domenica 19 gennaio 2025

Pedalare nello smog riduce i tempi e fa male alla salute !

Dobbiamo dirci la verità oppure fare finta di nulla ed illuderci ?! In questo studio CLICCA QUI , sono stati analizzati i tempi di arrivo di circa 1,5 milioni di uomini e di un milione circa di podisti donne, che avevano partecipato a diverse maratone americane tra gli anni 2003 e 2019, messi in correlazione con i livelli di inquinanti. In questo modo i ricercatori hanno osservato come, all’aumentare dell’inquinamento, i tempi di arrivo erano generalmente più lunghi per gli atleti. L'aumento dei tempi consta in media 32 secondi in più per gli uomini e 25 secondi in più per le donne all’aumentare di solo 1 µg/m3 nei livelli di particolato PM2.5. Secondo i ricercatori della Brown University School of Public Health di Providence, a inficiare le performance sarebbero una serie di possibili effetti a livello cardio respiratorio indotti dal particolato, dall’aumento della pressione alla ridotta funzionalità polmonare. “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per caratterizzare l'eterogeneità degli effetti nell'intero spettro delle prestazioni - concludono gli autori - questi risultati mostrano l'impatto del PM2.5 sulle performance in maratona e l'importanza di considerare i dati di più competizioni quando si stimano gli effetti del PM2.5”. I tempi di percorrenza di una stessa maratona, per un podista, corsa in condizioni di inquinamento molto diverse, potrebbero differire di diversi minuti. Ovviamente lo studio è applicabile anche per chi pratica il ciclismo su strada. Il paradosso: pagare 15 mila euro per una bici da corsa cercando di accorciare i tempi della prestazione, in termini di secondi, e pedalarci in ambienti inquinati, che di fatto limitano oggettivamente, i tempi di percorrenza!  Lo smog e’ la causa principale di morte al mondo : solo nel 2015 ha ucciso 9 milioni di persone (rapporto della Lancet Commission on Pollution and Health,New York, ottobre 2017). L’inquinamento atmosferico è causa di 9 mila morti l’anno per infarto, 12 mila per ictus e 7 mila per crisi respiratorie” (Società Italiana di Medicina Ambientale - Sima). Lo smog e’ dannoso anche per la salute mentale come evidenziato dalla psichiatria Clicca Qui .E così, la tutela dell'ambiente è diventata inevitabilmente anche la tutela dell'uomo perché Noi siamo Natura, Noi siamo la Natura . Saluti ciclistici. 

domenica 12 gennaio 2025

Pedemonte SuperLeggera, artigianalmente #madeinitaly #custombike Lo stato dell'arte italiana .

Premessa. Il telaio made in Italy, è solo quello costruito e verniciato in Italia; non è quello costruito all'estero e verniciato in Italia. Il telaio artigianale è quello costruito su misura e non quello prodotto in serie con misure standard. Quindi se voglio pregiarmi di un telaio made in Italy, non mi devo fare prendere in giro dal marketing, ma informarmi sul canale giusto. Diffidate dalle imitazioni. 

Storia. Continua il mio racconto del made in Italy, anzi del made in Genova, quello autenticamente eseguito dalla Pedemonte Bike con un documento esclusivo: Sergio Pedemonte, artigiano del carbonio, assembla la nuova Pedemonte SuperLeggera, costruita nello stabilimento di Mele (GE). Un autentica pagina italiana. Questo è il valore aggiunto. Vi racconto la nuova Pedemonte SuperLeggera e della sua esecuzione; si tratta di esecuzione di ogni "pezzo" e non di produzione di serie; è un prodotto artigianale di nicchia, realizzato su richiesta e totalmente personalizzato, come un violino Stradivari. E' un telaio essenzialmente classico ed elegante. E' un telaio con l'anima. Telaio in carbonio Toray 1100 G (Toray 3K parte esterna) personalizzato sulle misure antropometriche e watt del ciclista. Anche la nuova SuperLeggera, come gli altri telai Pedemonte Bike, viene eseguita a mani con la tecnologia brevettata IWS ( materiale e realizzazione eccelsa per una temperatura più alta nell'autoclave). Target: livello di coesione pari al monoscocca  in carbonio, ma su misura ! La nuova SuperLeggera è completamente customizzabile, quindi con freni tradizionali o freni disco, cavi interni o esterni, con livrea personalizzata o standard (come quella che si vede nel video), con attacco manubrio classico o integrato. Ma v'è di più. La nuova SuperLeggera può essere eseguita anche nella versione esclusiva RS, essenzialmente elegante, ancora più leggera e di nicchia ! La forcella della nuova SuperLeggera, in carbonio T700S e HFM, Crown 375 mm, Rake 45, è artigianalmente eseguita dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE), con processo di costruzione monosocca, rinforzata nei punti più sollecitati, expander e sede cuscinetto integrati, tubo sterzo con sistema per passaggio cavi totalmente integrato. Il telaio e la forcella della nuova SuperLeggera sono compatibili con pneumatici da 700X32 mm.  Perni passanti specifici Pedemonte 100x12 anteriore - 142X 12 posteriore. Reggisella diametro 27,2 mm in carbonio monoscocca eseguito artigianalmente dalla Pedemonte nello stabilimento di Mele (GE). Movimento centrale Press Fit 386 EVo. Instradamento della guaine e dei tubi idraulici integrati dalle cuffie. Passaggio guaine e tubi idraulici integrato da serie sterzo (passaggio cavi esterno su richiesta). Peso ? Dichiarato 740 grammi senza vernice. Reale ? Stay tuned. Work in Progress. Per quale ciclista è pensata la nuova Pedemonte SuperLeggera ? Per quello evoluto, che sogna di personalizzarla totalmente, salitomane, con la bici nella valigia in giro per il mondo, alla ricerca di luoghi straordinari da conquistare al ritmo dei pedali; per le Gran Fondo e crono scalata. La nuova Pedemonte SuperLeggera è lo stato dell'arte italiana, un opera d'arte autenticamente italiana, pensata e composta artigianalmente, una creazione essenziale, certamente di riferimento per il settore. Quando si possiede una bici come questa non si può desiderare altro di meglio. Un opera eseguita solo per il cliente; una creazione su misura esclusiva. E vi posso assicurare che sulla strada, si vede e si sente, la differenza rispetto ad un telaio con misure standard prodotto in serie. Ancora chapeau alla Pedemonte Bike. Per contatti pedemonte.bike@gmail.com Saluti ciclistici.  

 
Ingrandite le immagini cliccando sul riquadro a destra ( a fianco alla scritta YouTube).
Versione RS Ultra Light

Versione Light Standard

sabato 28 dicembre 2024

ENVE MOG alla pesa. Avventura in modalità light. #grammomania #gravelbike #novavitagravel

Gravel is Nature ! Gravel is new free! Gravel is new gold . C'è voglia di Natura e di percorrere tutte le strade, non ha senso essere costretti a pedalare solo sull'asfalto, quando oramai esistono bici, come le Gravel Bikes, in grado di portarti ovunque, "manico" permettendo. Del resto noi siamo Natura, noi siamo la Natura, il richiamo è ancestrale ! Le pedalate Gravel sono più impegnative ed emozionanti; è un altro livello. E non è un caso che molti corridori prof èlite si cementino con le corse Gravel e qualcuno sia diventato campioni del mondo UCI GRAVEL. C'è tutto un mondo più affascinante e galvanizzante dietro al Gravel che non potete immaginare. Del resto, il ciclismo è iniziato in modalità Gravel, con i ciclisti eroici dei primi anni del secolo scorso e le corse più emozionati, come le Strade Bianche e la Roubaix sono Gravel ! Volete mettere voi, pedalare in luoghi dove si può respirare a pieni polmoni e non rischiare di ammalarti a causa dello smog (prima causa di morte in Italia), percorrendo boschi, foreste, esplorando nuove strade, senza limiti, senza più l'ansia di essere sfiorati dagli specchietti delle auto ! Non dimenticherò la prima volta in cui, daini e cinghiali, mi attraversarono la strada o quando pedalai in una foresta pluviale ! Uno spettacolo emozionante, unico ! La Gravel è quella più adatta anche per viaggiare. Davvero non ha più senso la bici da corsa ! Ve lo dice uno come me, che pedala sulla bici da corsa da più di trenta anni e alla fine si è assuefatto, annoiato, stressato ! Le Gravel Bikes sono la soluzione ideale per il ciclo amatore, più comoda veloce e stabile, più performante della bici da corsa su tutte le tipologie di sterrato, per via, dell’interasse più lungo, tubo sterzo più alto, per le pressioni di utilizzo dei pneumatici più basse (2,5 ATM), per la larghezza del canale interno a partire da 25 mm, con cerchi da 700 cc, per la larghezza tubeless (da 40 mm a 50 mm) e la conformazione tassellata del battistrada tubeless. Ho visto Gravel Bike sotto i 7 kg. I telai Gravel race top di gamma in carbonio pesano non più di 800 grammi! E ci sono  telai aero Gravel ! Le bici Gravel sono compatibili con tutte le ruote comprese quelle da 650 b e quelle per bici da corsa. Insomma lo sviluppo tecnologico si è spostato prevalentemente sulle Gravel Bikes, più vendute rispetto alle bici da corsa, le quali, invece con i nuovi modelli, possono arrivare solo a Marginal Gains. Ed è emozionante pedalare off road con la Gravel, una bici sostanzialmente da corsa; ti sembra di iniziare a pedalare per la prima volta ! Provare per credere. Inoltre e non è poco, la Gravel Bike costa di meno, la metà ! La gravel bike top di gamma costa in media 8000 € e puoi pedalarci su TUTTE LE STRADE e modalità bike packing; la bici da corsa top di gamma costa 15000 -17000 €, ma puoi pedalarci  SOLO SU STRADE ASFALTATE! Occorre rifletterci prima di mettere mano al portafoglio!!
Fatta questa premessa, ecco un altra pesa esclusiva per la pagina Grammomania, che vanta molti "ascolti" e nata dal fatto che il ciclista e il pedalatore quando vedono una bici l'alzano per sentire quanto pesa! E' un gesto istintivo, irrinunciabile, quindi ecco la pesa della ENVE MOG, la Gravel del marchio statunitense, con il nuovo Sram Red AXS XPLR 13 velocità ( 42 - 10/46), borsa, pedali, tubeless da 45 mm con 200 ml di lattice e supporto Garmin, pronta per l'avventura. Cablaggi interni per trasmissione e manubrio aero. La ENVE MOG e’ compatibile con tubeless range  min. 700 C x 36 mm - max 700C x 50 mm. Ovviamente si può alleggerire in modalità Race Gravel( tubeless più leggeri, senza borsello, pedali più leggeri) e scendere sotto gli 8 kg. Questo modello e’ dotato di una capacità di carico all’interno del tubo obliquo fino a 0,6 litri utile per riporre kit riparazione foratura o giacca a vento! E’ acquistabile solo il kit telaio ( telaio, forcella, reggisella, manubrio, attacco, serie sterzo). Telaio/forcella presentano gli occhielli per agganciare le borse da viaggio 🧳. Uno dei vantaggi della Gravel Bike ? Assemblarla a seconda dell’utilizzo ( Race Gravel o Bike Packing- Adventure ) e sostituire ruote e/o sezione e/o battistrada delle gomme, a seconda del percorso e delle condizioni meteo; e’ totalmente versatile, rispetto alla MTB e alla BDC, non ha limiti di percorso e di percorrenza. In collaborazione con il rivenditore autorizzato ENVE, RECORD BIKE di Malo (VI), con ottimo reparto meccanico. Saluti ciclistici. 
 

giovedì 19 dicembre 2024

Il santuario pagano dei Giganti carsici. Esplorando la Terra. #novavitagravel #workinprogress


Un altro luogo straordinario, creato dalla Natura, unico e prezioso. All’interno di un bosco di lecci, sopra i monti, ci sono tre giganti carsici e un paesaggio  preistorico, protetto dalla fitta vegetazione, emozionante e suggestivo. Il silenzio è interrotto, a tratti, dai campanacci "suonati" dai cavalli al pascolo. Ovunque quiete diffusa. Seguo pietre, coperte da muschi, traccio la terra densa e nera, sul tratturo che taglia il fianco del monte; i lecci coprono il cielo, e la luce tenue riesce a filtrare appena, la temperatura bassa, rende frizzante, l'aria pulita. Seguo l'istinto, sono a mio agio, fino a giungere, al centro di un anfratto, dove si ergono maestose ed imponenti, tre rocce di circa 6 metri, i giganti carsici, modellati, dal tempo, dal vento e dalla pioggia, disposti in semi cerchio; rimango ad ammirarle, immerso nel mistero e nella bellezza della Natura. Quassù, ci si può sentire protetti e lontani dall'inferno degli uomini. In questo meraviglioso altare pagano, sono solo. Noi siamo Natura, noi siamo la Natura, è la preghiera laica; qui la si venera e ringrazia. Morale della storia. Rimanete lontano dal traffico, se potete. Non vale la pena rimanerci dentro in apnea e con l'ansia. Non vale più la pena "limitarsi" alla bici da corsa, l'unica bici inadatta a percorrere tutte le strade. La bici da corsa costringe a percorrere le stesse strade e quindi ad annullare emozioni e stimoli di allenamento. Noia. Non ci sono solo strade asfaltate. Scegliete strade nuove e una bici polivalente come la gravel bike 😉. Esplorate il territorio, esplorate la Terra. Bici e’ avventura! Il limite è nella mente. Intanto continuo il nuovo test 😉🚵‍♀️. Work in progress. Saluti ciclistici. 

 

Il mio soprannome…oggi più di ieri !🐺😉🌳

mercoledì 11 dicembre 2024

Aero bike evolution inizio’ nel 1984: progenie !

L’evoluzione della aero bike (in carbonio), e’ iniziata nel 1984, con la Pinarello Espada. La progenie aumenta le fila. Solo a titolo esemplificativo, Trek Madone SLR 9 e Colnago Y1Rs, aggiuntasi proprio ieri. Come mi diceva Ernesto, il mio ex allenatore, un veterano del pedale: "Uè Pizzò....a cà nun se sò inventati niente….ce’ stava già !".  Saluti ciclistici. 

lunedì 9 dicembre 2024

Il noleggio delle bici da corsa !


Oramai la bici da corsa industriale, prodotta in serie, con misure standard, che definisco "pret a porter", non conviene più acquistarla,  bisognerebbe prenderla a noleggio, dura poco sul mercato ! E non è un caso che il settore sia in crisi. 
Nel 1992 in Italia la produzione delle bici era di 6 milioni e molta di questa produzione venne destinata per l'estero. Nel 2023 la produzione italiana è scesa drasticamente a 1 milione, quasi tutta per l'estero. Motivo ? Prezzi alti, svalutazione della moneta ovvero perdita della capacità di acquisto, PIL al ribasso, stipendi bassi, occupazione legata al mercato convulso. L'Italia non vive nel benessere diffuso, è sotto gli occhi di chi vuole vedere la realtà; lo sviluppo economico non c'è e comunque non è concretamente tangibile, nonostante gli spot elettorali. Per lo stesso motivo si è innescata la crisi dell'auto, ma non ne parlerò, non è cosa per ciclisti. 
Ma v’è di più. Quello che frena gli appassionati di bici da corsa è anche la copiosa e vertiginosa produzione industriale, "pret a porter" ! Ciclisti e pedalatori non fanno in tempo, ad acquistare, con mille sacrifici, l'agognata bici vista alle corse trasmesse alla TV, inforcata dai campioni pagati sempre di più, quella di cui conoscono le caratteristiche a memoria, spesso senza conoscerne il significato, quando, un triste giorno, scoprono il lancio della novità che li spiazza, e li "umilia" alla sosta al bar con la comitiva! E' il consumismo "bellezza", cosa vi aspettate. Per esperienza personale posso dirvi che quando viene lanciato il nuovo modello, il reparto design-sviluppo, è già pronto con il prossimo; rimarrà top secret, per circa 2/3 anni; il lancio dipenderà dalla concorrenza, dalle vendite del modello precedente e dalla strategia del marketing aziendale. Perché le bici da corsa costano così tanto. Lo spiego QUI 
Il consumismo trasforma le menti. Quindi non scegliete in base ai consigli di chi abbia comprato la bici nuova, è ancora sotto l'effetto "dell'arrapamento", ascoltatelo dopo 2/3 anni, in prossimità del fine produzione, appena prima del lancio, quando egli avrà la testa concentrata sul prossimo acquisto. Effetto placebo significa, auto suggestione, "innamoramento" indotto dal denaro (tanto) pagato al negoziante. 
A proposito. Oggi è stata lanciata la nuova bici destinata all'idolo delle folle dei pedalatori, che fa impazzire orde di tifosi d'ogni età ! E adesso chi glielo dice al pedalatore che proprio qualche mese fa aveva percorso tanti km con l'auto per andare ad acquistare fuori regione, la bici (dice lui), a "buon prezzo", per via della colorazione non più a catalogo, con la quale il predetto campione milionario aveva vinto le competizioni ?! Il negoziante quando lo ha visto uscire dal negozio, con la bici "nuova" avrà accarezzato la cassa e stappato la bottiglia di prosecco ! Non ho il coraggio di dirglielo ! Che ci pensino i compagni di comitiva domenicale, quelli che invita a casa per pedalarci insieme ! 
Il futuro ? Non esiste e nessuno può predirlo ! Ma se potessi immaginarlo.... il noleggio della bici da corsa; costi minori e bici da corsa "pret a porter" sempre aggiornata. Saluti ciclistici. 

sabato 7 dicembre 2024

New Pinarello Dogma F Project Grammomania ⚖️

Novembre e dicembre rappresentano il periodo ideale per cambiare ed iniziare la nuova stagione in tempo, come fanno i corridori professionisti e i ciclisti evoluti. Se invece non si prende una nuova la bici, bisogna comunque controllare l'assetto biomeccanico perché ogni anno il corpo cambia, e mi riferisco soprattuto al peso corporeo e all'elasticità muscolo scheletrico. E mentre, i corridori professionisti devono prenderla come gli viene consegnata dagli sponsor tecnici, i ciclisti evoluti l'assemblano in modo diverso dalle versioni a catalogo, più leggera ( e illegale UCI) e più performante. Ovviamente anche chi cambia la bici deve rifare l'assetto biomeccanico, per un motivo in più: bici diversa, diverse geometrie. A meno che voi siate  in grado di mantenere lo stesso peso corporeo e la stessa elasticità muscolo scheletrica e quindi capaci di fare la vita da ciclisti. In questo caso se non cambierete bici potrete rimanere con il medesimo assetto. Un ultima considerazione. Vietare l'esultanza a braccia alzate per motivi di sicurezza non basta ! L'UCI dovrebbe vietare, telai troppo estremi, ruote altrettanto estreme, pneumatici Slick, manubri stretti. Risultato bici da corsa, capaci di prendere e mantenere facilmente velocità, spesso troppo elevate in certe circostanze, ma con limitato controllo sull'asfalto, soprattutto quello accidentato e bagnato  La potenza senza controllo è nulla, come è noto. La possibilità di correggere errori di traiettoria e di arresto in condizioni pericolose anche con le bici da corsa di nuova generazione, è limitata, anzi è ancora più limitata, in relazione alla velocità. Le continue e rovinose cadute dei corridori prof, lo dimostrano, causate non solo dall'errore umano. 

E allora vi presento la  Project Pinarello Dogma F Grammomania, con un assemblaggio esclusivo. Target: come fare diventare un telaio top di gamma di 3^ generazione non leggero e utilizzato dai corridori prof della Ineos, una bici leggera e sotto il peso UCI. E' un progetto esclusivo, non disponibile per i corridori professionisti della Ineos. E' anche l'anteprima esclusiva della nuova Pinarello Dogma F, il nuovo modello di vertice della dinastia Dogma, costruita per i corridori prof della Ineos, formidabili veicoli pubblicitari, "gemme" straordinarie nell'immaginario degli appassionati. Il kit telaio viene prodotto con carbonio giapponese M40X, in Oriente e verniciato a Treviso nello stabilimento della Pinarello. Pinarello Dogma F, è uno strumento/macchina professionale venduto anche al pubblico, votato alla velocità, pur essendo una macchina per tutti i segmenti di percorso (pianura, salita) , ma solo su strada asfaltata. Anche questa nuova versione, fabbricata in serie, possiede una struttura telaio/forcella asimmetrica e realizzata con misure standard, alle quali il ciclista e il pedalatore devono adattarsi e punta prevalentemente sull'aerodinamica, per limare secondi nelle competizioni, per risparmiare energia, ovviamente, ma solo con il "corpo", sistemato in modo corretto, dal punto di vista aerodinamico ( braccia strette e piegate, schiena arcuata. gambe aderenti al tubo orizzontale, presa bassa) e biomeccanico; invece con la posizione che definisco del Cobra, prevalente tra ciclisti e pedalatori (schiena eretta, braccia dritte e tese, mani sulla parte centrale della curva, con polsi piegati in avanti, ad angolo retto, gambe aperte, piedi che spingono scomposti e in modo asimmetrico, senza continuità e circolarità), meglio la MTB, si risparmia denaro e ci si diverte di più ! E proprio le misure standard sono il limite della Pinarello Dogma F, l'altro è l'asfalto (non adatta a percorsi sterrati), considerato che il prezzo della Project Grammomania è alto, si va da un minimo di 15 mila euro, a 17 mila euro, a seconda delle ruote montate ( Campagnolo Hyperon Ultra TWO tubeless/ Syncro Capital SL40 recensite sul blog). Per completezza, il prezzo di listino del telaio, forcella, reggisella e serie sterzo e’ 6.300,00 €. Perché le bici da corsa costano così tanto? Per saperlo CLICCA QUI  . Lo ribadisco. I telai con misure standard comportano un adattamento, che magari sarà anche un buon adattamento, ma si tratterà sempre di un adattamento e non di un telaio su misura. Il peso del telaio non è super leggero trattandosi di Pinarello e di tubi con spessore aerodinamico, ma la somma fa il totale, quindi assemblandolo con la componentistica top ( molto costosa) consigliata con il Project Grammomania, si raggiunge un peso massimo di 6.460 grammi con ruote Campagnolo Hyperon Ultra Tubeless e un peso minimo di 6,390 grammi con ruote Syncro Capital SL 40; ovviamente il peso complessivo è comprensivo di pedali (chi pubblica pese senza pedali fa disinformazione e confonde le idee; la bici senza pedali non "pedala"; la pesa di un progetto di bici deve avere un pedale di riferimento, altrimenti non è un progetto compiuto, ma un ipotesi; peggio ancora chi indica a parole il peso senza foto o video). La nuova Project Pinarello Dogma F Grammomania assemblata affinché ogni componente abbia una reale incidenza sul peso e sulla performance, è tra i primi esemplari consegnati e vanta un peso illegale per l'UCI 😉.  Saluti ciclistici. 

 
Pesa con ruote Campagnolo Hyperon Ultra e Syncro Capital SL40
                                                                     
    
Le differenze tra una Race gravel bike top di gamma e una bici da corsa top di gamma? Le ruote e le gomme, ma anche in questo caso le differenze si riducono sempre di più, con i nuovi modelli ! Rendere una bici Race gravel top di gamma, veloce e leggera, come una bici da corsa top di gamma e non avere più limiti di strada è diventata la nuova sfida ( riuscita) della tecnologia ! Un esempio. Il peso della Pedemonte Altavia e della top di gamma Pinarello Dogma F ! La Pedemonte Altavia è più leggera. Punto. 

martedì 3 dicembre 2024

A cosa servono le ciclabili ?! Ce lo ricorda Remco Evenepoel !

 
A cosa servono le ciclabili ? Per la sicurezza dei ciclisti e dei pedalatori, evidentemente ! Un esempio. Questa è (era) la bici da corsa del campione belga Evenepoel che si sarebbe spezzata a seguito dell'impatto contro lo sportello di un furgone postale, aperto dal conducente, come riportato nel post X allegato. L'incidente è accaduto qualche ora fa in Belgio, durante l'allenamento quotidiano del campione, il quale è stato ricoverato per frattura composta della clavicola, della scapola destra e della mano. Superfluo osservare che questo incidente non sarebbe accaduto, se il corridore professionista campione del mondo ed olimpico, sarebbe transitato lungo una ciclabile protetta. E pensare che c'è qualcuno che parla di togliere di mezzo le ciclabili perché disturberebbero il parcheggio delle auto e lo shopping e qualcun altro che invece le toglie di mezzo, punto e basta ! Del resto, i conducenti dei veicoli sono "tutti prudenti e procedono a velocità moderata, fanno i sorpassi mantenendo un adeguata distanza laterale e persino quella di sicurezza di 1,5 metri, non aprono mai lo sportello senza accertarsi prima se qualcuno stia transitando, non usano mai lo smartphone e non sono mai ubriachi e drogati! Davvero le ciclabili non servono ! Viviamo in un mondo dove c'è il massimo rispetto per il prossimo soprattutto sulla strada " 😉! Pedalare sulle strade asfaltate aperte al traffico, non è prudente, anzi è diventato pericoloso e lo dimostrano il numero dei ciclisti e pedalatori uccisi e feriti ! Pedalando sulle strade asfaltate si ha la sensazione di essere odiati in quanto ciclisti, da persone intolleranti verso il prossimo o forse invidiose perché vorrebbero essere forti e attivi. In una società dove lo sviluppo economico e il consumismo governano ed imperano, e rende le persone dipendenti dal consumo compulsivo e quindi tristi, violente, depresse, la strada libera dalle ciclabili, anzi senza il fastidio delle corsie riservate ai ciclisti e pedalatori, conta più della vita e dell'incolumità delle persone ! In verità, come previsto dal codice della strada, legge dello Stato, i conducenti dei veicoli sono obbligati a tenere una condotta prudente al fine di evitare danni agli utenti della strada, soprattutto quelli c.d. vulnerabili, come i ciclisti !  Per risolvere, almeno in parte, il problema degli incidenti stradali, bisognerebbe togliere l'asfalto; sarebbe utile anche per l'emergenza climatica, la terra drena l'acqua piovana, e fa diminuire la temperatura, l'asfalto è come un forno.  Invece dell'asfalto, terra battuta e alberi, migliorerebbe la salute delle persone e si ridurrebbe l'inquinamento. Si chiama Depaved, e in USA e nel Nord Europa è già una realtà. E chi se ne frega delle auto soprattutto quelle di lusso. Auguro a Evenepoel una pronta guarigione. Forza campione. Saluti ciclistici. 

sabato 30 novembre 2024

Il "sorpasso" del ciclista nel nuovo codice della strada !

 
Superato e non sorpassato in salita ad una distanza 
inferiore a 1,5 m ! E' la normalità !

 
                
Il sorpasso dei ciclisti ( definiti impersonalmente "velocipedi" !) secondo la nuova norma dell'articolo 148 comma 9 bis del D.Lgs. n. 285/1992, approvata il 20.11.2024, dal Parlamento italiano:- " deve essere effettuato con adeguato distanziamento laterale.....mantenendo, ove le condizioni della strada lo consentano, la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri. Chiunque viola le disposizioni del presente comma è soggetto alle sanzioni amministrative di cui al comma 16 primo periodo.". La montagna ha partorito un topolino ! In claris non fit interpretatio. In buona sostanza, aggiungendo "... ove le condizioni della strada lo consentano...." è stata vanificata, di fatto, l'osservanza, in ogni condizione della strada, della distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri ! In pratica non c'è un obbligo assoluto di sorpasso a meno di 1,5 metri, ma dipenderà SOLO dalle condizioni della strada ! Il testo approvato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale CLICCA QUI. La norma entrerà in vigore il 14.12.2024 . Concludendo. L’Italia cambierà nell'approccio verso la mobilità sostenibile quando ci saranno ciclisti e non automobilisti a legiferare sul codice della strada; solo i ciclisti possono sapere cosa significa essere superati da un automobilista che non rispetta la distanza di sicurezza di 1,5 metri, genera ansia, vederli così vicini, spesso mentre stanno parlando allo smartphone. Superare significa non cambiare corsia, diversamente dal sorpasso; nella realtà della strada si tratta quasi esclusivamente di un superamento del ciclista e non di un sorpasso, come si evince dal mio video ! Solo un ciclista può sapere cosa significa essere sfiorati dallo specchietto oppure essere spostati dalla scia di un camion. Solo un ciclista, appunto.  Saluti ciclistici. 

sabato 16 novembre 2024

Consigli: larghezza del manubrio.

Facciamo chiarezza in questa valle di pedalatori confusi dalle corse trasmesse alla TV ! Non imitate quello che vedete fare agli altri, in modo errato, anche se famosi; ognuno fa quello che vuole, ma non è detto che sia corretto, e soprattutto adatto a tutti. Nello short vi spiego come scegliere il manubrio nella misura corretta. Tutta passa, tranne la verità. Siate ciclisti e non pedalatori. Saluti ciclistici. 


venerdì 15 novembre 2024

Sella della bici troppo avanzata ?! Non fatelo !

Non imitate gli errori altrui! Nello short vi spiego perché non dovreste posizionare la sella troppo avanzata, rispetto al centro ovvero  posizionarla  tutta in avanti; solo piccoli scostamenti-adattamenti sono consigliati. Se avete bisogno di spostarla tutta in avanti allora avrete sbagliato la taglia del telaio, o l’assetto biomeccanico, o il reggisella (angolo) . Inoltre la sella troppo avanzata,  fletterebbe troppo e potrebbe spezzarsi . La sella deve essere posizionata entro e non oltre la scala millimetrica della sella, sia sulla bici da corsa, sia sulla bici gravel; non ci sono eccezioni ! Non seguite il gregge. Accendete la "personalità"; siate ciclisti e non pedalatori.  
Detto ciò, ci siete stati  nel 43 ° parallelo  del globo terrestre ? Lo sapevate che  coincide con quattro santuari, quelli di Santiago De Compostela, Lourdes, Assisi e Medjugorje ? Cosa c’entra con la bici ? Il globo terrestre, come la bici, e’ geometria 😉 ! Tutto e’ geometria ! Saluti ciclistici. 




martedì 5 novembre 2024

La Pedemonte Altavia all’ADI Museum di a Milano 2024 per il Compasso d’Oro.


La Pedemonte Altavia
esposta all’ADI Museum di Milano 2024, 
candidata all’assegnazione del prestigioso premio design Compasso d’Oro. E’ l’unica Gravel Bike selezionata per il design, capace di trasformare ogni superficie in strada ! La selezione è una panoramica del design italiano e anticipa tendenze e novità del settore, aprendo il percorso verso il prossimo Compasso d'Oro, ambito premio, inaugurato nel 1954. L'ADI Design Museum di Milano è la mostra dedicata ai prodotti di design selezionati dall’Osservatorio permanente dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale. Le date dell'ADI Design Index 2024: 30 ottobre – 17 novembre 2024 ADI Design Museum Piazza Compasso dOro 1, Milano;  25 – 30 novembre 2024 Spazio WeGil – Hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, Largo Ascianghi 5, Trastevere, Roma. Tra i premi assegnati negli anni precedenti, nella categoria bici, quelli ad Antonio Colombo per la bicicletta da pista, Laser Nuova Evoluzione della Cinelli e all'Ufficio Progetti della Campagnolo per il gruppo Campagnolo Veloce. Tra i premi assegnati, nelle altre categorie, spiccano quelli alla Ferrari FXX K, alla Ferrari Monza SP1, alla Panda, all'Olivetti Lettera 22, all'impianto frenante Brembo per auto Formula E Caliper, all'Alfa Romeo Giulia. Per consultare il sito ADI CLICCA QUI . Per leggere la motivazione della selezione ADI della Pedemonte Altavia per il design mobilità Clicca qui

Detto ciò, non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per la selezione della Pedemonte Altavia, già testata e recensita clicca qui . Come è noto, la mia regola è quella di consigliare obiettivamente e senza marketing, quindi, non tutte le bici provate su strada, vengono recensite sul blog, non essendo sempre all'altezza del personale standard di riferimento. In questi ultimi anni ho scelto di testare i telai road e race gravel della Pedemonte Bike, realizzati su misura, del sottoscritto, altrimenti i test non avrebbero avuto senso, tenuto conto della specificità delle creazioni artigianali del marchio genovese. Come scritto e documentato, non solo i test Pedemonte Bike sono stati pubblicati, ma ho "toccato con mano" il valore aggiunto di un prodotto artigianale, su misura, di alta qualità. Una bici la devi studiare e spremere a lungo su strada prima di parlarne e consigliarla, altrimenti e’ mera pubblicità fine a se stessa ! Non mi sorprende che la Pedemonte Altavia sia stata apprezzata per il suo design dagli esperti del settore. Complimenti agli artigiani della Pedemonte Bike: ragazzi con la Pedemonte Altavia avete esagerato ! E' più di una bici da gravel, è oltre la bici da corsa; è un autentica gravel road race; una macchina da competizione, unica nel suo genere; l'evoluzione della bici da corsa! Chapeau. La Pedemonte Altavia è un opera d'arte tecnologica, mirabile espressione del design Made in Italy; alto artigianato, ideato, progettato e realizzato a mano, a Mele (GE). Ogni esemplare, eseguito artigianalmente, secondo le misure personali del cliente, è un pezzo unico ( da collezione e non solo da competizione). La Pedemonte Bike è una vera e propria "sartoria della bici"; e sul punto mi sembra opportuno citare Karl Kraus : " Oggi è possibile confondere uno scultore con un sarto, perché tutti e due creano delle forme". Nel panorama mondiale composto prevalentemente da telai industriali con misure standard, caratterizzati da prestazioni e forme uniformi, la Pedemonte Altavia, rappresenta l'ambito livello superiore, il sogno del ciclista evoluto e la selezione con la candidatura al Compasso d’Oro, ne esprime la conferma univoca e meritata. Saluti ciclistici. 

La Pedemonte Altavia esposta a Milano all'ADI Design Museum 2024.  

sabato 26 ottobre 2024

La bici in Scalmalloy® : sarà il tramonto della bici in carbonio ?

Premessa. Il marketing ha un problema; tenere alto l'interesse del consumatore per indurlo a fare il nuovo acquisto; quando non ci riesce il mercato rallenta o si blocca. Ed ogni volta il pedalatore/consumatore dovrà valutare quanto sia effettivamente conveniente acquistare la novità del mercato, pur sapendo che è destinata ad una vita commerciale breve, a fronte di enormi sacrifici economici ! E mi riferisco al mercato della bici da corsa c.d. commerciale, quella dei marchi alla moda, "esposta alla TV", utilizzata da campioni e corridori pagati per convincere/indurre i consumatori/pedalatori ad acquistarla per farli "diventare" "forti e fighi" ! Plasmare l'immaginario collettivo è il focus del marketing e non ci vuole molto con la mentalità votata al consumismo compulsivo di cui è affetto l'Occidente. Ovviamente quello che conta, come è noto, è il rapporto peso/potenza del pedalatore, quello conta per sentire la concreta differenza, nella prestazione; in altre parole, contano le gambe. 

Poi c'è un altro settore della bici, quella artigianale, fatta su misura, realizzata in acciaio e in carbonio, ma quella è cosa per i ciclisti evoluti. Sono opere eseguite da straordinari artigiani che sanno modellare la materia, ed incarnarla al ciclista, perché il ciclista e la bici sono una cosa sola e si muovono all'unisono. 

Tanti anni fa mi ricordo che la Pinarello e la Merida avevano messo in vendita, telai realizzati in lega composta anche da magnesio; non ebbero vita commerciale lunga. Ma a quanto pare, Pinarello non ha mollato e ci riprova. 

Il marketing  cerca sempre nuove soluzioni, non dorme mai, altrimenti lo licenziano !

La novità si chiama "Scalmalloy® è una lega ad alte prestazioni composta da scandio (Sc), alluminio (Al) e magnesio (Mg). È l'unica lega per produzione additiva che sostituisce le leghe di alluminio della serie 7000 ad alta resistenza. Grazie alla sua bassa densità, fornisce proprietà specifiche della densità che sono estremamente competitive con le alternative con la resistenza più elevata. Combinando elevata resistenza con eccellente duttilità e lavorabilità, è il materiale ideale per l'uso in parti altamente caricate o critiche per la sicurezza. Nella produzione additiva, il tempo di processo per costruire una parte è il fattore di costo più importante. Ridurre il volume della parte sfruttando la maggiore resistenza di Scalmalloy®  offre risparmi sui costi e sul peso, consentendo di vincere su entrambi i fronti". Scalmalloy®  è un materiale di stampa 3D, in metallo ad alte prestazioni, realizzato in lega, leggero, resistente e ha un'alta duttilità. È stato sviluppato e brevettato daOpere DI BASE– del gruppo Airbus – per l'uso, ma non solo, dell'industria aerospaziale. Rispetto ai tradizionali Alluminio(AlSi10Mg), Scalmalloy®  è molto più forte a causa dell'aggiunta di scandio ( terre rare), è una lega leggera e resistente e consente di realizzare mediante la stampa 3D "pezzi" con forme particolari. Come quelle della bici con la quale Milan, qualche giorno fa, ha conquistato il record dell'ora nell'inseguimento individuale, al campionato del mondo su pista, tenuto in Danimarca. Superfluo osservare che ha vinto il corridore e non la bici, ma a qualcuno piace pensare il contrario ! Anche questa bici  è stata realizzata da un terzista per conto del noto marchio, come accade per i telai in carbonio. Per completezza e’ già da qualche anno che alcuni marchi non conosciuti al grande pubblico anche nel settore bici, stanno utilizzando, questo nuovo materiale, per realizzare bici e componenti.  

E' appena il caso di precisare che Scalmalloy®  sarà destinato al successo e soppianterà il carbonio, solo se consentirà di ottenere un ottimo rapporto costo/profitto per i marchi/produttori, come oggi accade con i telai in carbonio. Infatti il materiale utilizzato per realizzare il telaio in carbonio costa qualche centinaio di euro e consente di realizzare un prodotto leggero e resistente, sia pure con limiti nel carico di rottura. Ovviamente la qualità e la durata dipendono dalla tipologia del carbonio e dalla modalità di lavorazione, ma il carbonio rappresenta un affare sicuro per il settore consentendo ottimi margini di guadagno. In questo post vi spiego il motivo per cui il telaio in carbonio costa così tanto CLICCA QUI . 

L'industria del settore, riuscirà a realizzare con questo nuovo materiale, telai su misura, come accade oggi con gli artigiani che lavorano il carbonio e l'acciaio ? Al momento NO. Le geometrie standard del telaio utilizzato da Milan, in vendita al pubblico, realizzato solo in 3 taglie, come da tabella pubblicata sul sito del marchio non lascia dubbi. Quindi anche con questo materiale, corridori e persino i campioni, dovranno adattarsi alle taglie standard, svolazzare su reggisella sempre più alti e aggrapparsi a manubri sempre più bassi, per un dislivello sella/manubrio, insostenibile da un "comune mortale", con stress psico fisico non indifferente, anche se giovani e massaggiati da fisioterapisti blasonati. Non è un caso che i corridori/campioni scelgano spesso una taglia più piccola, per adattarsi meglio, e avere un mezzo più reattivo, si, ma meno maneggevole, meno stabile e meno comodo. E pensare che i campioni del passato correvano con  telai realizzati su misura ! Una regressione incredibile! Solo con un telaio su misura si possono ottenere le migliori prestazioni, anzi prestazioni calibrate sulle misure antropometriche e i watt del ciclista. Punto. Il resto è marketing. Il resto è profitto per l'industria. 

Conclusione. La bici in Scalmalloy® sarà il tramonto della bici in carbonio ?  Gira voce che un noto brand, di quelli commerciali, dotato di grandi capacità finanziarie, starebbe per lanciare una nuova bici realizzata con Scalmalloy®.  Vedremo. Nel frattempo chi glie lo dice al pedalatore che ha acquistato l'ultimo modello top di gamma in carbonio pagandolo 15 mila euro ? Poi dicono che le persone soffrono di ansia ! Saluti ciclistici. 

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Bolide F HR 3D Geometry

lunedì 7 ottobre 2024

La Madonna di Vitaleta, la cappella del mondo.

Ho imparato presto a non radicarmi, quando all'età di 13 anni, mi hanno portato via, dal luogo da dove sono nato; non ho radici; tribù, etnia, territorio, confini, stati, nazioni, sono definizioni vuote, superate, pregne di paura e limiti; sono abituato a pensarmi ovunque, come parte della Terra e della Natura. Ci sono luoghi in cui mi sento sereno ed entusiasta, lontano dal caos umano, come la Cappella della Madonna di Vitaleta, Patrimonio dell'Umanità UNESCO; qui non arriva il rumore del mondo, è luogo dell'anima, qui mi sento al centro del mondo. La bellezza l'abita e la fantasia vi regna sovrana!. E' un uomo senza fantasia, è senza gioia! E’ straordinaria l’immagine e la sua forza! Il silenzio diffuso è totale, e ne esalta i contorni austeri del paesaggio. La presenza divina e’ discreta e si svela nella semplicità e bellezza della Natura circostante; conforta ed orienta il cammino, del pellegrino, il passaggio del viandante. Nella visione non c’è contrasto, ma omogeneità; tutto e’ parte di una stessa prospettiva sinuosa. E’ la straordinaria cornice di una tela disegnata dal divino. Ma come renderla autentica ? La Pedemonte Altavia e’ ciò che la distingue e la svela autenticamente; è la firma delle foto; la nota saliente, e’ il segno inequivocabile della presenza del viandante, la mia. Esiste una immedesimazione organica tra ciclista e bici; come a dire, se vedi la bici c’è il ciclista. In altre parole, qui e’ passato lui, il ciclista. Una nota distintiva ed originale per interpretare la bellezza e l’esclusività del luogo, la mitezza e il mistero della cappella della Madonna di Vitaleta, il tratto minimalista del panorama; particolari diventati anonimi per la copiosa similitudine degli scatti che girano per il mondo di questo Patrimonio dell'Umanità; non bisogna confonderla, ma rilevarla nella sua autenticità. La cappella della Madonna di Vitaleta è il ristoro spirituale del pellegrino e del viandante, a loro è dedicata a loro deve essere ricondotta. Questo e’ un luogo unico ed irripetibile; non può ripetersi e perdersi nell’omogeneità e ripetitività delle migliaia di foto incapaci di svelarne l'autenticità. In tal senso la Pedemonte Altavia e’ l’autografo apposto dal viandante ! Ne svela il messaggio e lo rende libero. Così mi è parso di interpretare la cappella della Madonna di Vitaleta, simbolo degli uomini erranti. Immergersi in un viaggio e farsi meravigliare e’ l’essere un viandante e non un viaggiatore che cerca solo la meta. Saluti ciclistici. 


domenica 6 ottobre 2024

Le mie salite. Monte Amiata gravel and road !

 
Road and Gravel senza soluzione di continuità su un vulcano spento con la Pedemonte Altavia !  Alle 8 menata sul monte Amiata, il vulcano inattivo, ma “caldo“, ciclisticamente parlando, le cui pendici sono interamente ricoperte da rigogliosi boschi di castagni ( nella parte iniziale), faggi ( nella parte più alta), abete bianco e pino nero, questi ultimi di origine artificiale e poi acero montano, frassino maggiore, carpino nero, sorbi e altre specie tipiche di queste altitudini. La parte più suggestiva della salita si percorre in mezzo alla faggeta più estesa d'Europa! Lunghezza 14 km ( da Abbadia San Salvatore), pendenza media 6,9 %, pendenza massima 11,5 %, dislivello 900 metri. L'ascesa è stata fatta con temperatura minima 4 gradi, massima 7 gradi e quindi ho sofferto il freddo nella prima parte, alcune dita delle mani erano indolenziti dal freddo. Tempo di ascesa 59 minuti. Giunto in cima, a 1670 metri ho proseguito nel bosco lungo un percorso MTB, tra zolle di terra bagnata e pietre, percorrendo un piano sconnesso con buche, non è uno fondo sterrato e compatto. No limits . Road and Gravel senza limiti. La particolarità dell'ascesa del monte Amiata è salire il crinale percorrendo anche la strada interna del bosco, in stile gravel.
Sconsiglio di salirla la domenica e nei giorni festivi per il traffico di auto, soprattutto nel periodo autunnale, dedicato alla raccolta dei funghi ( e castagne). Rapporti consigliati per l'ascesa: dipende dalla gamba e dal livello di allenamento; se non siete allenati alla salita, lasciate perdere. E' una salita irregolare, di alta montagna, tra le più belle tra quelle conquistate. 
Per arrivare in cima al Monte Amiata, ci sono 6 salite: della Vetta, della Faggia, delle Macinaie, del Quaranta, delle Aiuole, della Pescina. Le varianti gravel invece sono 4 : Piancastagnaio; Poggio del Ginestra- Castel del Piano; Case del Corto - Bivio dei Treni; Seggiano - Bivio della Vittoria. Davanti al piazzale antistante l'ex miniera di Abbadia San Salvatore, ora Parco Museo, c'è un cartello Amiata Bike con le indicazioni della salita. 
Il percorso gravel consigliato: Abbadia San  Salvatore; Santuario della Madonna dell’Ermeta; Sentiero di Capomacchia ( 22,5 km) lungo l’anello Amantino 601; Capovetra (fontana d’acqua potabile); Prato della Macinaia (Sentiero della Carbonaia); Rifugio Catore; arrivo piazzale vetta Monte Amiata. 
Anello Amiata: 176,4 km, 11,4 % pendenza massima, 3452 metri di dislivello, 10 tappe. 
Il monte Amiata per la varietà dei percorsi impegnativi, può essere considerato un Bike Park di 1° livello ed è collegato con la Val d'Orcia da una strada percorribile in modalità gravel o in modalità strada asfaltata, costeggiata da boschi. Lunga salita ( impegnativa) e lunga discesa.  Saluti ciclistici 
e dopo recovery training alle terme …

 

Il passaggio davanti all'ex miniera di Abbadia San Salvatore, ora Parco Museo. 

giovedì 3 ottobre 2024

Grammomania: New Wheel Carbon Monocoque, Syncros Capital SL 40 e SL60. La monoscocca gravel/road

In questi lunghi anni di test ho imparato tante cose e molte le ho condivise pubblicandole sul blog. Tra le cose più importanti da tramandare, c'è l'importanza della ruota, il componente fondamentale dal quale dipende la prestazione della bicicletta. La scelta della ruota è determinante. Una ruota non performante riduce le prestazioni di un telaio top di gamma; di converso, la ruota performante migliora le prestazioni di un telaio di media gamma, fino a superare le prestazioni di un telaio top di gamma assemblato con ruote non performanti. Ecco spiegato il paradigma della ruota. Il futuro è nelle scelte che facciamo ogni giorno. Il futuro non esiste, esiste solo il presente, tutto si compie ora. Come la scelta della ruota

Propongo test e recensioni di prodotti pensati per il ciclista e il pedalatore giunti al bivio della scelta. Cosa scegliere ? Ma soprattutto cosa sapere prima di scegliere ?  Occorre fare una premessa per una scelta consapevole della ruota. 

La ruota è composta da più parti, quali il cerchio, i raggi, il mozzo e il pneumatico, per questo, devono essere parti di un unico progetto per essere coese in modo ottimale, in guisa da formare una cosa sola. Ecco perché, ruote assemblate artigianalmente, si, ma solo quando tutto sia parte di un progetto, di un orchestra, dove ogni componente, sia in sintonia con gli altri, senza stonare, altrimenti la ruota sarà "diversamente circolare", per usare un eufemismo. E allora diventa molto interessante, una ruota che in ogni sua parte, non solo interagisce, ma scaturisce in modo sincrono, forgiata con lo stesso tratto, come la ruota mono scocca in carbonio. Diversamente dalla ruota tradizionale, la ruota mono scocca in carbonio, è realizzata senza soluzione di continuità, per ottimizzare un unico sistema ruote + pneumatici, una cosa sola. Per questo, per taluni cerchi, non tutti i pneumatici sono adatti, perché, come mi piace dire, la "ruota passa per il pneumatico". La potenza è nulla senza il controllo. La leggerezza è nulla senza l'inerzia rotazionale. Cos'è l'inerzia rotazionale ? E' l'energia necessaria per fare girare la ruota, in altri termini, quanta forza deve imprimere il ciclista. Capirete come sia fondamentale, ridurre questo dispendio energetico. Per farlo occorre spostare la massa dal cerchio al mozzo, in modo che inerzia e spinta si ottimizzano in accelerazioni repentine, immediate, meno faticose. E che tutta l'energia passi per il mozzo, te ne accorgi, quando i mozzi posteriori si spezzano e qualcuno ne ho visto, e anche di ruote blasonate. 

Se la leggerezza e l'inerzia rotazionale sono precipue, altrettanto fondamentale è la resistenza della ruota alla fatica e allo stress sul lungo termine. La resistenza conserva la forza della ruota nel tempo. Quante ruote ho visto "smontarsi" dopo un intenso lavoro nel tempo ! E allora  penso che il migliore banco di prova, per una ruota, sia la strada sterrata/off road, tutto si misura sulla strada, l'oracolo del test. Una ruota adatta alla strada asfaltata, si, ma anche alla strada sterrata, impervia, rende più sicura la scelta del ciclista. Insomma se una ruota è progettata e realizzata anche per il gravel, allora è quella giusta per condividere ovunque la passione. Il gravel è il nuovo oro, il gravel è la nuova bussola, il nuovo banco prova. Sono completamente d'accordo con i marchi che abbiano "gravelizzato" la ruota da strada, la ruota della bici da corsa, perché in fondo, la bici gravel è una bici da corsa resa performante anche sulle strade dissestate. Il gravel è la soluzione per il ciclista amatoriale, quando non contano i centesimi di secondo, ma divertirsi senza limiti, con una macchina versatile, performante, più comoda e stabile, su tutti i terreni, per non limitare le emozioni e non annoiarsi sulle stesse strade. La bici serve per viaggiare, anche con la mente, senza problemi di adattamento al terreno; solo la Natura può ristabilire l'equilibrio psico fisico e non certamente il traffico e lo smog ! Perché limitarsi con la scelta ? Del resto, esistono anche bici gravel aerodinamiche! Pedalo sulla bici da corsa dall'età di 10 anni; ero assuefatto. Con la gravel sono tornato a divertirmi !  #novavitagravel ! Prendetelo come consiglio. 

Oggi non tutti i cerchi in carbonio sono uguali e si distinguono in cerchi hookless, cioè senza uncino sul bordo del cerchio, cioè con fianco dritto e semi hook ( per dirla alla Campagnolo), cioè con uncino sulla flangia interna del cerchio per aumentare l'ancoraggio del fianco del tubeless. Entrambe i cerchi sono costruiti con una sezione interna maggiore del cerchio. Il cerchio hookless road non può essere gonfiato ad una pressione maggiore di 5 ATM ( anche se la pressione massima raccomandata dal produttore del tubeless sia maggiore), altrimenti si stallona ( cosa che accade anche ad una pressione inferiore a quella minore), e deve essere utilizzato solo con tubeless specifici,  tenendo presente la larghezza, in particolare, di quella minima del pneumatico, raccomandata dal produttore della ruota; questo limita la scelta del pneumatico, anche tenendo conto della continua evoluzione del mercato e dell'offerta. I produttori dei pneumatici specifici per cerchi Hookless tendono ad assicurare la tenuta del tubeless mediante il rafforzamento della spalla ( o tallone) con un cerchietto.  I cerchi con uncino sulla flangia interna del cerchio invece sono compatibili con tutti i pneumatici, e devono essere gonfiati alla pressione minima e massima raccomandata dal produttore del tubeless per non finire stallonati e per avere la massima prestazione. 

Ricordo che all'inizio c'era la Fulcrum/Campagnolo che lanciò il tubeless road utilizzando cerchi con brevetto 2 Way (cerchio senza fori interni), con uncino nella flangia interna, compatibile per copertoncino e tubeless, senza bisogno di nastrare la gola del cerchio, si poteva utilizzare il tubeless persino con la camera d'aria, invece del lattice. Poi altri iniziarono a nastrare il cerchio per copertoncino, per coprire i fori, ed utilizzare il tubeless, con liquido (o camera d'aria). Il primo tubeless che ricordo era l'Hutchinson. Sono trascorsi molti anni ed oggi, finalmente il tubeless ha raccolto consenso sperato, e a quelle soluzioni, comunque rimaste ( 2 Way e Cerchio per copertoncino a cui aggiungere il nastro per coprire i fori interni), si  è aggiunta, da ultimo, il cerchio Hookless, destinato solo al tubeless con lattice, anzi a certi modelli di tubeless, quelli con la spalla rafforzata da un cerchietto, che di fatto lo tiene saldo al cerchio, al posto dell'uncino messo nella flangia del cerchio chiamato invece dalla Campagnolo/Fulcrum mini Hook , sul quale invece si possono installare tutti i tubeless e i copertoncini e addirittura utilizzare tubeless con camera d'aria invece del lattice. Ciò vale sia per la bici da corsa, sia per la bici gravel. 

Quando leggete l'acronimo TR cioè tubeless ready, significa che il tubeless road e gravel (senza camera d'aria), può essere utilizzato solo con il lattice;  la camera al posto del lattice, solo in caso di emergenza, ad una pressione sempre non superiore a 5 ATM, quindi inferiore a quella normale del copertoncino, giusto per ritornare a casa, a velocità controllata; poi va tolta la camera d'aria e il tubeless danneggiato. La gola del cerchio tubeless ready non ha fori ( per registrare i nipples) e quindi si potrà installare il tubeless o la camera d'aria senza applicare il nastro per coprire i fori.  Quello che conta è il cerchio: sul cerchio senza uncino chiamato Hookless, si monta solo il tubeless, della marca e modello specificato dal produttore della ruota, ma ad una pressione massima, non superiore a 5 ATM e solo con il lattice. Invece nel cerchio Hook o mini Hook, quello con l'uncino nella flangia, si possono installare copertoncini, (tutti) tubeless con lattice e ( tutti) tubeless con camera d'aria. Ovviamente anche il tubeless installato sul cerchio Hook o mini Hook deve essere gonfiato entro una pressione minima e massima raccomandata dal produttore del tubeless o copertoncino. 

La premessa fatta era necessaria per spiegarvi, la nuova Syncros Capital SL in versione sia 40 mm che da 60 mm, per uso strada e gravel, quindi per bici da corsa e bici gravel, una ruota mono scocca in carbonio con cerchio Hookless, studiata nella galleria del vento, quindi morfologicamente aerodinamica. Ricordo però che il fattore che più incide sull'aerodinamica è la posizione in sella del ciclista: braccia piegate, gomiti stretti, schiena arcuata, gambe strette. Per chi non ci riesce, meglio la MTB, adatta a coloro che non riescono a cambiare la posizione verticale che chiamo "del cobra"; a seguire le ruote, il casco, l'abbigliamento e il telaio. Come anticipato con l'anteprima delle nuove ruote Fulcrum, oramai la tendenza è quella di produrre ruote completamente versatili, utilizzabili per bici da corsa e bici gravel. Una ruota per tutte le strade, come piace a me. Se la gravel è adatta anche per le strade asfaltate, allora è meglio assemblarla con la ruota versatile. Condivido questa scelta dei produttori delle ruote, come la Syncros. A new era ! #anewera

La Syncros Capital SL 40 è una ruota estremamente leggera, 1149 grammi reali, 21 grammi in meno rispetto al peso nominale dichiarato, mentre la Syncro Capital SL60 pesa 1297, sette grammi in più del peso nominale. La ruota è completamente in carbonio, in ogni sua parte, costruita in  monoscocca. La particolarità è anche la costruzione dei raggi in carbonio. Dopo l’indurimento, i raggi sono pretensionati da uno spostamento forzato delle flange seguito dall’inserimento e dal collegamento del tubo per i cuscinetti. Una dima ad alta precisione assicura la corretta e uniforme tensione dei raggi. Il corpo dei mozzi è in alluminio, mentre il rivestimento esterno è in carbonio. Esteticamente è molto bella e aggressiva, francamente non passa inosservata, per la sua esclusiva costruzione ed eleganza.  La Syncros Capital SL40 è costruita con profilo da 40 mm, canale interno largo 25 mm, mozzi DT SWISS. Per la lista dei pneumatici compatibili CLICCA QUI . Quanto sia effettivamente performante e resistente, la Syncros Capital SL40, solo la strada potrà dirlo. Intanto dal punto di vista estetico e della costruzione, la Syncros Capital SL 40 sorprende ed entusiasma. Attenzione. Un cerchio hookless, come quello della Syncros SL40, non è compatibile con il copertoncino, diversamente dal cerchio semi hookless, cioè con uncino sulla flangia interna, compatibile tubeless e copertoncino. Syncros Bike è un marchio che gravita nell'orbita della Scott Bike (gruppo Sram). In collaborazione con il rivenditore autorizzato Record Bike, Malo (VI). Saluti ciclistici. 

  
A sinistra la versione SL 40, a destra la versione SL60