Quando non odi più le parole del vento;
quando la voce del mare non parla più al cuore;
quando non senti la carezza della notte e la luna non illumina i sogni;
quando non segui più il pensiero nel cielo azzurro;
quando il tramonto non colora la speranza;
quando il fuoco non accende più l'anima e intona la passione;
quando il silenzio non eleva lo spirito,
allora è giunto il momento di fermarsi prima di perdersi per sempre.
Corri lontano, fino ad arrivare sulla montagna più alta, dove tutto è distante da quello che non sei, ad un passo dal cielo, così vicino a Dio da sentirlo respirare.
Chiudi gli occhi e ascolta le voci lontane; sentirai l'odore di terre sconosciute che il vento ti porterà; attendi il richiamo del lupo e il volo dell'aquila e sarai per sempre libero.
( maggio 2011)
Questa poesia mi lascia senza parole, mi ha ricordato una frase che mi diceva il mio istruttore di paracadutismo. Quando si apriva il portello, diceva: "Non abbiate paura del vento, lo sentite? E' il respiro di Dio.".
RispondiEliminaMa le ultime ultime due righe sono davvero meavigliose: "... Chiudi gli occhi e ascolta le voci lontane; sentirai l'odore di terre sconosciute che il vento ti porterà; attendi il richiamo del lupo e il volo dell'aquila e sarai per sempre libero."
Complimenti Claudio, dovresti iniziare a valutare l'idea di raccogliere in un libricino tute le tue poesie... l'editore ce l'abbiamo, è un mio carissimo amico nonchè ex compagno di scuola ;-)
Grazie Fabio.
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