Incipit. Quando vedo persone suggestionarsi ogni volta per Giro, Tour e Classiche visti alla TV, quando sento pedalatori raccontare con enfasi le stesse GF, quando sento ripetere che l'Italia è il Paese più bello del mondo, sorrido e penso che i pedalatori sono abitudinari, dovrebbero allargare gli orizzonti e conoscere il mondo. C'è gente che pensa di avere visto o di conoscere tutto del ciclismo !
Il mio amico Flavio, dieci volte Prestigio, mi dice “ a Clà quando pedalavi sulle Alpi c'erano ancora le foto in bianco e nero....aooo è passato tanto tempo.... le strade alpine, sò cambiate ! In effetti non ci sono più ritornato; oramai le Alpi italiane e francesi sono invase dal turismo di massa, per me hanno perso l'appeal. E allora ? Segui l'Ikigai.....smetti di pensare e vivi....il senso della vita non esiste...puoi solo dare alla vita il senso che credi...quello che la mattina ti fa alzare dal letto....come la Transcordilleras, Cordigliera delle Ande, rally colombiano, riservato al gravel bike packing, 1055 km, 28.500 metri di dislivello, opzioni no stop - 3 giorni- 8 giorni, strade impervie, salite prevalentemente non asfaltate, up and down per le Ande e la foresta equatoriale... è un viaggio nella vita condensato in soli 8 giorni....un viaggio culturale......un test di vita reale.....un modo per combattere i demoni che ognuno ha dentro la mente....attraversamento delle Ande come Simon Bolivar....persino una buona "guarigione" ....affrontato con enorme fatica anche da ex corridori professionisti....dove tutti affrontano complicazioni improvvise e devono affrontarle da soli, come accade nella vita..... dove c'è chi corre per godere dei panorami e c'è chi corre per andare veloce e vincere....dove Laurens Ten Dam ex corridore prof, confessa che la bici gravel gli ha restituito l'amore per la bicicletta dopo essersi ritirato dal mondo delle corse su strada di cui era stufo e ne spiega i motivi.....dove lo vedrete mettere piede a terra e cadere per i crampi.... dove Peter Stetina ti spiega come gestirsi in questa competizione infernale.......dove imparerete il modo colombiano di pedalare " Kill or Die "....dove pur se non salverai il mondo pedalando in lycra potrai pedalare nella giungla....dove "ciclisti del mondo" pedalano con l'anima, lungo terribili strade bianche, peggiori persino di quelle affrontate dagli eroici campioni del passato...dove non c'è assistenza tecnica per ripartire dopo la foratura.... per bere e mangiare ...dove c'è uno straordinario dialogo esistenziale tra il ciclista e la Natura.... dove impari a superare le barriere per ritrovarti più profondamente con se stessi......dove servono forza mentale, fisica ed esperienza anche per caricarsi la bici sulle spalle ed arrampicarsi lungo il versante di un altura e poi montare sulla benda di escavatori per superare strade mostruose interrotte da lavori....dove si rispetta l'avversario...e dove l'avventura termina in un grande e sincero abbraccio... perché la Transcordilleras è una folle storia condivisa ! L'insegnamento è se riesci a finire le tappe dopo 13/14 ore per otto giorni di fila, poi, nella vita, ce la farai comunque ! Serve altro ?!
Ricordiamoci che non abbiamo visto tutto quello che c'è da vedere e da vivere ... non accontentiamoci..... esistono luoghi del Pianeta Terra che noi ciclisti non immaginiamo ! Viviamoli ! Tutto è in movimento; tutto cambia ! Ci sono competizioni gravel estreme, come la Transcordilleras Rally Colombia, che al confronto la Paris Roubaix, diventa una corsa "normale". Spero di riuscire ad allargare gli orizzonti, stimolare la fantasia, migliorare l'essere ciclista. Il ciclista più felice è quello che viaggia con la bici nella valigia ! Il ciclista è oltre la TV ! Il ciclista è un viaggiatore senza la paura dell'ignoto. Siate ciclisti e non pedalatori.
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"ultra" visione della bici col tassello ma più estrema delle manifestazioni su asfalto. bella tosta.
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