venerdì 3 gennaio 2020

L'usura dei freni a disco.

L'idea di scrivere questo nuovo post sull'annoso e controverso argomento dei freni a disco per bicicletta da corsa, mi è venuta quando, ho letto questo tweet della Shimano Road, il profilo ufficiale del colosso giapponese, molto interessato alla diffusione di questo sistema di frenata, nel settore della bicicletta da corsa, per ragione di marketing. Ovviamente è una questione generale, quella dell'usura dei freni a disco, che riguarda anche il settore MTB, che lo utilizza da molto più tempo, e che quindi fornisce elementi di valutazione. Basta chiedere ad un biker esperto per avere conferme su quanto indicato nel tweet.
La traduzione del tweet della Shimano è la seguente: " La frenata erode il materiale dal rotore a seconda delle condizioni di guida, i rotori durano in genere attraverso due o più set di pastiglie dei freni. Quando un rotore SHIMANO misura 1,5 mm di spessore o meno, è il momento di sostituirlo. "
Per i novelli e per coloro che optano per il freno a disco su bici da strada,  per sentirsi alla moda e più fighi, spiego, che le pastiglie dei dischi durano molto di meno dei comuni, longevi ed affidabili tacchetti per i freni tradizionali, soprattutto per coloro che hanno paura della discesa, i quali non risolveranno nemmeno con i dischi, le loro paure, ansie da frenata in discesa. L'usura delle pastiglie comuni,  fatte con materiale organico, dipende dal modo e dalle condizioni di utilizzo, ma resta il fatto che non durano molto. Il mercato offre in alternativa, le pastiglie in ceramica, più costose, ma più resistenti, soprattutto alle alte temperature, ma ovviamente, le pastiglie ceramizzate essendo più aggressive, usurano molto più precocemente il disco- rotore, il quale per non essere troppo pesante, non può avere uno spessore grande, ma anzi deve essere il più sottile possibile. Quindi di fatto, l'usura del sistema frenante disco è uno dei limiti del sistema. Punto. A ciò occorrere aggiungere il costo della sostituzione delle pastiglie e dei dischi, oltre quello necessario per la manutenzione dell'impianto idraulico ( olio e tubi) e per il rabbocco dell'olio del sistema idraulico, sistema che anch'esso va manutenuto periodicamente. Tutto il resto sono chiacchiere degli ultrà disc. Aggiungo che quando vengono sostituite le pastiglie dei freni a disco, il fischio durante la frenata, è maggiore, come avviene del resto per le auto e le moto. Il disco - rotore, si deforma con le alte temperature generate dall'attrito-calore della frenata, quindi occorre necessariamente sostituirli con una frequenza che dipende dalle modalità d'uso e comunque in un tempo più breve di un tacchetto per freni tradizionali. Non è un caso che i freni a disco della auto-moto sono più grandi e nelle top car sono addirittura ventilati. Ricordo anche che i dischi surriscaldati presentano dei problemi. Infine il disco si storce. Queste indicazioni sono oggettive. A proposito vi è capitato di sentire il fischio dei freni a disco non nuovi oppure sporchi ? Fastidioso ed inquietante. Una volta c'erano la marmotte che fischiavano sulle Alpi, ultimamente ci sono i freni a disco dei ciclisti "cittadini" neofili. Ovviamente tutto questo non ve lo diranno o almeno non facilmente, ecco perché non fate riferimento a quello che sentite e vedete alla TV, e alle chiacchiere da bar, fatte da utenti inesperti o sponsorizzati, non ne parlano per non sentisi fuori moda, o come dico io,  per sentirsi parte di un "futuro imperfetto", come uso canzonare, lo slogan, che parla di futuro a proposito dei freni a disco.
Ci sono altri dati oggettivi da valutare; le bici road disc hanno tutte il carro più lungo e più largo rispetto alla versione con freni tradizionali, dovendo ospitare i dischi che hanno bisogno di più spazio, ciò le rende meno reattive. Questo penalizza in salita, avendo un passo più lungo. Se si pensa che con i freni a disco si può superare la paura della discesa, vi sbagliate, è solo una questione psicologica, di abilità e di allenamento. Considerate che in caso di caduta la bici disc road può riportare il danneggiamento dell'impianto idraulico, con la conseguenza della perdita dell'olio e quindi dell'impossibilità di frenare. Ma ci sono altre contro indicazioni, che conoscerete utilizzando il disc, se non resisterete al richiamo della pubblicità e al desiderio di guardare dall'alto verso il basso chi usa il freno tradizionale e di sentirsi omologati al mercato. A voi la scelta. A proposito saluto quel ciclista che lavorando nel settore, è "dovuto" passare al disco per ragioni di mercato, o meglio, per non sentirsi "antico" agli occhi dei forum, e non all'altezza del marketing, che "lo fa mangiare" pur non essendo convinto della necessità ed utilità del freno a disco road. Lo saluto con ironia. Per gli altri invece saluti ciclistici. 


7 commenti:

  1. Aggiungo un altra considerazione. Mi è capitato di leggere recensioni scritte da persone inesperte in merito alla rigidità del perno passante usato nei freni a disco. Ebbene la rigidità non dipende dal perno passante ma dal maggiore peso delle bici road disc. Come ho avuto modo di spiegare nelle mie recensioni, il maggiore peso rende la bici più rigida torsionalmente. Tutto qui. Il resto è marketing. Saluti ciclistici.

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  2. L’anno scorso sono salito sul grappa ad ottobre io bmc freni tradizionali amico con bici con freni a disco gironata brutta piovigginava e nebbia. Io sono sceso a tuono con la mia bmc senza problemi seguivo la mappa sul gps e via lui freni a disco a parte il rumore fastidioso non mi ha visto!!!!alla fine della discesa mi fa....non servono i freni bisogna avere manico

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    1. Ciao Mich74, grazie per il Tuo commento e per avere condiviso la Tua esperienza con il blog. Ti conosco come un ciclista esperto che macina migliaia di Km per lavoro, essendo tu un cartografico rilevatore di percorsi di bici. Le tue esperienze sono utili. Ecco cosa serve sapere ai ciclisti novelli e a quelli indecisi per colpa del marketing e della TV. Francamente non avevo mai visto un "offensiva" mediatica di questo livello per convincere i consumatori a scegliere un prodotto, fanno di tutto per convincere, persino togliere dai cataloghi le versioni con freni tradizionali, seppure tutte più leggere e reattive avendo il carro posteriore, meno largo e più corto. Ma presto le persone capiranno dell'errore, anzi molti lo hanno già compreso. Saluti ciclistici.

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  3. Aggiungo. Come è noto l'offerta del catalogo del maggior parte dei marchi è in percentuale 4 bici disc e 1 kit telaio con freni tradizionali, in modo da limitare la vendita; alcuni marchi poi hanno deciso di non vendere più bici con freni normali. E allora mi fanno ridere quelli che vanno in giro a dire che la percentuale di vendita è 4 a 1 a favore delle bici disc; nel dirlo dimostrano di essere ignoranti, in quanto non conoscono la matematica, ovvio che se diminuisci un valore, l'altro aumenta, è matematico. Poi resta il fatto che nessuno pubblica dati ufficiali, ma ripetono le chiacchiere da bar. Insomma molti marchi impongono ai ciclisti a tutti i costi la bici disc in modo da costringerli a spendere di più; il costo di una bici completa disc è maggiore di quella di un kit telaio con freni normali, da assemblare con i componenti assemblati sul telaio permutato. Se hai una bici con freni normali se vuoi passare a quella disc devi comprare una bici disc intera affrontando un costo molto maggiore ( pedali e sella a parte). Insomma la politica di vendita di molti marchi è scorretta, hanno tolto la libera scelta, imponendo quella di un prodotto che non piace a tutti e che ha limiti e costi maggiori. Un dato di mercato è invece sicuro, quello fornito al TGRAI dall'associazione che rappresenta il settore bici: la vendita del segmento delle bici da corsa si è fermato nella crescita, rispetto agli anni precedenti, mentre l'unico a crescere è quello delle e-bike, in forte espansione, complice il costo aumentato delle bici e l'avvento del disc che non convince tutti. Del resto se si deve spingere sui pedali una bici disc non leggera, tanto vale scegliere la e-bike e farsi aiutare dal motore elettrico. Saluti ciclistici.

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  4. Aggiorno il post. Mi è capitato di vedere dischi di ruote per bici da strada, piegati; è facile che accada, considerato che i dischi tendono ad avere uno spessore ridotto per non pesare troppo. La conseguenza è non solo l'usura precoce, di cui parlavo nel post, ma anche l'impossibilità di riutilizzarli. Immaginate di essere partiti per le vacanze, portando con voi, la bicicletta con freni a disco. Il giorno dopo avete programmato di salire in cima alla salita che avete visto nella sezione del mio blog, dedicato alle grandi salite del ciclismo. Per il viaggio avete smontato le ruote; nel farlo non vi siete accorti di averli piegati. Immaginate anche di rimontare le ruote disc, a migliaia di km da casa, e dal vostro negoziante, in un paesino alpino, e di accorgervi che la ruota non entra per via del disco piegato !! Cosa farete ? Ecco come complicarsi la vita per il marketing.

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  5. logico e pratico commento, ho una perplessità: perchè gli artigiani italiani non resistono a questa ondata usando le argomentazioni che fornisci (aggratis) per svegliare chi si rivolge a loro? ho notato che anche in questo caso si segue l'onda, non si lamentino allora troppo quando li avranno omologati a 4 caratteristiche su una scheda, l'artigianato è anche calarsi nelle situazioni di utilizzo, non solo far vedere la botteguccia

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    1. Ciao Gianpaolo. Ottimo il Tuo commento. Condivido la Tua opinione. Devo dire che c'è Pegoretti e qualcun'altro artigiano che è in contro tendenza, se non erro. Mi rendo conto che gli artigiani combattono ogni giorno per resistere alla concorrenza, e probabilmente, alla fine si "piegano" ai capricci dei clienti novelli e meno esperti. E' un momento difficile, per il mercato e per il mondo. Saluti ciclistici.

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