Passa il tempo, colleziono le grandi salite, ma ognuna di esse, mi ha lasciato ricordi indelebili. Questo è il reportage della prima scalata dell'Etna, da Nicolosi ( 722 metri), chiamata la porta dell'Etna, lato Sud e fino al Rifugio Sapienza ( 1920 metri). Una ricognizione della probabile tappa etnea del Giro d'Italia 2020. La salita dell'Etna inizia dal mare di Catania la cui spiaggia è connotata dalla lava vulcanica; è l'unica grande salita che inizia dal mare. Unica. Per me che vengo da un paese di mare è un pò come sentirsi a casa, e soprattutto una emozione unica, una metà agognata. Niente è uguale all'Etna, nemmeno le Alpi. Pedalare sui versanti dell'Etna è un emozione da vivere soprattutto in solitaria; è più facile sentire più vicina, la voce del Vulcano. Rocce vulcaniche, colate laviche, spettatori silenti, mentre il vento del mare gioca a spingerti dietro. Scalare l'Etna è poesia, è avventura. Scalare l'Etna è allontanare i limiti dalla mente e dal corpo. L'Etna è l'unica grande salita italiana che parte dal mare e arriva al cielo; è un muro di mare disegnato con la lava vulcanica. Un dono del Cielo, una creatura nobile della Natura.
L'Etna possiede un paesaggio lunare, una bellezza rara, il vulcano attivo più alto d'Europa, una vetta "alpina" che guarda al mare, 6 versanti da scalare, più volte arrivo del Giro d'Italia, e tappa finale del Giro di Sicilia. Per il prossimo anno il Giro d'Italia tornerà sull'Etna. Le strade che salgono sull'Etna, sono liberate dalla lava vulcanica, sotto forma di cenere o di colata di fuoco. Il paesaggio nella parte finale è contraddistinto da grandi e multiformi rocce vulcaniche; persino una casa sepolta fino al tetto, è stata "pietrificata" ed è visibile lungo uno dei versanti.
L'arrivo ufficiale è il Rifugio Sapienza a quota 1960 metri circa, dove si trova anche un piccolo albergo usato dai corridori prof durante il ritiro per la preparazione agli appuntamenti agonistici. Poco sopra il piazzale antistante, c'è la funivia da usare per arrivare, successivamente a piedi, quasi sopra ai crateri. L'Etna è ideale per allenarsi in quota e per pedalare tra la bellezza della Natura. Il paesaggio lunare e la vegetazione del Parco dell'Etna sono di una bellezza straordinaria. Impossibile dimenticarli. In pratica è come pedalare tra ali di pietra lavica.
I dati tecnici di questo versante: 18 km circa, pendenza media 6,6 %, pendenza massima 12%, dislivello 1170 Km. Questo versante è contraddistinto dal tratto denominato Salto del Cane, una rampa del 12%, dove spesso si trovano cani randagi; li ho incontrati anch'io e sono riuscito a farne desistere dall'attacco, uno di media taglia di colore nero; sono riuscito con il metodo che ho sperimentato anche in altri luoghi, urlando forte, senza fuggire, continuando a pedalare, peraltro, in questo caso, in un tratto di forte pendenza.
La parte iniziale della salita, incomincia davanti al palazzo comunale di Nicolosi, e sin dai primi metri si presenta dura, con uno strappo al 9%. Dopo i primi chilometri, si esce dalla boscaglia e si entra in un lungo tratto assolato che termina al rifugio Sapienza. Non ci sono fontanelle, lungo il percorso, una volta usciti fuori dal paese.
In un tratto a ridosso del Salto del Cane, il manto stradale sempre in ottime condizioni, si distingue per le scritte lasciate dai tifosi in occasione del Giro d'Italia 2018; le scritte ricordano Michele Scarponi in più c'è quella di " Zafferana presente". Con eccezione di un breve tratto, in leggera discesa, la salita è irregolare e si distingue per strappi continui. Tuttavia quello salito oggi non è il versante più duro, ma è sicuramente molto impegnativo dal punto di vista tecnico e della difficoltà e spettacolare per il paesaggio lunare, formato dalla lava dell'Etna, e il panorama mozzafiato sul mare. L'arrivo è sul Rifugio Sapienza e stamane era molto trafficato da bus, auto, moto e da orde di turisti d'ogni parte del mondo, essendo stato eletto dall'UNESCO, patrimonio dell'umanità. Temperatura di ascesa è stata inferiore ai 20 gradi, con molto vento, nel tratto finale. Lungo la strada, in prossimità dell'arrivo in quota, c'era della neve ai bordi della strada.
Se si parte da Catania, occorre prestare attenzione all'enorme traffico uguale a quello di Roma, e alla strada in continua ascesa, stretta, con diverse rotatorie e non in perfette condizioni in alcuni tratti.
E alla fine posso dire che pedalare su un vulcano attivo è una esperienza incredibile ed unica; ogni momento può essere quello buono per sentirlo e vederlo eruttare, senza dimenticare che questa zona ha un elevato rischio sismico. Insomma è stata un avventura a tutti gli effetti.
Attenzione. Esistono due versanti che partono da Nicolosi. A Nord c'è quello ufficiale e lo si prende svoltando a sinistra, uscendo dal paese, che sale per una strada molto trafficata e meno impegnativa, passando davanti all'Osservatorio Astronomico, sito in località Serra la Nave dove si trova anche il centro del Parco naturale dell'Etna. Questo percorso stamattina invece sale dal lato Sud ed inizia passando davanti al palazzo comunale di Nicolosi, svoltando a sinistra, continuando poi dritto, senza svoltare a sinistra. Rapporti consigliati: 34-36/28-30 e armatevi di pazienza che la strada è lunga e non molla quasi mai. Per l'ascesa consiglio un ottima preparazione e la primavera.
L'Etna possiede un paesaggio lunare, una bellezza rara, il vulcano attivo più alto d'Europa, una vetta "alpina" che guarda al mare, 6 versanti da scalare, più volte arrivo del Giro d'Italia, e tappa finale del Giro di Sicilia. Per il prossimo anno il Giro d'Italia tornerà sull'Etna. Le strade che salgono sull'Etna, sono liberate dalla lava vulcanica, sotto forma di cenere o di colata di fuoco. Il paesaggio nella parte finale è contraddistinto da grandi e multiformi rocce vulcaniche; persino una casa sepolta fino al tetto, è stata "pietrificata" ed è visibile lungo uno dei versanti.
L'arrivo ufficiale è il Rifugio Sapienza a quota 1960 metri circa, dove si trova anche un piccolo albergo usato dai corridori prof durante il ritiro per la preparazione agli appuntamenti agonistici. Poco sopra il piazzale antistante, c'è la funivia da usare per arrivare, successivamente a piedi, quasi sopra ai crateri. L'Etna è ideale per allenarsi in quota e per pedalare tra la bellezza della Natura. Il paesaggio lunare e la vegetazione del Parco dell'Etna sono di una bellezza straordinaria. Impossibile dimenticarli. In pratica è come pedalare tra ali di pietra lavica.
I dati tecnici di questo versante: 18 km circa, pendenza media 6,6 %, pendenza massima 12%, dislivello 1170 Km. Questo versante è contraddistinto dal tratto denominato Salto del Cane, una rampa del 12%, dove spesso si trovano cani randagi; li ho incontrati anch'io e sono riuscito a farne desistere dall'attacco, uno di media taglia di colore nero; sono riuscito con il metodo che ho sperimentato anche in altri luoghi, urlando forte, senza fuggire, continuando a pedalare, peraltro, in questo caso, in un tratto di forte pendenza.
La parte iniziale della salita, incomincia davanti al palazzo comunale di Nicolosi, e sin dai primi metri si presenta dura, con uno strappo al 9%. Dopo i primi chilometri, si esce dalla boscaglia e si entra in un lungo tratto assolato che termina al rifugio Sapienza. Non ci sono fontanelle, lungo il percorso, una volta usciti fuori dal paese.
In un tratto a ridosso del Salto del Cane, il manto stradale sempre in ottime condizioni, si distingue per le scritte lasciate dai tifosi in occasione del Giro d'Italia 2018; le scritte ricordano Michele Scarponi in più c'è quella di " Zafferana presente". Con eccezione di un breve tratto, in leggera discesa, la salita è irregolare e si distingue per strappi continui. Tuttavia quello salito oggi non è il versante più duro, ma è sicuramente molto impegnativo dal punto di vista tecnico e della difficoltà e spettacolare per il paesaggio lunare, formato dalla lava dell'Etna, e il panorama mozzafiato sul mare. L'arrivo è sul Rifugio Sapienza e stamane era molto trafficato da bus, auto, moto e da orde di turisti d'ogni parte del mondo, essendo stato eletto dall'UNESCO, patrimonio dell'umanità. Temperatura di ascesa è stata inferiore ai 20 gradi, con molto vento, nel tratto finale. Lungo la strada, in prossimità dell'arrivo in quota, c'era della neve ai bordi della strada.
Se si parte da Catania, occorre prestare attenzione all'enorme traffico uguale a quello di Roma, e alla strada in continua ascesa, stretta, con diverse rotatorie e non in perfette condizioni in alcuni tratti.
E alla fine posso dire che pedalare su un vulcano attivo è una esperienza incredibile ed unica; ogni momento può essere quello buono per sentirlo e vederlo eruttare, senza dimenticare che questa zona ha un elevato rischio sismico. Insomma è stata un avventura a tutti gli effetti.
Attenzione. Esistono due versanti che partono da Nicolosi. A Nord c'è quello ufficiale e lo si prende svoltando a sinistra, uscendo dal paese, che sale per una strada molto trafficata e meno impegnativa, passando davanti all'Osservatorio Astronomico, sito in località Serra la Nave dove si trova anche il centro del Parco naturale dell'Etna. Questo percorso stamattina invece sale dal lato Sud ed inizia passando davanti al palazzo comunale di Nicolosi, svoltando a sinistra, continuando poi dritto, senza svoltare a sinistra. Rapporti consigliati: 34-36/28-30 e armatevi di pazienza che la strada è lunga e non molla quasi mai. Per l'ascesa consiglio un ottima preparazione e la primavera.
Saluti ciclistici.
Il tratto del Salto del Cane |
L'arrivo sul piazzale del Rifugio Sapienza
Neve ai bordi della strada. |
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