mercoledì 26 ottobre 2016

I consigli del blog: Bianchi XR2.

Molti lettori mi chiedono consigli per l'acquisto di telai a buon prezzo. Ho trovato quello che fa per loro e non solo per loro. E' un prodotto di fine serie, quindi non lo troverete sul sito della Bianchi, è disponibile con il contagocce, sto parlando della Bianchi Oltre XR2, l'evoluzione della Bianchi Oltre, il telaio più bello al mondo, dalla quale si differenzia solo per la scatola del movimento centrale, migliorato con lo standard BB86,5, decisamente più scorrevole del BB30, per il reggisela, per  le modifiche alle minuterie e per il passaggio interno dei cavi. Preferisco la linea snella ed elegante della XR2, a quella del modello top di gamma XR4, che costa molto di più e assomiglia agli altri telai aero! Il mio intuito da "grammomane", mi dice che la XR2, pesi qualcosa in meno della XR4 ! Le prestazioni ? È' un telaio per corridori e quindi in discesa bisogna saperlo guidare, perfetta per chi fa la gare in circuito. Lasciate stare gli attuali telai di media gamma, troppo anonimi nelle prestazioni, e non spendete cifre importanti per i telai top di gamma, di cui molti non ne sanno cogliere le differenze. Consiglio di prendere telai come la XR2, dal carattere deciso, un telaio performante, oggettivamente bello, unico, top di gamma, fino a qualche mese fa. La XR2 costa molto di meno di un qualunque top di gamma, e meno di un telaio di media gamma, ed è molto, ma molto più bella. In questa colorazione è persino da collezione. La comprerei senza se e senza ma, anche solo per il gusto di mostrarla la domenica 😉. Affrettatevi prima che esauriscano le scorte della XR2 nel magazzino della Bianchi. La versione XR1 che invece rimarrà in produzione è uguale alla XR2, ma è meno leggera. Concludo con un ultimo consiglio. Scegliete un top di gamma, usato, in ottimo stato. Oramai i telai top di gamma hanno raggiunto uno sviluppo tale che non è più possibile fare concretamente di meglio, in termini di prestazioni. Tant'è che i produttori hanno inventato le orrende e pesanti biciclette da corsa con i freni a disco 😝. Saluti ciclistici.
Le foto sono state scattate presso Falasca Cicli, rivenditore autorizzato Bianchi.

Peso telaio forcella e reggisela comprensivo di serie sterzo come da foto che segue







Questa è' del corridore Prata ....

Anteprima assoluta: Merida Scultura e Merida Warp TT e Merida Reacto del team Bahrain Merida Cycling

La Merida Scultura sarà la bicicletta del nuovo team arabo, capitanato da Vincenzo Nibali, utile soprattutto nelle tappe di montagna, visto il peso leggero del kit telaio, quella che userà anche Nibali probabilmente montata con il gruppo Dura Ace 9100, considerata la preferenza per il gruppo meccanico. Il freno posteriore si trova posizionato sulla scatola del MC. La nuova Merida Warp TT sarà invece la bicicletta da crono per le prove. Mentre la Reacto sarà la bici aero per le tappe da pianura e non solo. Saluti ciclistici.  





mercoledì 19 ottobre 2016

Grammomania: Trek Emonda SLR con il nuovo Shimano Dura Ace R9100 alla pesa.

La rassegna esclusiva di grammomania, prosegue con un altra pesa introvabile: kit telaio 2017 Trek Emonda SLR H2, colorazione catalogo 2017, taglia 52; ruote Zipp 202, catalogo 2017; tubolare Tufo HI Composite Carbon; gruppo meccanico Shimano Dura Ace 9100, catalogo 2017; manubrio Bontrager  XXX VC-R in carbonio, catalogo 2017; attacco in alluminio Bontrager Pro Blender da 7 gradi, catalogo 2017; sella Bontrager con carro in acciaio, catalogo 2017. Il peso riscontrato dalla bilancia è inferiore ai 6 kg, senza pedali, nastro e portaborracce.  In collaborazione con Falasca Cicli. Saluti ciclistici. 






        

martedì 18 ottobre 2016

Grammomania: Bontrager XXX Integrated VR - CF alla pesa

Per certi versi è ancora un anteprima, se si considera che questo manubrio integrato viene consegnato con il conta gocce, in Italia. E' stato "avvistato" presso il rivenditore autorizzato Falasca Cicli, per cui se fossi al posto vostro, lo prenderei al volo. Breve presentazione. E' il manubrio integrato più leggero ( e più bello) del mercato, senza se e senza ma. Costruito con il famoso processo di compattazione OCLV, brevettato dalla Trek, di cui Bontrager è un marchio satellite, ed utilizzato anche per i telai Trek. La storia di questo prodotto di nicchia è legato alla bicicletta più leggera del mercato, la Trek Emonda SLR 10, di qualche anno fa, ampiamente presentata su questo blog, da sempre affetto da grafomania, tanto da coniarne il termine stesso 😉. Caratteristiche: a) passaggio integrato delle guaine; b) scala millimetrica stampata per la posizione precisa delle leve; c) curva a raggio variabile ( per capire la differenza con la curva compact e tradizionale CLICCA QUI; d) struttura monoscocca al 100% in carbonio; e) sistema di canalizzazione interno per evitare distanziali superflui sull'attacco manubrio. Non ve lo fate scappare, è un pezzo da collezione adatto ad ogni telaio.  ATTENZIONE. La lunghezza dell'attacco manubrio adatta dipende dalle quote antropometriche e dalla lunghezza del tubo orizzontale del telaio, che varia a seconda del modello. Quindi con determinati telai si potrebbe avere la necessità di scegliere un attacco con una lunghezza maggiore o minore rispetto a quella ottimale. Usando il manubrio integrato non è possibile modificare la lunghezza dell'attacco. Il consiglio è quindi di valutare l'acquisto del manubrio integrato tenendo conto che potrebbe non essere adatto a tutti i telai che cambierete. Ricordate che la misura del manubrio che non cambia è solo quella della lunghezza della curva. Saluti ciclistici. 




   



Grammomania: Shimano Dura Ace R9100 alla pesa.

Mentre gli altri mangiano la polvere, pubblico sul blog più letto dai ciclisti, un altra pesa esclusiva, quella del nuovo Shimano Dura Ace 9100, con guarnitura 50/34, pedivella con lunghezza 172,5 mm e pacco pignoni 11/28 e 11/30. E' più leggero del precedente 9000. Per leggere il mio test su strada CLICCA QUI. Saluti ciclistici.





















Grammomania: Trek Emonda SL.

In collaborazione con il rivenditore Falasca Cicli. Saluti ciclistici. 


peso del kit telaio in foto nella taglia 54

Peso del kit telaio in foto nella taglia 56 ( +45 grammi).

domenica 16 ottobre 2016

UCI DOHA 2016. Analisi della corsa e dell'evento mondiale.

Il più forte è sempre e solo uno, Peter Sagan. Nello stesso anno ha vinto due edizioni consecutive del campionato del mondo 2016, e lo ha fatto DA SOLO, come fece Contador al Giro d'Italia 2015, nonostante i formidabili gregari di Aru, che fino all'ultima penultima tappa hanno cercato di rendergli la corsa difficile. Due campioni, talmente grandi da vincere la corsa, da soli, nonostante le rispettive squadre, di certo non all'altezza della situazione. Sagan ha partecipato alla corsa mondiale, solo con due compagni di squadra, di medio livello; Contador invece con più compagni, ma talmente incapaci di sostenerlo nei momenti topici delle tappe, da tagliare il traguardo, nelle ultime posizioni! E mi venite a dire che il ciclismo è uno sport di squadra. Ingenui. Finitela con questo luogo comune, lanciato ai tempi del compianto Ballerini, che se non fosse stato per Cipollini, Bettini e Ballan, campioni rimpianti,  tanto straordinari da essere protagonisti assoluti nei momenti topici della corsa, non avremmo vinto neanche quelli di mondiali. Vinsero loro e solo loro, per l'innata ed incredibile forza e capacità di leggere la corsa, di essere dominatori negli ultimi metri. In buona sostanza se non c'è il campione che finalizza, il gioco di squadra non serve a nulla. Di converso, il campione  può vincere anche da solo. Cio nonostante senza capirne il motivo e il senso, tutti a scimmiottare in TV "il ciclismo è sport di squadra"! Ingenui, pedalate, sudate e capirete la differenza. Sagan ha sfruttato la scia degli altri corridori e ha aperto il gas negli ultimi 100 metri, amen. Imparate e riflettete. Studiate il ciclismo e pedalate.
Qualche considerazione sui nostri azzurri, la cui compagine ha avuto due capitani incapaci di imporsi nella corsa mondiale. Uno, l'olimpico su pista, Viviani, colpito dai crampi,  a sentire i cronisti della RAI; forse il caldo del deserto, un calo di forma fisica, e quel rincorrere più volte, il gruppo lanciato, per "colpa" del CT Cassani che lo intratteneva seduto comodamente sul SUV dell'organizzazione, sono stati fatali. E' appena il caso di precisare che in corsa, l'energia va risparmiata, è la prima regola; alzare un braccio, muoversi troppo in sella, perdere la scia, sono deleteri per la volata finale. E' una cosa nota a tutti gli addetti ai lavori. L'altro capitano, Nizzolo, non ha fatto la differenza, pur essendo stato coperto e portato al traguardo da un ottimo Jacopo Guarnieri. Nizzolo è il campione italiano uscente, d'accordo, ma il campionato del mondo è tutta un altra cosa, qui ci sono campioni e giganti da affrontare.
Il CT Cassani non poteva fare di più con quegli uomini a disposizione; in termini di tattica, ha fatto tutto quello che poteva, e la fortuna lo ha anche aiutato. quando nel deserto, si è spaccato il gruppo, trovandosi con i due capitani e dei bravi gregari, nel gruppo che poi si è giocato il mondiale. Gli uomini che aveva a disposizione erano quelli. Mi chiedo però perché non  mettere al suo posto, il pluri vincitore Salvoldi, CT della nazionali femminili ?
Questa edizione dei mondiali su strada, per la prima volta nella storia del ciclismo, si è corsa a "porte chiuse", nella solitudine dei grattacieli, delle palme, e delle lunghe ed asfaltate strade della città, intervallati dal triste e monotono transito nel deserto. La mancanza del pubblico è stata imbarazzante. L'UCI ha preferito i soldi dei sceicchi al pubblico, senza tenere conto, che il ciclismo senza gli spettatori non è lo stesso ciclismo. Se non fosse stato per quei quattro tifosi cecoslovacchi arrivati per tifare Sagan e qualche altro tifoso, così pochi da contarsi sulle dita, tutti collocati dietro le transenne della zona del traguardo, non avremmo visto nessuno ad assistere alla corsa iridata ! In tutto il percorso non c'era nessun tifoso, compreso il deserto😬 ! Del resto non c'è da meravigliarsi. Anche per organizzare corse di ciclismo c'è bisogno di cultura. Altrimenti si saprebbe che gli arabi non amano il ciclismo, e la loro religione proibisce di pedalare alle donne. Certamente si confonde il consenso del pubblico locale con la strategia di mercato dei facoltosi arabi che investono nel ciclismo, anche solo per vezzo o megalomania. Evidentemente, oggi, le corse mondiali si organizzano a suon di milioni, il resto non è indispensabile, almeno fuori dall'Europa. Ma v'è di più. 40 gradi e il vento del deserto hanno massacrato la condizione fisica e mentale dei corridori, molti dei quali sono mestamente collassati. Una vergogna e una mancanza di rispetto nei loro confronti, da parte di chi li rappresenta e dovrebbe tutelarne la salute. Dove sono finiti quei corridori italiani che hanno protestato con tante veemenza, soprattutto via Twitter, all'indomani della tappa del Terminillo della Tirreno Adriatico 2015, vinta da Quintana, sotto la neve? Vi invito a leggere un mio precedente post CLICCA QUI Saluti ciclistici. 
La nazionale cecoslovacca e il vincitore Sagan.

La volata vincente di Sagan

venerdì 14 ottobre 2016

UCI RWC Doha, Quatar #UCIDoha2016. Il collasso fa parte dello spettacolo?The show must go on.

In questi giorni si sta correndo a Doha, in Quatar, il campionato del mondo su strada; e lo si sta facendo a 40 gradi. Gli effetti deleteri sullo stato di salute dei corridori sono evidenti, visti i numerosi collassi avvenuti durante la prova degli under 23. Il collasso fa parte dello spettacolo. The show must go on. Il sacrificio umano nobilita la scena ! E' singolare come si sia protestato caldamente, quando si corse con la neve (ricordo ancora le polemiche in particolare di Pozzato e di Paolini, all'indomani della tappa del Terminillo alla Tirreno Adriatico), ed invece si taccia se si corre nel deserto con quaranta gradi ! Forse i tanti soldi rendono sopportabile, l'insopportabile?! Lo sport ha preso una brutta piega, ricattato dal business, che pretende sempre di più, fino a rendere "vittime sacrificali", i giovani atleti. Il ciclismo ne segue le sorti. Credo che le corse lontano dall'Europa sono come la frutta fuori stagione, non fanno bene alla salute e non hanno lo stesso "sapore". In buona sostanza queste corse aggiudicate a suon di milioni di euro, non rappresentano il ciclismo, quello classico, un tempo definito eroico e poi da leggenda, ma solo il ciclismo business, uno show confinato nella periferia del pianeta ciclismo, costretto a fare cassa, dal clima di recessione mondiale e dall'UCI improntata al profitto.  In questo periodo dell'anno i corridori devono potere riposare, come del resto hanno sempre fatto, fin dagli albori, e come è naturale che facciano al termine dell'anno agonistico. Il corridore, come il ciclista, necessita del recupero, altrimenti si fa solo del male; non si gareggia con le batterie scariche. Dubito che 40 gradi possano piacere ai cammelli, figuriamoci ai corridori, stressati e logorati dalle numerose corse annuali. Certo il cachet è alto, e comunque gli impegni contrattuali, li vincolano all'impegno extra calendario normale. L'effetto negativo per la loro salute è sotto gli occhi di tutti. Ciò nonostante, l'UCI li costringe a correre in nome dello spettacolo e del business e così la carovana del ciclismo è diventata la carovana dei cammelli e dei cammellieri, gareggiando sotto l'implacabile sole del deserto. I ricchi arabi potranno avere la loro corsa mondiale, pagandola a suon di milioni, ma non avranno le corse che hanno fatto la storia del ciclismo e comunque, campionato del mondo a parte, le altre corse in linea organizzate nel deserto, sono e rimarranno secondarie a quelle europee. Dovremmo attendere l'esaurimento del petrolio, per toglierci di torno, oltre all'inquinamento, anche questi spettacoli minori. Del resto ciò non mi meraviglia; viviamo in un epoca di progresso tecnologico e di regresso sociale e umano, dove diritti e le persone sono sacrificati in nome del denaro. Un epoca senza bussola, orfana della felicità. Non c'è più rispetto per le persone. Ma non dobbiamo lamentarci; il "progresso" ci ha dato anche la bici da corsa con i freni a disco !!😞🤔😂Saluti ciclistici. 

Il ciclismo è ricerca della forma fisica.

Più dei telai, delle ruote, dei ciclo computer, dei gruppi elettronici, nel ciclismo, come nello sport in generale, conta la forma fisica e mentale e non serve acquistare biciclette ultra moderne; sulle Alpi ho visto ciclisti volare pedalando con dei "cancelli"! Per questo dico sempre, gambe e non moda, sudore e non consumismo. Per muoversi la bicicletta ha bisogno di forza fisica ed esperienza. Per questo il corpo deve essere forgiato e modellato dall'allenamento e dall'alimentazione adeguata; ciò è' possibile solo con i sacrifici, fatti con impegno e costanza, e la forza della mente. I miei piedi e le mie gambe, ridotti "all'osso", sono l'immagine silente di anni di allenamenti "a tema libero", cioè di allenamenti fatti non seguendo tabelle, computer con "pannelli solari" collegati ai PC, ma ascoltando il corpo, di cui ne conosco i limiti, costantemente migliorati. Non sono l'unico; sommessamente e senza paragonarmi a loro ( ci mancherebbe!) faccio qualche nome: Bettini e Pantani. Saluti ciclistici 










sabato 8 ottobre 2016

Training autunnale: consigli per allenarsi.

E' arrivato l'autunno. Una nuova stagione. Ogni stagione ha degli effetti sul nostro organismo. La regola fondamentale è allenarsi con criterio per evitare conseguenze negative. Di conseguenza in autunno non occorre "caricare" cioè sottoporsi ad allenamenti duri; bisogna staccare la presa e consentire al nostro corpo di recuperare l'equilibrio psico fisico. Per questo è fondamentale  il riposo, attivo ( pedalare a "tema libero", senza l'ossessione della prestazione)  o passivo ( riposo assoluto), parte integrante dell'allenamento. Il riposo serve a "memorizzare" gli allenamenti. In autunno cadono le foglie, la natura muta colori, sapori, noi siamo parte della natura, per questo cambiamo anche noi. Dunque consiglio a chi pedala per tutto l'anno di farlo in autunno, senza tenere ossessivamente l'occhio sul computer e sui dati scaricati nel PC. Recuperate il piacere di pedalare,  un piacere troppo spesso dimenticato dai ciclo amatori, a vantaggio di risultati che molto spesso non sono all'altezza delle aspettative. Liberate la voglia di evasione dalla scialba quotidianità; fermatevi a guardare il panorama; e non smettete mai di ascoltare il corpo e la mente. Piuttosto, l'autunno è il momento ideale per fare un check-up alla salute.  Le prestazioni sportive dipendono non solo dall'allenamento, ma soprattutto dallo stato di salute e dalle motivazioni.  Saluti ciclistici. 



Quando feci da tester alla prima videocamera per bike !!!

Pedalare tra le nuvole. Passion Cloud.

Pedalare tra le nuvole e' come pedalare nel cielo, un emozione straordinaria, che ti cambia per sempre. E lì su, i pensieri sono incredibilmente leggeri, e ti sembra di pedalare su strade lontane dal mondo. Quel bisogno di andare via, quella smania di essere altrove, è solo il bisogno di pedalare tra le nuvole. Passion Cloud. Saluti ciclistici 🚵🏻



mercoledì 5 ottobre 2016

Grammomania: Bianchi Infinito CV


Bianchi Infinito CV è uno dei telai da endurance migliori sul mercato. La nuova versione è costruita con il materiale Countervail. Il peso del kit telaio ( telaio, forcella, reggisella) è davvero interessante. Saluti ciclistici.