sabato 14 settembre 2024

Quando un ciclista con una vecchia bici, incontra in salita, un pedalatore con una bici da corsa di terza generazione.....

 

Potrei parlarvi dell'ultima trovata. propinata e indottrinata dal marketing, quella delle bici da corsa di"terza generazione", ma penso che sia più importante, raccontarvi la realtà, le cose concrete, le scelte serie. 
Qui non si confezionano chiacchiere da bar, qui non ci sono gli ingenui ! Qui c’è onestà intellettuale e gente “sveglia”.  Qui si ama la fatica sana e longeva del ciclismo. Qui si è consapevoli che il "motore" della bicicletta sia il ciclista. Tutto il resto è marketing. Non fatevi illudere. Niente è gratis, nemmeno le illusioni 😉. Un conto e’ vendere bici, un conto è sparare cavolate per convincere gli inesperti; un conto e’ dire mi piace quella bici, un conto e’ auto suggestionarsi attraverso messaggi subliminali pubblicitari ! Compratevi pure le bici di terza generazione, e’ importante, vi renderà soddisfatti almeno fino al giorno dopo, farete girare l’economia, ma, non illudetevi, non vi servirà per andare più forti; contano le gambe e la testa; conta fare la vita di ciclista; ma essere ciclista e’ uno stile di vita ed e’ molto faticoso. Ripeto. Niente e’ gratis, persino la forma fisica, “ la gamba”. In questa epoca, disperatamente consumistica, quanti sono effettivamente disposti a fare sacrifici, a fare fatica e rinunce, per andare veloci ?! Pochi ! Ecco perché ci sono e ci saranno pochi ciclisti, e tanti pedalatori. Il consumo e’ rapido, come Internet, la fatica e’ lenta, e’ d’altri tempi. I ciclisti, in fondo, sono personaggi proprio d’altri tempi. 
Esempio. Il marketing propina la questione dell'aerodinamica, manco se, il ciclista amatoriale, fosse un pilota di Formula 1 ! Quale sarebbe la differenza tra un pedalatore dritto, come un cobra, sopra una bici aero di terza generazione, e un biker, dritto come un biker, in sella ad una MTB ?! Nessuna. Avete mai visto come pedala il pedalatore ? Mani appoggiate di peso nella parte centrale del manubrio, e non invece, mani che impugnano i comandi in presa alta o il manubrio in presa bassa; inoltre, il pedalatore non piega le braccia, ma le tiene dritte e larghe ! Per non parlare della schiena del pedalatore, mai arcuata, ma sempre dritta come un cipresso ! Ed infine le gambe ! Quelle del pedalatore, non girano, circolari ed aderenti ovvero strette o ravvicinante al telaio, ma girano a strappi, sbilenche, o allargate, come se avesse la paura di perdere l'equilibrio ! Cosa se ne fa dunque un pedalatore di una bici aero di terza generazione ?! Niente ! La  fotografa fuori al bar e condivide le foto sui social. E allora perché il marketing non scrive negli spot che la bici aerodinamica è nulla senza la posizione aerodinamica del ciclista; posizione che  invece è influente più di ogni altra cosa ?! L'aerodinamica della bici quanto conta nel traffico, fatto di semafori, di stop, di code, di cani e gatti, di pedoni, di pericoli, eccetera ? 
Dunque la bici di terza generazione, non serve per andare più veloce sulla strada, ma solo per mostrare l'oggetto del desiderio. Forse servono ai corridori professionisti! Si, ma il conto glie lo paga il pedalatore e mi riferisco al costo degli ingaggi e del team! Fintela di sparare cavolate ! Ci vuole onestà intellettuale. La bici è e rimarrà una bici. La bici è costruita per essere venduta al pedalatore.  Tutto il mercato gira intorno al centro di gravità del pedalatore. E il marketing, ogni anno, deve trovare il modo per convincerlo ad acquistare, la bici nuova. Altrimenti il sistema si blocca, quindi anche le corse e i campioni ! E' tutto un circo ! Punto. 
Il ciclista non si fa illusioni e va oltre il consumo; e’ odiato ed invidiato dalla massa, ingombra la strada, è in forma fisica, è relativamente lento, sa allenarsi, sa gestirsi; la massa deforme invece ammira i motociclisti (come quelli attempati senza esperienza) e gli automobilisti, sono veloci ed omologati al sistema. Come scrisse Gianni Mura : “ il ciclista e’ un operatore culturale, portatore di una cultura persino opposta a quella dominante”! 
Considerare la bici come una moto, un auto, è un ERRORE infantile, grossolano; la bici e’ una macchina muscolare, quindi, lo ripeto, dipende solo dalla forza e dalla testa del ciclista. E' una macchina semplice. Senza il ciclista la bici non si muove. Pertanto, se non vorrete davvero fare sacrifici per essere concretamente ciclista, e sicuramente performanti, allora, acquistate una moto, un auto, e finalmente riuscirete ad essere veloci, subito! Ma anche in questo caso, però, troverete sempre, quello più veloce ! Rassegnatevi ! 
Conclusione. E così mi capita, spesso di vedere sulle strade, a compendio di quanto spiegato, pedalatori diventate le caricature del marketing. Quando un ciclista con una vecchia bici incontra in salita, un pedalatore con la bici da corsa di terza generazione, il pedalatore con la bici da corsa di terza generazione, è un uomo sverniciato, un uomo sorpassato ! Amen ! Contano le gambe e la testa. Saluti ciclistici. 

1 commento:

  1. Ciao, con piacere leggo sempre questi articoli che hanno quanto di più reale e spietato ci offre la società d'oggi (nella quale non mi ci riconosco). Il pedalatore con bici di terza si sente forte dei sui mezzi, arrogante, corre dietro a chiunque osi mettergli la ruota davanti, a costo di fare dei fuorigiri clamorosi ( storie vissute realmente) lui quando ti incontra prima di salutarti ti squadra dalla testa ai piedi in pochi decimi di secondo per valutare se meriti il suo saluto e se sei "gregge approved", come materiali e come abbigliamento..:) c'è da ridere per non piangere!
    Poco da aggiungere, se non una battuta più volte ripetuta nel film "Top Gun Maverick" ovvero, "non è l'aereo che conta Mav. è il pilota!". Saluti

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