martedì 6 settembre 2016

Pedalare in salita. Agilità e velocità.

Premessa. La salita è un esercizio mentale e poi fisico. Se molli con la testa, le gambe non girano più. Tutti soffrono in salita; il segreto è abituarsi alla gravità della pendenza e a mantenere il rapporto peso/potenza ottimale. Quando sentirai la necessità di usare rapporti più lunghi, anche in salita( i pignoni più piccoli, quelli che sviluppano più metri), allora la condizione Mentale/fisica sarà ottimale.
Portate rispetto alla salita ( non fate i gradassi); imparate a gestirvi su tutta la salita.
Quando si farà più dura, alzatevi e spingete più forte, a mani basse.
Senza la fatica non ci sono emozioni; per questo si sceglie di essere ciclisti.
E adesso parliamo dello sviluppo metrico, una questione tecnica fondamentale. 
Lo sviluppo metrico della pedalata si calcola in base alla formula ndc (numero delle corona) diviso per ndp ( numero denti pignone) e si moltiplica per cr, la circonferenza della ruota. Più questo risultato è minore, più il rapporto sarà corto e quindi avrà uno sviluppo metrico inferiore e dunque minore velocità; ma attenzione questo non significa minore prestazione. Infatti il rapporto più agile, consente una maggiore accelerazione, ma soprattutto una minore fatica muscolare.
Fatta questa parentesi ritorniamo alla tabella. A questo punto, si prende il dato estratto dalla tabella dello sviluppo metrico della pedalata allegata ( espressa in mm) e lo si moltiplica per la cadenza di pedalata;  si ottiene la distanza (espressa in cm) percorsa in un minuto; dividendo la distanza totale (ricoperta) per quella percorsa in un minuto, si ha il tempo di percorrenza. Anche in questo caso, la pedalata più agile, con rapporti più corti ( con un dente in meno) consente una minore percorrenza ( uno sviluppo metrico inferiore) sulla stessa distanza, a parità della pendenza e della cadenza, rispetto alla pedalata fatta con un dente in più. Questa formula vale sia per la salita, sia per la pianura. In buona sostanza, sviluppandola si scopre che un rapporto più agile ha uno sviluppo metrico inferiore, si, ma richiedendo meno forza, di fatto, consente di mantenere la velocità più facilmente, rispetto ad un rapporto più lungo, che invece richiede un maggiore impegno muscolare per spingerlo. Superfluo osservare che questa applicazione matematica è fondamentale per la scelta dei pignoni e della guarnitura, compact o standard. 


Un esempio: dalla predetta tabella rileviamo che un 39x22 sviluppa una distanza di 378 cm (si arrotonda) per pedalata, invece dei 362 cm che si ottengono spingendo il 39x23. Moltiplichiamo tale sviluppo metrico per la cadenza di pedalata (RPM), per esempio, di 65 RPM; avremo così, rispettivamente, 378 metri/ 368 metri percorsi in un minuto; dividiamo poi, tale dato con la distanza totale per esempio di 5,5 km e risulterà che con il 39x22 avremo percorso quella distanza in 42 minuti, mentre con il 39x23 avremo impiegato 44 minuti, cioè circa 2 minuti in più ! Per calcolare anche la velocità media, occorre dividere il numero dei chilometri percorsi per il tempo impiegato: VM uguale Distanza in metri/Tempo in secondi. 
Consiglio di leggere sull'argomento anche questo post CLICCA QUI

Aggiornamento (anno 2023). Consiglio la lettura anche di un post recente scritto sul tema. Per leggerlo CLICCA QUI



5 commenti:

  1. "Anche in questo caso, la pedalata più agile (fatta con un dente in meno) consente un minor tempo di percorrenza sulla stessa distanza, pendenza e cadenza di pedalata, rispetto alla pedalata fatta con un dente in più. Questa formula vale per la salita e per la pianura. Sviluppandola scopriremo che un rapporto più agile è più veloce."

    Ciao Claudio, non sono completamente d'accordo con questa frase nel senso: pedalata più agile in realtà il dente è in più non in meno...
    Credevo che, quando si toglie il dente (pignone più piccolo) si indurisce quindi la cadenza (e l'agilità) cala.
    Quello che credo, in una salita, è che, per citare il tuo esempio, col 39-22 fai più strada ma, se risulta essere troppo "duro", ne farai la stessa col 39-23 ma tenendo una cadenza leggermente più alta.
    Come mi capita spesso con gli amici, dove saliamo alla stessa velocità ma, di solito, tengo qualche dente in più di loro quindi, ho uno sviluppo metrico inferiore ma una cadenza più elevata (maggiore agilità)...
    Spero si sia capito qualcosa, comunque il post era ottimo per capire, in stile automobilistico, il funzionamento delle "marce" della bici...
    Un salutone, Davide.

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    1. Ciao Davide.
      Per "dente in meno", si intende far salire la catena di un dente, a salire, verso il pignone più grande ( per esempio il 25). Di converso mettere un "dente in più", significa far scendere la catena verso il pignone più piccolo ( per esempio il 12).
      Un caro saluto ciclistico.

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  2. Ok, è solo un'altro modo per dire quello che avevo capito tu intendessi (gli amici dicono tolgo un pignone per indurire e vicecersa;-)).
    Un salutone, è sempre un piacere leggerti!!!
    BS31

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  3. Ciao volevo chiederti l effetto volano e uguale sia per l anteriore che posteriore oppure ci sono differenze?

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    1. Ciao Roberto. In salita l'effetto volano non c'è. L'effetto volano si ha quando si superano i 40 km/h e quindi in pianura. L'effetto volano è sulla ruota posteriore. Saluti ciclistici.

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