Per chi pensa ancora che il misuratore di potenza sia la soluzione migliore per un ciclista amatoriale, ecco una pesa esclusiva: pedali Shimano Dura Ace e Favero Assioma Pro RS 2 compatibile con tacchette Shimano Dura Ace. In questo modello Assioma, il misuratore di potenza è presente su entrambe i pedali. Molto interessante la differenza di peso.
La domanda sorge spontanea; serve davvero un misuratore di potenza per un ciclista amatoriale ?
Gli strumenti tecnologici hanno un margine di errore nel rilevare il dato; per esempio, il falso negativo o il falso positivo degli smartwatch. Analizzare i dati non è cosa semplice ed utile per il ciclista amatoriale; servono competenze tecniche e programma di allenamento pianificato da esperti. Il misuratore di potenza nasce per i corridori, in particolare, professionisti assistiti da preparatore atletico/medico. Generalmente il ciclista amatoriale pedala per mantenersi in forma fisica e divertirsi; non serve complicarsi la vita con la metodologia di allenamento per le competizioni.
A quelli che pensano che il misuratore di potenza (ma su entrambe i pedali), sia utile per rilevare se le gambe spingono con diversa forza, rispondo che è ridondante, le cause sono : a) dismetria degli arti inferiori, cioè una gamba è più corta per nascita o per problemi muscolari o articolari; b) forza muscolare asimmetrica dovute ad infortuni pregressi; c) abitudini posturali errate. Ovviamente sono problematiche che non si scoprono con il misuratore di potenza, ma camminando, salendo le scale, con una visita dallo specialista, vivendo normalmente. In tal caso ci sarà bisogno del medico e del fisioterapista, ma spesso non si riesce a risolvere il problema. A quelli che dicono che il misuratore di potenza serva per valutare la risposta del corpo, rispondo, serve al più, un cardiofrequenzimetro, ma di ottima qualità, salvo margini di errore di rilevamento. C’è poi l’ultimo livello dei ciclisti amatoriali, quello dei ciclisti evoluti che hanno imparato a gestire il fuori soglia senza l’ausilio di strumenti; a loro serve solo la salita; al resto ci pensa l’esperienza .
Attenzione. Il misuratore di potenza, stressa mentalmente, in quanto identifica la bici al "lavoro" dell'allenamento, confondendo il divertimento sano con il lavoro opprimente delle tabelle. Abbinandolo al piano programmato di training, si finirà per appendere la bici al chiodo, entro 1/2 anni o di venderlo, soprattutto se i risultati nelle gare amatoriali non saranno soddisfacenti (e questo è accaduto ad alcuni ciclisti amatoriali conosciuti personalmente).
Consiglio numero 1. La bici per un ciclista amatoriale è divertimento e presidio di salute. Il resto è vanità, è marketing, è emulazione. I ciclisti amatoriali esperti imparano a gestirsi mente e corpo. Conta il peso corporeo. Consiglio numero 2. Non comprate il misuratore di potenza, ma due ruote performanti di categoria superiore, quelle si, che fanno la differenza. Se poi avrete tanti soldi allora utilizzateli per girare il mondo con la bici, vi divertirete e scoprirete le bellezze della Terra; è emozionate pedalare su strade nuove; se poi vi avanzeranno soldi, donateli a chi non riesce a mangiare. Consiglio numero 3. Guardate la strada, invece degli strumenti elettronici, non correrete rischi di finire fuori strada o in una buca, vi divertirete e avrete la mente scaricata da pensieri e quando ritornerete a casa, rilassatevi e mangiate bene e nella giusta quantità. Consiglio numero 4. Liberate la mente dalla tecnologia almeno quando non è strettamente necessario; ne diminuirete la dipendenza e tornerete ad essere padroni della mente. Viviamo nell'opprimente era della tecnica con la conseguenza che l'uomo è diventato il mezzo e non il fine. Il ciclista è un uomo libero.
Ma allora perché i pedalatori amatoriali lo usano ? I pedalatori hanno il bisogno morboso di imitare i corridori professionisti in attività e non sanno che i campioni del passato si allenavano senza misuratore di potenza avendo imparato a gestire mente e corpo, senza preparatori e strumenti tecnologici; vinsero e conquistarono il ciclismo mondiale; ebbero una vita agonistica più longeva, Merckx docet. Oggi invece i campioni nonostante il supporto dalla tecnologia e l'ausilio di esperti rischiano di terminare anzi tempo l'attività professionale a causa del Bournout; si spremono al massimo per guadagnare molti soldi ! Superfluo osservare che è deleterio e grottesco imitarli.
Questi sono i miei consigli. A voi la scelta consapevole. Saluti ciclistici.