Dobbiamo dirci la verità oppure fare finta di nulla ed illuderci ?! In questo studio CLICCA QUI , sono stati analizzati i tempi di arrivo di circa 1,5 milioni di uomini e di un milione circa di podisti donne, che avevano partecipato a diverse maratone americane tra gli anni 2003 e 2019, messi in correlazione con i livelli di inquinanti. In questo modo i ricercatori hanno osservato come, all’aumentare dell’inquinamento, i tempi di arrivo erano generalmente più lunghi per gli atleti. L'aumento dei tempi consta in media 32 secondi in più per gli uomini e 25 secondi in più per le donne all’aumentare di solo 1 µg/m3 nei livelli di particolato PM2.5. Secondo i ricercatori della Brown University School of Public Health di Providence, a inficiare le performance sarebbero una serie di possibili effetti a livello cardio respiratorio indotti dal particolato, dall’aumento della pressione alla ridotta funzionalità polmonare. “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per caratterizzare l'eterogeneità degli effetti nell'intero spettro delle prestazioni - concludono gli autori - questi risultati mostrano l'impatto del PM2.5 sulle performance in maratona e l'importanza di considerare i dati di più competizioni quando si stimano gli effetti del PM2.5”. I tempi di percorrenza di una stessa maratona, per un podista, corsa in condizioni di inquinamento molto diverse, potrebbero differire di diversi minuti. Ovviamente lo studio è applicabile anche per chi pratica il ciclismo su strada. Il paradosso: pagare 15 mila euro per una bici da corsa cercando di accorciare i tempi della prestazione, in termini di secondi, e pedalarci in ambienti inquinati, che di fatto limitano oggettivamente, i tempi di percorrenza! Lo smog e’ la causa principale di morte al mondo : solo nel 2015 ha ucciso 9 milioni di persone (rapporto della Lancet Commission on Pollution and Health,New York, ottobre 2017). L’inquinamento atmosferico è causa di 9 mila morti l’anno per infarto, 12 mila per ictus e 7 mila per crisi respiratorie” (Società Italiana di Medicina Ambientale - Sima). Lo smog e’ dannoso anche per la salute mentale come evidenziato dalla psichiatria Clicca Qui .E così, la tutela dell'ambiente è diventata inevitabilmente anche la tutela dell'uomo perché Noi siamo Natura, Noi siamo la Natura . Saluti ciclistici.
domenica 19 gennaio 2025
domenica 12 gennaio 2025
Pedemonte SuperLeggera, artigianalmente #madeinitaly #custombike Lo stato dell'arte italiana .
Premessa. Il telaio made in Italy, è solo quello costruito e verniciato in Italia; non è quello costruito all'estero e verniciato in Italia. Il telaio artigianale è quello costruito su misura e non quello prodotto in serie con misure standard. Quindi se voglio pregiarmi di un telaio made in Italy, non mi devo fare prendere in giro dal marketing, ma informarmi sul canale giusto. Diffidate dalle imitazioni.
Storia. Continua il mio racconto del made in Italy, anzi del made in Genova, quello autenticamente eseguito dalla Pedemonte Bike con un documento esclusivo: Sergio Pedemonte, artigiano del carbonio, assembla la nuova Pedemonte SuperLeggera, costruita nello stabilimento di Mele (GE). Un autentica pagina italiana. Questo è il valore aggiunto. Vi racconto la nuova Pedemonte SuperLeggera e della sua esecuzione; si tratta di esecuzione di ogni "pezzo" e non di produzione di serie; è un prodotto artigianale di nicchia, realizzato su richiesta e totalmente personalizzato, come un violino Stradivari. E' un telaio essenzialmente classico ed elegante. E' un telaio con l'anima. Telaio in carbonio Toray 1100 G (Toray 3K parte esterna) personalizzato sulle misure antropometriche e watt del ciclista. Anche la nuova SuperLeggera, come gli altri telai Pedemonte Bike, viene eseguita a mani con la tecnologia brevettata IWS ( materiale e realizzazione eccelsa per una temperatura più alta nell'autoclave). Target: livello di coesione pari al monoscocca in carbonio, ma su misura ! La nuova SuperLeggera è completamente customizzabile, quindi con freni tradizionali o freni disco, cavi interni o esterni, con livrea personalizzata o standard (come quella che si vede nel video), con attacco manubrio classico o integrato. Ma v'è di più. La nuova SuperLeggera può essere eseguita anche nella versione esclusiva RS, essenzialmente elegante, ancora più leggera e di nicchia ! La forcella della nuova SuperLeggera, in carbonio T700S e HFM, Crown 375 mm, Rake 45, è artigianalmente eseguita dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE), con processo di costruzione monosocca, rinforzata nei punti più sollecitati, expander e sede cuscinetto integrati, tubo sterzo con sistema per passaggio cavi totalmente integrato. Il telaio e la forcella della nuova SuperLeggera sono compatibili con pneumatici da 700X32 mm. Perni passanti specifici Pedemonte 100x12 anteriore - 142X 12 posteriore. Reggisella diametro 27,2 mm in carbonio monoscocca eseguito artigianalmente dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE). Movimento centrale Press Fit 386 EVo. Instradamento della guaine e dei tubi idraulici integrati dalle cuffie. Passaggio guaine e tubi idraulici integrato da serie sterzo (passaggio cavi esterno su richiesta). Peso ? Dichiarato 740 grammi senza vernice. Reale ? Stay tuned. Work in Progress. Per quale ciclista è pensata la nuova Pedemonte SuperLeggera ? Per quello evoluto, che sogna di personalizzarla totalmente, salitomane, con la bici nella valigia in giro per il mondo, alla ricerca di luoghi straordinari da conquistare al ritmo dei pedali; per le Gran Fondo e crono scalata. La nuova Pedemonte SuperLeggera è lo stato dell'arte italiana, un opera d'arte autenticamente italiana, pensata e composta artigianalmente, una creazione essenziale, certamente di riferimento per il settore. Quando si possiede una bici come questa non si può desiderare altro di meglio. Un opera eseguita solo per il cliente; una creazione su misura esclusiva. E vi posso assicurare che sulla strada, si vede e si sente, la differenza rispetto ad un telaio con misure standard prodotto in serie. Ancora chapeau alla Pedemonte Bike. Per contatti pedemonte.bike@gmail.com Saluti ciclistici.
sabato 28 dicembre 2024
ENVE MOG alla pesa. Avventura in modalità light. #grammomania #gravelbike #novavitagravel
giovedì 19 dicembre 2024
Il santuario pagano dei Giganti carsici. Esplorando la Terra. #novavitagravel #workinprogress
Il mio soprannome…oggi più di ieri !🐺😉🌳 |
mercoledì 11 dicembre 2024
Aero bike evolution inizio’ nel 1984: progenie !
lunedì 9 dicembre 2024
Il noleggio delle bici da corsa !
sabato 7 dicembre 2024
New Pinarello Dogma F Project Grammomania ⚖️
Novembre e dicembre rappresentano il periodo ideale per cambiare ed iniziare la nuova stagione in tempo, come fanno i corridori professionisti e i ciclisti evoluti. Se invece non si prende una nuova la bici, bisogna comunque controllare l'assetto biomeccanico perché ogni anno il corpo cambia, e mi riferisco soprattuto al peso corporeo e all'elasticità muscolo scheletrico. E mentre, i corridori professionisti devono prenderla come gli viene consegnata dagli sponsor tecnici, i ciclisti evoluti l'assemblano in modo diverso dalle versioni a catalogo, più leggera ( e illegale UCI) e più performante. Ovviamente anche chi cambia la bici deve rifare l'assetto biomeccanico, per un motivo in più: bici diversa, diverse geometrie. A meno che voi siate in grado di mantenere lo stesso peso corporeo e la stessa elasticità muscolo scheletrica e quindi capaci di fare la vita da ciclisti. In questo caso se non cambierete bici potrete rimanere con il medesimo assetto. Un ultima considerazione. Vietare l'esultanza a braccia alzate per motivi di sicurezza non basta ! L'UCI dovrebbe vietare, telai troppo estremi, ruote altrettanto estreme, pneumatici Slick, manubri stretti. Risultato bici da corsa, capaci di prendere e mantenere facilmente velocità, spesso troppo elevate in certe circostanze, ma con limitato controllo sull'asfalto, soprattutto quello accidentato e bagnato La potenza senza controllo è nulla, come è noto. La possibilità di correggere errori di traiettoria e di arresto in condizioni pericolose anche con le bici da corsa di nuova generazione, è limitata, anzi è ancora più limitata, in relazione alla velocità. Le continue e rovinose cadute dei corridori prof, lo dimostrano, causate non solo dall'errore umano.
E allora vi presento la Project Pinarello Dogma F Grammomania, con un assemblaggio esclusivo. Target: come fare diventare un telaio top di gamma di 3^ generazione non leggero e utilizzato dai corridori prof della Ineos, una bici leggera e sotto il peso UCI. E' un progetto esclusivo, non disponibile per i corridori professionisti della Ineos. E' anche l'anteprima esclusiva della nuova Pinarello Dogma F, il nuovo modello di vertice della dinastia Dogma, costruita per i corridori prof della Ineos, formidabili veicoli pubblicitari, "gemme" straordinarie nell'immaginario degli appassionati. Il kit telaio viene prodotto con carbonio giapponese M40X, in Oriente e verniciato a Treviso nello stabilimento della Pinarello. Pinarello Dogma F, è uno strumento/macchina professionale venduto anche al pubblico, votato alla velocità, pur essendo una macchina per tutti i segmenti di percorso (pianura, salita) , ma solo su strada asfaltata. Anche questa nuova versione, fabbricata in serie, possiede una struttura telaio/forcella asimmetrica e realizzata con misure standard, alle quali il ciclista e il pedalatore devono adattarsi e punta prevalentemente sull'aerodinamica, per limare secondi nelle competizioni, per risparmiare energia, ovviamente, ma solo con il "corpo", sistemato in modo corretto, dal punto di vista aerodinamico ( braccia strette e piegate, schiena arcuata. gambe aderenti al tubo orizzontale, presa bassa) e biomeccanico; invece con la posizione che definisco del Cobra, prevalente tra ciclisti e pedalatori (schiena eretta, braccia dritte e tese, mani sulla parte centrale della curva, con polsi piegati in avanti, ad angolo retto, gambe aperte, piedi che spingono scomposti e in modo asimmetrico, senza continuità e circolarità), meglio la MTB, si risparmia denaro e ci si diverte di più ! E proprio le misure standard sono il limite della Pinarello Dogma F, l'altro è l'asfalto (non adatta a percorsi sterrati), considerato che il prezzo della Project Grammomania è alto, si va da un minimo di 15 mila euro, a 17 mila euro, a seconda delle ruote montate ( Campagnolo Hyperon Ultra TWO tubeless/ Syncro Capital SL40 recensite sul blog). Per completezza, il prezzo di listino del telaio, forcella, reggisella e serie sterzo e’ 6.300,00 €. Perché le bici da corsa costano così tanto? Per saperlo CLICCA QUI . Lo ribadisco. I telai con misure standard comportano un adattamento, che magari sarà anche un buon adattamento, ma si tratterà sempre di un adattamento e non di un telaio su misura. Il peso del telaio non è super leggero trattandosi di Pinarello e di tubi con spessore aerodinamico, ma la somma fa il totale, quindi assemblandolo con la componentistica top ( molto costosa) consigliata con il Project Grammomania, si raggiunge un peso massimo di 6.460 grammi con ruote Campagnolo Hyperon Ultra Tubeless e un peso minimo di 6,390 grammi con ruote Syncro Capital SL 40; ovviamente il peso complessivo è comprensivo di pedali (chi pubblica pese senza pedali fa disinformazione e confonde le idee; la bici senza pedali non "pedala"; la pesa di un progetto di bici deve avere un pedale di riferimento, altrimenti non è un progetto compiuto, ma un ipotesi; peggio ancora chi indica a parole il peso senza foto o video). La nuova Project Pinarello Dogma F Grammomania assemblata affinché ogni componente abbia una reale incidenza sul peso e sulla performance, è tra i primi esemplari consegnati e vanta un peso illegale per l'UCI 😉. Saluti ciclistici.
martedì 3 dicembre 2024
A cosa servono le ciclabili ?! Ce lo ricorda Remco Evenepoel !
sabato 30 novembre 2024
Il "sorpasso" del ciclista nel nuovo codice della strada !
sabato 23 novembre 2024
sabato 16 novembre 2024
Consigli: larghezza del manubrio.
Facciamo chiarezza in questa valle di pedalatori confusi dalle corse trasmesse alla TV ! Non imitate quello che vedete fare agli altri, in modo errato, anche se famosi; ognuno fa quello che vuole, ma non è detto che sia corretto, e soprattutto adatto a tutti. Nello short vi spiego come scegliere il manubrio nella misura corretta. Tutta passa, tranne la verità. Siate ciclisti e non pedalatori. Saluti ciclistici.
venerdì 15 novembre 2024
Sella della bici troppo avanzata ?! Non fatelo !
martedì 5 novembre 2024
La Pedemonte Altavia all’ADI Museum di a Milano 2024 per il Compasso d’Oro.
Detto ciò, non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per la selezione della Pedemonte Altavia, già testata e recensita clicca qui . Come è noto, la mia regola è quella di consigliare obiettivamente e senza marketing, quindi, non tutte le bici provate su strada, vengono recensite sul blog, non essendo sempre all'altezza del personale standard di riferimento. In questi ultimi anni ho scelto di testare i telai road e race gravel della Pedemonte Bike, realizzati su misura, del sottoscritto, altrimenti i test non avrebbero avuto senso, tenuto conto della specificità delle creazioni artigianali del marchio genovese. Come scritto e documentato, non solo i test Pedemonte Bike sono stati pubblicati, ma ho "toccato con mano" il valore aggiunto di un prodotto artigianale, su misura, di alta qualità. Una bici la devi studiare e spremere a lungo su strada prima di parlarne e consigliarla, altrimenti e’ mera pubblicità fine a se stessa ! Non mi sorprende che la Pedemonte Altavia sia stata apprezzata per il suo design dagli esperti del settore. Complimenti agli artigiani della Pedemonte Bike: ragazzi con la Pedemonte Altavia avete esagerato ! E' più di una bici da gravel, è oltre la bici da corsa; è un autentica gravel road race; una macchina da competizione, unica nel suo genere; l'evoluzione della bici da corsa! Chapeau. La Pedemonte Altavia è un opera d'arte tecnologica, mirabile espressione del design Made in Italy; alto artigianato, ideato, progettato e realizzato a mano, a Mele (GE). Ogni esemplare, eseguito artigianalmente, secondo le misure personali del cliente, è un pezzo unico ( da collezione e non solo da competizione). La Pedemonte Bike è una vera e propria "sartoria della bici"; e sul punto mi sembra opportuno citare Karl Kraus : " Oggi è possibile confondere uno scultore con un sarto, perché tutti e due creano delle forme". Nel panorama mondiale composto prevalentemente da telai industriali con misure standard, caratterizzati da prestazioni e forme uniformi, la Pedemonte Altavia, rappresenta l'ambito livello superiore, il sogno del ciclista evoluto e la selezione con la candidatura al Compasso d’Oro, ne esprime la conferma univoca e meritata. Saluti ciclistici.
La Pedemonte Altavia esposta a Milano all'ADI Design Museum 2024. |
sabato 26 ottobre 2024
La bici in Scalmalloy® : sarà il tramonto della bici in carbonio ?
Premessa. Il marketing ha un problema; tenere alto l'interesse del consumatore per indurlo a fare il nuovo acquisto; quando non ci riesce il mercato rallenta o si blocca. Ed ogni volta il pedalatore/consumatore dovrà valutare quanto sia effettivamente conveniente acquistare la novità del mercato, pur sapendo che è destinata ad una vita commerciale breve, a fronte di enormi sacrifici economici ! E mi riferisco al mercato della bici da corsa c.d. commerciale, quella dei marchi alla moda, "esposta alla TV", utilizzata da campioni e corridori pagati per convincere/indurre i consumatori/pedalatori ad acquistarla per farli "diventare" "forti e fighi" ! Plasmare l'immaginario collettivo è il focus del marketing e non ci vuole molto con la mentalità votata al consumismo compulsivo di cui è affetto l'Occidente. Ovviamente quello che conta, come è noto, è il rapporto peso/potenza del pedalatore, quello conta per sentire la concreta differenza, nella prestazione; in altre parole, contano le gambe.
Poi c'è un altro settore della bici, quella artigianale, fatta su misura, realizzata in acciaio e in carbonio, ma quella è cosa per i ciclisti evoluti. Sono opere eseguite da straordinari artigiani che sanno modellare la materia, ed incarnarla al ciclista, perché il ciclista e la bici sono una cosa sola e si muovono all'unisono.
Tanti anni fa mi ricordo che la Pinarello e la Merida avevano messo in vendita, telai realizzati in lega composta anche da magnesio; non ebbero vita commerciale lunga. Ma a quanto pare, Pinarello non ha mollato e ci riprova.
Il marketing cerca sempre nuove soluzioni, non dorme mai, altrimenti lo licenziano !
La novità si chiama "Scalmalloy® è una lega ad alte prestazioni composta da scandio (Sc), alluminio (Al) e magnesio (Mg). È l'unica lega per produzione additiva che sostituisce le leghe di alluminio della serie 7000 ad alta resistenza. Grazie alla sua bassa densità, fornisce proprietà specifiche della densità che sono estremamente competitive con le alternative con la resistenza più elevata. Combinando elevata resistenza con eccellente duttilità e lavorabilità, è il materiale ideale per l'uso in parti altamente caricate o critiche per la sicurezza. Nella produzione additiva, il tempo di processo per costruire una parte è il fattore di costo più importante. Ridurre il volume della parte sfruttando la maggiore resistenza di Scalmalloy® offre risparmi sui costi e sul peso, consentendo di vincere su entrambi i fronti". Scalmalloy® è un materiale di stampa 3D, in metallo ad alte prestazioni, realizzato in lega, leggero, resistente e ha un'alta duttilità. È stato sviluppato e brevettato daOpere DI BASE– del gruppo Airbus – per l'uso, ma non solo, dell'industria aerospaziale. Rispetto ai tradizionali Alluminio(AlSi10Mg), Scalmalloy® è molto più forte a causa dell'aggiunta di scandio ( terre rare), è una lega leggera e resistente e consente di realizzare mediante la stampa 3D "pezzi" con forme particolari. Come quelle della bici con la quale Milan, qualche giorno fa, ha conquistato il record dell'ora nell'inseguimento individuale, al campionato del mondo su pista, tenuto in Danimarca. Superfluo osservare che ha vinto il corridore e non la bici, ma a qualcuno piace pensare il contrario ! Anche questa bici è stata realizzata da un terzista per conto del noto marchio, come accade per i telai in carbonio. Per completezza e’ già da qualche anno che alcuni marchi non conosciuti al grande pubblico anche nel settore bici, stanno utilizzando, questo nuovo materiale, per realizzare bici e componenti.
E' appena il caso di precisare che Scalmalloy® sarà destinato al successo e soppianterà il carbonio, solo se consentirà di ottenere un ottimo rapporto costo/profitto per i marchi/produttori, come oggi accade con i telai in carbonio. Infatti il materiale utilizzato per realizzare il telaio in carbonio costa qualche centinaio di euro e consente di realizzare un prodotto leggero e resistente, sia pure con limiti nel carico di rottura. Ovviamente la qualità e la durata dipendono dalla tipologia del carbonio e dalla modalità di lavorazione, ma il carbonio rappresenta un affare sicuro per il settore consentendo ottimi margini di guadagno. In questo post vi spiego il motivo per cui il telaio in carbonio costa così tanto CLICCA QUI .
L'industria del settore, riuscirà a realizzare con questo nuovo materiale, telai su misura, come accade oggi con gli artigiani che lavorano il carbonio e l'acciaio ? Al momento NO. Le geometrie standard del telaio utilizzato da Milan, in vendita al pubblico, realizzato solo in 3 taglie, come da tabella pubblicata sul sito del marchio non lascia dubbi. Quindi anche con questo materiale, corridori e persino i campioni, dovranno adattarsi alle taglie standard, svolazzare su reggisella sempre più alti e aggrapparsi a manubri sempre più bassi, per un dislivello sella/manubrio, insostenibile da un "comune mortale", con stress psico fisico non indifferente, anche se giovani e massaggiati da fisioterapisti blasonati. Non è un caso che i corridori/campioni scelgano spesso una taglia più piccola, per adattarsi meglio, e avere un mezzo più reattivo, si, ma meno maneggevole, meno stabile e meno comodo. E pensare che i campioni del passato correvano con telai realizzati su misura ! Una regressione incredibile! Solo con un telaio su misura si possono ottenere le migliori prestazioni, anzi prestazioni calibrate sulle misure antropometriche e i watt del ciclista. Punto. Il resto è marketing. Il resto è profitto per l'industria.
Conclusione. La bici in Scalmalloy® sarà il tramonto della bici in carbonio ? Gira voce che un noto brand, di quelli commerciali, dotato di grandi capacità finanziarie, starebbe per lanciare una nuova bici realizzata con Scalmalloy®. Vedremo. Nel frattempo chi glie lo dice al pedalatore che ha acquistato l'ultimo modello top di gamma in carbonio pagandolo 15 mila euro ? Poi dicono che le persone soffrono di ansia ! Saluti ciclistici.
CF | CC | L | A [°] | B [°] | P | T | D | R | G | REACH | STACK |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
481 | 450 | 486 | 77 | 72 | 390 | 70 | 62 | 43 | 368 | 377 | 469 |
506 | 525 | 512 | 77 | 73 | 390 | 90 | 62 | 43 | 368 | 402 | 492 |
521 | 550 | 542 | 77 | 73 | 390 | 106 | 62 | 43 | 368 | 430 | 508 |
lunedì 7 ottobre 2024
La Madonna di Vitaleta, la cappella del mondo.
Ho imparato presto a non radicarmi, quando all'età di 13 anni, mi hanno portato via, dal luogo da dove sono nato; non ho radici; tribù, etnia, territorio, confini, stati, nazioni, sono definizioni vuote, superate, pregne di paura e limiti; sono abituato a pensarmi ovunque, come parte della Terra e della Natura. Ci sono luoghi in cui mi sento sereno ed entusiasta, lontano dal caos umano, come la Cappella della Madonna di Vitaleta, Patrimonio dell'Umanità UNESCO; qui non arriva il rumore del mondo, è luogo dell'anima, qui mi sento al centro del mondo. La bellezza l'abita e la fantasia vi regna sovrana!. E' un uomo senza fantasia, è senza gioia! E’ straordinaria l’immagine e la sua forza! Il silenzio diffuso è totale, e ne esalta i contorni austeri del paesaggio. La presenza divina e’ discreta e si svela nella semplicità e bellezza della Natura circostante; conforta ed orienta il cammino, del pellegrino, il passaggio del viandante. Nella visione non c’è contrasto, ma omogeneità; tutto e’ parte di una stessa prospettiva sinuosa. E’ la straordinaria cornice di una tela disegnata dal divino. Ma come renderla autentica ? La Pedemonte Altavia e’ ciò che la distingue e la svela autenticamente; è la firma delle foto; la nota saliente, e’ il segno inequivocabile della presenza del viandante, la mia. Esiste una immedesimazione organica tra ciclista e bici; come a dire, se vedi la bici c’è il ciclista. In altre parole, qui e’ passato lui, il ciclista. Una nota distintiva ed originale per interpretare la bellezza e l’esclusività del luogo, la mitezza e il mistero della cappella della Madonna di Vitaleta, il tratto minimalista del panorama; particolari diventati anonimi per la copiosa similitudine degli scatti che girano per il mondo di questo Patrimonio dell'Umanità; non bisogna confonderla, ma rilevarla nella sua autenticità. La cappella della Madonna di Vitaleta è il ristoro spirituale del pellegrino e del viandante, a loro è dedicata a loro deve essere ricondotta. Questo e’ un luogo unico ed irripetibile; non può ripetersi e perdersi nell’omogeneità e ripetitività delle migliaia di foto incapaci di svelarne l'autenticità. In tal senso la Pedemonte Altavia e’ l’autografo apposto dal viandante ! Ne svela il messaggio e lo rende libero. Così mi è parso di interpretare la cappella della Madonna di Vitaleta, simbolo degli uomini erranti. Immergersi in un viaggio e farsi meravigliare e’ l’essere un viandante e non un viaggiatore che cerca solo la meta. Saluti ciclistici.
domenica 6 ottobre 2024
Le mie salite. Monte Amiata gravel and road !
giovedì 3 ottobre 2024
Grammomania: New Wheel Carbon Monocoque, Syncros Capital SL 40 e SL60. La monoscocca gravel/road
In questi lunghi anni di test ho imparato tante cose e molte le ho condivise pubblicandole sul blog. Tra le cose più importanti da tramandare, c'è l'importanza della ruota, il componente fondamentale dal quale dipende la prestazione della bicicletta. La scelta della ruota è determinante. Una ruota non performante riduce le prestazioni di un telaio top di gamma; di converso, la ruota performante migliora le prestazioni di un telaio di media gamma, fino a superare le prestazioni di un telaio top di gamma assemblato con ruote non performanti. Ecco spiegato il paradigma della ruota. Il futuro è nelle scelte che facciamo ogni giorno. Il futuro non esiste, esiste solo il presente, tutto si compie ora. Come la scelta della ruota.
Propongo test e recensioni di prodotti pensati per il ciclista e il pedalatore giunti al bivio della scelta. Cosa scegliere ? Ma soprattutto cosa sapere prima di scegliere ? Occorre fare una premessa per una scelta consapevole della ruota.
La ruota è composta da più parti, quali il cerchio, i raggi, il mozzo e il pneumatico, per questo, devono essere parti di un unico progetto per essere coese in modo ottimale, in guisa da formare una cosa sola. Ecco perché, ruote assemblate artigianalmente, si, ma solo quando tutto sia parte di un progetto, di un orchestra, dove ogni componente, sia in sintonia con gli altri, senza stonare, altrimenti la ruota sarà "diversamente circolare", per usare un eufemismo. E allora diventa molto interessante, una ruota che in ogni sua parte, non solo interagisce, ma scaturisce in modo sincrono, forgiata con lo stesso tratto, come la ruota mono scocca in carbonio. Diversamente dalla ruota tradizionale, la ruota mono scocca in carbonio, è realizzata senza soluzione di continuità, per ottimizzare un unico sistema ruote + pneumatici, una cosa sola. Per questo, per taluni cerchi, non tutti i pneumatici sono adatti, perché, come mi piace dire, la "ruota passa per il pneumatico". La potenza è nulla senza il controllo. La leggerezza è nulla senza l'inerzia rotazionale. Cos'è l'inerzia rotazionale ? E' l'energia necessaria per fare girare la ruota, in altri termini, quanta forza deve imprimere il ciclista. Capirete come sia fondamentale, ridurre questo dispendio energetico. Per farlo occorre spostare la massa dal cerchio al mozzo, in modo che inerzia e spinta si ottimizzano in accelerazioni repentine, immediate, meno faticose. E che tutta l'energia passi per il mozzo, te ne accorgi, quando i mozzi posteriori si spezzano e qualcuno ne ho visto, e anche di ruote blasonate.
Se la leggerezza e l'inerzia rotazionale sono precipue, altrettanto fondamentale è la resistenza della ruota alla fatica e allo stress sul lungo termine. La resistenza conserva la forza della ruota nel tempo. Quante ruote ho visto "smontarsi" dopo un intenso lavoro nel tempo ! E allora penso che il migliore banco di prova, per una ruota, sia la strada sterrata/off road, tutto si misura sulla strada, l'oracolo del test. Una ruota adatta alla strada asfaltata, si, ma anche alla strada sterrata, impervia, rende più sicura la scelta del ciclista. Insomma se una ruota è progettata e realizzata anche per il gravel, allora è quella giusta per condividere ovunque la passione. Il gravel è il nuovo oro, il gravel è la nuova bussola, il nuovo banco prova. Sono completamente d'accordo con i marchi che abbiano "gravelizzato" la ruota da strada, la ruota della bici da corsa, perché in fondo, la bici gravel è una bici da corsa resa performante anche sulle strade dissestate. Il gravel è la soluzione per il ciclista amatoriale, quando non contano i centesimi di secondo, ma divertirsi senza limiti, con una macchina versatile, performante, più comoda e stabile, su tutti i terreni, per non limitare le emozioni e non annoiarsi sulle stesse strade. La bici serve per viaggiare, anche con la mente, senza problemi di adattamento al terreno; solo la Natura può ristabilire l'equilibrio psico fisico e non certamente il traffico e lo smog ! Perché limitarsi con la scelta ? Del resto, esistono anche bici gravel aerodinamiche! Pedalo sulla bici da corsa dall'età di 10 anni; ero assuefatto. Con la gravel sono tornato a divertirmi ! #novavitagravel ! Prendetelo come consiglio.
Oggi non tutti i cerchi in carbonio sono uguali e si distinguono in cerchi hookless, cioè senza uncino sul bordo del cerchio, cioè con fianco dritto e semi hook ( per dirla alla Campagnolo), cioè con uncino sulla flangia interna del cerchio per aumentare l'ancoraggio del fianco del tubeless. Entrambe i cerchi sono costruiti con una sezione interna maggiore del cerchio. Il cerchio hookless road non può essere gonfiato ad una pressione maggiore di 5 ATM ( anche se la pressione massima raccomandata dal produttore del tubeless sia maggiore), altrimenti si stallona ( cosa che accade anche ad una pressione inferiore a quella minore), e deve essere utilizzato solo con tubeless specifici, tenendo presente la larghezza, in particolare, di quella minima del pneumatico, raccomandata dal produttore della ruota; questo limita la scelta del pneumatico, anche tenendo conto della continua evoluzione del mercato e dell'offerta. I produttori dei pneumatici specifici per cerchi Hookless tendono ad assicurare la tenuta del tubeless mediante il rafforzamento della spalla ( o tallone) con un cerchietto. I cerchi con uncino sulla flangia interna del cerchio invece sono compatibili con tutti i pneumatici, e devono essere gonfiati alla pressione minima e massima raccomandata dal produttore del tubeless per non finire stallonati e per avere la massima prestazione.
Ricordo che all'inizio c'era la Fulcrum/Campagnolo che lanciò il tubeless road utilizzando cerchi con brevetto 2 Way (cerchio senza fori interni), con uncino nella flangia interna, compatibile per copertoncino e tubeless, senza bisogno di nastrare la gola del cerchio, si poteva utilizzare il tubeless persino con la camera d'aria, invece del lattice. Poi altri iniziarono a nastrare il cerchio per copertoncino, per coprire i fori, ed utilizzare il tubeless, con liquido (o camera d'aria). Il primo tubeless che ricordo era l'Hutchinson. Sono trascorsi molti anni ed oggi, finalmente il tubeless ha raccolto consenso sperato, e a quelle soluzioni, comunque rimaste ( 2 Way e Cerchio per copertoncino a cui aggiungere il nastro per coprire i fori interni), si è aggiunta, da ultimo, il cerchio Hookless, destinato solo al tubeless con lattice, anzi a certi modelli di tubeless, quelli con la spalla rafforzata da un cerchietto, che di fatto lo tiene saldo al cerchio, al posto dell'uncino messo nella flangia del cerchio chiamato invece dalla Campagnolo/Fulcrum mini Hook , sul quale invece si possono installare tutti i tubeless e i copertoncini e addirittura utilizzare tubeless con camera d'aria invece del lattice. Ciò vale sia per la bici da corsa, sia per la bici gravel.
Quando leggete l'acronimo TR cioè tubeless ready, significa che il tubeless road e gravel (senza camera d'aria), può essere utilizzato solo con il lattice; la camera al posto del lattice, solo in caso di emergenza, ad una pressione sempre non superiore a 5 ATM, quindi inferiore a quella normale del copertoncino, giusto per ritornare a casa, a velocità controllata; poi va tolta la camera d'aria e il tubeless danneggiato. La gola del cerchio tubeless ready non ha fori ( per registrare i nipples) e quindi si potrà installare il tubeless o la camera d'aria senza applicare il nastro per coprire i fori. Quello che conta è il cerchio: sul cerchio senza uncino chiamato Hookless, si monta solo il tubeless, della marca e modello specificato dal produttore della ruota, ma ad una pressione massima, non superiore a 5 ATM e solo con il lattice. Invece nel cerchio Hook o mini Hook, quello con l'uncino nella flangia, si possono installare copertoncini, (tutti) tubeless con lattice e ( tutti) tubeless con camera d'aria. Ovviamente anche il tubeless installato sul cerchio Hook o mini Hook deve essere gonfiato entro una pressione minima e massima raccomandata dal produttore del tubeless o copertoncino.
La premessa fatta era necessaria per spiegarvi, la nuova Syncros Capital SL in versione sia 40 mm che da 60 mm, per uso strada e gravel, quindi per bici da corsa e bici gravel, una ruota mono scocca in carbonio con cerchio Hookless, studiata nella galleria del vento, quindi morfologicamente aerodinamica. Ricordo però che il fattore che più incide sull'aerodinamica è la posizione in sella del ciclista: braccia piegate, gomiti stretti, schiena arcuata, gambe strette. Per chi non ci riesce, meglio la MTB, adatta a coloro che non riescono a cambiare la posizione verticale che chiamo "del cobra"; a seguire le ruote, il casco, l'abbigliamento e il telaio. Come anticipato con l'anteprima delle nuove ruote Fulcrum, oramai la tendenza è quella di produrre ruote completamente versatili, utilizzabili per bici da corsa e bici gravel. Una ruota per tutte le strade, come piace a me. Se la gravel è adatta anche per le strade asfaltate, allora è meglio assemblarla con la ruota versatile. Condivido questa scelta dei produttori delle ruote, come la Syncros. A new era ! #anewera
La Syncros Capital SL 40 è una ruota estremamente leggera, 1149 grammi reali, 21 grammi in meno rispetto al peso nominale dichiarato, mentre la Syncro Capital SL60 pesa 1297, sette grammi in più del peso nominale. La ruota è completamente in carbonio, in ogni sua parte, costruita in monoscocca. La particolarità è anche la costruzione dei raggi in carbonio. Dopo l’indurimento, i raggi sono pretensionati da uno spostamento forzato delle flange seguito dall’inserimento e dal collegamento del tubo per i cuscinetti. Una dima ad alta precisione assicura la corretta e uniforme tensione dei raggi. Il corpo dei mozzi è in alluminio, mentre il rivestimento esterno è in carbonio. Esteticamente è molto bella e aggressiva, francamente non passa inosservata, per la sua esclusiva costruzione ed eleganza. La Syncros Capital SL40 è costruita con profilo da 40 mm, canale interno largo 25 mm, mozzi DT SWISS. Per la lista dei pneumatici compatibili CLICCA QUI . Quanto sia effettivamente performante e resistente, la Syncros Capital SL40, solo la strada potrà dirlo. Intanto dal punto di vista estetico e della costruzione, la Syncros Capital SL 40 sorprende ed entusiasma. Attenzione. Un cerchio hookless, come quello della Syncros SL40, non è compatibile con il copertoncino, diversamente dal cerchio semi hookless, cioè con uncino sulla flangia interna, compatibile tubeless e copertoncino. Syncros Bike è un marchio che gravita nell'orbita della Scott Bike (gruppo Sram). In collaborazione con il rivenditore autorizzato Record Bike, Malo (VI). Saluti ciclistici.
A sinistra la versione SL 40, a destra la versione SL60