lunedì 9 settembre 2024

Insulina sintetica, diabete e doping.

Premessa. Il doping fa la differenza sostanziale nella prestazione. Ma il doping, oltre ad essere reato ed illecito sportivo, fa male alla salute ed è una truffa, soprattutto una truffa contro se stessi ! Chissà se queste “cure” malefiche saranno “prescritte” per battere in gara persino il collega o il vicino del pianerottolo ? ! L’uomo e’ un animale competitivo ! 

L’art. 586-bis c.p., punisce con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da Euro 2.582 a Euro 51.645 «chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l'utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, ricompresi nelle classi previste dalla legge» ed in particolare dai decreti antidoping emessi periodicamente dal Ministero della Sanità ai sensi della L. 376/00 (cfr. da ultimo il DM 3 ottobre 2023), avuto riguardo alla lista delle sostanze vietate, ciclicamente aggiornata dalla World Anti-Doping Agency (WADA).

Tali condotte sono punite quando la cessione o l’utilizzo delle predette sostanze, «non siano giustificati da condizioni patologiche e siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ovvero siano diretti a modificare i risultati dei controlli sull'uso di tali farmaci o sostanze» (comma 1).

La stessa pena si applica anche a chi adotta o si sottopone a «pratiche mediche» come ad esempio, le trasfusioni previste dalla legge antidoping, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti ovvero di eludere i cd. drug test. (comma 2). Per entrambe le fattispecie è richiesto il dolo specifico come era già previsto dalla trasfusa norma dell'art. 9 della Legge 376/2000 e cioè "al fine di alterare le prestazioni agonistiche dell'atleta". 

Il "fatto di doping" viene anche processato dalla giustizia sportiva, autonomamente, sia sotto il profilo del funzionamento, sia sotto quello dell'autonomia del giudicato. Ma questa è un altra storia. 

Fatte queste premesse, veniamo all'argomento del nuovo post: l'insulina sintetica ! La "fantasia" degli "umani" non ha avuto limiti. Doparsi significa anche utilizzo, da parte di un atleta sano, di medicinali destinati a persone malate, come appunto l'insulina sintetica, quella prescritta ai malati di diabete. Sic ! Oggi vi parlo di un altra "terapia dopante" assunta come "cura" dai dopati. 

La WADA (World Anti Doping Agency) considera, l’uso di insulina sintetica, DOPING; appartiene, alla categoria proibita degli “ormoni e modulatori metabolici” e l'assunzione comporta responsabilità dal punto di vista della giustizia penale e della giustizia sportiva, nel territorio nazionale. 

L’insulina sintetica è stata utilizzata illegalmente per la sua capacità potenziale di aumentare il trasporto di carboidrati e di aminoacidi all’interno del muscolo e quindi facilitare e velocizzare, sia il reintegro di glicogeno muscolare (e quindi il recupero), sia la sintesi proteica all’interno del muscolo. In buona sostanza, l'insulina sintetica è stata utilizzata per il recupero veloce delle energie consumate, negli sport di endurance, come ciclismo e body building. 

In alcuni casi la dose di insulina sintetica praticata è stata deliberatamente “eccessiva” al fine di provocare una “ipoglicemia” con conseguente liberazione di ormoni “controinsulari” tra cui il GH (ormone della crescita): il dosaggio di insulina praticata può raggiungere le 300 unità, contro le 20-50 unità di media che un atleta diabetico di tipo DM1 si somministra per vivere! L’insulina, soprattutto, se somministrata in eccesso, faceva accumulare anche “grasso” e non solo glucosio. Quindi si assumeva anche peso inutile che diminuisce la prestazione, invece di migliorarla. 

Effetti negativi della somministrazione illegale di insulina sintetica su persona sana. Il primo effetto è l’ipoglicemia, poiché una dose eccessiva di insulina, sottrae nutrimento al cervello, la cui funzionalità è legata alle quantità idonee di glucosio, con effetti negativi. Se l’insulina sintetica viene utilizzata in maniera non corretta, può essere mortale oppure rendere vegetali. Un'overdose di insulina sintetica causa tachicardia, irrequietezza e tremori. Quando il tasso glicemico cala in modo molto consistente, e perciò il sistema nervoso non viene più alimentato con una quantità sufficiente di energia, possono subentrare gravi danni cerebrali. In casi estremi, questi danni possono causare la morte. Con l’abuso di insulina sintetica, sussiste inoltre il pericolo di ammalarsi di diabete. Evitate assunzioni di insulina sintetica come di ogni altra sostanza dopante. 

In persona sana, l'insulina viene secretata dal pancreas, riduce il tasso glicemico ( glicemia) ed influenza il metabolismo dei grassi (lipidi) e degli aminoacidi. In particolare, l’insulina è l’unico ormone in grado di abbassare il tasso glicemico promuovendo l’assunzione di glucosio (zucchero semplice) nelle cellule e la formazione di glicogeno. Il glicogeno è uno zucchero multiplo (polisaccaride) costituito da unità di glucosio. È la forma di deposito e di riserva del glucosio, che mette a disposizione dell’organismo l’energia che serve. 

Quando affronta un allenamento o una gara di endurance, l’atleta NON diabetico può contare sulla capacità dei suoi sistemi di controllo ormonale che regolano con precisione la riduzione dei livelli di insulina, una adeguata produzione di ormoni controinsulari (glucagone, catecolamine, cortisolo, eccetera), un eventuale aumento di insulina per contrastare un eccesso di ormoni da stress o una abbondante integrazione con carboidrati in maniera tale che la sua glicemia, si mantenga, sostanzialmente a livelli “ideali” per tutta la durata dello sforzo, consentendogli un rifornimento ottimale di “carburante”, costituito da glucosio, acidi grassi, eccetera, ai suoi muscoli.

In una persona sana, la secrezione insulinica è  ridotta durante l'esercizio fisico moderato di tipo aerobico (Zona 2), aumenta, nel caso di attività fisica elevata, ma gli effetti negativi si compensano con i vantaggi dell'attività fisica. Consultate sempre il medico. 

Per completezza. All’atleta diabetico, impegnato in attività agonistiche è richiesto il cosiddetto TUE (esenzione a fini terapeutici) che va inviato alla NADO Italia, ovvero l’agenzia nazionale per l’antidoping con sede a Roma presso il CONI. L’atleta diabetico deve programmare in maniera scrupolosa, i dosaggi di insulina sintetica, da iniettarsi prima, durante e dopo la prestazione sportiva, deve sperimentare i livelli di integrazione con carboidrati, che gli consentono di non andare in ipo o iperglicemia. Il diabete di tipo 1 o 2 non è riconosciuto in alcuna categoria “paralimpica” e il diabetico, può liberamente schierarsi in griglia di partenza di gare di ogni tipo a livello agonistico, sia in modalità amatoriale, sia professionistica. 

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