Ci sono strade silenziose che mi portano sul Monte dove stamane mi sono incontrato con le nuvole. Ci sono strade che dividono il bosco e quando passi senti il gracchiare degli uccelli e il sussurro delle fronde degli alberi accarezzati dal vento, dove è possibile fermarsi a riempire la borraccia dalla fonte, e respirare con gli occhi chiusi, ascoltando i suoni del bosco e dei monti. Non più solo, strade trafficate, ma soprattutto strade solitarie, dove dialoghi con il mondo e liberi la fantasia. Ci sono strade bianche, fatte per colorare di bianco e nero, le emozioni, come il ciclismo di una volta. E' l'evoluzione del ciclista, l'adattamento esistenziale per sopravvivere alle abitudini, che soffocano la fantasia e il bisogno di spazi alternativi e di nuovi stimoli. C'è bisogno di viaggiare con la bici anche nella valigia. Questo è il senso autentico dell'essere ciclista e non pedalatore. C'è bisogno di una bici comoda e non solo performante, a prescindere dall'ultima moda, una bici che si adatti al ciclista e al suo bisogno di emozionarsi. Cercatela ed una volta trovata, fuggite dalla massificazione, dal livellamento, dall'appiattimento, dall'omologazione dell'offerta del mercato. Tutto uguale, tutto già visto. Non vale più la pena di cambiare in modo ossessivo anzi compulsivo. La differenza la fa solo il ciclista e i suoi sogni. Saluti ciclistici.
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