Come è mia abitudine, la mattina presto, prima di andare a lavoro, preparo la bicicletta per l'uscita pranzo. Stamattina, 08/11/2012, con grande mia sorpresa, mi sono accorto, che il mio tubolare posteriore, presentava un bozzo che faceva saltellare la ruota in movimento. E' un Tufo S3 lite, usato in cinque uscite. Devo dire che è la prima volta che mi accade da quando uso questo modello di tubolare e sono diversi anni. Non doveva succedere e per fortuna me ne sono accorto in tempo. Forse poteva scoppiare. Consiglio: controllate sempre la bicicletta prima di uscire. Trattatela bene e lei avrà cura di voi. Ricordatelo. Intanto ho perso una seduta di allenamento in una bella giornata di sole.
giovedì 27 settembre 2012
Scatti alpini di un bambino.
Grazie figlio mio per tutte le foto che mi hai fatto durante le tre estati trascorse sulle alpi italiane, svizzere e francesi. Sei stato un grande fotografo. La tua fantasia ti ha ispirato. Vederti a bordo strada mentre mi scattavi le foto, è stata un'emozione incredibile. Come un vero fotografo sportivo anticipavi la "corsa". Qualche scatto e risalivi in auto per farti portare al prossimo punto. E ti confesso che pedalavo sempre più forte per non farti attendere troppo, anche se la strada saliva e faceva sempre più male. E ogni volta rivederti era una soddisfazione, un premio, alla mia scalata. Grazie. Spero che quando sarai grande porterai con te questi momenti di autentico amore e stima, che abbiamo trascorso insieme. E chissà se un giorno, da adulto, ritornerai su queste Alpi, con tuo figlio e gli dirai: " Qui è passato nonno....me lo ricordo...ora ti faccio vedere le foto che gli ho scattato".
Grazie per tutte le foto che mi hai fatto in questi tre anni: un emozione incredibile |
La fantasia di un bambino è la bellezza della natura: un incontro meraviglioso |
mercoledì 26 settembre 2012
Il Ciclo Alpinismo che passione.
Da qualche anno mi dedico a quello che ho chiamato, ciclo alpinismo. Ma pedalare in alta quota è molto diverso; più impegnativo. Alla difficoltà derivante dalla pendenza importante, si somma quella della rarefazione dell'ossigeno. La differenza si vede e si sente. In altitudine, diciamo a partire dai 1500 metri di altitudine, c’è una diminuzione della pressione atmosferica e si viene colti dal “male acuto di montagna” ovvero da una fatica anomala, dovuta alla ridotta quantità di ossigeno nel sangue con conseguente riduzione del rendimento della pedalata. Si è calcolato che sui 1860 metri, la VO2 ha una diminuzione tra il 3-8% rispetto a quella sviluppata a livello del mare !!! Sull’Everest la VO2 cala del 90% !!! Per fortuna che con il passare dei giorni il corpo gradualmente si abitua e migliora la capacità aerobica e del trasporto dell’ossigeno del sangue. Quindi consiglio di pedalare in altura, solo dopo qualche giorno di adattamento all’alta quota. Altro problema: il recupero. Pedalare in alta quota rallenta il recupero della fatica. Per chi va a pane e acqua come me la cosa è estremamente delicata. Bisogna sapersi gestire ascoltando il proprio corpo. Altrimenti non si riesce più a spingere sui pedali e il corpo viene sottoposto ad un notevole stress psico - fisico. In buona sostanza, bisogna prendere delle precauzioni.
Sabato 25 maggio 2013: il Giro d'Italia si deciderà sulle Tre Cime di Lavaredo.
Sono Tre, le Cime di Lavaredo: la Grande, la Ovest e la Piccola. Scogli enormi emersi dai fondali, come tutte le dolomiti,milioni di anni fa. Sono state scoperte nel 1967 dall'allora patron del Giro d'italia, Vincenzo Torriani. Le Tre Cime di Lavaredo rappresentano una delle mete più ambite in assoluto per quelli che praticano il ciclo alpinismo, a cui mi dedico da anni. La salita incomincia dal Lago di Misurina, a quota 1752 metri. La strada poi sale per 7,5 km fino a 2333 metri, con un dislivello di 568 metri, con una pendenza media del 7,5 % e massima del 19%. Ma la seconda parte, quella finale, è più dura: meno di 4 km con un dislivello di 477 metri e la pendenza media che supera il 12% !!!!! In cima c'è il Rifugio Auronzo: la porta per il cielo. Il suo esordio al Giro, non fu dei più felici. Commossi dal martirio dei ciclisti che pedalavano ad una velocità talmente bassa da rischiare di cadere, gli spettatori li spinsero, tutti, tranne che uno, tale Miro Panizza. Il primo ad arrivare fu Gimondi, il secondo Merchx e il terzo Motta. Ora ritorneranno al Giro d'Italia 2013, implacabili e maestose. Una palestra per il corpo e l'anima. Ad un passo dal cielo.
E anche in questo caso il mio ricordo ritorna a quella volta in cui partì, da solo, da Cortina d'Ampezzo e salendo sul duro passo delle Tre Croci, arrivai al meraviglioso Lago di Misurina e presi la strada che mi portò sulle Tre Cime di Lavaredo. Il mio pensiero fu quello di accarezzare il cielo terso. Una pedalata in altura che mi regalò un emozione incredibile. Ecco il reportage
lunedì 24 settembre 2012
La Corte dei Conti mi ha dato ragione.
E' da tempo che scrivo su questo blog, memore di quanto imparato all'università, la mia onesta opinione sull'attuale indirizzo economico scelto dalla comunità europea e sulla politica fiscale ed economica del governo Monti. Oggi la mia opinione è stata ritenuta corretta dalla Corte dei Conti, organo a rilievo costituzionale, con funzioni giurisdizionali e di controllo in materia di contabilità pubblica. In sintesi ecco quello che ha detto Giampaolino, il presidente della Corte dei Conti in audizione davanti alla commissione bilancio di camera e senato: "Austerità e aumento tasse cura costosa e inefficace: l’urgenza delle misure di correzione dei conti ha portato a degli effetti perversi di un corto circuito"... “si è di fronte a evoluzioni contraddittorie: si realizzano risultati importanti nel controllo della finanza pubblica, ma i mercati li riconoscono solo in parte. Si continuano a inasprire le manovre correttive, ma l’economia reale non riesce più a sopportarne il peso”. Una scelta quella del governo Monti che “non offre neppure certezze circa il definitivo allentamento delle tensioni finanziarie. Dunque si tratterebbe di una spirale negativa". La Corte dei Conti ritiene che " il pareggio del bilancio del 2013 poggia su un equilibrio precario.".
In buona sostanza tutti i sacrifici fatti da noi italiani non sono serviti a nulla.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/02/corte-dei-conti-pareggio-bilancio-2013-poggia-su-equilibrio-precario/370138/
giovedì 20 settembre 2012
E venne il tempo dell'uomo che vedeva la luce !
L'Italia sta andando a rotoli. Non lo sto scoprendo; è sotto gli occhi di tutti. L'attuale governo mandatoci dalla Comunità Europea ha solo una missione: la macroeconomia ovvero il bilancio dello Stato. La sua politica si preoccupa solo di quello. Intanto noi dobbiamo pensare a sbarcare il lunario. Già perchè alla microeconomia ci dobbiamo pensare noi. Quindi dobbiamo arrangiarci a trovare un posto precario, perchè il fisso ce l'hanno solo quelli del governo, professori, pensionati di lusso, uomini dell'apparato della comunità europea. Per la verità ci sono anche ministri ricchi. E mentre dobbiamo pensare a come non morire di fame, nell'immediato, ecco che ci giunge una voce colma di speranza, una voce che ci ridona l'ottimismo, una voce che ci dona serenità. La voce è quella flebile dell'attuale capo del governo tecnico di emergenza nazionale, colui che ha detto che il dono più grande che ha ricevuto nella sua vita, è la bicicletta "replica" di Coppi. Egli, ci annuncia: " La luce della ripresa si vede." Ora non so quale luce riesca a vedere. Francamente nessun analista economico, la vede e nemmeno l'uomo della strada. Oppure colui che vede la luce, pensa che quando ritornerà agli incarichi della comunità europea, e ciò dovrebbe avvenire nella primavera del prossimo anno, con l'agognato pareggio del bilancio dello stato, tutti avremo i soldi nella tasca ? ! Questi astri nascenti dell'economia sono riusciti a creare la moneta più forte e contemporaneamente una economia povera. Altri astri nascenti poi agli esordi dell'euro hanno stabilito per l'Italia un cambio del tutto svantaggioso, quasi che ci volessero punire, facendo lievitare i prezzi del doppio. Il tutto ha infine raggiunto l'apoteosi con l'abbandono del sistema dell'economia sociale, grazie al quale avevamo un Welfare invidiatoci da tutti, per uno scellerato e perdente liberismo che azzera tutti i progressi sociali e mette le aspettative legittime dei cittadini alla mercè del mercato.
L'uomo che vede la luce, sa bene che il pareggio, significa che lo stato mette si i conti a posto, ammesso che poi alla fine ci riesca davvero, ma non spende più per i cittadini ( concorsi pubblici, pagamento dei fornitori, contributi ai servizi essenziali, mantenimento della pubblica amministrazione, tutela e salute del cittadino, ecc. ). Insomma se si vuole il bilancio a posto, non si possono chiedere finanziamenti allo stato. Lo stato allora a cosa servirà ? A garantire che l'euro sia solido. Già ma che ce ne faremo dell'euro solido, quando i bilanci delle nostre famiglie, saranno in rosso. Semplice. Dovremo tagliare le spese per raggiungere il pareggio del bilancio familiare. La prima cosa da fare, è il taglio dei consumi, netto, senza pensarci troppo su: auto, vacanze, consumi alimentari, vestiario, hobby, devono essere tutti tagliati. Ma se tagliamo e lo stipendio o le entrate in generale non saranno adeguate a garantire un tenore di vita dignitoso, a cosa può servire ? A cosa può servire tagliare le spese, se poi si interrompe la catena degli scambi ? Se non si spende più nei negozi, chi acquisterà le merci nelle fabbriche e le fabbriche che cosa se ne fanno degli operai se la produzione non viene assorbita dal mercato ? Lo so che è una presa per i fondelli, certificata dalla comunità europea. Ma poi che ci preoccupiamo a fare. Egli vede la luce. E ciò deve bastare. Non vi dimenticate di indossare gli occhiali da sole; non si sa mai, che alla fine con tutta quella luce, rimarremo accecati!!!!!!
La Fravaglia
Nel gruppo come nella vita di ogni giorno si incontra gente con una personalità diversa. Tutti vanno rispettati. Ma spesso nei loro atteggiamenti ci sono tratti esilaranti; come nel caso della Fravaglia. Dicasi Fravaglia, colui che pedala oltre le proprie possibilità e che per farlo sarebbe disposto anche a barare; quello che deve sempre insegnare e dimostrare qualcosa; quello che se lo svernici una volta, ti odierà per sempre e per questo farebbe persino le salite della luna per pensare di convincerti che è il più forte; quello che dice di conservare coppe e medaglie in una stanza della sua abitazione; quello che dice che pedalare con un amico vale più delle sue vittorie, ma se capita cerca di staccarlo con piacere; il ciclista bugiardo per antonomasia; quello che alla fine decide sempre lui il giro della domenica; quello che non si arrende agli anni e vuole competere con tutti per non sentirsi dire che è anziano; quello che non ama la bicicletta, ma gli serve solo perchè il mezzo giustifica il fine e per darsi delle arie ne possiede più di una, da sfoggiare secondo il percorso; quello che è costretto a mangiarsi l'insalata per non concedere vantaggi all'avversario; quello che ti critica per le ruote nuove e poi le acquista; quello che quando pedali ti parla del suo passato e te lo ripete fino alla noia. Che mondo sarebbe senza la fravaglia. Sono il mio spasso.
Il ciclista del tipo Fravaglia. |
19.5.2013. Il Giro d'Italia arriverà sul Col de Galibier: lo spettacolo è servito.
19 maggio 2013. Sarà una domenica. Segnatelo perchè sarà uno spettacolo da vivere. Per la prima volta la corsa rosa si arrampicherà sui leggendari tornanti del Gigante Galibier salendo fino ai 2642 metri !!!!
Ma ci sono altre date da ricordare. Il 10 luglio 1911. Un eroe con il dorsale numero 2, indossando una maglia a maniche lunghe e pedalando con una bici da 15 chili che si chiamava Emile Georget. Era la quinta tappa del nono Tour de France. Una tappa di 366 km a quasi 27 km/h di media, per un totale di 13 ore e mezzo. Georget una volta riuscito ad arrivare in cime al Galibier, stravolto dalla fatica della salita, disse: " Mai visto niente di simile". La bellezza dello spettacolo della montagna simbolo del Tour de France, lo aveva colpito quanto la durezza dei tornanti e l'altitudine del Gigante.
La storia del Galibier si perde nei tempi. In origine apparteneva ai mercanti e contrabbandieri. Poi è diventata una cima epica per il ciclismo. Henri Pelissier, Eugene Christophe, Federico Bahamontes, Charly Gaul, Eddy Merckx, Gino Bartali, Mario Vicini, Fausto Coppi, Franco Chioccioli, Stefano Garzelli, Marco Pantani. Ecco i campioni che hanno dedicato le loro gesta al Gigante del Col de Galibier.
La memoria ritorna ad un altra data: il 27 luglio 1998. Quel giorno l'estate se ne andò per lasciare posto all'inverno. Doveva rimanere una giornata epica. La bufera e il freddo aggravarono la durezza della tappa. Solo il dolore e la difficoltà esaltano gli eroi. E quel giorno un eroe conquistò la tappa. Scattò a 47 km dall'arrivo di Les Duex Alpes e a 4 km dalla vetta del Galibier, nel punto dove ora c'è un monumento a ricordarlo. Scattò in faccia alla maglia gialla Ulrich e si involò verso il traguardo in solitaria.
Il ciclismo è memoria. Sul Galibier c'è un altro monumento che ricorda un uomo di ieri: Henri Desgrange, l'ideatore del Tour de France, la corsa a tappe più prestigiosa. Egli aveva sognato questa cattedrale del ciclismo mondiale, appunto il Galibier e disse: " Oh Sappey, oh Laffrey, oh Col Bayard, oh Tourmalet ! Non mi sottrarrò al mio dovere nel proclamare che, confronto al Galibier, non siete altro che neonati pallidi."
Sul Galibier si odono ancora il fiato e le parole sussurrate e farfugliate per la fatica dai corridori che lo hanno sfidato. Come non ricordare le parole deliranti di Dédé Leducq, che nel 1930, colto da una tremenda crisi di fame,si fermò su una pietra per chiamare la mamma; oppure le parole del grande Raymond Poulidor che definì il Galibier "un supplizio".
Il Giro d'Italia il prossimo anno arriverà per la prima volta sul Galibier e lo farà per celebrare un suo compianto campione, che qui scrisse, una delle pagine più belle del ciclismo e la sua leggenda. Quell'uomo che veniva dal mare, si chiamava Marco Pantani.
E' stato come un presentimento. E' il caso di dire che sono andato ad annunciare la carovana rosa. Quest'estate sono andato in Francia per ricordarlo e per pedalare dove lui aveva messo le ruote. Galibier, Les Duex Alpes, Telegraphé, Alpe d'Huez, Lautaret; ma anche Croix de Fer e Glandon per ricordare il Pirata e tutti i campioni che hanno lottato su queste cime epiche e a quell'altitudine. E' stata un emozione fortissima. Non ci sono parole per descriverla. Il Galibier l'ho salito in entrambe i versanti; quello dal Col de Lautaret e quello da Valloire. Quando per la prima volta nello stesso giorno, scesi il Galibier provenendo da Lautaret per andare verso Valloire, la strada scorreva veloce sotto le ruote e le curve erano molto impegnative, direi brusche, a gomito e continue. All'uscita di un tornante, mi si parò davanti una piccola vallata nascosta in una gola. Lì si erge un monumento hi-tech commemorativo di Marco Pantani, realizzata da Sergio Piumetto. L'avevo memorizzato da una foto. Ma non sapevo che l'avrei incontrata proprio lì e in quel momento. Quando la vidi, mi sembrò come di sognare. Tirai forte i freni. Mi avvicinai al bordo della strada, attraversando la corsia opposta e mi fermai ad ammirare la stele. Scesi e senza una parola e non curandomi del sopraggiungere dei miei familiari che mi seguivano a bordo "dell'ammiraglia", mi avvicinai e rimasi ad ammirarla per un tempo che non ricordo. Mio figlio mi scattò qualche foto e ripartì a tutta pensando a Pantani. Quella mattina pedalai nel silenzio di un emozione che non scorderò mai.
Il saluto al Pirata su Les Duex Alpes |
mercoledì 19 settembre 2012
29 settembre 2012: ritorna il giro di Lombardia
L'edizione di quest'anno è stata spostata per via del Mondiale. Ma rimane sempre la Classica delle foglie morte ovvero la corsa prestigiosa che chiude il calendario agonistico dei professionisti. Quest'anno ci sarà anche il terribile Muro di Sormano, oltre alla prestigiosa e dura salita del Ghisallo, da pedalare sulle ali della storia del ciclismo. L'occasione è buona per ricordare le pedalate di qualche tempo fa. Nostalgia per qualche anno in meno e del meraviglioso Lago di Como. Non scorderò mai il momento in cui per la prima volta arrivai in cima al Ghisallo. In quel momento suonavano le campane, come usano fare al momento del passaggio dei corridori del giro di Lombardia. Inutile descrivere le emozioni. Irripetibili.Come emozionante è stata la visita alla Chiesa della Madonna del Ghisallo, patrona dei ciclisti e al vicino Museo del Ciclismo. Ogni ciclista deve almeno una volta nella vita, pedalare, qui dove i grandi Campioni hanno scritto la leggenda del ciclismo, qui dove si respira un aria magica.
Quel ramo del lago di Como |
L'osservatorio in cima al Sormano |
I tornanti della salita del Ghisallo |
La seconda ascesa sul Ghisallo |
Promo edizione 2011
La prima ascesa sul Ghisallo |
Il Muro di Sormano |
La Colma di Sorman |
lunedì 17 settembre 2012
Il ritorno della bicicletta.
Il blogger ascolta la società. Egli è un viaggiatore senza confini, un esperto di tematiche, un curioso, una persona che condivide le emozioni; un comunicatore senza interessi di parte; un divulgatore onesto intellettualmente, senza censura. Il blogger non può che avvertire i cambiamenti della società e nella nostra società è in atto un cambiamento epocale. Ogni cambiamento travolge le abitudini e gli status symbol, come l'auto con il motore a scoppio. L'aumento del prezzo del carburante, dei costi dell'assicurazione per la responsabilità civile, del bollo auto e in genere di tutto quello che comporta la gestione e la manutenzione dell'automobile, tenuto conto della recessione economica, della perdita dei posti di lavoro e della riduzione del potere di acquisto, comporta un ripensamento del sogno degli italiani: l'auto di proprietà. Pensate al traffico nelle città, ma anche a quello nei piccoli centri urbani. Il tempo perso negli incolonnamenti o alla ricerca delle zone di accesso o del parcheggio rendono la vita insostenibile dal punto di vista della qualità della vita perchè apportano stress. L'aumento degli incidenti stradali e delle conseguenti morti e lesioni personali, rende addirittura pericoloso, l'utilizzo di questo mezzo di trasporto per via anche dell'eccessivo e sconsiderato uso che se ne fa. Insomma il progresso non solo aggiorna i nostri prodotti di consumo, o almeno sembra che lo faccia, perchè spesso si tratta solo di operazioni commerciali di facciata, ma evolve il nostro stile di vita. Spesso mi capita di vedere automobilisti o motociclisti in sovrappeso o addirittura obesi. Gli stessi che ricorrono al Servizio Sanitario nazionale per farsi curare i problemi di salute connessi al loro stato di persone pigre e depresse. E' appena il caso di precisare che ciò comporta un aumento delle spesa pubblica e una diminuzione del reddito personale del cittadino malato. Mi chiedo perché questi infelici italiani non parcheggiano i loro veicoli portatori di malattie e di povertà per andare ad acquistare il giornale e la smettono di "passeggiarci" nelle strade, liberando le città dai loro inquinanti mezzi ? La vita dinamica fa bene alla salute e aumenta il senso di benessere psicologico e conserva più soldi nelle tasche, magari per utilizzarli per una sana vacanza o per la cultura, altro problema dell'italiano medio. Ma vado oltre. Lo smog causato dagli scarichi delle auto e delle moto causano tumori. Sapete che la percentuale delle persone malate di tumore cresce in modo esponenziale ? Non lo sapevate ancora ! Ma forse spesso lo dimenticate. Vi invito a recarvi presso i reparti ospedalieri di oncologia per rendervene conto. E non venite a dirmi la solita storia del " come faccio ad andare a lavorare o ad accompagnare i bambini a scuola". Prima dell'avvento del veicolo a motore, quale mezzo di trasporto ordinario e di massa, gli italiani andavano solo in bicicletta. C'erano milioni di biciclette nelle strade o parcheggiate nella stazione dei treni. Si andava a lavorare e a scuola a piedi o con la bicicletta e il treno. E si era felici e più sani. E il progresso non si arrestò. Già il progresso. Ai tempi si fece passare il messaggio pubblicitario che l'auto era il progresso. Dovevano vendere le auto e imbonire i consumatori. Il progresso quello vero si misura invece con l'aumento del benessere della collettività; con la diffusione della cultura; con il superamento delle barriere sociali; con la diffusione di internet; con la crescita della solidarietà; con le auto che non inquinano ( di cui esistono i brevetti da tempo). Creiamo una società intelligente. I posti di lavoro, in Italia, li può dare in modo permanente, solo il turismo, l'agricoltura e i settori collegati. Riusciremo non solo a risolvere il problema occupazionale e quindi non vedremo più lavoratori scioperare e prendere le botte, ma recupereremo anche la bellezza unica del nostro territorio, impedendone il disseto idrogeologico, portatore di alluvioni e di morti. L'Italia ha un territorio unico, con un patrimonio culturale e naturale unico al mondo. Non continuiamo a distruggerlo con l'inquinamento ( per non parlare dell'abusivismo edilizio e dell'utilizzo di terreni agricoli per costruire abitazioni, espressione del peggiore malcostume italiano).
Facciamo questo salto di qualità e ripensiamo le nostre abitudini. E l'auto con motore a scoppio, insomma quella che per muoversi a bisogno di benzina e gasolio è diventata una catttiva abitudine. E come tutte le abitudini, non solo crea dipendenza, ma anche illusioni. Non solo nell'amore, ma anche nello stile di vita. Mi viene da pensare al titolo del film del compianto Massimo Trosi: " Pensavo che fosse amore e invece era un calesse". Pensate ci sono 69 auto per 100 abitanti a Roma (fonte Legambiente) Ma l'inversione della tendenza forse è già in atto. E' stato calcolato che 25 milioni di italiani usano la bicicletta come mezzo di trasporto nelle città. Nel 2012 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette (Fonte Confindustria ANCMA diffusa in occasione dell'EICA, Esposizione internazionale del Ciclo di Verona 2012). Il Triveneto e l'Emilia Romagna sono le regioni dove la gente è più attiva nella ricerca della bici. (Fonte DAS su Dati Istat). E i dati sono destinati a crescere. Invito il Governo ad incentivare l'uso della bicicletta con una corretta politica fiscale che riduca l'IVA sugli acquisti e la creazione di una rete capillare di piste ciclabili, anche extraurbana, come avviene anche in Francia, Olanda e altri paesi evoluti. Invito il Governo a modificare il codice della strada in vigore in modo da tutelare il ciclista e rendere la bicicletta non un mezzo per pochi, ma per molti, anzi moltissimi cittadini. Cambiamo le nostre città e restituiamole ad un clima pulito e alla loro autentica bellezza. A Parigi ( è stata la prima), Londra, Roma, Milano, al fine di garantire la mobilità sostenibile, si è proceduto all'acquisto di migliaia di bici, che possono essere utilizzate dai cittadini, talune volte gratuitamente, altre volte con un costo irrisorio, si parla di circa 30 € all'anno. Utilizziamole e lasciamo l'auto in garage. Facciamo prima e ci teniamo in forma. Meditate.
Facciamo questo salto di qualità e ripensiamo le nostre abitudini. E l'auto con motore a scoppio, insomma quella che per muoversi a bisogno di benzina e gasolio è diventata una catttiva abitudine. E come tutte le abitudini, non solo crea dipendenza, ma anche illusioni. Non solo nell'amore, ma anche nello stile di vita. Mi viene da pensare al titolo del film del compianto Massimo Trosi: " Pensavo che fosse amore e invece era un calesse". Pensate ci sono 69 auto per 100 abitanti a Roma (fonte Legambiente) Ma l'inversione della tendenza forse è già in atto. E' stato calcolato che 25 milioni di italiani usano la bicicletta come mezzo di trasporto nelle città. Nel 2012 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette (Fonte Confindustria ANCMA diffusa in occasione dell'EICA, Esposizione internazionale del Ciclo di Verona 2012). Il Triveneto e l'Emilia Romagna sono le regioni dove la gente è più attiva nella ricerca della bici. (Fonte DAS su Dati Istat). E i dati sono destinati a crescere. Invito il Governo ad incentivare l'uso della bicicletta con una corretta politica fiscale che riduca l'IVA sugli acquisti e la creazione di una rete capillare di piste ciclabili, anche extraurbana, come avviene anche in Francia, Olanda e altri paesi evoluti. Invito il Governo a modificare il codice della strada in vigore in modo da tutelare il ciclista e rendere la bicicletta non un mezzo per pochi, ma per molti, anzi moltissimi cittadini. Cambiamo le nostre città e restituiamole ad un clima pulito e alla loro autentica bellezza. A Parigi ( è stata la prima), Londra, Roma, Milano, al fine di garantire la mobilità sostenibile, si è proceduto all'acquisto di migliaia di bici, che possono essere utilizzate dai cittadini, talune volte gratuitamente, altre volte con un costo irrisorio, si parla di circa 30 € all'anno. Utilizziamole e lasciamo l'auto in garage. Facciamo prima e ci teniamo in forma. Meditate.
Nel resto dell'Europa il ciclista è parte integrante della società e viene tutelato: queste segnaletiche stradali le ho trovate in Francia. |
martedì 4 settembre 2012
Amarcord: 1^ e 2^ tappa della Tirreno-Adriatico 2004.
1^ tappa, Sabaudia-Sabaudia: km 0 |
Arrivo della 1^ tappa Sabaudia-Sabaudia: 1° Petacchi, 2° Zabel, 3° Hondo |
Cipollini all'arrivo della 1^ tappa: 7° al traguardo. |
2^ tappa Latina-Maddaloni: passaggio del gruppo a Terracina , piazza della Repubblica |
Il gruppo si lascia Terracina alle spalle sotto una pioggia battente |
Prima dell'Attacco all'Alpe d'Huez
E' mattina presto. Giornata soleggiata, ma la temperatura in alta quota, è rigida, nelle prime ore. Mantellina d'obbligo. Dopo la discesa dell'Alpe d'Huez, arrivo al paese vicino, Borg D'Oisan. Inversione di marcia. Destinazione il traguardo dell'Alpe d'Huez, da dove sono partito. Le foto sono state scattate dall'ammiraglia, nel tratto di strada in pianura che separa dall'attacco della "Salita", poco prima di fermarmi per togliermi la mantellina aderente.
lunedì 3 settembre 2012
Una domenica senza bici
Assistente al Giudice di Gara |
Con Gianfranco presidente di Anima Bike |
Un classico delle corse su circuito: i prosciutti al vincitore e/o ai piazzati. |
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