giovedì 25 giugno 2015

Anteprima con il botto: Trek Madone 9 e riflessioni sul marketing.


C'è qualcosa di nuovo nell'aria; l'immagine silente del vento: è arrivata la Madone 9. L'anno scorso con l'avvento di Emonda, Trek ha fatto la scelta dei telai da strada "specifici". Quest'anno prosegue con Madone 9. Nel nuovo catalogo, un modello per la salita (Emonda), un modello per la pianura e la velocità (Madone 9) ed infine un modello per endurance e pavè (Domane). L'immagine del Madone 9 era oramai nota da tempo sul web, grazie alle foto diffuse dal Trek Factory Team, la squadra della casa del Wisconsin, composta da ciclisti professionisti dipendenti della Trek ( è questa non è una cosa che non favorisce i risultati agonistici !!),scattate in occasione del recente Giro del Delfinato. Tuttavia occorre andare oltre. Mission del blogger è' quella di conoscere e diffondere.  In largo anticipo sul lancio ufficiale, che ci sarà il 30 giugno prossimo, sono andato alla presentazione riservata della Madone 9 e RSL (versione del Trek Factory Team). L'incontro ravvicinato con il nuovo Madone è stato "visivamente" positivo. Ho avuto la sensazione che si tratta di un prodotto studiato nei minimi particolari; impressione che ha avuto la conferma dalla notizia datami secondo la quale il progetto Madone 9 è iniziato nel 2012. In mostra c'erano tre versioni della Madone 9: la RSL ( per ora disponibile solo con assetto H1), la 9.9 e la 9.2. I modelli si differenziano per la colorazione, il montaggio dei componenti e il processo OCLV. Sul catalogo fornito agli invitati, la versione 9.9 è prodotta con processo di compattazione OCLV 600, mentre il modello in mostra era stato realizzato con OCLV 700 ! Gli altri due modelli presenti invece rispecchiano le indicazioni del catalogo e cioè il modello RSL è stato realizzato con OCLV 700, mentre quello 9.2 con OCLV 600. I modelli 9.9. e 9.2 sono disponibili solo con geometrie H2. Su tutti i modelli è montato e può essere montato solo il manubrio-attacco integrato Madone XXX, non compreso nel kit telaio, il quale comprende il telaio, la forcella, la serie sterzo, i freni e il reggisella. Dunque un costo aggiuntivo. Al momento del lancio e dal mese di luglio/agosto i predetti modelli saranno disponibili nelle colorazioni e con l'assemblaggio raffigurati nelle foto. Successivamente il Madone 9 sarà configurabile con il Project One. 
Le caratteristiche del Madone 9, modello aero allo stato puro sono: forma dei tubi KVF, come quelli del modello da crono Speed Concept a cui si aggiunge la forcella KVF ovvero foderi aerodinamici con forcellini in carbonio; soluzioni "integrate" ovvero scelte obbligate per il manubrio, i freni integrati, per la verità solo quello anteriore, in quanto il posteriore rimane al "vento" avvitato sul ponticello, freni che ricordano molto i Campagnolo Delta; passaggio del cavo interni; due piccoli sportelli posti sul tubo sterzo, che racchiudono i cavi principali e la pinza del freno anteriore in un guscio protettivo; i regolatori a cilindro o il connettore della batteria per la trasmissione elettronica, sono collocati all'interno di un piccolo riquadro ricavato sul tubo obliquo; reggicatena più sottile; nuovo reggisella aero che consente micro regolazioni; sistema Isospeed diverso da quello installato sulla Domane, trattandosi di uno sdoppiamento dei tubi, una sorta di tubo nel tubo che consente alla parte esterna del tubo quello con profilo KVF di essere aerodinamico, lasciando al tubo interno ( non visibile esternamente), il compito di garantire l'adattamento,mediante la flessione; processo di compattazione del carbonio OCLV 700 e 600 a seconda dei modelli; BB90; assetto H1 o H2. Da segnalare che le geometrie della versione H1 e H2 della Madone 9 e della Emonda sono uguali ! Veniamo alle impressioni. 
La Madone 9 è chiaramente un modello aero destinato alla pianura che enfatizza il design con tubazioni e profilo aerodinamico; ovviamente essendo destinato alla velocità non è e non può essere leggerissimo, quindi non è adatto a percorrenze montane; per questo, nel catalogo Trek, c'è il modello Emonda SLR. Tubazioni davvero massicce, direi imponenti, e sarebbe riduttivo definirle "solo" oversize, tant'è che sono per la grandezza, prossime a quelle del Trek Speed Concept ! La sensazione avuta e che trattasi di un telaio che fa della rigidità laterale e torsionale la sua dote principale e peculiare. A mio parere il successo su strada di questo nuovo modello, si gioca sulla capacità del sistema Madone Isospeed, che rappresenta l'asse portante del progetto,  di gestire questa verosimile ultra rigidità; in particolare, quanto comfort sarà capace di assicurare, considerato che una elevata rigidità laterale e torsionale non servono a nulla se il comfort è scarso; ed inoltre quanto la flessione del tubo interno inciderà sullo scatto e sulla potenza di pedalata. 
La Madone 9 avrà davvero spostato più in alto le prestazioni dei telai aerodinamici da strada ? E soprattutto le prestazioni saranno all'altezza del prezzo ? 
E per ora mi fermo qui. Al prossimo aggiornamento. Saluti ciclistici. 

AGGIORNAMENTO.


E' trascorso qualche mese dalla presentazione ufficiale. La Trek ha scelto la linea del marketing per il prodotto. Leggo testualmente e commento in parentesi: " La nuovissima Madone La bici da corsa definitiva ( lo sperano i consumatori visto le continue modifiche di anno in anno, del precedente modello e il frenetico stravolgere il catalogo, che comporta una svalutazione continua dei prodotti dell'anno prima !!!!). La Madone è una combinazione definitiva tra potenza, aerodinamica, qualità di guida e integrazione ( potenza ?! Non è una moto, o un veicolo al motore, la potenza dipende dai watt del ciclista, a meno che si lasci pensare che possa essere montato un motore nella scatola del movimento centrale !! Aerodinamica ! Se il ciclista non assume una posizione in sella aero, ma, come il ciclista medio, quella da MTB, e cioè spalle, schiena e braccia dritti, cosa te ne fai del telaio aerodinamico, se basta un battito di ali di uccello, per "frenare" la velocità !!! Inoltre anche il mezzo aerodinamico lascia il tempo che trova, considerato che per avere reali vantaggi, occorre una velocità costante superiore ai 40 km/h, una strada dritta, piatta, e senza semafori e traffico o una galleria !!! Insomma il telaio aerodinamico è solo marketing.). Non ci sono dubbi: è la prima vera superbici che racchiude in sè il meglio dell'ingegneria delle bici da strada (Ovvio che lo scriva; è il produttore). Ogni dettaglio della Madone è progettata per inedite prestazioni futuristiche ( in che senso ? E' pur sempre una bicicletta, non è un auto ! Per esserlo, forse, necessiterebbe anche di un ciclista futuristico, ma credo che non lo abbiano ancora inventato, anche se lo ammetto, il marketing dei produttori ci sta lavorando!!!! ), qualità di guida ed efficienza, trasformando ogni singolo watt che guadagnerai in un arma per demolire i tuoi avversari ( Ora è evidente che la campagna di persuasione sul wattaggio non ha limiti; omettono di scrivere che il watt, ovvero la potenza, dipende, semmai, esclusivamente dal ciclista e dalla sua propensione e dal suo allenamento; continuano a giocare sull'equivoco che porta ad equiparare la bicicletta al veicolo a motore; insomma mi sembra un marketing copiato ai produttori di auto !!! E poi è di cattivo gusto, incitare alla sfrenata rivalità, per una semplice pedalata; o forse questo modello è destinato alle corse clandestine !!! Dai non scherziamo con le parole. Il compagno di uscita non è il peggiore nemico, è un tuo simile. Credo che la bicicletta sia semplicemente uno strumento di fratellanza e di libertà; la rivoluzione dell'uomo moderno. Una mentalità associata ad un messaggio pubblicitario del genere, istiga i consumatori a fare di tutto, per prevalere sul compagno di uscite della domenica, persino spendere somme considerevoli per poterlo acquistare e prevalere finalmente sul compagno di uscita, che magari è un vicino di casa !!! Il consumatore medio è un ciclista che lo fa per hobby, non è un professionista del pedale; è un impiegato, un libero professionista, che ha poco tempo per allenarsi, e che spesso, ha persino problemi di linea e quindi non ce la fa a stare in presa bassa e si stacca su un cavalcavia. Se continuano ad inculcare la logica del combattimento, allora si propizierà, inconsapevolmente, l'uso di pratiche dopanti, con le deleterie conseguenze che ne derivano sulla salute e sull'ordine pubblico.Il marketing fa fatto con prudenza). 
Detto questo la Madone 9 è un telaio davvero innovativo per le soluzioni adottate; ma non è un telaio adatto all'uso a 360 °; in pratica non è adatto a percorsi con dislivelli impegnativi; alla salita più dura, non essendo un telaio leggero, secondo i nuovi canoni del mercato. Basti pensare che rimanendo in casa Trek, il telaio davvero leggero, è l'Emonda SLR, tutta un altra cosa, per le salite e i percorsi con dislivello impegnativo. Avviso i ciclisti di non farsi confondere le idee, guardando le corse dei ciclisti professionisti alla TV; i corridori della Trek Factory Team, hanno a disposizione 4 telai specifici ( Madone, Emonda, Domane oltre a quella da Crono, la Speedconcept), da usare a piacimento e secondo la loro attitudine e il percorso. Ovvio che per un passista senza pretese di classifica gareggiare con una Madone invece che con una Emonda, in una tappa alpina, non cambia nulla. Infatti Mollema, il corridore capitano per le corse a tappe, con propensione alla salita, usa solo per le tappe alpine, la Emonda SLR. E poi, è noto,che i corridori del Trek Factory Team, sono gli unici corridori, legati alla squadra, che poi è il produttore delle biciclette, da un contratto di lavoro dipendente, e non sportivo. Insomma sono pagati per farsi vedere con i prodotti Trek, forse più che vincere. 
Certo la salita la si può fare anche con una Graziella, figuriamoci, se non si riesce a farla con un telaio che costa più di 5.000 €, come la Madone 9 !!!!
Che poi sta moda del telaio aero, parlando in generale, lascia il tempo che trova. Bello senz'altro, ma molto limitato dal punto di vista prestazionale, considerato che il telaio per essere davvero aero,deve essere non leggero e molto rigido, persino meno confortevole di un telaio normale; del resto cosa te ne fai di un telaio non confortevole, se pedalando per molti km e quindi molte ore, hai problemi sulla schiena ? Non è un caso che la Madone 9 ha adottato l'Iso Speed, cioè un piantone centrale disaccoppiato, come il Domane, proprio per limitare la spiccata rigidità del telaio, e quindi renderlo più confortevole. Certo molto dipende anche dalle geometrie, e dalla condizione atletica e posturale del ciclista, nonchè dal suo assetto in sella, oltre che alla qualità e al tipo di carbonio utilizzato. 
Insomma siamo nell'era non solo del consumismo più sfrenato, e del marketing più agguerrito, di sempre, ma anche nell'era della specializzazione del telaio; cioè ogni telaio è sviluppato per un uso specifico. Se non si ha uno spazio adatto per il parcheggio e risorse economiche non indifferenti, che permetterebbero di assecondare il trend del mercato che vuole un telaio per ogni percorso diverso, per un totale di quattro (crono, percorsi piatti e vallonati, pavimentazione tipò pavè e salita pura, per un totale di 4 !!!), la cosa migliore da fare, è quella di scegliere un telaio più versatile, dal peso inferiore agli 800 grammi, con geometrie non esasperate, e confortevole. Insomma siate liberi di pensare senza il marketing; siate ciclisti consapevoli.
Ciclista avvisato, mezzo salvato.

Saluti ciclistici.  





























10 commenti:

  1. un prodotto già avanti alla concorrenza!
    complimenti trek!!!

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  2. Piu' che avanti direi indietro rispetto alla concorrenza visto che gia da anni altri marchi propongono a catalogo telai aero di assoluto valore . Sicuramente Trek essendo arrivata dopo puo' beneficiare delle scoperte sui materiali fatte in questi ultimi tempi per cui puo' essere che abbia fatto un passo in avanti . Piu' che passo in avanti direi un suo modo di vedere il telaio aero . Del resto ogni casa ha la sua visione del telaio aero , alla fine pero' in linea di massima posso affemare che si arriva ai stessi risultati ovvero bici performanti sul passo e nel vallonato e che si difendono in salita , un po' meno comode dei telai da salita e sicuramente meno maneggevoli . Dico questo avendo posseduto prima una Cervelo S5 Vwd e ora una Bmc Tmr01 .

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    1. Notavo che anche con questo telaio aero non viene fornita all'acqirente una cosa fondamentale: la corretta posizione in sella !! In effetti la maggioranza dei ciclisti amatoriali, pedala come se fosse in sella ad una MTB, dritti come un cobra e con le braccia rigide come se fosse paralizzato !! In verità pedalano così anche con gli altri telai, ma su un modello aero, sono davvero buffi !!!
      Mi viene da coniare uno slogan: ma cosa te ne fai della bici aero se la posizione non c'è l'hai !!!

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    2. Pertanto sconsiglio l'acquisto del modello con assetto H1 cioè più spianato con tubo sterzo più basso e tubo orizzontale più lungo, in quanto diventerebbe uno strumento di tortura per quanti hanno la schiena rigida e la pancia sporgente.
      Al più si può prendere quello con l'assetto H2, ma la schiena e i gomiti vanno sempre piegati correttamente, seppure con minore impegno.
      Ovviamente prima di entrare in un negozio, se non lo avete già fatto, passate da un buon biomeccanico, e non affidatevi a quei negozianti che vi diranno Ti metto io in sella. In tal caso cambiate negozio.
      Saluti ciclistici.

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    3. Concordo e aggiungo che sconsiglio l'acquisto di qualsiasi telaio aero se non si ha la giusta flessibilita' di braccia e di schiena per assumere una posizione aerodinamica in sella . Poi se uno mi dice voglio questo telaio o qualsiasi altro telaio aero perche' mi piace allora ci sta tutto .

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  3. Il telaio e' molto bello e si vede che hanno ricercato la cura costruttiva nei minimi particolari cercando di integrare il piu' possibile i componenti . Noto che il concetto di freno posteriore sotto al mc e' stato definitivamente abbandonato . Ottima l'idea di occultare i cavi , sia per un discorso estetico che di aerodinamica . Diciamo che e' un telaio aero puro , cosa che non si poteva certo dire del precedente Madone che non si avvicinava nemmeno lontanamente ai telai aero attualmente sul mercato , anzi era piu' adatto alla salita . Ora con questo Trek ha senza dubbio equilibrato la sua gamma che risulta completa e priva di doppioni .

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  4. Ciao, vedendo che questo telaio ha un isospeed simile al domane per gare ultra dove la comodità in sella e'un fattore non trascurabile , dove si presenti una conformazione di strade con pendenze non estreme, non sarebbe una soluzione buona un trek domane con appendici da triatlon ? Grazie mille

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    1. Ciao Matteo. La tua indicazione non è peregrina. Certamente.

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    2. immagino che tu ti riferisca all'ultra cycling.
      saluti ciclistici

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  5. Si mi riferisco alle ultracycling .. Grazie mille

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