mercoledì 5 agosto 2020

Test Bike: Pedemonte Aurata Superleggera RS.

E dopo l'anteprima ( CLICCA QUI), è giunto il momento del test on the road. Quando Sergio Pedemonte mi ha proposto di provare il telaio più leggero della gamma, costruito con le mie misure e le geometrie che desideravo, ho pensato finalmente un telaio a mia immagine e somiglianza, secondo il mio modo di pedalare. Un occasione da non perdere per un tester, alla ricerca di nuovi limiti e prestazioni. L'assemblaggio del telaio test è stata l'unica cosa che non ho potuto scegliere, ruote a parte, scelte invece per non influenzare le prestazioni del telaio con le ruote Lightweight, e scrivere un test utile anche per i ciclisti che non possono utilizzarle. Volevo capire quanta prestazione poteva darmi il telaio Pedemonte Aurata Superleggera RS, sic et simpliciter. Ovviamente ho scelto ruote di prima qualità, le Pedemonte Bike con cerchi nero carbonio opaco con logo Pedemonte, costruite con carbonio Torayca T800, profilo alto 40 mm, canale interno 19 mm, raggiatura 20/24,  assemblate con mozzi e sganci ultra light Carbon Ti, tubeless ready, montate con copertoncini Pirelli Pzero Velo da 25mm. Il test Pedemonte Aurata Superleggera RS viene fatto nel momento più caotico e difficile per il mondo della bicicletta da corsa, un motivo in più per farlo e chiarire le idee ai lettori del blog. Molti marchi parlano di "futuro" per convincere i consumatori a cambiare. Loro giocano a confondere le persone ingenue e novelle e ad approfittare dei fanatici. Il futuro non esiste, esiste solo il presente, dal punto di vista semantico e concreto. Parlano di "futuro" a sproposito, proponendo prodotti normali, con forme più o meno uguali o simili a concept che definisco "MTB aero", utilizzando misure standard a cui deve adattarsi il ciclista, insomma prodotti industriali, di massa. Vi possono dare qualcosa che accontenta, ma non entusiasma, qualcosa di comune, che rassicura solo perché è omologato alla tendenza; non cercate il "futuro" nel mondo del marketing, rischiereste di "perdervi nel tempo". Il presente è omologare i prodotti al consumo di massa e persuadere con le sponsorizzazioni dei team. Ma si può scegliere ancora qualcosa di importante, basta conoscerlo. Quindi ho pensato di rivolgermi ai ciclisti evoluti e alle persone intelligenti "con i piedi sulla terra" che mi chiedono consigli. Penso che sia giunto il tempo del telaio su misura e con le geometrie adatte al modo personale di pedalare. Siamo diversi nel corpo e nella mente, sarebbe meglio (e corretto) non pedalare su telai con misure standard. In un offerta del mercato quasi appiattita nelle linee e nelle prestazioni su strada, la differenza la può fare solo la "personalizzazione della prestazione", il "su misura", il migliore carbonio, nel caso di specie, Torayca T1100 G, le migliori resine con nano particelle, le mani valenti di un artigiano italiano che costruisce il telaio per il cliente, tubo dopo tubo, fasciatura dopo fasciatura e lo "cuoce" nell'autoclave a temperature più alte di quelle di quelle utilizzate per i telai standard monoscocca; il brevetto IWS, consente di realizzare una struttura fasciata, compatta come un monoscocca, ma con le misure personali del ciclista, un valore aggiunto, imprescindibile. Allo stato dell'arte, è la realtà tecnologica più concretamente avanzata. Niente marketing, solo sostanza. Il prezzo è in linea con quello della concorrenza, top di gamma, ma senza i margini alti necessari a pagare le sponsorizzazioni. Si paga solo la qualità e l'artigianalità, l'abito su misura veramente made in Italy; andare dalla Pedemonte Bike a Mele (GE) è come andare dal sarto per farsi realizzare il grande abito per la grande occasione. Un telaio su misura diventa parte del corpo del ciclista; un esperienza straordinaria che consiglio a tutti. Del resto se è noto che il ciclista non deve adattarsi al telaio, allora l'unica cosa corretta da fare è pedalare sul telaio personale. Persino ogni telaio Pedemonte Bike è diverso dall'altro; le misure, le geometrie e finanche i colori per i modelli non RS; tutto è personalizzabile (come la scelta dei componenti e dei freni).
Troppi ciclisti sono diventati anonimi, e stereotipati, si fanno persino le stesse foto ! Non ci sono capitani, ma tanti gregari in cerca "d'identità". Penso che il ciclista non deve confondersi nel gruppo, deve distinguersi per "la gamba", la testa e per il telaio. Per questo ho scelto di fare il test del telaio su misura, completamente realizzato da un artigiano in Italia, la migliore scelta per il ciclista che non vuole adattarsi al telaio industriale standard. 
Detto ciò, il test è iniziato. Pedalare con un telaio costruito solo per me, è stata un esperienza unica, emozionante, preziosa. Sin dalle prime pedalate ho sentito una "immedesimazione organica" con il telaio, ad un livello, mai raggiunto prima. Straordinario sentire le gambe non adattarsi, ma pedalare subito libere e sicure, la schiena piegarsi in modo naturale, la testa reclinare normalmente, e soprattutto spingere con le gambe come se fosse la cosa più semplice del mondo, più naturale, come respirare. Questo significa il telaio su misura. Si d'accordo, ho gambe allenate, ma credetemi, le gambe allenate sono più sensibili alla differenze, e per me che avverto facilmente la variazione millimetrica, è stata una cosa straordinaria . Ma v'è di più. La Pedemonte Aurata Superleggera RS,  si comporta sulla strada come voglio, avendo le misure e le geometrie desiderate (bbdrop, passo, tubo orizzontale, grado di slooping, eccetera), impossibile trovarle nel telaio standard, tutte insieme. E' rigida e leggera, cioè è leggera nella misura un cui riesce ad essere anche rigida, perché il telaio troppo leggero non può essere rigido. Niente di meglio della Pedemonte Aurata Superleggera RS: 687 grammi per 132 n/m di rigidità ! Con i telai standard, nel migliore dei casi, ci si adatta meglio, ma pur sempre di adattamento si tratta; cosa diversa dal "su misura", dove è tutto così unico, " è tuo". Un telaio standard si comporta come preferiscono i progettisti che hanno il limite spesso di non essere ciclisti oppure non possono fare telai personalizzati per motivi economici (uno stampo per un monoscocca costa tantissimo). Una parentesi per la forcella. E' la forcella monoscocca in carbonio FK4 prodotta in Italia dalla WR Compositi. Utilizza un canotto conico di 1"+1/2 e rake da 45 mm. La costruzione prevede una stratificazione ed orientamento delle fibre di carbonio unidirezionale ad alto modulo T 1100/T800 UHM, multiassali + 45°. Forcellini in carbonio ma con protezioni in alluminio e attacco freno centrale. Finitura 1K/3K/UD. Peso 290 grammi. Compatibilità con ruote da 28 mm. Anche i forcellini del carro posteriore hanno protezione in alluminio. 
   
La versione RS, oltre al primo strato che è un carbonio 1k plain in T700, quello che c'è dentro è al 100% carbonio T1100G con resina tenacizzata, praticamente il massimo che si può avere in termini di carbonio e di resina, poi viene utilizzato dell'M60j nel movimento centrale e nella sede dei cuscinetti dello sterzo. Conta che il prezzo del pre-preg è dato al 50% dal fibra di carbonio e dal 50% dalla resina. Ci sono altri marchi che pubblicizzano il fatto di utilizzare carbonio T1100G a volte però usano una resina che catalizza già a 80°C in 15 minuti. In questo modo abbattono i costi della resina e poi nel consumo di corrente per farlo indurire. La resina che viene utilizzata dalla Pedemonte Bike ha bisogno di stare in autoclave 3h 30 ed ha un picco di cottura a 130°C per circa 1h; la differenza che ha il costo della resina nel pre-preg e ovviamente in termini di dispendio energetico, ma solo così si può costruire un telaio senza compromessi. La qualità è una cosa diversa dal marketing. 

Sul telaio non è stampigliata la certificazione UCI ( c'è un costo da sostenere da parte del produttore). Dimenticavo di dirvi che Aurata è il nome di un coleottero, più precisamente, il cetonio aurata, l'insetto più forte. A questo punto vado a registrare il cambio; il filo della tensione si è allentato,  dopo le prime uscite, è normale: due mezzi giri anti orario, et voila siamo pronti per la prossima uscita.  

Prima di acquistarlo munirsi di scheda assetto avanzato del biomeccanico di fiducia e di fornire alla Pedemonte Bike le misure indicate nella predetta scheda. 

Assetto avanzato by TWP. Il test è realizzato in collaborazione con la Pedimonte Bike. 





Finalmente testo un prodotto completamente italiano
Finalmente un prodotto completamente italiano !

   La scritta Aurata RS è parzialmente nascosta sotto il supporto del deragliatore ! Errore grave di grafica. 







Carro posteriore asimmetrico 



 
Peso totale bici test con Ultegra R8000/Wheels Pedemonte 
                                                     Peso frame test 687 grammi  per 132 n/m di rigidità!!!!
Peso frame/fork test: 1043 grammi !!!
Geometrie del telaio test




               Profili per aumentare la rigidità dei foderi bassi del carro posteriore asimmetrico

Test su strada. 
Pedemonte Aurata Superleggera RS è uno strumento di lavoro per ciclisti professionisti e amatoriali agonisti, è un oggetto di culto per gli intenditori di biciclette da corsa, un telaio pregiato, unico, in ogni senso, con ottime prestazioni, qualità dei materiali e tecnica di costruzione artigianale brevettata; è come un violino Stradivari, uno strumento eccezionale con il quale potere esprimere in modo infinitamente diverso, tutta la propria potenzialità, senza avere problemi muscolo scheletrici, un telaio capace di dare un ottima performance in salita. Pedemonte Aurata Superleggera RS è il telaio da cacciatore di salite, quello da mettere nella valigia per andare in giro per il mondo, a conquistare le grandi salite del ciclismo, le vette più dure, e partecipare alle Gran Fondo più massacranti, come la Oetzaler e la Taiwan Kom Challenge, un oggetto destinato anche ai ciclisti evoluti, collezionisti di prodotti esclusivi. Le decorazioni nere sul carbonio a vista, esaltano la composizione mirabile delle trame del carbonio più evoluto. Più lo guardo e più mi rendo conto che è un opera d'arte tecnologica, realizzata da un artigiano esperto dei materiali e della lavorazione. Non occorre un adeguata conoscenza e gamba per poterlo “suonare” sulla strada; qualunque ciclista è in grado di riconoscere la prestazione da gara. In salita, contro il principio della forza di gravità, contano solo il migliore rapporto peso/potenza del ciclista, gambe e cuore allenati, forza mentale ( la salita è un esercizio zen), abitudine alla fatica dell'ascesa, ed un telaio con il migliore rapporto peso/rigidità; per farlo ci vuole il migliore carbonio, incastonato mirabilmente, una capacità rara di saperlo lavorare e geometrie specifiche. Quando il marketing parla di aerodinamicità in salita, sorrido. Il fattore che limita all'80% l'aerodinamicità, notoriamente, è il ciclista, per il restante l'abbigliamento e per la parte più esigua, la bicicletta. Se il ciclista non assume una posizione aerodinamica, nemmeno un telaio da crono, può fare nulla per limitare il “freno”del corpo. Circa il 90% dei ciclisti amatoriali, pedala con una posizione non aerodinamica, come se pedalasse sulla MTB, rimanendo dritto come un “cobra”. E allora qualcuno di questi esperti del marketing mi dica a cosa serve vendergli una bicicletta aero ?! Per convincerlo di cosa ? Mi chiedo altresì se i progettisti a cui è tanto cara l'aerodinamica, abbiano mai pedalato in salita, me lo chiedo, perché altrimenti, saprebbero che per quanto un ciclista si possa sforzare, non riuscirà mai ad assumere posizione aero ! La maggioranza dei ciclisti amatoriali e prof, pedalano con le mani al centro del manubrio e raramente impugnando la parte alta dei comandi, quasi sempre con le braccia e la schiena non correttamente piegate; il ciclista in salita, soprattutto quella dura, si contorce, per la fatica, o nel caso degli scalatori, si alza sui pedali, esponendo tutto il corpo al vento, praticamente diventa un paracadute che frena la velocità. E' difficile pensare che nel 2020 ci siano ancora ciclisti che credano alla presa in giro dell'aerodinamica in salita, o almeno spero ! Volevo testare un telaio rigido ma che allo stesso tempo fosse anche leggero. Di solito un telaio rigido non è leggero e viceversa. Pedemonte Aurata Superleggera RS è un telaio, 687 grammi di leggerezza per 132 n/m di rigidità. Pedemonte Aurata Superleggera RS è un telaio con buona maneggevolezza. Confortevole sulla lunga distanza e nei percorsi con dislivello impegnativo. Durante il test, ho sentito il piacere di pedalare in salita, fuori sella, con qualsiasi rapporto della trasmissione, persino con il 50 e rapporti più lunghi, anche per km, avendo potuto sfruttare un ottima rigidità torsionale e laterale della scatola del movimento centrale e la buona reattività che permette di accelerare e allungare, superando i tornanti più ripidi persino dall'interno, ovviamente avendo gambe allenate. In frenata si comporta bene, nessuna flessione, anche aumentando la velocità in discesa, puntando la curva, a tutta: la frenata, una, potente, prima dell'inserimento, non fa cambiare la traiettoria, e il freno, lavorando sull'avantreno rigido, non “sporca” la piega. Il freno tradizionale non direct mount, rimane una scelta buona, meno leggero, ma totalmente affidabile, pur rimanendo il fatto che  il freno posteriore, anche durante il test, si sposta lateralmente. L'Aurata non è predisposta per il freno direct mount, mentre è disponibile con i freni a disco, ma ritengo che il maggiore peso del disco ne limiterebbe la prestazione. Un telaio leggero spesso non è stabile. Ma non è il caso della Pedemonte Aurata Superleggera RS che mostra una stabilità in ogni condizione, anche se lanciato su strada con manto stradale deformato dalle radici degli alberi. Il telaio e la forcella smorzano perfettamente le sollecitazioni e le asperità dell'asfalto. Massima stabilità alle alte velocità, precisione nell'ingresso e nell'uscita in curva. L'insieme scatola del movimento centrale, BB386 Press Fit over size ( senza calotte esterne) e rinforzata da quella che nel video definisco la "pinna", foderi bassi con profilo differenziato, carro posteriore asimmetrico, funge da migliore base di appoggio, per scattare sui pedali, accelerare continuamente in salita per sfiancare l'avversario. Davvero un ottimo lavoro; questa è la base di appoggio sulla quale uno scalatore può lavorare al meglio. Buona la resa. Tutte le geometrie specifiche sono al top: BB drop movimento centrale 74 mm, carro posteriore da 408 mm, interasse 970 mm, stack 528 mm, reach 378 mm, le geometrie di questo straordinario telaio da salita test, realizzate come ho indicato. Solo con un telaio su misura si può avere il vostro telaio ideale ! Il testimonial siete voi. Con i telai commerciali più blasonati, si può avere qualche volta l'occasione di essere molto soddisfatti, ma rimanendo in un range della prestazione che con il passare del tempo, si livella sempre di più, non ci sono più grandi differenze sostanziali, si sentono solo delle piccole differenze, ma non tutti sono in grado di percepirle. Pedemonte Aurata Superleggera RS si pone invece su un gradino più in alto, lo considero, un ottimo esecutore di una melodia chiamata prestazione atletica, un punto d'incontro di note, una sinfonia della performance. L'ho detto prima. Per me questo telaio è paragonabile ad un violino stradivari. E' un telaio che ottimizza la pedalata. Leggerezza e rigidità calibrati sapientemente. Pedimonte Aurata Superleggera RS non è un telaio aero, ma nel percorso ondulato, e in quello di pianura (devo dire ne faccio poca, ma quasi sempre contro vento), è più facile mantenere, braccia e schiena piegate, gambe strette, grazie alle misure personalizzate; si pedala senza strappi, senza sentire la necessità di rilanciare contro vento. Lo ripeto e lo ripeterò. L'aerodinamica la fa quasi totalmente il ciclista, a prescindere dalla tipologia del telaio.

AGGIORNAMENTO TEST.

Alla bici test sono state sostituite le ruote Pedemonte Wheels, con le Lightweight Gipfelsturm Schwarz montate con tubolari Veloflex Pro Tour Race da 25 mm, il peso è sceso a 6,190 kg sempre con gruppo Shimano Ultegra R8000 e senza 94 grammi di nastro manubrio. Verosimilmente sostituendo il gruppo test con uno più leggero il peso complessivo scenderebbe sotto i 6 kg. Per quanto concerne la prestazione con le Lightweight è migliorata la reattività, più scattante, e nel complesso in salita c'è un netto miglioramento, spingendo sui tornanti e sulle ascese più dure. Notevole la differenza di scorrevolezza rispetto ai copertoncini e ai mozzi delle altre ruote: da una parte mozzi di alta gamma con sfere in acciaio e copertoncino top di gamma Pirelli P ZERO Velo da 25 mm; dall'altra tubolare Veloflex Pro Tour Race da 25 mm e mozzi DT SWISS con Ceramic Speed. Non c'è stata partita. Confermo: la Pedemonte Aurata Superleggera RS è la macchina da mettere in valigia e girare il mondo a caccia delle grandi salite e delle GF con il dislivello più duro. Saluti ciclistici.

La pagella:

Rigidità torsionale, laterale e avantreno 9

Reattività ( scatto) 9 

Comfort

Maneggevolezza 8,5 

Stabilità  9

Peso 10 ( ottimo rapporto peso/rigidità: 687 grammi per 132 n/m.) Peso bici test con Ultegra R8000 e ruote in carbonio Pedemonte con copertoncino Pirelli PZero ( come da foto) 6,6100 kg; con Ultegra R8000 e ruote Lightweight Gipfelsturm Schwarz con tubolari Veloflex Pro Tour Race da 25 mm, 6, 190 kg ( come da foto e senza nastro sul manubrio). Con un gruppo più leggero il peso scende sotto i 6 kg !

Aspetto estetico 10. La gamma RS è chiamata black and light, carbonio nudo con particolari in vernice nera lucida. La trama uniforme del carbonio unidirezionale, viene celata sotto quella 1K/3K lungo i tubi obliquo e orizzontale e nei foderi bassi del carro posteriore e in parte sul tubo verticale. I foderi alti ovvero pendenti sono invece verniciati di nero lucido. La forcella anch'essa fatta con carbonio unidirezionale è rivestita da trama in carbonio 1K/3K, mentre la parte interna degli steli reca una vernice nera lucida. Suggestive le fasciature in carbonio unidirezionale intorno ai raccordi del tubo sterzo, raccordo tubo sella/tubo verticale. Un discorso a parte merita  la scatola del movimento centrale, in carbonio unidirezionale, con sfumature raffinate ed uniche. Particolari evidenziati in vernice nera lucida nelle scritte e nei particolari della parte superiore del tubo orizzontale. E' una questione di gusti, ma per chi ama il carbonio, verniciarlo significa coprirne l'esclusivo aspetto; è difficile non rimanere catturati dalla bellezza del telaio/forcella testati. Un vero made in Italy anche dal punto di vista estetico. Il carbonio è black and light. Punto. A chi consiglio il telaio: a tutti i ciclisti amatoriali evoluti e ai corridori. Il telaio su misura è il livello più alto possibile. Il telaio su misura con carbonio di alta qualità, con un elevato rapporto rigidità/peso è il sogno realizzabile per chi vuole il massimo. 

PER PREVENTIVI gratuiti e CONTATTI : vendite@pedemonte.bike ; +39 351 92 62 152 -  +39 349 54 52 266 ....dite che siete lettori del blog 😉

Conclusioni. Con questo test mi rivolgo a quelli che non sanno o fanno finta di sapere che esistono alternative migliori alle solite bici disc commerciali e che un telaio su misura della Pedemonte Bike, costa come un telaio top di gamma commerciale con misure standard ! A voi la scelta, ma basta ipocrisie. E' tempo di  #onebikeforever 


Problemi riscontrati durante il test. Durante il periodo di prova su strada, il freno posteriore si è mosso. Non condivido la scelta di montare un freno con una vite sola. Avrei optato per il direct mount per evitare questo inconveniente. Manca il batticatena ovvero un adesivo rinforzato o un materiale protettivo sul fodero posteriore destro, in modo da proteggere il telaio dagli impatti con la catena. Ribadisco il rumore dei cavi interni. Consiglio di migliorare il passaggio interno. La scritta Aurata RS sul tubo verticale è parzialmente coperta dal supporto del deragliatore ! Grave errore di grafica. Il nastro Supacaz si è allentato e ho dovuto rimetterlo e poi toglierlo definitivamente. Il nastro Supacaz è molto morbido, e quindi è più difficile fasciarci il manubrio, tende ad allargarsi, non lo consiglio. 

Saluti ciclistici. 










La rigidità del carro posteriore della Pedemonte Aurata Superleggera RS .....


Concludo il test con un video inviatomi da un lettore del blog con feedback sulla Pedemonte Aurata Superleggera ( non RS).....



40 commenti:

  1. Finalmente un test e un'attenta analisi non solo dal punto di vista prettamente tecnico e prestazionale ma anche e soprattutto dal punto di vista etico, di un prodotto TOP di gamma made in Italy.
    Il bello di questo test secondo me sta proprio nel fatto di paragonare un prodotto artigianale di assoluta eccellenza tecnologica ad altri prodotti sempre TOP di gamma ma "standard" e chi più dei ciclisti evoluti e appassionati vuole capirne meglio il risultato finale?!
    Una bella opportunità per noi ciclisti quella di affidarsi al giudizio e alle "grinfie" di Claudio che con capacità di analisi non comuni, gambe e soprattutto cuore ci aiuta farci largo nella giungla del marketing!
    Ritengo che non sia facile , io per primo discostarsi dai grandi marchi mondiali di biciclette per valutare prodotti locali , artigianali ma magari con doti dinamiche assolutamente uguali se non superiori alle varie TOP di gamma conosciute e viste in TV.
    Già solo il fatto che un telaio sia fatto per le tue misure antropometriche non è cosa da poco, se poi anche il prodotto finale supera il "TEST" che dire.....fa riflettere.
    Penso che pedalare si pedali con tutte le bici bene o male , mentre pedalare veramente bene e forte sia altra storia.
    I prodotti artigianali mi hanno sempre intrigato , in tutti gli ambiti, portandosi dietro pro e contro ovviamente. Affidarsi a un tester superpartes ora della fine rimane l'unica occasione per capire a fondo il senso di questo telaio.
    Caro Claudio sono curioso di sapere cosa ne pensi....nel frattempo PEDALA!!
    Saluti a tutti i ciclisti.

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  2. La prima cosa che ho fatto subito dopo aver letto le conclusioni del test è stata quella di andare sul sito Pedemonte Bike.. al solito ottimo test, con ampia e dettagliata descrizione di ogni aspetto sia tecnico che non, da lasciare sempre un punto di domanda al lettore attento. Progetto interessante quello di Pedemonte Bike per un telaio che mi vede particolarmente interessato per le sue/mie attitudini ciclistiche. Chissà...

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  3. Parto dal fondo: Grazie Claudio.

    Ho letto 2 volte, in tempi diversi, i tuoi articoli/recensioni per questo gioiello Made in Italy, volevo capire se le percezioni trasmesse erano le stesse o meno.
    Confermo che traspare in modo netto l’evoluzione della specie, del ciclista non pecora, che ricerca un anima sua, indipendente e libera come giustamente deve essere libera la bicicletta: ossia il connubio tra sincerita’ e realta’ … se non vivi da ciclista, non puoi capire.

    La tua descrizione delle emozioni, a tratti quasi scientifica come se fosse un libro di Isaac Asimov, ma con la differenza che Tu non parli di fantascienza bensi di realta’, di scelte che il ciclista LIBERO puo’ fare.
    Un telaio cosi definito, costruito come se fosse un abito, per la “festa”, propone un concetto talmente radicato nel tempo quanto affidabile nel futuro.

    I nostri “vecchi” si facevano abiti su misura, unici, preziosi … oggi noi invece compriamo indumenti “di serie”, uguali, ai grandi magazzini piuttosto che in qualche negozio di marca. Allo stesso modo i nostri “vecchi”, quando potevano economicamente, si facevano costruire un telaio su misura (saldato a mano) in acciaio ed erano dei capolavori senza “marca” … oggi noi saltiamo da un sito web all’altro per vedere le novita’ rispetto a qualche mese prima.

    Ma la vera novita’ e’ saper ascoltare noi stessi, il nostro respiro in salita, il nostro sudore per arrivare in vetta con il proprio mezzo muscolare.
    Chi non vive da ciclista, da atleta, usa le proprie gambe solo come corredo ai blasonati nomi di grandi Marchi senza trasmettere nulla verso gli altri ma soprattutto verso se stessi.

    Il grazie con cui sono partito si riferisce a questo “salto” che proponi/trasmetti ai tuoi lettori nel provare a ragionare con la propria testa, quindi anche sulle proprie gambe. Slegati ed indipendenti dal gregge.
    Certamente non e’ per tutti permettersi un telaio su misura, ma credo che il messaggio che tu voglia passare va oltre alla singola recensione ed in questo mi trovi assolutamente concorde.

    Cerchiamo tutti di essere dei VERI e LIBERI ciclisti nel scegliere, provare, capire e trarre le proprie conclusioni.
    Una bicicletta Pedemonte probabilmente, da quanto scrivi, e’ una possibilita’ per dimostrarlo.

    Un caro saluto dal Piemonte
    Christian

    Le aquile, non volano a stormi [Franco Battiato]

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    1. Ciao Christian. Il mio blog traccia il mio passaggio sulla strada, il mio incontrare emozioni, le mie analisi, il mio spiegare esperienze fatte con le gambe e il cuore. Il mio blog conserva anche commenti straordinari, come il Tuo, davvero bello, unico, dotto, lo considero come un premessa a questo blog, una lettura introspettiva. Davvero grazie per averlo scritto. Non devo aggiungere altro. Il tuo commento lo considero anche un postfazione, preziosa, chiave di lettura del test e di molto altro ancora. Le parole del Maestro Battiato poi sono due perle incastonata nel Tuo commento dorato. Un caro saluto a Te a cui aggiungo il classico Saluti ciclistici.

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  4. Cari lettori aggiorno il post a proposito del carbonio utilizzato per la costruzione del telaio test. La versione RS oltre al primo strato che è un carbonio 1k plain in T700 quello che c'è dentro è al 100% carbonio T1100G con resina tenacizzata, praticamente il massimo che si può avere in termini di carbonio e di resina, poi viene utilizzato dell'M60j nel movimento centrale e nella sede dei cuscinetti dello sterzo. Conta che il prezzo del pre-preg è dato al 50% dal fibra di carbonio e dal 50% dalla resina. Ci sono altri marchi che pubblicizzano il fatto di utilizzare carbonio T1100G a volte però usano una resina che catalizza già a 80°C in 15 minuti. In questo modo abbattono i costi della resina e poi nel consumo di corrente per farlo indurire. La resina che viene utilizzata dalla Pedemonte Bike ha bisogno di stare in autoclave 3h 30 ed ha un picco di cottura a 130°C per circa 1h; la differenza che ha il costo della resina nel pre-preg e ovviamente in termini di dispendio energetico, ma solo così si può realizzare un telaio senza compromessi. Spero di essere stato chiaro e di essere riuscito a far capire che la qualità è una cosa diversa dal marketing. Saluti ciclistici.

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  5. per riferimento consiglio di aggiungere valori di peso & rigidità dei top di gamma di altri marchi.

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    1. Ciao Eduardo. Sono pochi i marchi che pubblicano i dati. Questi sono alcuni, tanto per farsi un idea di massima: peso del kit telaio/forcella della nuova Giant top di gamma senza ruote e con freni a disco: 1,266 kg peso telaio/forcella versione disc, contro 1,37 Kg del Tarmac S Works SL6 Disc, 1,249 kg della Emonda SLR Disc precedente versione e 1,588 kg della Cervelo R5 disc. La rigidità laterale e torsionale complessiva del nuovo TCR disc sarebbe 149,76 N/mm, contro 135 N/mm della Tarmac S Works SL6 Disc, 110,4 N/mm Emonda SLR Disc, e 124,9 della R5 disc. Come vedi la Pedemonte Aurata Superleggera RS ha un rapporto peso/rigidità straordinario,nonostante il peso leggero. Saluti ciclistici.

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  6. Il motivo per cui ho voluto fare questo test e pubblicarlo è dimostrare che oggi si può avere un telaio di alta gamma, di nicchia, personalizzato con le misure e geometrie, spendendo somme in linea con la concorrenza dei telai di alta gamma standard. Inoltre ho voluto rivolgermi anche a coloro che pensano che a seguito della moda dei freni a disco sulla bicicletta da corsa, non sarebbe più possibile scegliere un telaio di alta gamma, standard o artigianale con misure personalizzate; ognuno può acquistare quello che vuole, ma senza mentire a se stessi o agli altri e cercarsi giustificazioni inconsistenti. Si può acquistare e si potrà farlo ancora fuori dal "gregge". Saluti ciclistici.

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  7. Ciao Claudio, questa volta hai porta sul blog una chicca di non poco conto, una bici per veri intenditori... la bici in se è bellissima, finiture che solo certi artigiani sanno curare e distinguersi per esse. Le cose che mi piacciono sono il su misura e poi il fatto che uno può personalizzare a proprio piacimento in base al proprio portafoglio la bici, inoltre cosa di non poco conto con un ultegra R8000 meccanico che va benissimo con ruote in carbonio per copertoncino/tubless da 40mm si ha una bici da 6,7 kg, questo per dire che giocando intelligentemente con la componentistica si può avere una bici top ad un giusto prezzo... una cosa però mi ha colpito, il valore di rigidità torsionale di 132 N/M è molto interessante considerato il basso peso del telaio e raffrontato con altri telai che hanno un maggior peso con un rapporto rigidità inferiore...detto questo mi stupisce veramente il valore di 149 N/M della nuova Giant TCR SL, sorprendente direi... grazie ancora per il fatto che ci apri gli occhi difronte ad un mercato così spinto verso solo ed unicamente al profitto senza lasciare al consumatore finale la possibilità di costruirsi la propria bici come uno meglio crede...

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    1. Ciao Diego. Ti ringrazio per il tuo commento . Saluti ciclistici.

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  8. Ciao Claudio..... mi fa piacere comunicarti che la prox settimana sarà pronta la mia Aurata (non Rs) montata Ultegra elettromeccanico Rim Brake ..... copertoncino ( suggerito da te .... ma prossimamente proverò i tubeless) Veloflex pro race da 25 con camere Tubolito.... non vedo l’ora di provarla per bene....
    per le tubolito tu cosa ne pensi? A proposito ho optato per mov centr Ceramic Speed 😱😱 avrei piacere di spedirti foto quando possibile.... come posso fare?
    Dimmi la tua opinione in merito .... un giudizio disinteressato fa sempre piacere .... 🙏 grazie
    Saluti ciclistici

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    1. Ciao Fabry. Auguri di vero cuore per la nuova bicicletta e soprattutto per la nuova Pedemonte Aurata Superleggera. Attendo Tuo commento con le impressioni dopo le prime uscite su strada, che ti consiglio di fare da solo, per assaporarne meglio le prestazioni. Non ho mai usato Tubolito, ma dovrebbe essere un prodotto interessante per chi usa il copertoncino. Per le foto spediscimele alla casella di posta elettronica claudio.cobiani@inwind.it
      Ti farò sapere. Saluti ciclistici.

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    2. Ti ringrazio molto per la risposta.... in settimana dovrei averla... e provarla..., ti farò sapere certamente👋👋

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  9. L’ho appena ritirata e usata un solo giorno per un giretto di 60 km poi purtroppo è cominciato a piovere 😡.
    Devo ancora metterci i pedali look keo blade Carbon, i copertoncini veloflex (consigliati da te) provvisoriamente Continental 4000 S e il set di viteria in titanio completo;
    Comunque detto ciò la mia prima sensazione è stata di una reattività impressionante negli scatti in salita ( per quello che è in mio potere), ed in discesa sembra di essere su un binario , la metti dove vuoi esattamente tu senza problemi , a velocità moderate ovviamente ( non vado quasi mai oltre 60 km orari). Pedalare su una bici su misura “per te“ è tutta un altra “ vita” .... la senti tua ... anche la posizione a presa bassa mi è diventata quasi naturale cosa che in passato mi sentivo impacciato e scoordinato nel movimento attribuendo il tutto ad una mia incapacità personale.
    Al prox aggiornamento
    Saluti ciclistici

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    1. Ciao Fabry. Ho visto le foto della tua nuova macchina, veramente bella ed esclusiva. Mi fa molto piacere che tu sia rimasto completamente soddisfatto della Pedemonte Aurata Superleggera; molto bene. Al tuo prossimo aggiornamento. Attendo anche il tuo resoconto sui copertoncini Veloflex. Saluti ciclistici.

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  10. Aggiorno e concludo il test. Durante il periodo di prova su strada, il freno posteriore si è mosso. Non condivido la scelta di montare un freno con una vite sola. Avrei optato per il direct mount per evitare questo inconveniente. Un ultimo suggerimento. Manca il batticatena ovvero un adesivo rinforzato o un materiale protettivo sul fodero posteriore destro, in modo da proteggere il telaio dagli impatti con la catena. Ribadisco il rumore dei cavi interni. Consiglio di migliorare il passaggio interno. Saluti ciclistici

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  11. Dopo 400 km effettuati con i veloflex corsa race clincher posso affermare con assoluta certezza che sono FANTASTICI in ogni situazione... gonfiati alle giuste pressioni ant e post in base al mio peso hanno la giusta aderenza per soddisfare li mie umili esigenze ciclistiche.... comodità, scorrevolezza e tenuta anche sull’asfalto leggermente umido... quell’asfalto che in alcune situazioni in discesa con le continental 4000s mi hanno procurato un po’ di disagio.... niente da dire .... proverò sicuramente in futuro anche la versione tubeless ( dovrò farmi spiegare bene il montaggio perché mai usati prima) ; unica pecca secondo me ma forse sono io che sono imbranato , per montarli nel cerchio ho dovuto sudare le 7 camicie .... ho dovuto utilizzare 4 cacciagomme rigorosamente in plastica per averne ragione quindi mi auguro di non bucare mai con i copertoncini .... potrei essere costretto a chiamare casa😥😥
    Saluti ciclistici Claudio

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  12. Anche io sono interessato a questo telaio versione disk. Tieni conto che posseggo un telaio su misura costruito da Sarto. Ho già parlato con Sergio, persona cordiale e molto professionale. Capisco che il disco penalizzi il peso, ma visto che terrò con me la Sarto (telaio Giotto ditta Hego racing), sicuramente passerò al disco. Volevo dire che anche la Superleggera è notevole. Cambia di poco il peso, ma rimane sempre un GIOIELLO per INTENDITORI non omologati alle grandi MARCHE

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    1. Ciao. E' cosa buona e giusta, indicare un nome....non si paga...è gratis e non penalizza, rende il dialogo normale. Saluti ciclistici.

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    2. E' opportuno precisare, per non fuorviare gli altri lettori del blog, che non è giusto che tu scriva che il peso cambi di poco, tra questi due modelli ! La differenza di peso c'è e dipende dalla qualità del carbonio. E ci mancherebbe pure, considerata la differenza di prezzo, quella sì, non di "poco"; non si paga di di più per avere poco, mi sembra ovvio. Se poi per te il peso leggero conta poco, allora è un altro discorso. Tanti grammi contano sulla bici, non è una moto o un auto. Saluti ciclistici.

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  13. Ciao Claudio seguo con molto interesse i tuoi post e test tanto da decidere di acquistare una pedemonte aurata RS volevo abbinarle ad una coppia di lightweight gipfelsturm schwarz ma ho visto che non sono più in produzione
    Mi consiglieresti un set di ruote che si possa avvicinare a quel prodotto?
    Grazie stefano

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    1. Ciao Stefano. Ti ho già risposto sull'altro post dove hai pubblicato il tuo commento. Ma non ti preoccupare Ti rispondo anche qui. Ottima scelta la Pedemonte Aurata Superleggera RS. Per le ruote ti consiglio di prendere le Corima, aggiornate di serie, con sfere in ceramica Ceramic Speeed, quindi super scorrevoli e resistenti all'usura. Sul sito ufficiale della Corima c'è un ampia scelta; potresti prendere quelle da me testate, sono da 32, polivalenti e con raggi in carbonio ( sostituibili). Saluti ciclistici.

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    2. Tienimi aggiornato sulla Pedemonte Aurata Superleggera RS. Mi interessa sapere come ti troverai con il servizio Pedemonte e con il telaio su strada. Saluti ciclistici.

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  14. Risposte
    1. Ciao scusa per i due post simili non ho molta dimestichezza con computer mi trovo più a mio agio attaccato a qualche strapiombo
      Fff non significa nulla colpa dei ditoni che mi ritrovo
      Grazie mille per il consiglio sulle ruote e per la tua passione che ci permette di fare scelte libere

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    2. Ciao Stefano. Nessun problema. Ti ringrazio per il tuo commento; mi fa molto piacere, quello che hai scritto. Saluti ciclistici.

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  15. Ciao Claudio,
    Grazie davvero per questo resoconto sulla Aurata RS!!!
    Sravo cetcando delke informazzioni sui test, e ho trovato il tuo!
    Personalmente, sono interessato alla Aurata RS con disco. Ho avuto modo di parlare con Sergio e Luccio che mi hanno confermato che volendo si puo’ tutto integrare anche parlando di un gruppo meccanico. Ora , avevo in mente di montarla con il gruppo meccanico Super Record 12v con ruote Bora wto33, con cokpit Deda Vinci per l’integrazione totale. L’obbiettivo è farmi una bici Disco da salita comunque leggera....... Potresti darmi un consiglio sul montaggio? Saluti ciclistici. Marco

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    1. Ciao Marco. Il montaggio dipende dal budget e dai gusti; personalmente toglierei il mezzo chilo in più dei dischi e opterei per un telaio da salita rim, più leggero e più reattivo. La bici da salita deve essere leggera, oltre che reattiva, rigida e comoda; se invece la zavorri con i dischi, allora vanifichi il senso della bici da salita. Poi ognuno può fare quello che vuole. Saluti ciclistici.

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  16. Dopo aver visto il telaio in questo test mi sono interessato al prodotto contattando direttamente Pedemonte che mi ha subito risposto . Da li a poco siamo passati a dei contatti telefonici per capire bene cosa mi interessava e poi ho dato il via al progetto che prevedeva una calibrazione delle misure in base a quello che volevo dal telaio , questa fase e' stata curata dal Maestro Juri che ha tradotto in misure le mie richieste . A quel punto ho passato la palla a Sergio Pedemonte che una volta verificate le quote ha iniziato a produrre il telaio . I tempi di consegna sono stati rispettati perfettamente . Tutte le fasi della costruzione del telaio sono state documentate passo passo e alla fine la consegna mi e' stata fatta a mano direttamente da Pedemonte . A quel punto ho assemblato la bici con componentistica leggera per raggiungere il mio obiettivo che era di scendere sotto i 6 kg di peso . Obiettivo raggiunto perche' sono arrivato a 5,85 con ruote Obermayer e 5,59 con ruote Ax Lightness . Dal vivo la finitura con il carbonio a vista e' stupenda , specialmente la zona dove si vedono le fasciature fatte sui punti critici . Nell'insieme e' uscita la bici da salita e lunghi percorsi che volevo . Su strada dopo 1380 km sono piu' che soddisfatto , la bici oltre che andare benissimo in salita si dimostra molto versatile e la rigidita' complessiva del telaio mi permette di tenere bene il passo anche in pianura . Le misure pur essendo estreme per la salita non mi stanno per niente penalizzando in discesa , il telaio o meglio la bici nel suo insieme risulta molto equilibrata . Direi che per me questa puo' essere la bici definitiva . A breve andro' a montare anche la guarnitura Clavicula SE per completare la componentistica THM usata per attacco piega e reggisella . Oltre che un risultato estetico dovrei avere anche circa 200 g di risparmio di peso .

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    1. Ciao Vecchia. Mi fa molto piacere che tu abbia scritto " direi che per me questa può essere la bici definitiva"; non devo aggiungere altro, se non il mio hashtag #onebikeforever. Complimenti per la tua splendida macchina da salita, una top bike, un punto d'arrivo per ogni ciclista, per ogni intenditore; una dream machine. Saluti ciclistici.

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  17. ciao claudio
    dopo vari imprevisti, anch'io come Vecchia, a settembre 2021 ho contattato Lucio della Pedemonte Bike per concordare l'acquisto dell'aurata RS. Con Lucio mi sono trovato subito molto bene persona molto preparata e sempre disponibile a soddisfare qualsiasi esigenza.
    Mi sono recato direttamente nello stabilimento di Genova dove Lucio mi ha sottoposto alla visita biomeccanica e devo dire che in un attimo mi ha posizionato in bici alla perfezione, senza usare tanti marchingegni, forte di un'innata esperienza.
    A giorni dovrebbe essere pronto il telaio sul quale monterò il mio gruppo durace, ovviamnete rim, ed un set di ruote princeston picco 4550 per tubolare ordinate direttamente dal produttore in America (non volermene claudio se non ho seguito il tuo consiglio di acquistare le Corima).
    Tutto questo grazie al tuo articolo; senza di quello non avrei conosciuto pedemonte e Sergio e come ho sottolineato a Lucio, pur inserendo in web parole come telaio artigianale made in Italy, non sono mai approdato sul loro sito.
    Ps in fabbrica ho visto il tuo telaio aurata ancora in bella mostra.
    Non mancherò di inserire foto, una recensione del telaio e delle ruote sempre nei limiti delle mie competenze.
    Grazie Claudio il tuo lavoro mi ha fatto un bellissimo regalo

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    1. Ciao Stefano. Grazie per il Tuo commento e complimenti per il tuo regalo di classe. Tienimi aggiornato. Mandami le tue foto via email ( claudio.cobiani@inwind.it), ci penserò io ad inserirle sul blog; mentre la tua recensione, la potrai postare su questo post. Saluti ciclistici.

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  18. Da Fausto Zamboni.
    Claudio buongiorno, sono un Tuo fido ammiratore, il Collega di Como, al quale hai già rivolto parole di conforto in passato.
    Ho acquistato una C 64; che scrivere, l'Equilibrio!
    Ora, potrei avere la possibilità di scegliere, per la nuova bicicletta tra:
    1) C 64, l'esperienza è stata davvero veramente totale, armoniosa, equilibrata, confortevole, insomma una sicurezza;
    2) Wilier slr 0;
    3) Pedemonte Aurata RS, posto che, da un lato la Tua recensione, dall'altro la gentilezza e disponibilità di Lucio, mi hanno "incuriosito".
    Obiettivo, divertimento, lunghe distanze e dislivelli, confort e, un occhio strizzato verso la "sgasatina brillante in salita": quest'anno ho partecipato alla 1001 miglia.
    Non sono un granfondista assatanato.
    L'idea sarebbe ultegra elettronico; con quello che non spendo, investire nelle ruote ( attualmente ho Bora one 35 mm), tubolare e penso rim brake.
    Insomma, che ne pensi?
    l'obiettivo primario è il confort, la C64 mi sembra già il massimo, non vorrei cambiare per correre il rischio di avere, forse, una bici più "spinta" ma anche meno comoda.
    Grazie mille per la Tua straordinaria attenzione e passione.
    Fausto

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    1. Ciao Fausto. Il tuo commento non è chiaro; non ho capito cosa vuoi fare: bici rim o bici disc ? Cambi la C64 rim con una C64 disc ? Tu hai messo la C64 che già avresti, tra quelle da scegliere ! ? Non capisco. Vuoi passare al disc ?
      Comunque la faccio semplice nessun telaio è paragonabile a livello di prestazione ad un telaio su misura di alta qualità. Il motivo è semplice ed intuitivo: è su misura. Ciò significa che avresti un telaio i cui tubi sono tagliati secondo le tue misure e le geometrie personalizzate sulla tua prestazione ! Impensabile un paragone con un telaio industriale con misure standard, al quale devi adattarti. A parte ciò, l'Aurata RS è nettamente più comoda e reattiva ( scattante) della tua C64; è evidentemente più performante in salita e nettamente più comoda; in pianura non perde passo e in discesa è alla pari della C64. Punto.
      Se rimani con la C64 rim ti consiglio di togliere peso al telaio; l'up grade deve essere finalizzato al miglioramento. Il 12° pignone non migliora la prestazione. Le tue ruote sono un buon compromesso peso/prestazione, a meno che tu voglia prendere una Obermayer o una Schmolke Carbon, e allora ti consiglio queste ultime, costano di meno e sono più performanti. Saluti ciclistici.

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  19. A dimenticavo di precisare, che la Pedemonte Aurata RS è di gran lunga più leggera della Colnago C64 ! In salita vola anche perché è rigida lateralmente. Saluti ciclistici.

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  20. Da fausto zamboni: grazie mille per la tua disponibilità.
    Ho attualmente una c 64 rim 2019 e, tenendola come muletto, per le vacanze sto pensando ad acquistare una bicicletta nuova e, tanto mi sono trovato bene, che penso ad acquistarne una nuova sempre rim nel 2022, intendo sempre c 64 o chissà la c 68.
    Mi hai già ampiamente risposto e ti ringrazio.
    Un commento sulla wilier srl 0?
    Grazie mille e cari auguri di buon Natale.
    Fausto

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    1. Ciao Fausto. In claris non fit interpretatio; non è una questione di quello o altro telaio industriale; quelli degli ultimi due anni circa hanno tutti la stessa prestazione; e così deve essere secondo la società moderna affetta da massificazione! Ti invito a leggere il mio penultimo post dove approfondisco la tematica, quello intitolato Il Ciclista felice non consuma ma sceglie. Scegliere oggi un telaio industriale con misure standard non ha più senso, considerato anche il prezzo alto, troppo alto, per essere un prodotto industriale realizzato da terzi produttori in Oriente; ai marchi da ampi margini di guadagno, certamente, ma scarica sul consumatore, i costi del marketing e delle corse che vedete alla TV; è anti economico per il consumatore. E' tempo di evolversi per non adattarsi ad un sistema di mercato che ci vuole tutti uguali, anche quando pedaliamo; è tempo di cambiare, è tempo di scegliere prodotti personalizzati e di nicchia, allo stesso prezzo. Spero di essere stato esaustivo. Saluti ciclistici.

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    2. Fausto aggiungo alle tue risposte.....quando ho accettato di testare i telai Pedemonte avevo una precisa idea: dare una risposta a tutti i miei lettori che mi chiedevano cosa scegliere; molti di loro si lamentavano perché non avevano la possibilità di scegliere rim/disc, molti cercavano un prodotto di riferimento...e allora con i miei test Pedemonte, ho dato una risposta a tutti i ciclisti evoluti....del resto il sogno di ogni ciclista è sempre stato quello di avere un telaio personalizzato, anche nelle misure. Ognuno di noi può scegliere quello che preferisce, ma sia chiaro, niente ipocrisie, si può scegliere ancora nonostante tutto. Saluti ciclistici.

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  21. Ciao a tutti
    come anticipato a Claudio venerdi mi e stato consegnato il telaio Aurata rs della Pedemonte bike.
    peso del telaio perfettamente in linea con quanto indicato nel sito della ditta e testato da Claudio. 691 grammi tubo orizzontale 52,5 sella 71,4.
    La bici montata con gruppo durace 9100 freni rim ruote princeton picco 4550 e sella Italia srl da 99 grammi peso 6,275 comprensivo di pedali look carbon.
    Oggi ho testato la bici su un persorso che conosco molto bene 100 km e 2700 meri di dislivello con pendendo fino al 15%.
    Non sono un tecnico nè un agonista ma semplicemnte posso affermare che mi sembrava di volare in salita tante che rispetto alle volte precedenti la media oraria e passata da 28 a 31 km orari. Sara stato l'entuasiamo il telaio nuovo abbinato a ruote fantastiche ma questo è tanto e a me sinceramente basta-
    Ringrazio Claudio per avermi fatto conoscere l'Aurata RS, Sergio e lo staff della Pedemonte Bike, in particolare Lucio, per la serieta e la correttezza dimostrata in tutte le fasi di costruzione del telaio.

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