lunedì 1 luglio 2013

La posizione in sella dei professionisti: quello che non ti aspetti accade.

Alcuni corridori professionisti pedalano, spostandosi in avanti, verso la punta della sella, lasciando molto spazio, rispetto alla parte posteriore. Con questo aggiustamento istintivo, essi diminuiscono la distanza della sella, non allungando completamente le gambe. In buona sostanza, essi pedalano troppo alti e/o forse troppo arretrati; appena il distretto del quadricipite va in accorciamento finiscono in punta di sella. Posto alcune foto per fare capire meglio la questione. 
La sella troppo alta e' una posizione errata che impedisce una pedalata circolare, fluida; infatti, nella prima parte della pedalata, avranno la massima spinta; invece, nella seconda parte della pedalata, essi avranno difficoltà nel ritornare alla posizione iniziale di spinta. In tal modo, oltre a perdere efficacia nella pedalata, si allungano eccessivamente i muscoli delle gambe e della schiena, ed aumentano il movimento del bacino.
Il motivo è l'assetto sbagliato; più precisamente, l'altezza della sella troppo alta e/o di un arretramento troppo distante che determina un allungamento eccessivo.
Ma a farne le spese sono anche i ciclisti amatoriali inesperti. Tempo fa, un ciclista novello, nonostante i miei consigli, volendo provare l'assetto in questione, si era rivolto a chi gli aveva "prescritto" delle quote in sella, che comportavano una maggiore altezza della sella, ed un allungamento eccessivo, di qualche centimetro, rispetto al suo assetto precedente, che invece era ottimale. In un primo momento mi disse che mi sbagliavo e che grazie al nuovo assetto sentiva di spingere più forte. Dopo qualche settimana il novellino ha avuto una forte infiammazione alla schiena e si e' dovuto fermare per qualche tempo, ricorrendo alle cure mediche e ad un fisioterapista. Superfluo osservare che egli è ritornato all'assetto precedente. Avevo voluto evitargli di fare questa brutta esperienza, ma invano.
Vi suggerisco una regola fondamentale: in sella, i centimetri sono metri; i grammi sono chili. 
E' appena il caso di precisare che l'assetto errato in questione, comporta seri problemi muscolo-scheletrici ed un limite nelle prestazioni. Tuttavia i ciclisti professionisti limitano le conseguenze negative, con massaggiatori e fisioterapisti, che li manipolano e li massaggiano, dopo le gare e i lunghi allenamenti; potendo contare anche sul fatto che sono più allenati e giovani di età.
Ma vediamo come si presenta una bicicletta con il reggisella regolato eccessivamente alto. L'assetto della bici di Contador nella foto, mostra l'assenza di spessori sotto l'attacco e un altezza del reggisella vistosamente portato al "limite". E' vero che il ciclista professionista spagnolo ha una spiccata elasticità della schiena , ma questo assetto e' comunque sbagliato, come si può vedere nella seconda foto, che mostra il campione spagnolo, costretto pedalare in punta di sella, per compensare l'eccessiva altezza. Peraltro analizzando la prima foto, si può vedere che è stato montato un attacco manubrio in modo tale da recuperare l'arretramento eccessivo;  è un assetto estremo, da non imitare. L'unico effetto positivo, per quello che può contare, è quello di avere l'assetto più bello per le foto.
Quando si pedala, non si avanza mai in punto di sella. Si deve sempre rimanere allineati con il fine sella, in salita e in pianura. Pedalando troppo alti si finisce inevitabilmente a pedalare in punta di sella. 
La posizione ottimale, è quella che massimizza l'effetto leva del femore, con la conseguenza che in salita, si assume una posizione in sella ben centrata ed un efficienza di spinta notevole, tra punto di massima spinta e punto morto inferiore, con una bilanciata mobilità di caviglia e angolo piede, nè positivo (prono o supino), nè negativo (piatto); l'eccessivo dislivello sella/manubrio, piacevole nelle foto alla bici appoggiata al bar, è invece assolutamente deleterio in sella, infatti un corretto dislivello sella/manubrio, aiuta a mantenere una posizione comoda, in presa bassa e sui comandi, o quella dei polsi in appoggio, sul manubrio, e consente di assumere una posizione più aerodinamica, in modo che l'arto superiore flesso ha una minore aerea frontale e migliori la guidabilità e il controllo totale della bici. Ricordate quindi che la caviglia deve essere mobile, dovete riuscire a muoverla quando estendete la gamba; se la caviglia rimane in alto, significa che pedalerete con la sella troppo alta . 
Saluti ciclistici. 





Aggiornamento post.

Una rapida verifica per appurare l’esatta altezza della sella.....pedalare non in punta di sella ma come nella foto ( il fondo schiena deve essere posizionato sul retro sella) ....se non ci riuscite significa che la sella è’ troppo alta oppure troppo arretrata......dovete rivedere le quote. Saluti ciclistici. 


Aggiornamento. 
Probabilmente qualche pedalatore, come tale inesperto, si sarà meravigliato della mia critica al posizionamento dell'altezza della sella dei prof; per loro sono infallibili. Bene. Dato che non pettino le bambole, vi posto un video della Retul dove spiegano come regolare l'altezza della sella e parlano dei prof. Saluti ciclistici 




4 commenti:

  1. Ciao,sto eseguendo l'allenamento imparando a fare molta attenzione ai movimenti della efficacissima pedalata rotonda.dopo circa 15 giorni continui passando per le varie fasi sono riuscito ad ottenerla istintivamente.all'inizio emettevo il gesto ad una gamba per volta per sentire e conoscere l'effetto trazione che poi in seguito e cioè' adesso lo emettono quasi in maniera impercettibile e della misura che mi serve per sincronizzarsi con l'altra gamba che ancora pochi gradi prima del pms già tende a fare tangente con tale punto ritrovandomi a sentire la sensazione che il reparto piede scappa in avanti sorpassato tale punto e poi riscende dopo aver effettuato tutto il circolo,prima invece davo pressione verso il basso già' partendo dal PMS e questo ho notato adesso il grande risparmio di energie.Ma adesso vorrei fare un appunto sul fatto che i professionisti pedalando spesso e non sempre in punta, e a ben pensare chiedo se si potesse giustificare questo atteggiamento quasi nel voler desiderare in certi momenti di massima rapidita' di rotazione un piantone piu' diritto meno seduto che in questo caso favorisce la velocita' di rotazione a scapito della potenza intesa come forza assoluta.che dite ...potrebbe trattarsi di dover compensare in certi momenti dovuti alle accelerazioni di rotazione della gamba? E che poi dopo tale necessita' di riportino alla giusta posizione in sella?

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    1. Ciao Claudio.
      E' molto semplice la questione anche se mi rendo conto che possa essere inaspettata. Molti ( dunque non tutti) corridori professionisti pedalano troppo alti e forse troppo arretrati. Appena il quadricipite va in accorciamento finiscono in punta di sella.
      Spero di avere risposto compiutamente alle tue domande.
      Saluti ciclistici

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  2. Seguo il metodo hinault , non ho questi problemi.

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