giovedì 10 marzo 2022

Il vero test bike è un racconto scritto sulla strada.

Per scrivere ed aggiornare un test bike ci vogliono migliaia di chilometri. E allora mi chiedo come fanno a pubblicare test e recensioni solo dopo qualche giorno ?!!! E' come quelli che pensano di sapere tutto di un telaio, e di poterlo scegliere, solo dopo un "giro del palazzo" fatto al demo test. Un esempio. Scegliere le soluzioni "prendi la bici assemblata dal marchio e paga" non è sempre la cosa migliore da fare, anzi potrebbe essere la scelta peggiore, scontata per un pedalatore, rifiutata dal ciclista evoluto. La bicicletta da corsa "la fa" l'abbinamento perfetto telaio/ruote, abbinamento che se fatto dal marchio, nonostante un apparente "suono simile" potrebbe non essere effettivamente "dialogante"; telaio e ruote devono sapere "dialogare" e la cosa non è mai scontata. La ruota va scelta in base al telaio. La ruota può limitare o esaltare le caratteristiche del telaio. Per questo consiglio (lo ripeto) un telaio media gamma abbinato a ruote top, e mai un telaio top di gamma abbinato a ruote non top. Una ruota top migliora la prestazione di un telaio di media gamma; una ruota non top, limita e peggiora le qualità di un telaio top di gamma. Insomma spendete di più sulle ruote, è il migliore investimento, se non potete fare la stessa cosa con il telaio. Un esempio. Abbinate un ottimo telaio top di gamma, non più a catalogo, con delle ruote top, come nel caso dell'abbinamento (ideale) illustrato nella foto. Saluti ciclistici. 


Post scriptum
Mi fa piacere che i lettori condividano i miei consigli e lo facciano con soddisfazione. Ecco la macchina top di gamma di Lorenzo. Un altro ottimo esempio di quanto consigliato. Complimenti a lui e a tutti i ciclisti evoluti. Saluti ciclistici. 

5 commenti:

  1. me culpa, maxima, modello Tarmac di che anno? stranamente pur essendo specialized questa mi piace, sarà colpa dell'allestimento di livello.

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    1. E' quella con la quale ho fatto il test bike pubblicato sul blog (novembre 2019).......saluti ciclistici.

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  2. Ciao Claudio,
    ti ringrazio per aver pubblicato le foto del mio mezzo…tenevo a far saper agli amici lettori che te l’ho chiesto non per vanagloria e gonfiarmi la pancia dell’ammirazione per la mia bici ma perché tenevo e farvi sapere che siamo ancora in tanti a capire che la bici rim resta la vera espressione della bdc non come la disc che ne è un surrogato cui il marketing vuole convertirci. In più, nel mio caso, il pregio dei vari componenti testimonia inequivocabilmente la coerenza tra detto e fatto nella mia scelta…aggiungo che in piena era disc le obermayer sono nuove, portate a casa il 28 dicembre…e ne sono innamorato… ieri il primo vero test in montagna..inutile dire che in salita più spingi e più diventano maledettamente efficaci per reattività e scatto…sono brucianti..come un’auto ad altissima e prestazioni… solo quando vanno veramente forte iniziano a rendere bene…e in discesa? Sbalorditive…rendono la bici un vero giocattolo nell’impostare le traiettorie e con un peso complessivo così basso pur se non da record ci si trova semi fermi ben prima del tornante e attenzione: rispetto alle meilenstein… non rispetto a una coppia di ruote da 2 kg…
    Quindi cari amici staccatevi dal miraggio delle bici disc perché una buona rim regala soddisfazioni ed appagamento enormi…
    Saluti
    Lorenzo

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    1. Ciao Lorenzo. Questa fase storica della bicicletta da strada è certamente abnorme; niente è stato nel passato come oggi. Probabilmente è la conseguenza del libero mercato, che se da un lato ha il pregio di evolvere il prodotto, dall'altro ha il demerito di proporre cose inutili facendole passare per innovazioni, miglioramenti, ma solo agli occhi dei novelli, non certo degli esperti del settore, liberi da contratti con marchi. In pratica il marketing è l'evoluzione di quello che un tempo si leggeva sui manuali di diritto civile, il dolus malus, a proposito appunto della pubblicità, cioè una sorta di artificio che induceva in errore al punto di convincerlo all'acquisto inconsapevole, ingenuo. Oggi il marketing è diventato psicologia commerciale, un settore della psicologia applicata chr ha per oggetto la conoscenza del mercato, i bisogni e le aspettative psicologiche dei consumatori per realizzare dei prodotti che attraverso la psicologia della pubblicità verranno presentati come idonei a soddisfare determinate esigenze. In questo settore si è affermato il neuro marketing integra le conoscenze della psicologia dei consumi del marketing e dell'economia comportamentale per misurare l'effetto emozionale delle stimolazioni e gli elementi comunicativi in grado di influenzare il processo decisionale, le scelte. E' appena il caso di precisare che tanto il consumatore sarà inesperto e tanto più il messaggio subliminale avrà un maggiore effetto; meno si conosce e più si può errare anche nella scelta e nella capacità di comprendere la reale qualità dei prodotti. In buona sostanza i novelli suggestionati nella libido, si auto convincono che ci sarebbero mille ragioni per acquistare e nel farlo vogliono essere approvati e ammirati. Una tecnica micidiale che cozza contro la realtà delle cose, come quando il pedalatore sulla disc sorpassato da un ciclista con la rim, soprattutto in salita e in discesa, ha un effetto deprimente che però viene attutito quando al ritorno a casa, si collega ai social per vedere i corridori professionisti pedalare sulle disc, senza però pensare che i corridori professionisti lo devono fare per contratto. Che dire poi quando il più forte corridore attualmente, lo sloveno, Pogacar, sceglie la bici rim per vincere le tappe più dure ! Allora a quel punto il pedalatore si consola pensando che il disco lo usi tutto il resto del gruppo ( dimenticando sempre l'obbligo contrattuale e il fatto che molti marchi per evitare la scelta del rim lo hanno tolto dal catalogo). Insomma per me che pedalo e testo da molto tempo, tutto questo mi sembra grottesco e incredibilmente inutile, alla sostanza delle cose. E allora mi piace metterlo in risalto, anzi mettere in risalto, quello che possa fare il marketing sulla mente delle persone. Saluti ciclistici

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  3. Ciao a tutti, volevo complimentarmi con Lorenzo per la bellissima bici, molto leggera e dall'animo racing nudo e crudo e per l'ottima analisi che mette a corredo che condivido in toto, le bici da corsa di alto livello come questa appunto esercitano sempre un grande fascino su di me e quando penso alle sensazioni che si provano in salita quando si spinge forte mi fanno capire ancora una volta l'inutilità del superfluo che ormai è la consuetudine sulle nuove bici da corsa disc e non solo!
    Inoltre la sempre interessante "arringa" dell'avvocato ciclista scalatore a cui ormai siamo piacevolmente abituati mi fa capire come il saper stare al mondo con buonsenso e stile passa per le scelte consapevoli, dettate dalla cultura, dall'umiltà che nasce dalla curiosità.
    Imparare a difendersi leggendo e informandosi sta alla base del non farsi plagiare dal marketing.

    Un saluto a tutti i ciclisti

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