I francesi hanno dedicato a Marco Pantani una figura in marmo per celebrare il suo arrivo sulle les Duex Alpes, quel 27 luglio 1998. E non basta. Gli hanno anche dedicato due tornanti, il 3 ° e il 2°, della mitica salita dell'Alpe d'Huez. Mi viene da sorridere, ma con amarezza. Pensate che a Terracina, luogo dove Pantani veniva a preparare in inverno la stagione, il progetto di dedicargli una strada, è miseramente fallito. A volte io penso che l'Italia, non merita i suoi figli, i suoi eroi e i suoi campioni; alcuni vecchi tromboni e alcuna gente invidiosa, si esercitano e si realizzano criticando quelli che "fanno", solo perchè sono dei miserabili invidiosi. Vedere questa monumento e questa targa, dopo avere scalato la salita delle Les Duex Alpes, traguardo della mitica tappa del 27 luglio 1998 che consacrò Pantani, vincitore del Tour de France, è stato un emozione indescrivibile. Ho voluto fotografarla..........
Les Duex Alpes è la salita conclusiva per ricordare Pantani. Su questa salita, Pantani concluse l’epica tappa, che lo consacrò vincitore del Tour del 1988, con un formidabile attacco alla maglia gialla Ulrich, che gli permise non solo di recuperare gli oltre tre minuti, che li dividevano, ma anche di conquistare la maglia gialla, con oltre 9 minuti, al termine di quella eroica tappa.
Quel giorno
di luglio, il freddo, la pioggia, il gelo e persino il nevischio,
sembravano scongiurare qualsiasi attacco alla maglia gialla in carica
del tedesco. Ci sarebbe voluto solo un impresa. E impresa ci fu sotto
un cielo buio, da cui scendeva una pioggia torrenziale, Pantani
attaccò a sei chilometri, dalla vetta del Galibier, altro monumento
del ciclismo, nel tratto più duro, per poi gettarsi dal Col de
Lautaret, fino al bivio che lo conduceva all’ultima salita, quella
chiamata Les Deux Alpes, dove era posto il traguardo della tappa. E’ una
salita di 11 km, con pendenza media dell’8% circa, punte massime
del 10 % e un dislivello di 1000 metri. 10 tornanti segnalati con pannelli di facile lettura. Intorno le alpi e la sua ricca vegetazione.La salita della montagna
alpina delle Les Duex Alpes è come tutte le salite alpine francesi,
esposta particolarmente al sole, anche se questa gode di alcuni
tratti coperti dalla rigogliosa vegetazione. Anche in questo caso il
manto stradale è buono, evidentemente curato dai francesi, che
conservano con attenzione la propria rete stradale. La salita inizia
dalla diga, o come dicono in Francia, la barrage du Chambon. Sulle
alpi francesi ci sono diverse dighe, tutte imponenti che
rappresentano un opera ingegneristica di alto profilo. Gli enormi
bacini di acqua sono lo specchio delle Alpi e non sembrano per nulla
intimorite; anzi sembrano sfidarne la maestosità delle rocce. La
salita termina nelle strade dell’importante paese alpino, metà
ambita e prestigiosa di alta montagna, rinomata anch’essa come
stazione invernale. Nella piazzetta ci sono, due alpi in roccia,
usate anche dalla scuola dei rocciatori, chiara raffigurazione delle
duex alpes e un opera in marmo bianco che raffigura con un immagine
stilizzata Marco Pantani e recante una targa ricordo della tappa
vinta dal campione italiano e dedicatagli dall’amministrazione
comunale. L’ascesa alle Deux Alpes è impegnativa e neanche la
discesa di 100 metri circa, non sembra allievarne la fatica, in
quanto subito dopo la strada rincomincia a salire e a far tendere i
muscoli. Tutte le discese, brevi e veloci, che si trovano sulle Alpi
francesi, sono da prendere come un presagio: quello che subito dopo
la pendenza rincomincia a salire per recuperare il dislivello e lo fa
senza pietà.
E’ ancora
negli occhi l’immagine del Pirata che stremato alza le braccia, sul
traguardo delle Deux Alpes, sotto il cielo nero, gonfio di pioggia.
Ho voluto
ricordarlo nel momento in cui sono passato sotto il traguardo di
quella eroica tappa.
un saluto al cielo per Marco |
10 tornanti |
In Italia a Marco è stato dato il solo "esilio ciclistico, sportivo ed umano" gli è stata tolta la linfa vitale.
RispondiEliminaNon sarà però mai cancellata l'emozione unica che ha dato a noi tifosi come in Italia, così nel mondo, in Francia, dove oltre ad apprezzare le gesta ne hanno ben impresso la memoria con semplici ma bellissimi monumenti e targhe
In Italia, pochi i ricordi istituzionali, inesistenti le celebrazioni... ma dai tifosi, tante scritte in vernice sull'asfalto dei più svariati passi, tanti striscioni ancora oggi come se il pirata fosse ancora in gruppo! Per noi fans corre ancora nell'indelebile tappa della leggenda del ciclismo!
poco importa stavolta se un'amministrazione (irriconoscente) o un'ente non ne ricordi le gesta!
gennaro
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