Il Gravel è la cosa più divertente che mi sia capitata di fare con la bicicletta. Quando passo da ghiaia, terra, sassi, buche, all'asfalto, vado facile, fatico di meno, ma non mi diverto più; è come se passassi dal livello superiore a quello inferiore. Per spiegarvi come mi alleno in salita, scrissi il post intitolato " Mentalizzare la salita" (per leggerlo CLICCA QUI e anche questi altri due post CLICCA QUI, CLICCA QUI). Completo l'argomento allenamento con "la foresta è un magico allenamento". Con la gravel nel bosco non è facile, soprattutto quando spingo a tutta, su di un "letto" di foglie, sotto il quale si nascondono sassi, rami, buche; occorre, massima concentrazione, assetto da corsa (presa alta sulle leve dei comandi o bassa, schiena arcuata, braccia piegate), e ammortizzare le asperità del terreno accidentato, con le braccia, cioè non tenendolo rigide, ma flettendole ad ogni buca, in modo da limitare colpi duri alla cervicale e alla schiena. Tutti i muscoli lavorano sotto stress e con maggiore sforzo, sottoposti ad una intensa tensione, la mente è molto concentrata, si attivano tutti i sensi, si ritorna ad avere un contatto totale con la Natura, si diventa "animali" ciclistici. Pedalo nella foresta a tutta, per fare potenziamento muscolare ( affiancandolo alle SFR); è come se trainassi un calesse ed è efficace al punto che quando passo all'asfalto, riesco a fare velocità più facilmente, mi sembra di pedalare in discesa. Inoltre miglioro la capacità di gestire il pericolo, in quanto anche se non ci sono veicoli, occorre stare con gli occhi sulla strada (mai guardarsi i piedi) non solo per evitare buche, rami e altre insidie, ma anche per gestire l'attraversamento improvviso degli animali selvatici che scappano quando mi sentono: 8 daini, 1 cinghiale e 1 volpe, nell'allenamento odierno; la cosa mi diverte e mi affascina. La bici da corsa non può darti tutto questo; la bici da corsa non può portarti ovunque e il ciclista ha sempre bisogno di nuove strade, nuove emozioni.
Consigli per pedalare gravel. Guardare la strada, più lontano, rispetto alla bici da corsa, per anticipare in tempo il pericolo, come radici, buche, sassi e rami. Accompagnare le buche e la strada dissestata con le braccia, senza irrigidirle; le braccia, le ruote e i pneumatici larghi sono gli "ammortizzatori". Tenere le mani sempre in presa alta, impugnando saldamente, ma non forte, i comandi; in off road non impugnare centralmente il manubrio. Alzarsi dalla sella, allontanando il baricentro verso la parte posteriore, in modo da avere più grip ed equilibrio, in una discesa sterrata; frenare gradualmente. Lasciare andare la bici gravel sull'off road, non frenare continuamente, imparare ad avere fiducia in sé stessi e nel mezzo. Quando si inclina la bici, bisogna mantenere il corpo in verticale, altrimenti si perde l'equilibrio. Agli stradisti, può accadere di sentirsi in equilibrio instabile in modalità off road; è normale, le prime volte; poi o si impara "o si montano le rotelle delle bici dei bambini" 😉! Il tubeless tassellato deve essere gonfiato quasi al minimo della pressione consigliata dal produttore, per avere la massima prestazione (grip, scorrevolezza e sicurezza): sotto e sopra la pressione minima e massima il tubeless si stallona e si finisce con il cerchio sulla strada. Controllate se il liquido è presente all'interno del tubeless. Il tubeless è molto confortevole, lo è più del tubolare e del copertoncino, ammortizza tantissimo, persino sullo sconnesso e sulle buche, è molto scorrevole (come un tubolare, più di un copertoncino). Evitare le pozzanghere perché non si conosce la profondità. In salita sterrata non alzarsi mai dalla sella, altrimenti si perde aderenza e peso sul posteriore. Sul fango si può pedalare solo se è semi compatto; se è liquido si perde il controllo; rimuovere il fango che si ammucchia tra forcella e pneumatico, prima che la ruota si blocchi. La gravel con i pneumatici giusti, sale come un carro armato sullo sterrato, non serve alzarsi sui pedali. La mia sella non è adatta per l'uso off road, ma la uso per questo test perché è leggera, perfetta per il bacino small e ci pedalo anche sulla strada asfaltata; per il gravel ci vuole una sella molto comoda.
Tutti possono pedalare gravel. Per andare veloci e sbagliare il meno possibile sullo sterrato e sulla terra battuta, oltre ad un mezzo top, serve allenarsi ed avere un approccio graduale, senza esagerare, soprattutto nelle prime uscite, imparando e migliorarsi, ci vuole il tempo giusto. Sapere pedalare sul rullo libero, può aiutare molto. Sullo sterrato e terra battuta, bisogna imparare a bilanciare il corpo. In salita sterrata e impervia, si spinge da seduti, per avere presa sulla strada "croccante" e non slittare. Mai mettere la ruota per traverso quando si frena sullo sterrato, si finisce per terra. Attenzione a passare nelle pozzanghere si potrebbe finire "sott'acqua" o trovare sassi. Passare veloci dall'asfalto allo sterrato e sulla terra battuta non è facile, occorre cambiare marcia, si fatica di più, e non ci si può distrarre mai, è più impegnativo della strada asfaltata; bisogna imparare a valutare le dimensioni e la densità della ghiaia, il livello di compattezza della terra/sabbia battuta; quando la densità della terra battuta è bassa le ruote possono arenarsi e si può perdere l'equilibrio. Non fatevi fuorviare da quello che vedete sui social o alla TV; la realtà non è semplice. Ma si impara e ci si diverte. A patto che si abbia pazienza con gli errori e l'umiltà per imparare. Le cose migliori hanno bisogno del loro tempo. Per leggere il test della Pedemonte Altavia CLICCA QUI Saluti ciclistici.
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