mercoledì 18 maggio 2022

Bike economy 🚴‍♂️

In Italia quelli che contano, non parlano di bike economy , quando fanno finta di cercare soluzioni complicate a problemi annosi come la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, l’inquinamento e la sicurezza stradale. La soluzione e’ semplice: bike economy ! Investire sulla bicicletta cambiando lo stile di vita e la rete stradale, potenziando l’indotto che ne deriva. Viviamo un insopportabile paradosso. L’Italia e’ ideale per la bici e per il (ciclo) turismo, tutto l’anno; ma l'italiano medio è per vocazione automobilista e tendenzialmente non sopporta i ciclisti e tutto quello che si muove a pedale sulla strada, che vorrebbe tutta per sé; si sente come un "cacciatore" a quattro ruote, che attende di incontrare la "selvaggina a pedale" per "colpirlo" con vituperi. E' la rabbia stradale, attività per la quale l'italiano medio eccelle, e sfoga tutta l'invidia che sente verso i ciclisti, riconoscendolo "atleticamente attivo", tendenzialmente minore nel peso corporeo e "diversamente mobile". Di questa idiosincrasia ne è conoscenza la politica italiana, che per effetto, rinuncia a riconoscere e a tutelare la nuova civiltà che si muove a pedale. Un altra politica saprebbe realizzare senza ritardi, una rete stradale in sicurezza, per i ciclisti e persino una ciclabile, tipo autostrada del Sole, che attraversi l'Italia, e sia effettivamente e facilmente fruibile, senza interruzioni, con servizi e strutture turistiche dedicate, con collegamenti a Parchi , Riserve naturali ed Oasi ( sono tante). Non da ultimo, saprebbe dare incentivi per l'acquisto delle biciclette muscolari, investimento per la salute pubblica, finanziabile con il risparmio sulla spesa pubblica per il Servizio Sanitario Nazionale. E' noto, che più gente pedala, più gente è sana e felice, tutto l'anno. I produttori e i marchi di biciclette farebbero la pubblicità alla TV, visto che la gente, se non lo vede alla TV non è contento di acquistarlo. Si chiama bike economy. Si chiama civiltà, nuova coscienza sociale, sensibilità verso l'ambiente, tendenza naturale delle persone, a muoversi, come a pedalare; le persone sono nate per muoversi, e non per lievitare davanti alla TV o per stravaccarsi davanti ad un bar, oppure, ancor peggio, per "camminare" con le auto, sempre più ingombranti, ed inutili per la salute pubblica, e l'ambiente, dotate persino di una strumentazione elettronica di emergenza, dato che si sono accorti che tendenzialmente l'automobilista medio, quando è alla guida, fa molte altre cose, come parlare allo smartphone, chattare, fumare, fare sesso, non guarda la strada, e si sente come nel salotto di casa. Un perfetto incivile. Bike economy è emancipazione, progresso sociale, culturale ed ambientale. Ce lo chiede la Terra, e il buon senso. Vi lascio a questo video spartano, che ho girato, senza pretese hollywoodiane, durante un percorso tra parchi e luoghi di interesse culturale, interrotto, da un avvicinamento alternato a strade trafficate da auto e altre scatole di ferro zincato, puzzolenti. Che Italia sarebbe con la bike economy ! Altro che chiacchiere. Concludo con un aneddoto. A Napoli in occasione della tappa del Giro d'Italia 2022, alcune strade sono state asfaltate solamente a metà, praticamente una corsia sola !! CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTIZIA La situazione peggiora, dato che è costume italiano, asfaltare le strade in occasione del passaggio della corsa rosa. Benvenuti in Italia, nell'attesa dell'avvento della bike economy. Saluti ciclistici.



1 commento:

  1. Come non sposare tutto quel che scrivi, oggettivamente impossibile, hai disegnato un quadro molto, molto reale di quel che oggi si vede e si vive lungo le strade e non solo. Hai detto bene un paese come il nostro che potrebbe vivere di rendita da turismo di ogni tipo, dal quello sportivo a quello enograstronomico, passando per quello che vacanziero, di chi ama l'arte o la natura. col nostro clima potremmo, avremmo potuto, invece ci ritroviamo oggi come sistema Paese ad iniziare a capire e vedere le potenzialità della bici, ci abbiamo messo anni ma alla fine, forse complice anche la pandemia ed incentivi (perché con incentivi gli italiani hanno comprato tutto quel che aveva pedali), un buon numero di persone per vari motivi ha scoperto le due ruote per spostarsi in città ed oltre. Putroppo però questa sterzata sulla bici non é uguale in tutto il paese ed a questo nuovo vento si dovrebbe accompagnare una potente campagna delle istituzioni per cercare di scardinare l'ignoranza ed il mancato rispetto non tanto delle regole quanto della vita altrui ma qui entriamo in un ambito molto particolare, cultura di un popolo e come hai già scritto di un popolo cresciuto a benzina, gasolio e motori. Infine, non per ultimo, la bici come hai scritto è vita ma prima è salute e benessere fisico e psichico ed anche questo sarebbe un aspetto che chi governa dovrebbe ben valutare, un altro beneficio a costo zero. Saluti ciclistici.

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