domenica 30 agosto 2020

Prima tappa del Tour de France 2020. La disfatta del marketing.

In claris non fit interpretatio cioè nelle questioni chiare non si fa luogo ad interpretazioni, a meno che si voglia scadere nel parossismo e mi riferisco a chi difende il disco a prescindere. Non esistono prodotti perfetti, soprattutto quelli in fase di sviluppo, come il disc brakes per bici da strada. Saluti ciclistici.  





7 commenti:

  1. Ciao Claudio, ho l'impressione che tra poco si monterà dell'elettronica per evitare problemi di bloccaggio dei freni, antipattinamento ...e così via. Ci troveremo delle belle centraline elettroniche da ricaricare, pena l'impossibilità di uscire.

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  2. Non credo che la caduta sia stata una conseguenza del freno a disco, ma piuttosto delle condizioni della strada e della mancanza di abilità di Lopez rispetto ai compagni di squadra. Ho usato i dischi sull'asciutto e sul bagnato, frenano meglio e in modo più prevedibile e con meno sforzo sulle mani. Ora, non sono neanche l'ottava meraviglia, il limite è fissato dall'aderenza della gomma sull'asfalto, non importa il tipo di freno. Inoltre, posso dirlo come proprietario di una Wilier Zero SLR, danno molti problemi di rumore, attrito del disco che gira, ruota più lenta ... ecc. Lo sterzo è più pesante e la bici è molto più nervosa e difficile da guidare rispetto alla mia precedente Colango C64 (versione con freni a pattino). E il sistema a perno passante brevettato Mavic con sgancio rapido è molto rumoroso, richiede lubrificazione e regolazioni ogni 2000 km. Mi è stato detto che Wilier li cambierà per uno del suo marchio.

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  3. Comunque il discorso disc per me finisce qui; sono ampiamente soddisfatto. Sono stato il primo a spiegare e dimostrare con i fatti che il sistema dei freni a disco sulle bici da strada ha dei limiti e dimostra dei problemi. Adesso quello che accadrà in futuro non mi interessa. Ci sono alternative per ora, e per il futuro ognuno faccia quello che vuole. Saluti ciclistici.

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  4. ...si sta andando sempre piu nel ridicolo... Il marketing fa il suo lavoro deve far vendere (e si inventa le piu scaltre cialtronerie).. ma i veri grulli sono quelli che gli vanno dietro...
    Credo che mai come in questi ultimi tempi il marketing della bicicletta stia riempiendo di false illusioni... disc rim.... meccanico elettronico...
    Ci si scorda sempre una cosa... in bici non conta il mezzo... è chi pedala che fa la differenza... se si è paracarri, si è paracarri. punto
    Il massimo della buffonaggine per me si è raggiunta con la pubblicita di una nota casa americana circa sulla sua nuova punta... uno slogan recita testualmente "più veloce"... piu veloce di chè?
    Non si sa se è una vista o una presa per i fondelli...
    Saluti

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  5. Ciao a tutti, io penso invece che sia il ciclo naturale delle cose che la gente paghi per nulla e si faccia abbindolare dal marketing (LA TROPPA TRASPARENZA UCCIDE IL MERCATO) ora della fine gran parte del mercato in generale ,che si parli di bici, di alimentazione o qualsiasi altro settore merceologico sguazza in menzogne e fregature!!
    Sta a noi ultimi della filiera e potenziali polli da spennare tutelarci e informarci prima su ciò che ci accingiamo ad acquistare, è come dire chiudiamo le armerie perché altrimenti la gente con le armi si ammazza.
    Personalmente ho un gran piacere che il tempo stia dando il proprio responso in quanto a freni a disco sulle BDC ....è stato come rovinare un'opera d'arte inserire i dischi su un telaio da salita, già solo per una questione estetica avrei rinunciato al passaggio da RIM a DISC...se ci aggiungiamo i problemi vari e risaputi e non per ultimo, anzi quasi per primo il maggior peso da dover portarsi dietro!
    Ad ognuno ciò che si merita.
    Ciao

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  6. Buongiorno Claudio, concordo pienamente con quello che ha scritto.
    Maurizio Ponti.

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  7. Ciao Claudio, vorrei fare una domanda in relazione a questo argomento. Il marketing sta spingendo al massimo nella direzione delle disc e nel mondo e-bike, e forse capisco di più chi acquista quest'ultima che quanto meno fa girare più gente in modo ecologico che altrimenti userebbe l'auto per fare la gita breve fuori porta. Però vorrei capire, se qualcuno lo sa, se le case stanno comunque lavorando per migliorare la tecnologia per la frenata dei pattini sui cerchi in carbonio. Alla fine migliorando quella si mantengono gli obbiettivi di leggerezza aggiungendo sicurezza nella frenata e un costo non esagerato per eventuali ruote nuove. Quello che poi alla fine serve al ciclista. Però mi sa che le case non guadagnerebbero così tanto come il cambio bici. Un saluto, Roberto

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