Sulla strada ne ho viste e ne vedo di tutti i colori. Ciclisti che pedalano con il casco allacciato sul manubrio, altri che non lo indossano, altri ancora che ce l'hanno allacciato male. Nel primo e nel terzo caso si tratta di ciclisti novelli, nel terzo caso invece di ciclisti soprattutto inesperti; in tutti i casi si tratta di ciclisti che hanno un cattivo rapporto con il casco e una scarsa responsabilità. Comunque voi la pensiate, il casco aumenta le probabilità di evitare o limitare le commozioni cerebrali, in caso di impatto violento a basse velocità, come quelle del ciclista. L'antipatia per il casco deriva dal fatto che alcuni ciclisti amano sentirsi con i capelli al vento, o in mancanza, con la testa al vento, oppure vogliono farsi riconoscere, ma molto spesso non amano sentire il peso del casco. In verità, i caschi moderni, in particolare quelli di fascia alta, pesano poco e tutti i caschi si indossano perfettamente, tanto che si dimentica di averli. La svedese Hodving ha inventato un casco che mette d'accordo tutti, il casco che si apre solo in caso di incidente, una sorta di casco airbag. Per visitare il sito CLICCA QUI e per vedere video dimostrativi CLICCA QUI . Costa come un casco top di gamma. Diciamo che si tratta di una specie di sciarpa che si trasforma in protezione integrale, quando dei sensori interni avvertono il pericolo. Uno studio ha dimostrato che questo casco è superiore 8 volte rispetto ai caschi tradizionali, in caso di impatto CLICCA QUI . Forse ci sarà qualcuno che dirà che ingombra troppo il collo, come se non sapessero che nella vita, c'è bisogno comunque di un compromesso. A tutti loro dico che la scienza un giorno realizzerà un casco invisibile che si materializzerà dal nulla 😂!! Nel frattempo ognuno della propria testa né farà ciò che vorrà. Chi si affiderà al destino, chi al caso, altri ancora saranno più prudenti. Certamente tutti saranno concordi sul fatto che le cose che valgono si proteggono 😉. Ciclista avvisato, mezzo salvato. Saluti ciclistici.
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