenziosi, confortevoli e in discesa sono straordinariamente stabili e sicuri, in ogni condizione, anche lanciati a tutta, in una discesa tecnica. Tanto grip, tanta maneggevolezza. Molta buona la risposta in salita, il peso si sente, ma penalizza poco, rispetto ad altri 25 mm testati. Rispetto ai Veloflex Carbon da 23 mm e 260 grammi, sono meno reattivi, quindi meno sensibili ai cambi di ritmo in salita, cosa che mi piace fare, pedalando fuori sella. Comunque il tubolare, come il telaio, è un compromesso, tra i vari parametri, e il Veloflex Arenberg è un ottimo esempio, più confort, grip, e stabilità, meno reattività. Sul fondo stradale sconnesso nessun problema di tenuta della strada, anche a velocità elevata in discesa. In discesa lanciato a tutta, dopo l'uscita in curva, ho attraversato un tratto pieno di dossi ( causati da radici di alberi); nessun problema di tenuta e maneggevolezza, anzi, è stato un divertimento puro. Il Veloflex Arenberg ammortizza ottimamente. Sulla strada bagnata dalla pioggia nessun problema di aderenza.
E' appena il caso di precisare, che il tubolare, è il "punto" di contatto tra la bicicletta e la strada, quindi, vale lo stesso discorso che faccio per il componente ruote, cioè la copertura è l'unico accessorio in grado di cambiare la prestazione. In tutti questi anni di test tubolari/copertoncini ho notato differenze nella prestazione tra i vari modelli, così importanti, da cambiare il responso della strada. Consiglio. Migliore la scelta ruote/coperture, migliore sarà la prestazione su strada. Nessun altro componente e accessorio può fare tanto. Punto.
La prima parte del test è stata superata ottimamente. Lo dico da sempre e lo confermo, i tubolari Veloflex sono i miei preferiti. Il test prosegue per valutare la resistenza all'usura e alla foratura.
Aggiornamento test ( 25.2.2020)
Dopo 3200 km percorsi prevalentemente in salita e su percorsi vallonati, quindi con aumento dello stress e dell'usura, e pedalati su strade, anche non ottimali, dal punto di vista delle condizioni dell'asfalto, lo stato di usura del battistrada è ottimo, come da foto. Inoltre non si è verificata nessuna foratura. Pressione di utilizzo 6,5 - 7 ATM. Peso del tester 59,7 kg.
Aggiornamento test ( giugno 2020)
Un vetro appuntito taglia in modo irreparabile il tubolare posteriore, in discesa, per fortuna senza conseguenze. Sono riuscito a ritornare a casa utilizzando il liquido Tufo e prestando molta attenzione. Una volta ritornato a casa, sono stato costretto a smontarlo dalla ruota, dato che il "tappo" di plastica, creato dal liquido, non poteva più garantire sicurezza. Fino alla foratura i tubolari avevano percorso circa 6000 km, solo il tubolare posteriore mostrava qualche segno di usura sul battistrada, ma non era completamente piatto, quindi avrei potuto utilizzarlo per almeno altri 1000/2000 km in totale sicurezza; i tubolari non erano diventati duri, come di solito, accade con i tubolari "cotti" dai raggi UV dopo un uso prolungato. Il tubolare anteriore non mostrava alcun segno di usura visibile, avrei potuto utilizzarlo almeno per tanti km ancora. Il test termina qui. Saluti ciclistici.
Pagella:
Comfort: 9
Scorrevolezza: 9
Grip: 10+
Performance: 9
Peso: 7,5 ( in linea con altri tubolari da 25 )
Resistenza all'usura: test non terminato. 3200 km percorsi in salita e percorsi ondulati. Pressione di utilizzo 6,5 -7 atm. Peso tester 59,7 kg. Condizioni dei tubolari ottime, come da foto.
Resistenza alla foratura: test non terminato. 3200 km percorsi, Nessuna foratura.
Peso dichiarato 290, peso reale 299 grammi. La Veloflex non ha risparmiato materiale, ovviamente è una battuta; in verità, la variazione di peso ( comunque indicata sul sito con una tolleranza del 5% +/-) è indice di prodotto realizzato a mano. Il peso è in linea con i prodotti concorrenti da 25, misura penalizzata in termini di leggerezze, dalle dimensioni. Del resto il 25 e ancora di più il 28, sono misure, adatte per le lunghe percorrenze e il maggiore grip, ma penalizzate in termini di peso e quindi di reattività ( scatto). Il battistrada è realizzato con gomma naturale brevettata dalla Veloflex. La tela è strutturata con il cotone (Corespun), protezione dalla foratura in Calicot, camera in lattice, ma soprattutto 320 TPI ossia 320 fili per pollice ( 120/cm), indice di assoluta qualità e di massima prestazione. Pressione consigliata 6/9 bar e questo significa che l'Arenberg deve lavorare a bassa pressione per raggiungere la massima prestazione, considerata la larghezza, la mescola e l'utilizzo su strade accidentate e pavè; più la pressione è bassa ( mai sotto il limite) e più il tubolare aderisce sulla pavimentazione stradale. La camera in lattice, la più performante e leggera, perde ogni 24 ore 1/2 bar quindi occorre controllare la pressione prima di ogni uscita. Al tatto il tubolare Arenberg è morbido e si sente la conformazione a punta, verso l'interno della gola del cerchio, per migliorare il montaggio e la tenuta. Come i Carbon, gli Arenberg si installano in una direzione; occorre inserirli secondo la direzione indicata dalla freccia incisa sul battistrada ( il problema si presenta in realtà solo per la ruota posteriore, quella anteriore si può invertire smontando lo sgancio). Incollerò i tubolari con il biadesivo Tufo, la migliore soluzione; utilizzerò il formato da 19 mm, considerato la larghezza del cerchio da 20mm. Ora la parola passa alla strada, come sempre.
Raccomandazioni.
Il tubolare come ogni altra copertura, soffre i raggi UV, quindi l'irradiazione solare, la quale unitamente alle alte temperature, "cuoce", la mescola. Un lungo utilizzo quindi una maggiore esposizione ai raggi solari, unito ai km percorsi, sono i fattori principali dell'invecchiamento/usura del tubolare. In pratica nella mescola si aprono delle piccolissime crepe/screpolature che ne rendono pericoloso l'utilizzo. Quindi occorre valutare sia il tempo di esposizione al sole e i km percorsi. Il tubolare "cotto" diventa duro, quindi non ammortizza e perde l'aderenza. La conseguenza oltre alla limitazione della prestazione, è la perdita di sicurezza. Consiglio di controllare non solo i km percorsi, ma anche se la mescola risulta ancora morbida. Una mescola diventata dura con l'uso, a prescindere dai km percorsi, consiglia la sostituzione per la sicurezza.
Test su strada.
Che godimento sentire la ruota che scorre veloce e silenziosa. I Veloflex Arenberg sono scorrevoli, silenziosi, confortevoli e in discesa sono straordinariamente stabili e sicuri, in ogni condizione, anche lanciati a tutta, in una discesa tecnica. Tanto grip, tanta maneggevolezza. Molta buona la risposta in salita, il peso si sente, ma penalizza poco, rispetto ad altri 25 mm testati. Rispetto ai Veloflex Carbon da 23 mm e 260 grammi, sono meno reattivi, quindi meno sensibili ai cambi di ritmo in salita, cosa che mi piace fare, pedalando fuori sella. Comunque il tubolare, come il telaio, è un compromesso, tra i vari parametri, e il Veloflex Arenberg è un ottimo esempio, più confort, grip, e stabilità, meno reattività. Sul fondo stradale sconnesso nessun problema di tenuta della strada, anche a velocità elevata in discesa. In discesa lanciato a tutta, dopo l'uscita in curva, ho attraversato un tratto pieno di dossi ( causati da radici di alberi); nessun problema di tenuta e maneggevolezza, anzi, è stato un divertimento puro. Il Veloflex Arenberg ammortizza ottimamente. Sulla strada bagnata dalla pioggia nessun problema di aderenza.
E' appena il caso di precisare, che il tubolare, è il "punto" di contatto tra la bicicletta e la strada, quindi, vale lo stesso discorso che faccio per il componente ruote, cioè la copertura è l'unico accessorio in grado di cambiare la prestazione. In tutti questi anni di test tubolari/copertoncini ho notato differenze nella prestazione tra i vari modelli, così importanti, da cambiare il responso della strada. Consiglio. Migliore la scelta ruote/coperture, migliore sarà la prestazione su strada. Nessun altro componente e accessorio può fare tanto. Punto.
La prima parte del test è stata superata ottimamente. Lo dico da sempre e lo confermo, i tubolari Veloflex sono i miei preferiti. Il test prosegue per valutare la resistenza all'usura e alla foratura.
Aggiornamento test ( 25.2.2020)
Dopo 3200 km percorsi prevalentemente in salita e su percorsi vallonati, quindi con aumento dello stress e dell'usura, e pedalati su strade, anche non ottimali, dal punto di vista delle condizioni dell'asfalto, lo stato di usura del battistrada è ottimo, come da foto. Inoltre non si è verificata nessuna foratura. Pressione di utilizzo 6,5 - 7 ATM. Peso del tester 59,7 kg.
Aggiornamento test ( giugno 2020)
Un vetro appuntito taglia in modo irreparabile il tubolare posteriore, in discesa, per fortuna senza conseguenze. Sono riuscito a ritornare a casa utilizzando il liquido Tufo e prestando molta attenzione. Una volta ritornato a casa, sono stato costretto a smontarlo dalla ruota, dato che il "tappo" di plastica, creato dal liquido, non poteva più garantire sicurezza. Fino alla foratura i tubolari avevano percorso circa 6000 km, solo il tubolare posteriore mostrava qualche segno di usura sul battistrada, ma non era completamente piatto, quindi avrei potuto utilizzarlo per almeno altri 1000/2000 km in totale sicurezza; i tubolari non erano diventati duri, come di solito, accade con i tubolari "cotti" dai raggi UV dopo un uso prolungato. Il tubolare anteriore non mostrava alcun segno di usura visibile, avrei potuto utilizzarlo almeno per tanti km ancora. Il test termina qui. Saluti ciclistici.
Veloflex Arenberg posteriore con 3200 km percorsi |
Veloflex Arenberg anteriore con 3200 km percorsi |
Pagella:
Comfort: 9
Scorrevolezza: 9
Grip: 10+
Performance: 9
Peso: 7,5 ( in linea con altri tubolari da 25 )
Resistenza all'usura: test non terminato. 3200 km percorsi in salita e percorsi ondulati. Pressione di utilizzo 6,5 -7 atm. Peso tester 59,7 kg. Condizioni dei tubolari ottime, come da foto.
Resistenza alla foratura: test non terminato. 3200 km percorsi, Nessuna foratura.
Ciao
RispondiEliminavalutazioni fine test?
Un consiglio:mitra questi tre tubi quali mi consigli?
Veloflex Arenberg
Tufo Elite Ride
Tufo Elite Pulse
Non faccio gf,9000_10000nkm anno,peso in "forma" 78-79,percorsi vallonati max 1500 dis.
Grazie
leo
Ciao Leo. Sto ultimando il test. Per ora tutto OK. Tre ottimi tubolari, ma dovendo scegliere tra i tre tubolari da te indicati, opterei per il Veloflex Arenberg, ottimo per tutti i ciclisti e tutti i percorsi. Saluti ciclistici.
RispondiEliminaciao mi chiamo Marco, complimenti mi stai facendo vedere il ciclismo amatoriale con una visione diversa dalla massa che ci circonda, ho acquistato cerchi per tubolare e vorrei sapere tutti i gonfia e ripara sono validi oppure ci sono alcuni più specifici vedi i prodotti delle marche che producono i tubolari. ci sono quelli a pressione o, come ho visto in un tuo video, che hanno la possibilità di avvitare alla valvola, io da profano mi sembrano più comodi perché non rischi di far uscire il sigillante. cosa mi consigli.
RispondiEliminaun saluto
Ciao Marco. Ti ringrazio. Ti consiglio due soluzioni: 1) liquido Tufo che immetti nel tubolare smontando prima la valvola con l'apposito utensile, poi rimetti la valvola, avvitandola, fai girare la ruota prima di rimontarla, in modo che il liquido giri completamente all'interno; dopo qualche minuto, rigonfi con la pompetta ;2) bombola gonfia e ripara ce ne sono di ogni marca e vanno bene per tutti i pneumatici. Quelli venduti alla LIDL (la catena di supermercati) sono tra i migliori e sono dotati di una piccolo adattatore che si avvita alla valvola senza smontarla. Immetti il liquido della bomboletta premendo la parte superiore, lentamente, ad intervalli, in modo da non ingolfare il liquido sulla valvola, che comunque devi aprire, come quando gonfi il pneumatico. Fai girare la ruota smontata e aspetti che il liquido si spanda all'interno della camera d'aria del tubolare. L'operazione deve essere fatta in almeno 10 minuti. La bomboletta scarica anche una quantità di aria che gonfia il tubolare diciamo intorno a 5/6 ATM ( se scaricata completamente), per questo ti consiglio di continuare a gonfiare con una pompetta. Fori piccoli si possono riparare anche con il gonfia e ripara,; fori più grandi con il liquido. Se il battistrada invece dovesse evidenziare tagli ampi, allora devi solo smontarlo e sostituirlo, con un tubolare di scorta. In questo caso, se hai installato il tubolare con il biadesivo, il tubolare nuovo lo puoi installare grazie ai residui del biadesivo, gonfiare con pompetta e ritornare con calma e attenzione a casa, dove potrai scegliere di toglierlo e rimontarlo con il biadesivo nuovo oppure toglierlo e montarne un altro con biadesivo nuovo, facendo cura di pulire completamente la gola del cerchio. Saluti ciclistici.
EliminaBuongiorno Claudio, io sono felice possessore di una bici Rim e vorrei fare un upgrade delle ruote. dove vivo é quasi tutta pianura e vorrei quindi delle ruote con un medio profilo ca. 50 mm. al momento molti svedono le loro ruote Rim perche stanno passando al disco, la maggiorparte di queste ruote sono per tubolare e per me sarebbe la prima volta con questo tipo di coperture. molti amici me lo sconsigliano e dicono che il tubolare per le bici é morto... é cosí ha ancora senso comprare ruote per tubolare? grazie Saluti Marco
RispondiEliminaBuona sera Marco. Bene, continua ad utilizzare la Tua bici rim. "Morto" il tubolare ?!!!!! Parlando in generale, i pedalatori non sanno come gestire il tubolare in caso di foratura, quindi optano per il copertoncino (anche se ho visto pedalatori fare " a cazzotti" con il cerchio mentre cambiavano la camera d'aria forata ) o per il tubeless ( ma anche qui ci sono pedalatori che non sanno cosa fare quando il lattice non risolve il problema della foratura). Il tubolare è e rimarrà una copertura molto performante. Punto. Quindi fai bene a sceglierlo anche perché la camera d'aria "incollata" al tubolare, è sicura rispetto alla camera d'aria del copertoncino: non scoppia perché si usura prima il battistrada del tubolare che la camera d'aria interna e perchè è assolutamente remota la possibilità dello scoppio della camera d'aria del tubolare per difetto di fabbricazione, ed infine non ci possono errori di montaggio, in quanto la camera d'aria del tubolare, incollata alla carcassa, non si può pizzicare, se la fori non puoi sostituirla separatamente, ma devi cambiare il tubolare, in caso di taglio irreparabile, oppure ripararla con il liquido anti foratura. Il tubolare è più scorrevole del copertoncino, e anche se la differenza si è molto attenuata, c'è ancora, ma i pedalatori non se ne accorgono. Il tubolare è più scorrevole del copertoncino perché la camera d'aria del copertoncino è separata dal copertoncino, quindi genera attrito, mentre la camera d'aria del tubolare forma un tutt'uno con la carcassa. Punto. Quindi ha certamente senso comprare ruote per tubolare. Anzi colgo l'occasione per segnalare ai lettori, le ruote per tubolare Lightweight, in vendita nella vetrina di questo blog. Un affare. Concludo con un consiglio. Le ruote usate vanno prima viste e valutate da un esperto meccanico, e soprattutto compratele smontate con i tubolari smontati, per vedere se il cerchio sia integro; inoltre va controllata la tensione dei raggi e lo stato dei cuscinetti dei mozzi. Spero di essere stato esaustivo. Saluti ciclistici.
EliminaBuongiorno Claudio, grazie mille per la risposta e per i tuoi consigli. Scusami se ti rispondo solo ora ma seguendo il tuo consiglio ho fatto portare le ruote da un meccanico per una verifica e ho havuto una risposta solo ieri. le ruote (del 2018) hanno la pista frenante ancora a posto anche se la ruota posteriore presenta alcuni segni, i cuscinetti (coni e sfere ceramiche) possono fare ancora una stagione ma sarebbero da rifare. il problema piu grosso riguarda la ruota posteriore. La ruota é leggermente decentrata (da qui penso i segni sulla pista frenante) e non é possibile ricentrarla perché i nipple sono completamente ossidati e fanno un corpo unico con i raggi. il meccanico non vuole forzare troppo perche rischierenne di romperli. l´unica soluzione sarebbe la sostituzion completa dei raggi meglio se fatta dalla Campagnolo. ho deciso quindi di non comprarle. Saluti e buon finesettimana. Marco
RispondiEliminaBuongiorno Marco. Hai fatto bene a seguire il mio consiglio, ti ha evitato grossi problemi leggendo il report del tuo meccanico. Saluti ciclistici.
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