martedì 19 maggio 2020

Pedalare tra le nuvole verso il santuario della Madonna della Civita.

Qualcuno la chiama impropriamente nebbia, ma sono nuvole, e pedalarci accanto è insolito, è suggestivo; è accaduto in una mattina di inizio primavera, quando immerso nel silenzio e in compagnia del vento contrario, sono partito dal mare per salire al santuario, quota 660 metri di altitudine. Un giorno di pandemia, della fase 2 bis, con la riapertura dei negozi, vuoti e tristi, pieni di roba conservata dal passato, arrivata qualche mese fa, in un tempo che sembra così lontano, con la gente intontita e allarmata, che stenta ad abituarsi a ritornare all'aria aperta. Sembra di vivere giorni di guerra e io non sono Bartali. Questa mattina mi è piaciuto, pedalare tra le nuvole, l'ultima volta è stato sul Fauniera, qualche anno fa. Le nuvole mi passano accanto, mi nascondono, mi accarezzano, mi sembra di pedalare verso il cielo. La gamba gira freneticamente, con un ritmo alto, incessante, dritto alla meta; nessun altro ciclista sulla strada. Pedalo con piacere, tre segmenti lunghi di salita, intervallati da discese tecniche; la metà desiderata nei giorni di lockdown. E piano, piano, un tornate dopo l'altro, ecco che il santuario, svelarsi tra le nuvole, la cui figura imponente, si staglia maestosa, sulla pendice più alta, di monte Fusco. Una volta in cima, passato sotto l'arco dell'ingresso, arrivo nel piazzale, dove non c'è nessuno ad attendermi, solo  il silenzio, interrotto dal cinguettio degli uccelli; il palazzo del santuario, la lunga scalinata che porta sulla chiesa, percorsa dal santo Papa Giovanni Paolo II e dal papa vicario, sono avvolti dalle nuvole; oltre il balcone, affacciandomi sulla valle, il panorama non è il solito; non vedo più il mare, in fondo alla catena montuosa, ma un paesaggio velato, che illumina a tratti, squarci  di cielo, che si fanno largo tra le nuvole. La pace intorno a me, il mondo mi sembra così distante. Ogni volta, vorrei rimanerci più a lungo, poi mi concedo, solo il tempo di ricordare.  Qualche pezzo di mela essiccata, avvolto nella carta stagnola, sorseggio un pò di acqua dalla borraccia, un segno della croce, e riparto senza voltarmi, per smettere di pensare ai ricordi. Una pedalata spirituale, corroborante, in un giorno che la storia ricorderà quella del covid-19.  Distanza 100 km circa, con 27 km circa di salita. Conosco chi avrebbe fatto questo percorso con due tappe al bar, 2/3 barrette. Ho imparato a conoscere i miei limiti e a spostarli più in là e questo è importante in un corpo e una mente che cambiano. Saluti ciclistici. 
















1 commento:

  1. Buonasera volevo ringraziare il grandissimo claudio; mi spiego : seguendo suo blog e sue idee mi sono evitato l acquisto di una inutile bdc nuova a dischi; volevo cambiare attratto dal marketing ma poi provato una nuova bdc moderna disc e seguendo le indicazioni di Claudio mi sono limitato a far regolare i freni del.mio vecchio caad12 e a cambiargli le coperture ; risultato bici ridiventata come nuova frenata modulabile e potente e con nuove coperture in discesa va come la nuova.bdc disc; ragazzi tutte cavolate i perni passanti i dischi etc etc; mantenete bene la.vostra vecchia e vedrete che va ugualmente come le nuove bdc se non meglio

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