sabato 26 febbraio 2022

Grammomania: Pedemonte Bike Aurata RS Superleggera #onebikeforever ". "Il futuro è il freno a disco" !!! 😂

"Il futuro è il freno a disco" 😂😉, anatema "profetizzato", da molto tempo, da una pletora di pedalatori e negozianti divenuti "veggenti e sibille". Con i due test Pedemonte Bike, ho voluto spiegare che esiste tutto un mondo alternativo, chiamato " telaio su misura", veramente made in Italy, sconosciuto a tanti. Esiste solo il presente, del "futuro non v'è certezza", fatto di scelte personali e di nicchia, come questa fantastica Pedemonte Aurata RS Superleggera, unica anche per l'assemblaggio, il sogno non solo di ogni ciclista, ma anche dei corridori professionisti, costretti ad adattarsi alle misure standard; una bicicletta da corsa, come questa, non la potrete vedere alle corse trasmesse alla TV; solo i marchi commerciali più ricchi possono spendere tanti (troppi) soldi per sponsorizzare le corse alla TV e convincere i pedalatori.  Mi rivolgo a quelli che non sanno o fanno finta di sapere che esistono alternative migliori alle solite bici disc industriali e che un telaio su misura come per esempio, questo telaio Pedemonte Bike (il cui prezzo è determinato solo da materiali e manodopera artigianale), costi quanto telai top di gamma industriali con misure standard, il cui prezzo è determinato anche dai costi della pubblicità e dai contratti con i team/campioni professionisti; niente è gratis. A voi la scelta, ma basta ipocrisie. La vendita dei telai rim brakes non è cessata e ci sono tanti ciclisti che non intendono scegliere una bici disc per tutta una serie di problemi (costi, estetica, peso, manodopera, rumori e fade brake). Ci sono ciclisti che scelgono a prescindere dalle mode, con un altro modo di pensare e di vivere, e posso assicurare che sono molti; c'è tutto un altro mondo fatto di persone che non pensa " mi piace, ma scelgo quello che va di moda", se ne infischia, anche delle ipocrisie; il mercato lo fanno i ciclisti; si può scegliere ancora e l'ho spiegato con i test Pedemonte Bike, quale introduzione, al mondo alternativo, made in Italy, su misura, fatto da artigiani e da prodotti di assoluta qualità. E' una filosofia di vita, prima ancora di essere una scelta tecnologica. Il mercato della bicicletta da corsa attuale non è mai stato così disorientato, confuso dal marketing; oramai lo si deve analizzare e comprendere con la psicologia di massa e la psicologia della pubblicità, branche della psicologia che studiano, la prima, l'influenza dei fenomeni collettivi sulle scelte individuali, la seconda, l'influenza del marketing sulle scelte dei consumatori. Consiglio di ripensare la scelta subliminale indotta dal marketing, se non si vogliono sprecare soldi alla ricerca di qualcosa che non potrà mai essere migliore. Come scrivo da tempo, la maggioranza dei ciclisti, se bendati non saprebbero riconoscere la propria bicicletta industriale da un altra, in quanto le misure e quindi le prestazioni sono oramai standard. Per capirlo ci sono voluti anni di test fatti su telai standard, ma soprattutto gli ultimi due test, il primo, Pedemonte Aurata RS, propedeutico a quello successivo, la nuova Pedemonte Mutator RS. Il presente continua ad essere ( o se preferite il futuro)  il telaio su misura italiano #onebikeforever.  Non devo aggiungere altro; bastano le foto e i miei test; per leggere TEST AURATA RS CLICCA QUI e TEST MUTATOR RS CLICCA QUI .  
Dedico queste foto, a quelli "del bar/salotto" che dicono che il peso leggero non conti più; mi ricordano la favola della volpe che non potendo mangiare l'uva, diceva che non era buona!! Il rapporto ottimale peso/rigidità conta e conterà sempre. Del resto la prima cosa che si fa quando si vede una bici da corsa è quella di alzarla per sentire se è leggera. 
PER PREVENTIVI gratuiti e CONTATTI : vendite@pedemonte.bike ; +39 351 92 62 152 -  +39 349 54 52 266 ....dite che siete lettori del blog 😉  Il peso leggero non conta più disse il pedalatore invidioso ed ignorante......ahahahaha. Saluti ciclistici. 



11 commenti:

  1. Beh, sarò di parte ma è semplicemente splendida. Una bici che trasmette la competenza e la personalità di chi l'ha scelta e pensata. Complimenti davvero.

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    1. Complimenti anche a voi che date la possibilità di scegliere tra rim e disc, offrendo telai formidabili. Grazie a marchi come il vostro, esiste tutto un mondo straordinario, italiano, che consente di acquistare prodotti di valore superiore. Complimenti anche ai ciclisti che scelgono di passare al livello superiore dei telai su misura, made in Italy, veramente fatti in Italia, completamente. Saluti ciclistici.

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  2. Immagino già di chi sia.... Eccezionale, anche io mi tengo stretta la mia r5 e le mie oby, anche se sto facendo un pensierino a questa Aurata

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  3. Meravigliosa, esprime appieno il concetto di bici da corsa. Complimenti al proprietario per il mezzo ma anche per la competenza tecnica che dimostra nelle scelte fatte.
    E che bello schiaffone in faccia a quelli del marketing e a tutti i tifosi delle disc…mi chiedo come si possa argomentare a difesa delle disc…qui siamo di fronte ad un fatto non a chiacchiere…
    Molto bene!
    Lorenzo

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  4. Grazie per il post che esprime anche il mio pemsiero e grazie a tutti per i complimenti. Ringrazio anche pubblicamente Sergio Pedemonte per aver realizzato questo splendido telaio nei tempi pattuiti e il suo collaboratore Lucio per avermi consigliato nelle varie fasi della creazione del telaio . Altro ringraziamento va al Maestro Juri che ha saputo tradurre in misure le mie richieste riguardo alle caratteristiche dinamiche del telaio . Su strada devo dire che il progetto è stato centrato a pieno .

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  5. cambiare idea, rendersi conto di aver commesso un errore è segno di intelligenza e di forza. Mio rispetto a chi è tornato al rim dopo essersi conto che è e resta la migliore configurazione per una bici da corsa su strada.

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    1. A me sono bastati pochi test bici disc per capire che non cambiavano niente nell'economia di un giro . Tutto marketing e niente arrosto . Io ho 3 bici , potevo tranquillamente sostituire una rim per una disc ma non ne ho mai sentito l'esigenza . Prova ne e' questa bici che mi sono appena portato a casa .

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    2. Ciao Eduardo, stiamo assistendo al fenomeno dei "gamberi"; pedalatori pentiti del disc che cercano di ritornare al freno tradizionale, ma per la legge del contrappasso, non possono più farlo continuando a scegliere la maggior parte dei marchi visti nelle corse alla TV, complice chi ha creduto allo spot "il freno a disco è il futuro"! A questo punto i pedalatori, invidiano i ciclisti che pedalano con le rim e continuano a pensare che l'offerta del mercato, sia solo quella che vedono nelle corse alla TV, costretti a prendere rim usate, oppure a rassegnarsi alla disc. Qualcuno di loro ha provato ad ordinare rim e si è sentito dire che i tempi di consegna sono molto lunghi e alla fine hanno rinunciato. Il motivo. La produzione dei marchi commerciali, visti nelle corse alla TV, fatta all'estero da terzi produttori, viene programmata 1/2 anni prima in base alle prenotazioni dei negozi; se i pedalatori non ordinano le rim oppure ordinano le disc, la programmazione continuerà ad essere solo disc !
      A questo punto, ai pedalatori rimangono tre possibilità: 1) ove possibile ordinare telai o bici rim dai negozi che vendono i marchi che si vedono alla TV, nonostante i tempi lunghi di attesa; 2) prendersi una rim usata ( ce ne sono tante); 3) passare al telaio su misura artigianale made in italy, nettamente migliore rispetto ai modelli commerciali con misure standard, a cui devono adattarsi. Ma spesso i pedalatori pentiti del disc sono costretti a rimanere con le disc, per problemi economici o perché la loro disc non hanno più mercato, considerato che i modelli disc invecchiamo precocemente, il mercato ne sforna continuamente, basti pensare al nuovo gruppo Shimano Disc, con impianto frenante idraulico completamente nuovo, per cercare di attenuare i difetti fisiologici del disco.Per non parlare dei difetti di alcuni modelli come la BMC disc e la Specialized Tarmac SL7, oggetto di richiami per la rottura della forcella ( vi rimando alle foto allegate nel post del test della Tarmac SL7). Problema normale considerata l'enorme stress della forcella disc. Ecco quello che sta accadendo per colpa dei pedalatori, che per colpa della loro ingenuità, hanno rovinato il mercato, nonostante, da anni, cerco di consigliarli, avvertendoli di quello che sta accadendo. Le corse alla TV sono un elemento di persuasione formidabile, i web marketing, sponsorizzati dai marchi, continuano a proporgli sempre e solo l'offerta disc, convincendoli che sia il futuro e che vada tutto bene, e allora peggio per loro. Comunque l'alternativa c'è per i ciclisti, per gli altri peggio per loro. Saluti ciclistici

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  6. Ciao a tutti, anch'io mi unisco al pensiero di Claudio e di tutti voi che a ragione osannate questo capolavoro di telaio magistralmente montato con componentistica veramente TOP.
    Ricordo come prima dell'avvento dei freni a disco sulle BDC, dei gruppi elettronici, della moda del carro basso unito alle gallerie del vento per andarci a 30 all'ora , di percentuali di incremento di rigidità sull'ordine del 6%!!... :)....e di tante altre cose di cui la bicicletta da corsa non ne ha mai avuto bisogno e l'unica cosa dove solitamente si dibatteva era sul peso di una bici e la sensazione di rigidità che essa trasmetteva, oppure della precisione di guida nelle discese ad alta velocità o altri parametri tecnici che solo a chi piace faticarci sopra la bici può avere in testa.
    Ad ogni modo noto con piacere che esiste ancora lo zoccolo duro dei ciclisti che non ci stanno a farsi prendere per il ...naso. La bici in questione è semplicemente un capolavoro RACING che appaga gli occhi e di sicuro anche le sensazioni "ON BOARD" . Un saluto a tutti i ciclisti.

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    1. Ciao LucaG8. Ti ringrazio per il tuo commento. Un unica precisazione; il carro posteriore con i pendenti bassi, rende il telaio più corto, compatto e quindi più reattivo, cioè scattante; questo significa anche un interasse più corto, quindi maggiore maneggevolezza; funziona un pò come lo sloping, inventato dalla Giant. Insomma direi che la differenza è sostanziale, rispetto ad un telaio tradizionale. Ovviamente sempre a parità di qualità del telaio. Saluti ciclistici.

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