Per questo test bike, la Viner mi ha consegnato un esemplare Viner Mitus 04, del catalogo 2011, realizzato appositamente con le mie misure. Non si tratta solamente di un telaio costruito interamente in Italia, con manodopera italiana: il Viner Mitus 04 è un telaio da competizione !
Ve lo presento: le tubazioni e le giunzioni sono realizzate con fasciatura manuale del carbonio T900, compresse in autoclave. Tubo sterzo maggiorato per un maggiore rigidità e serie sterzo da 1/2 e 1/8 per una migliore guidabilità. Scatola del movimento centrale tipo BSA Bottom Bracket. Forcella full carbon Viner Surf, con forcellini in carbonio integrati nella struttura. Carro posteriore RS, imponente, con profilo studiato per migliorare i tempi di risposta allo scatto. Tubi alleggeriti a profilo differenziato per avere una struttura specifica per la zona interessata e sagomati per diminuire il peso e aumentare la rigidità. Tubo piantone con reggisella integrato. Peso nella misura media 1020 grammi e forcella 400 grammi. L'esemplare in prova realizzato con le mie misure personali ( taglia 49) invece ha un peso di 980 grammi, mentre il peso della forcella e del reggisella è, rispettivamente, 340 grammi e 229 grammi. Niente male per un modello che nel catalogo 2011 si colloca subito dopo il modello top di gamma 2011 della casa toscana, cioè il Maxima.
Il telaio può essere realizzato su richiesta con BB30, con reggisella tradizionale e può essere predisposto per il montaggio del gruppo elettro magnetico Shimano DI2. Nulla è lasciato al caso e francamente la Viner ha voluto fare le cose in grande anche per questo modello di media gamma, apportando tutte le migliori e recenti soluzioni tecniche. Come dicevo è costruito solo su misura, come ad un abito da sartortia. Superfluo osservare che anche le donne potranno avere finalmente un telaio specificamente realizzato per il loro assetto biomeccanico. Per questo che la Viner fornisce un servizio di biomeccanica per i suoi clienti. Insomma prima le misure e poi il telaio. Consultate il sito ufficiale
http://www.viner.it/index.php?option=com_content&view=article&id=57&Itemid=53&lang=it
Il test è realizzato in collaborazione con il rivenditore autorizzato Biko&Bike di Picozza Fabrizio.
I parametri di valutazione di un telaio sono reattività, leggerezza e confort. I costruttori devono scegliere e miscelare il carbonio per raggiungere in modo ottimale tali parametri. Non è facile. Spesso un telaio è confortevole, ma essendo troppo morbido, potrebbe non riuscire ad eccellere anche nella reattività. Come ancora, potrebbe accadere che un telaio sia leggero, ma non reattivo, perchè tende a piegarsi in sede di spinta sui pedali. L'obiettivo è dunque realizzare il tris. Il test è realizzato in collaborazione con il rivenditore autorizzato Biko&Bike di Picozza Fabrizio.
Il Mitus 04 si è dimostrato su strada, rigido e reattivo. Quando parlo di rigidità mi riferisco a quella laterale, fondamentale nella pedalata e nello scatto sui pedali necessaria per rilanciare la velocità. Il carro posteriore RS con la sua costruzione specifica contribuisce a diminuire i tempi di risposta. In termini di confort l'assetto e la rigidità del Mitus 04 sono influenzati dalla scelta della ruota e del tubolare. Ho usato ruote in alluminio a profilo medio, con tubolari Vittoria evo con sezione da 22 mm, su un fondo non perfetto, e qui in termini di confort qualcosa si perde, ma è poca cosa se si valuta la decisa spinta in fase di rilancio. Confort che invece sale decisamente con l'uso delle Hyperon Ultra two pur montata con tubolari Tufo S3 Lite con sezione da 21 mm. Ancora una volta la scelta della ruota caratterizza la prestazione della bici, ma nel caso del Mitus 04 può dirsi che è adatto ad uso nelle gran fondo, ma anche nelle corse in linea. Un eccezione nel panorama, trattandosi di telaio di media gamma, con un assorbimento delle vibrazioni e un equilibrio tra la rigidità e il confort che nel complesso è di valore buono.
In pianura e nei percorsi vallonati ho apprezzato la reattività e la capacità di accelerazione.
In discesa la serie sterzo integrata con sezione da ½ e 1/8 e la robusta forcella, agevolano l'inserimento in curva, anche ad alta velocità, dando una sensazione di maneggevolezza e di controllo assoluto del mezzo. Sul punto è interessante la perfetta sintonia tra il freno dual pivot posteriore Campagnolo Chorus revolution e il carro posteriore RS della Mitus 04. Non ho mai avuto la sensazione di slittamento della ruota posteriore, anche in condizioni difficili. Ovviamente il carico della frenata è stato giustamente distribuito tra il freno anteriore e appunto posteriore, proprio per evitare ogni possibile problema di aderenza sull'asfalto, ma è stato istintivo, immediato ed efficace l'uso adeguato di questo freno a doppio fulcro, riscoperto dalla Campagnolo, a ragione, vista la non sempre adeguata capacità di frenata dell'altra soluzione mono pivot per il posteriore che troviamo ancora nel catalogo 2011. Quello che occorre è la giusta regolazione della distanza dei pattini.
Dunque la prestazione dell'avantreno del Mitus 04 consente di percepire un controllo ottimale della bici.
In salita la valutazione ha bisogno di una premessa essenziale. L'assemblaggio della Mitus 04 non era adatto per prestazioni in salita e non ha consentito di valutare compiutamente le potenzialità del telaio testato che a mio parere sono notevoli. Infatti se si escludono le mie Hyperon ultra Two, da sempre la ruota che eccelle in salita, il resto della componentistica fornita dalla casa toscana è di gamma media.
Ma tale premessa non deve far pensare che ci troviamo di fronte ad un prodotto non competitivo. Anzi. Il peso del kit telaio della Mitus 04 è decisamente più leggero di quello tipico della gamma media: 980 grammi nella taglia 49, a cui vanno aggiunti i 340 grammi della forcella con tubo tagliato e i 220 grammi del reggisella, per un totale di 1540 grammi del kit telaio. Tant'è che l'ottima qualità del telaio, si è palesata con l'uso delle Hyperon Ultra two, le quali ne hanno migliorato molto la performance in salita. La spiccata reattività del Mitus 04 è emersa decisamente anche in salita, dove in fase di spinta sui pedali, ho riscontrato un rilancio buono.
TEST SU STRADA.
Conclusioni.
Il test bike della Viner Mitus 04, mi consente di consigliare questo telaio ai ciclisti che vogliono avere un telaio polivalente, personalizzato con le proprie misure, quindi unico nelle geometrie, di fattura ottima, visto il carbonio impiegato e la lavorazione artigianale,con prestazioni di buon livello, per un carattere ben sopra i valori tipici di un telaio di gamma media. Non da ultimo il design italiano lo rende molto bello e ben curato nei punti di raccordo dei tubi, grazie alle fasciature interne. La garanzia convenzionale di 5 anni e l'assistenza biomeccanica offerta dalla Viner, rendono il Mitus 04, come tutti gli altri telai della gamma 2011, un prodotto di assoluta qualità ed affidabilità. E' questo il vero made in Italy. Saluti ciclistici.
Pagella:
Reattività: 10
Rigidità torsionale e laterale: 10
Peso: 8
Confort: 7
Rifiniture: 10
Precisione di guida e maneggevolezza: 9
Verniciatura: 10
Pagella:
Reattività: 10
Rigidità torsionale e laterale: 10
Peso: 8
Confort: 7
Rifiniture: 10
Precisione di guida e maneggevolezza: 9
Verniciatura: 10
Come al solito hai spiegato benissimo il tuo test e, soprattutto la premessa, mi è stata molto utile a capire parecchie cose.
RispondiEliminaSuppongo, però, che i prezzi per avere un telaio come questo su misura siano più alti della media... ma del resto la qualità e il Made in Italy è giusto che si paghi!
Ciao Musty! Ovviamente si parla di alta gamma, ma non credere che i prezzi siano così "stellari". Tieni presente che il prezzo di listino al pubblico del framekit (telaio, forcella, serie sterzo e accessori per il montaggio) cade attorno ai 2174 euro (poco di più per la versione con reggisella integrato). Se ti guardi attorno sul mercato scoprirai tantissimi telai d'importazione a prezzi analoghi o ben più alti! :)
RispondiEliminaCi sono poi altri modelli customizzabili (il Perfecta ad esempio) dove puoi richiedere taglie personalizzate spendendo ancora meno (da listino 1647 euri per il framekit). Senz'altro non sono prodotti "entry level", ma nemmeno così proibitivi da rendere l'acquisto appannaggio di pochi.
Tutte le domeniche siamo sui circuiti delle Granfondo e di telai da 2000 euro se ne vedono moltissimi (un ringraziamento a tutti i cicloamatori che sono la linfa vitale del settore, grazie alla loro enorme passione)
Un salutone!
grazie fabio.
RispondiEliminaGrazie per le info Viner, pensavo molto ma molto "peggio" come prezzi. Bene bene, buono a sapersi!
RispondiElimina@Claudio: complimeti per questo blog.
Beh,vero made in italy artigianale,fattura e prestazioni di rilievo a un prezzo accessibile. Potrebbe essere difficile chiedere di più..
RispondiEliminaun saluto a tutti ragazzi.fino a poco tempo fa ero possesore di un perfecta 2010 con qui mi sono trovato benissimo,poi mi ha investito una macchina distrutto bici io per fortuna solo escoriazioni,adesso mi sono regalato un bel mitus montato ultegra, e devo dire che claudio ha spiegato benissimo le qualità di questa bici complimenti.
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