domenica 7 agosto 2011

La scalata del Re Stelvio


























galleria


dopo l'arrivo in quota, si smonta la bici


















Stelvio, la cima Coppi per antonomasia: foto davanti al cippo dedicato al grande Coppi










Per arrivare in cima, al re Stelvio, si percorre la strada asfaltata più alta d'Italia, la seconda più alta d'Europa: 2760 m. Realizzata nell'800 dagli ingegneri militari austriaci. Uno spettacolo unico con i suoi 36 tornanti che lambiscono un paesaggio meraviglioso, che passa dal verde intenso a quello lunare, che caratterizza gli ultimi chilometri. Molto trafficato. L'altitudine elevata rende difficoltosa la respirazione. Consiglio di pedalare con la testa, in modo regolare, senza strappi inutili, che a quell'altitudine si pagano a caro prezzo, in termini di recupero. Ovviamente i più preparati possono misurarsi contro il tempo; ma a prescindere dal grado di preparazione, per tutti, è una sofferenza autentica. Scalai lo Stelvio, per la prima volta, senza mai mettere il piede a terra. Per me che venivo dal mare, da quota 0, fu una doppia impresa.  
I dati dell'ascesa:  Bormio (1215 msm) - Stelvio (2760 msm) - pendenza media 7,5 %, pendenza massima 11%, lunghezza 22 km.

Pensando a quel giorno di un lontano 2010, scrivo:
"L'anima del ciclista si mesce alle sacre vette dello Stelvio, guardiano della patria; un impresa che perpetuamente vivrà nella mente e nel cuore "

4 commenti:

  1. salita meravigliosa, reportage a livello del cicloturismo, ho appena iniziato... ma con calma le leggo tutte le salite che hai fatto!!!
    ciau lupo, bastianella 31...

    RispondiElimina
  2. Posso solo che confermare le tue parole, fatto pochi giorni fa dal versante di Prato allo Stelvio, al mattino ore 6:30 giornata di sole zero nuvole, zero traffico ovviamente anche se agosto .... ad ogni modo è stata dura, molto dura, in solitario ad ascoltare il proprio respiro!!
    Ma all'arrivo lo sforzo è ampiamente ripagato!

    Un saluto a tutti i ciclisti

    RispondiElimina