martedì 1 marzo 2022

Come scegliere la bicicletta da corsa, senza pagare la pubblicità.

Almeno quando acquistate un telaio non pagate la pubblicità e i contratti a team e corridori professionisti; niente è gratis, nemmeno il carbonio di qualità; meglio pagare la qualità del carbonio e la lavorazione artigianale su misura. E' tempo di vero cambiamento; è tempo di  #onebikeforever. 

I miei ultimi test Pedemonte Bike sono serviti ad introdurre i lettori nel mondo del telaio artigianale, su misura, completamente e veramente made in Italy ( e non come quelli verniciati in Italia, ma costruiti industrialmente all'estero), un segmento della produzione, sconosciuto a tanti appassionati. Ho dimostrato la possibilità di scegliere telai ad alte prestazioni compatibili anche con freni tradizionali; di una bellezza unica, tipicamente italiana; telai fatti da valenti artigiani, i migliori al mondo anche nel settore della bicicletta da corsa; così unici, che solo a guardarli si capisce la differenza rispetto ai telai industriali, la stessa differenza per esempio che passa tra una Bugatti e una top car o solamente car! Ho smentito chi sparlava annunciando la fine del rim brake, cioè  quelli che scelgono solo le biciclette viste alle corse professionistiche trasmesse alla TV, non conoscono la bicicletta da corsa, non sono ciclisti. Penso che la bicicletta da corsa sia uno stile di vita; per questo ho coniato la definizione di pedalatore ovvero l'anti ciclista. 

Superfluo osservare che "contano le gambe", ma i ciclisti evoluti, diversamente dai corridori professionisti non sono pagati dal marketing per usare i loro prodotti; i ciclisti evoluti possono scegliere, e vogliono solo il meglio, quello che fa davvero la differenza e scelgono le bike machine, che oltre a dare un piacere straordinario e la consapevolezza di possedere macchine uniche, sono sogni da collezionare; telai brevettati, costruiti con il migliore carbonio, personalizzati con le misure antropometriche/watt; telai che sono il "prolungamento" fisico del ciclista. Ecco perché sorrido quando vedo, le foto delle biciclette da corsa, come quelle usate dai corridori professionisti, pubblicate sui social, come se fossero il "meglio", pensando che nel possederle si diventi migliori, i più invidiati, quelli alla moda. 

La bici da corsa è concepita e realizzata per essere semplicemente leggera, ma altrettanto sicura e resistente, dovendo "...portare un cristiano", come diceva il compianto maestro dell'acciaio, Dario Pegoretti. Penso che il telaio "inizi" dalla forcella. Un esempio. Il tubo sterzo, la serie sterzo, e la forcella sono come la stessa cosa; lavorano all'unisono; determinano la prestazione e la resistenza del telaio, ma subiscono forti sollecitazioni dalle vibrazioni del fondo stradale, dalla frenata e dal peso del ciclista; ecco perché si allenta la serie sterzo ( e va  controllata regolarmente e serrata con chiave dinamometrica). Per funzionare ottimamente questo blocco, chiamato anche avantreno, deve essere strutturato bene, non deve essere sovraccaricato ( spessori e fili-guaine interne al tubo sterzo e serie sterzo), essere costruito con materiale e processo di produzione di elevata qualità. La forcella più che aero, deve essere elastica e resistente, essendo la struttura più sollecitata. Il freno tradizionale diversamente dal freno disc, non ha forza frenante asimmetricanon sovraccarica la forcella e il tubo sterzo; ne è prova il richiamo in garanzia fatto per la Specialized Tarmac SL7, per la serie sterzo e il cannotto forcella danneggiati con l'uso ( per vedere le foto dei danni alla forcella della Specialized Tarmac SL7 S-Works test CLICCA QUI ); la concorrenza ha avuto lo stesso problema. La migliore soluzione per il freno a disco è e rimane la forcella della MTB, perché non è leggera ed è ammortizzata. Punto. Il resto è marketing.

Dopo lunghi anni di test, posso dire che ci sono telai top di gamma, alcuni ottimi, e telai hors category, come per esempio le Pedemonte Bike testate, costruite su misura a Genova. Negli ultimi due anni le prestazioni dei telai industriali (con misure standard) sono oramai diventate uguali o simili (se preferite); non vale più la pena cambiare telai industriali, spendendo cifre folli, non vale la pena illudersi che un nuovo o un altro telaio industriale possa davvero fare la differenza; a parità di gambe non trovereste miglioramenti sostanziali, anzi dovreste riadattarvi. Questo ho potuto verificare. Se invece si decidesse di cambiare, a tutti i costi, allora conviene scegliere il telaio artigianale, fatto su misura e vi posso assicurare che la differenza si sente ( e si vede) obiettivamente; il telaio su misura è personale anche nella capacità di trasformare i watt. Adattarsi al telaio industriale con misure standard, equivale a limitare l'apparato muscolo scheletrico e per l'effetto anche quello cardio circolatorio; non lavorano in modo ottimale. Abbandonate l'acquisto compulsivo e non continuate ad inquinare la Terra, spendendo e spandendo soldi, inutilmente, i soldi "costano";  è tempo di cambiare stile ciclistico; siate ciclisti evoluti; non fatevi illudere, non illudetevi, non illudete. Saluti ciclistici. 







4 commenti:

  1. Ciao Claudio, la Mutator RS con le ruote Schmolke SL45 e il Dura Ace meccanico "semplicemente" bellissima. Piu di questo un ciclista non ha bisogno. Sapresti dirmi per caso quanto pesa in questa configurazione? Saluti ciclistici ennio

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    1. Ciao Ennio. Con questo assemblaggio "normale" non estremo nel peso leggero ( con componenti più leggeri si può scendere sotto i 6 kg), la macchina pesa 6 kg e 200 grammi circa. Il telaio non leggerissimo corrisponderebbe circa ad una 49 ( XS). Saluti ciclistici.

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  2. Ciao Claudio, vorrei sapere se è possibile installare il movimento ceramico (ceramic speed) sui modelli bici di Pedemonte.
    Grazie in anticipo, un saluto
    Fabrizio B.

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    1. Ciao Fabrizio. Si. Devi scegliere il MC Ceramic Speed compatibile con lo standard BB386 EVO. Saluti ciclistici.

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