sabato 7 maggio 2022

Il ciclista e le complicazioni della tecnologia marketinghizzata.

Il ciclista 🚴‍♂️ ha bisogno di una macchina affidabile, performante e che richieda poca manutenzione; più tempo passa in officina o con la macchina in assistenza e meno pedala. E allora la tecnologia dovrebbe fare solo macchine semplici, perché più la macchina è complessa ( sofisticata), più è alta la percentuale di guasto meccanico, più necessita di manutenzione. Punto. Il resto è marketing; il resto lo vendano ai pedalatori. In questi ultimi anni, ho constatato che i meccanici ( negozi) lavorano di più e ci sono più ciclisti rimasti a piedi per un lungo periodo ( richiami in garanzia, guasto meccanico, manutenzione), tant'è che molti di loro acquistano due bici, in modo da non dovere interrompere gli allenamenti. E l'effetto della pubblicità che induce i ciclisti a diventare pedalatori, vendendogli anche bici per pedalatori. Basti pensare alla frequenza, complessità e ai costi della manutenzione necessaria per le bici disc, bici creata ad immagine e somiglianza del pedalatore ! Imbarazzante persino il tempo richiesto al meccanico per fare la manutenzione. Tempo fa si poteva pianificare un periodo estivo in altura, sulle montagne, nei posti più incontaminati, grazie a macchine semplici e affidabili; oggi con l'avvento delle bici "tecnologiche" devi organizzare una vacanza in luoghi dove ci sia anche un bravo meccanico rifornito di ricambi, altrimenti rischi di rimanere a piedi; non basta fare il tagliando prima di partire, se si fanno molti km tra valli e monti, in condizioni estreme. Non solo. Se dovete fare lunghe e veloci discese, soprattutto in estate, attenti al brake fade, con le bici disc, rischiate di non frenare; se dovete caricare in auto, la bici disc, non caricatela riversa o capovolta, l'impianto frenante idraulico rischia di non funzionare più e all'arrivo, dovrete fare lo spurgo per fare uscire l'aria dal circuito. Ecco alcuni motivi per cui consiglio di scegliere sempre una macchina con freni tradizionali, anche usata, diventata molto richiesta sul mercato e spesso affiancata alla bici disc. Siate ciclisti e non pedalatori. Saluti ciclistici. 
     

12 commenti:

  1. Condivido ogni parola. Il telaio, preferibilmente artigianale, in acciaio, titanio o carbonio, deve essere essenziale. Il sistema frenante, altrettanto: rim brake. La manutenzione deve poter esser svolta autonomamente: l'intervento del meccanico professionista deve essere un evento straordinario. Saluti ciclistici.

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    1. Ciao Carmysco. Grazie per il Tuo commento interessante che condivido. Saluti ciclistici.

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  2. basta vedere quanti interventi in officina su impianto disco ci sono oggi rispetto a prima e non per mera questione di numeri di bici disc in circolazione. spurgo, dischi deformati, accoppiata disco/pasticca che da problemi, rumore continuo zin, zon e zan. il tutto che si aggiunge ai normali interventi di routine e considerati gli aumenti dei costi oggi le disc costano di più all'acquisto e seguono poi nell'utilizzo. Ed allora la risposta e proseguire sulla vecchia strada della semplicità rim. non a caso, capitata occasione, venduta bici rim 2018, acquistata bici rim 2019 usata, telaio e montata top, naturalmente meccanico. prossimo passo, passato io salasso dell'acquisto, i cerchi. la cosa bella è che anche gli operatori del settore sono scettici oggi quanto lo erano nel 2019 all'arrivo del disco. Quando ci parli e si mette nel mezzo la semplicità di gestione del mezzo anche nei problemi che possono capitare quando si è fuori casa, loro stessi decantano il rim rispetto al sistema disco. chi ha dato dentro la bici che ho acquistato ha preso una disco e dopo 10 gg è tornato in negozio dicendo che se restava invenduta stava pensando di riprederla lui e con questa la quadratura del cerchio è fatta. Saluti ciclistici.

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    1. Ciao Sergio. Molto interessante il tuo commento.....molti non lo sanno ma da tempo ci sono i cosiddetti pentiti del freno a disco road !!! I "maghi" del marketing quanto tempo possono ancora resistere con la "dittatura" del freno a disco ?! Si è aperta una falla nel monopolio del mercato e se piano piano qualche altro marchio si accoda offrendo la doppia scelta rim/disc nel catalogo, la parabola discendente del freno a disco sarà inevitabile. Per evitarlo spingono sempre di più sulla vetrina delle corse professionistiche trasmesse alla TV, ma basterà? La gente la puoi abbindolare solo una volta, a parte una percentuale di "fanatici" marketinghizzati. Vedremo cosa accadrà, ma già il fatto che ci sia questa constatazione della realtà, a fronte delle chiacchiere del marketing, è un primo atto importante, verso il cambiamento; il mercato è mobile e l'offerta la determina la domanda del consumatore, nonostante la "dittatura" del marketing, che ha invertito la predetta regola economica. facendola diventare, la domanda viene determinata dall'offerta peraltro dell'unico prodotto offerto e non gradito da tutti i consumatori. Del resto se i marchi rinvestissero sul rim, il disco diventerà cosa per pochi, una scelta marginale, per tutti i problemi tecnici di cui è affetto. Il marketing ne è consapevole e per adesso farà finta di nulla, poi quando il mercato sarà saturato e la domanda della bici disc road, sarà scarsa, potrebbe riproporre il rim, per rivitalizzare il mercato in caduta libera, di cui, va detto, se ne intravedono già i primi segni, complice anche l'eccessivo aumento dei prezzi. Saluti ciclistici.

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    2. Il fatto che i corridori pagati dagli sponsor usino la bici disc non significa che il mercato sarà per sempre e solo disc, basti pensare che fino a qualche anno fa, era solo rim! Il mercato cambia per stimolare sempre nuovi consumi, e monitora continuamente la domanda; l'obiettivo è aumentare le vendite anche a costo di rovesciare tutto. Piuttosto c'è da chiedersi quanto interesse abbia ancora il mercato per la bici road, tenuto conto che la e-bike, vera regina del mercato, si vende di più ed è destinata ad un numero sempre maggiore di persone; è il prodotto di riferimento sul quale puntare sviluppo e vendite. La bici da strada muscolare è riservata ad un numero inferiore che tenderà sempre di più a diminuire, visti i prezzi e il fatto che i modelli sono quasi tutti uguali, non c'è più nulla da inventare di nuovo, lo sviluppo è andato oltre ad ogni possibile sviluppo. Si potrebbe puntare solo su nuovi materiali, ma sarebbe troppo costoso e forse non è industrialmente sostenibile. I brand sanno che ci sono tanti ciclisti che preferiscono pescare nel mercato dell'usato bici rim piuttosto che optare per una bici disc, lo sanno, ma sono interessati al mercato della ebike pensando ai grandi numeri, ci sono milioni di persone da "mettere" sulla ebike perché la maggioranza delle persone usa la bici per andare a lavoro e nel tempo libero vuole pedalare soft senza dedicare tempo ed energie ad allenamenti muscolari; insomma la gente nei confronti della quale mostra interesse il mercato, è tendenzialmente pigra e non dedica tempo allo sport attivo, ma ha soldi da spendere; a questo punto è interesse dell'industria vendergli un prodotto adatto, fatto a loro immagine e somiglianza, appunto la ebike, a cui è destinato lo sviluppo e il marketing maggiore, presente e prossimo: pensate al Giro e-bike !!!!! Per quanto concerne lo sviluppo del freno a disco per la bici muscolare, comunque si tratta solo di novità che non riescono e non riusciranno a risolvere limiti fisiologici del prodotto: esempio, il fade brakes ( lo vediamo con le auto e le moto non si può risolvere, ma solo limitare con freni enormi e costosi fatti in ceramica), oppure il peso e i problemi legati alla manutenzione ( costi e numero di tagliandi annuali). Magari riusciranno a togliere qualche rumore allargando le pastiglie ( come dice di avere fatto la Shimano, ma è tutto da verificare), togliere qualche grammo ma senza potere andare oltre altrimenti aumentano costi e solidità/sicurezza, non possono fare di più. Del resto il pedalatore compra tutto senza farsi domande sulla qualità del prodotto, compra e basta, sa fare solo quello. A proposito di Shimano 12 speed; tutti, ma proprio TUTTI ( tranne me) pensavano che non ci sarebbe stata una versione con freno tradizionale ed invece TUTTI ( tranne me) sono stati smentiti o delusi; la Shimano non solo ha sviluppato e messo in vendita al grande pubblico lo Shimano 12 velocità per freno tradizionale ( per quanto concerne il corpo freno in realtà ha semplicemente lasciato a catalogo il freno che c'era), ma ha confermato quello che scrivo da tempo, e cioè che ci sono tanti ciclisti che non vogliono passare al disco e che occorre lasciare la possibilità di scegliere. I brand artigianali si sono organizzati da tempo, mantenendo l'offerta rim consentendo così la scelta; è un modo per sopravvivere su mercato, togliendo clienti ai marchi industriali più interessati a rincorrere i grandi numeri della ebike. Ma il telaio artigianale e su misura è riservato agli intenditori/esperti, quantitativamente inferiore, anche se i prezzi sono uguali a quelli industriali, top di gamma con misure standard. I motivi: la dilagante ignoranza ( non conoscono il prodotto artigianale e pensano che costi di più), e la vetrina delle corse professionistiche. Ma questo accade anche nel settore auto. Tutti conoscono la Ferrari, pochi la Bugatti, eppure la Ferrari è una top car costruita a livello industriale, la Bugatti è una Hyper car, la più veloce e costosa, costruita su richiesta. Saluti ciclistici.

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  3. Il fatto che i corridori pagati dagli sponsor usino la bici disc non significa che il mercato sarà per sempre e solo disc, basti pensare che fino a qualche anno fa, era solo rim! Il mercato cambia per stimolare sempre nuovi consumi, e monitora continuamente la domanda; l'obiettivo è aumentare le vendite anche a costo di rovesciare tutto. Piuttosto c'è da chiedersi quanto interesse abbia ancora il mercato per la bici road, tenuto conto che la e-bike, vera regina del mercato, si vende di più ed è destinata ad un numero sempre maggiore di persone; è il prodotto di riferimento sul quale puntare sviluppo e vendite. La bici da strada muscolare è riservata ad un numero inferiore che tenderà sempre di più a diminuire, visti i prezzi e il fatto che i modelli sono quasi tutti uguali, non c'è più nulla da inventare di nuovo, lo sviluppo è andato oltre ad ogni possibile sviluppo. Si potrebbe puntare solo su nuovi materiali, ma sarebbe troppo costoso e forse non è industrialmente sostenibile. I brand sanno che ci sono tanti ciclisti che preferiscono pescare nel mercato dell'usato bici rim piuttosto che optare per una bici disc, lo sanno, ma sono interessati al mercato della ebike pensando ai grandi numeri, ci sono milioni di persone da "mettere" sulla ebike perché la maggioranza delle persone usa la bici per andare a lavoro e nel tempo libero vuole pedalare soft senza dedicare tempo ed energie ad allenamenti muscolari; insomma la gente nei confronti della quale mostra interesse il mercato, è tendenzialmente pigra e non dedica tempo allo sport attivo, ma ha soldi da spendere; a questo punto è interesse dell'industria vendergli un prodotto adatto, fatto a loro immagine e somiglianza, appunto la ebike, a cui è destinato lo sviluppo e il marketing maggiore, presente e prossimo: pensate al Giro e-bike !!!!! Per quanto concerne lo sviluppo del freno a disco per la bici muscolare, comunque si tratta solo di novità che non riescono e non riusciranno a risolvere limiti fisiologici del prodotto: esempio, il fade brakes ( lo vediamo con le auto e le moto non si può risolvere, ma solo limitare con freni enormi e costosi fatti in ceramica), oppure il peso e i problemi legati alla manutenzione ( costi e numero di tagliandi annuali). Magari riusciranno a togliere qualche rumore allargando le pastiglie ( come dice di avere fatto la Shimano, ma è tutto da verificare), togliere qualche grammo ma senza potere andare oltre altrimenti aumentano costi e limitano la solidità/sicurezza, ma non possono fare di più. Del resto il pedalatore compra tutto senza farsi domande sulla qualità del prodotto, compra e basta, sa fare solo quello. A proposito di Shimano 12 speed; tutti, ma proprio TUTTI ( tranne me) pensavano che non ci sarebbe stata una versione con freno tradizionale ed invece TUTTI ( tranne me) sono stati smentiti o delusi; la Shimano non solo ha sviluppato e messo in vendita al grande pubblico lo Shimano 12 velocità per freno tradizionale ( per quanto concerne il corpo freno in realtà ha semplicemente lasciato a catalogo il freno che c'era), ma ha confermato quello che scrivo da tempo, e cioè che ci sono tanti ciclisti che non vogliono passare al disco e che occorre lasciare la possibilità di scegliere. I brand artigianali si sono organizzati da tempo, mantenendo l'offerta rim consentendo così la scelta; è un modo per sopravvivere su mercato, togliendo clienti ai marchi industriali più interessati a rincorrere i grandi numeri della ebike. Ma il telaio artigianale e su misura è riservato agli intenditori/esperti, quantitativamente inferiore, anche se i prezzi sono uguali a quelli industriali, top di gamma con misure standard. I motivi: la dilagante ignoranza ( non conoscono il prodotto artigianale e pensano che costi di più), e la vetrina delle corse professionistiche. Ma questo accade anche nel settore auto. Tutti conoscono la Ferrari, pochi la Bugatti, eppure la Ferrari è una top car costruita a livello industriale, la Bugatti è una Hyper car, la più veloce e costosa, costruita su richiesta. Saluti ciclistici.

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    1. La diffidenza per i telai artigianali, permettimi, e' giusto che si abbia: un po' come andare da un sarto per un abito, la verita' che la maggior parte di noi non se ne intende abbastanza per comprenderne il valore e sopratutto, non se ne intende abbastanza per distinguere chi e' davvero bravo da chi no oppure quale e' il giusto valore per ricompensare il vero artigiano.
      Ti chiederei, se puoi, una tua riflessione sull'abbandono sia su Ultegra che DuraAce, del meccanico: proprio per la semplicita' a me proprio non va giu' di andare per forza su un elettronico di cui non sento l'esigenza, e che introduce un tema di obsolescenza tecnologica: ho un ultegra del 2015 che e' perfetto, viceversa il deragliatore di un SRAM Red 11v Etap (anno 2017) di un amico e' stato sostituito perche' non si riusciva piu' a fare il pairing. Sappiamo poi che ci sono Campagnolo in perfetta efficienza con 30 anni di onorato servizio. Grazie.

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    2. Ciao Massimo. Shimano ora vende solo gruppi elettronici perché il pedalatore lo preferisce; il pedalatore si sente proiettato nel futuro del superfluo, e per questo è disposto a pagare. Nessuno potrà mai affermare che un gruppo elettronico sia più preciso, funzionale e più affidabile di un gruppo meccanico; potrà solo dire che non gli piace vedere le guaine esterne, ma questa è una valutazione personale, meramente estetica. Il ciclista adesso compra Campagnolo Super Record, o il Record o il Chorus 12 speed meccanico e non gliene importa nulla dell'obsolescenza programmata e delle complicazioni dell'elettronico; evidentemente è una questione di scelte delle persone e delle aziende. Tutto qui.
      Personalmente se dovessi decidere la macchina, oggi, sceglierei un telaio artigianale Pedemonte, made in Genova, assemblato con un gruppo meccanico Campagnolo e ruote Schmolke Carbon, ovviamente con freni tradizionali; lo farei perché questa è una soluzione che consente di avere una macchina personalizzata nelle misure, fatta con materiali e lavorazioni di assoluta qualità, tutto mio, nelle misure e nei colori, assemblato con componenti di livello assoluto. Ma ci sono altri telaisti italiani da tenere in considerazione, altri materiali, come l'acciaio e il titanio. I nomi sono alla portata di tutti; è sufficiente navigare su internet. Ovviamente anche in questo caso, occorrerà passare prima dal biomeccanico, per farsi fare l'assetto avanzato, in modo che l'artigiano realizzi esattamente il su misura; il materiale lo scegli insieme al telaista, il quale ti propone le sue opzioni; per le colorazioni poi ognuno farà secondo i propri gusti, anche se consiglio il telaio non verniciato perché il carbonio "si muove sotto sforzo" e rovina la verniciatura, oltre al fatto che la vernice aggiunge peso inutile. Mi chiedo se i pedalatori esprimano i dubbi da te indicati anche per i telai industriali ! Pensi che i pedalatori e i ciclisti sappiano davvero tutto del telaio industriale, oltre al fatto che lo usa un corridore professionista o un compagno di uscita ? Pensi davvero che si possa sapere tutto di un telaio industriale ? Pensi che tutti sappiano che il 90% dei telai industriali sono realizzati da produttori che rimangono anonimi, e che qualche volta questi prodotti ( ma solo quelli più costosi) vengono realizzati persino da artigiani italiani ? Pensi davvero che i pedalatori e tutti i ciclisti abbiano voglia di conoscere ed imparare a scegliere, studiando e chiedendo a chi ne sappia di più ? In realtà sono consumatori, e come tali, spesso si preoccupano solo di comprare, quello che vedono alla TV!!!!!
      Due anni fa accettai di testare i telai della Pedemonte Bike, proprio perché volevo proporvi la "scelta definitiva" e farvi conoscere anche questo segmento del mercato; pensavo di aiutarvi a conoscere e spero di esserci riuscito; per questo ho lanciato #onebikeforever che in altre parole vuole dire, quando hai una macchina come questa, tutto il resto non conta, si potrà pedalare al top, senza avere l'assillo di rincorrere "l'ultima novità", tirandosi fuori dal gioco del mercato, oramai insostenibile economicamente, un mercato che non propone sempre sostanza, ma solo tanta e troppa forma, peraltro uguale, per effetto della massificazione.
      Il ciclista dovrebbe imparare almeno a scegliere le fonti di informazioni svincolate dal marketing, come il mio blog; dovrebbe pensare solo a pedalare, invece di perdere tempo a cercare info dove spesso c'è solo marketing e "chiacchiera" markertinghizzata. Almeno questo dovrebbe farlo.
      Spero di essere stato esaustivo. Saluti ciclistici.

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  4. Io ho provato piu' volte bici disc senza trovare rilevanti vantaggi nella guida , anzi peso elevato della bici e quindi svantaggi piu' che vantaggi . Poi anche se fosse in due ore di bici quanto pensate di usare i freni ? 3-4 minuti ? Forse . Detto cio' ho valutato che per me il sistema tradizionale fosse la strada migliore . I grandi marchi tendono a produrre solo telai per freni a disco ? E chi se ne frega , io sono passato a telai artigianali su misura che non hanno niente da invidiare a telai di grandi marchi anzi . Il mercato ci vuole obbligare a scegliere il sistema frenante ma a me le imposizioni non stanno bene , io scelgo quello che va bene a me , che poi non e' detto che vada bene ad altri . Ad esempio il discorso coperture , io prediligo i tubolari e in misura 23 . Con misure piu' larghe non mi trovo , la bici mi diventa piu' macchinosa e in fuori sella la sento molle . Sono proprio in questi giorni passato sulle ruote da 80 che uso su percorsi piatti da 25 a 23 e la ruota ha totalmente cambiato carattere , piu' scattante e veloce . Dipende sempre da cosa si vuole dalla bici , ci puo' stare che in discesa un tubolare largo su una ruota a canale largo ti dia stabilita' superiore pero' poi inevitabilmente paga dazio rispetto a una ruota con canale stretto e tubolare stretto in salita o nei rilanci . Il sistema che va bene per tutto non esiste .

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    1. Ciao Vecchia. Ineccepibile quanto spiegato nel tuo commento. Condivido tutto quello che hai scritto. Grazie per il tuo contributo utile e preciso alla discussione. Come sempre ci vuole esperienza diretta per ogni questione e spero che si inizi ad imparare da chi ha esperienza sul campo. Ultimamente ci sono troppe persone che parlano senza avere la contezza dei fatti. Un tempo le chiamavamo chiacchiere da bar, il proverbiale bar dello sport; oggi invece queste chiacchiere servono per fare guadagnare sulle visualizzazioni pubblicitarie. Saluti ciclistici.

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  5. Ciao a tutti, condivido pienamente quanto scritto da VECCHIA e ribadito da Claudio, a tal proposito volevo segnalare, dal momento che esco sempre solo, quindi nel silenzio delle mie uscite, mi capita di sentire stralci di discorsi fatti da gruppi di pedalatori chiassosi che affollano le strade collinari nel week-end , nella fattispecie ne cito un paio: "no ragazzi non scendiamo da quel versante è troppo ripido e si cucinano i freni (a disco)".....oppure: "no vabbè basta che non scendi con il dito sempre a pizzicare la leva del freno( a disco, ma in questo caso vale anche per i RIM)"....ad ogni modo la considerazione che ho fatto è stata quella di dire, cavolo oltre a pagare di più per avere più peso e più manutenzione per una bici da strada DISC che tra l'altro a mio gusto è pure più brutta, mi tocca pure valutare le discese meno"stressanti" per la mia fuoriserie da milamila EURO?!.. :) Del resto questo è il prezzo da pagare per sentirsi alla moda. A ognuno le proprie considerazioni. Saluti

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    1. Ciao LucaG8. Grazie per il tuo commento che condivido. E' incredibile l'atteggiamento dei pedalatori; vivono una realtà virtuale pubblicizzata dal marketing. Una precisazione. Il calore della frenata deforma il disco d'acciaio anche della migliore qualità; il calore della frenata rovina solo le piste frenanti dei cerchi per freni tradizionali economici e di quelli che si fanno tanti km con i freni tirati senza staccare mai. Il segreto è scegliere solo i migliori cerchi fatti con il carbonio che resiste a temperature elevate e tra una frenata e l'altra intervallare almeno 5 secondi. Sono 6 anni che uso le LW Gip sempre in salita e in discesa, anche alpine ( non dimenticherò mai anche quella dello Zoncolan); mai avuto problemi di "pista frenante cotta" e quando si fanno discese veloci (molti ripide) occorre frenare, altrimenti si vola. Saluti ciclistici.

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