sabato 1 giugno 2024

Perché non pedalo più sulle Alpi e le Dolomiti diventate “alla moda".

Non pedalo più sulle Alpi e le Dolomiti diventate “alla moda” perché non riesco più ad ascoltare i suoni e sentire gli odori dell'alta montagna. Dalle 8 alle 18, i passi alpini e dolomitici, in voga, diventano una cacofonia di suoni invadenti, perforanti, disturbanti ed inquinanti. L'aria della montagna assaltata dai turisti urlanti e festanti, diventa inquinata, “cittadina”. La puzza di smog scaccia l'aria fresca e frizzante, piena di odori silvestri della montagna. Figure monotone, brutte, distorsive, chiamate, auto, moto, van, suv, jeep, camper, status symbol del venerabile consumismo, condotte dai suoi adpeti, appartenenti alla “generazione confusamente e compulsivamente consumistica”, scarabocchiano il profilo selvaggio del paesaggio montano, diventano lunghe, macabre e disgustose file scure. In alta montagna, quella trendy, anche lì, non c'è più spazio, per i ciclisti, e gli altri, gli "invasori", "te lo fanno capire", non ci lasciano spazio e la occupano brutalmente con mezzi abnormi. Oramai la montagna in voga è diventata troppo stretta per tutti. "Loro", discepoli del consumismo, "operai" ignari del turismo "marketizzato", sono arrivati anche lì, dopo avere invaso, deturpato, ed inquinato il mare, rendendolo un "centro commerciale". La massa "non perdona", omologa, imbruttisce. E si sa, in vacanza, "meno siamo, meglio stiamo".

Tempo fa riuscivo ad ascoltare, il suono delle montagne, erroneamente chiamato silenzio, invece di quiete, fatto del sibilo del vento, dei canti e richiami degli uccelli, dei fischi di allarme delle marmotte, del sibilo del camoscio e del lontano risuonare dei campanacci delle vacche al pascolo; respiravo aria fresca, leggera e pungente. Oggi non posso più farlo e allora lassù non ci vado più. 

L'overtourism ovvero il turismo di massa invadente e frenetico, contamina ed invade anche l'alta montagna, fragile e complessa, con la compiacenza degli operatori turistici e delle amministrazioni locali. Un invasione che cresce ogni anno, quella dei turisti consumisti, ignari veicoli pubblicitari, che stimolano un sistema perverso; e la biodiversità e la quiete montana ? 

L'uomo tende ad antropomorfizzare tutto, persino cani e  gatti domestici, spesso, fatti sterilizzare dai padroni e l'overtourism ne rappresenta l'ultima manifestazione demenziale e devastante, che sterilizza persino l'alta montagna "alla moda", oramai incapace di riprodurre emozioni e suggestioni autentiche, selvagge. Adesso, "se apri un rubinetto escono" turisti; "li vedi galleggiare" nelle acque ferme degli abbeveratoi, lungo i pascoli alpini ! La montagna non va trasformata e sfruttata, ma rispettata ed amata, per quello che è, e non per quello che può fare guadagnare, altrimenti la perdi e finisce tutto ! La montagna e’ fragile, va tutelata ! I sindaci devono dire no al turismo di massa, se vogliono preservare il territorio; è loro istituzionale compito, quello di proteggerlo e di mantenerne l'equilibrio. Un esempio. Ho visto così tanti veicoli e persone sul Sella Ronda, ed in particolare sul Pordoi, che mi sembrava di pedalare “a piazzale Clodio, a Roma, nei giorni feriali” ! Non è normale ! E' odiosamente antropomorfizzato ! Non è accettabile, respirare smog, mentre pedali sulle Alpi o le Dolomiti; è irragionevole spendere sempre di più, per pedalare nel traffico e soggiornare in luoghi fragili, stipati di persone e cose. Chiudano, per sempre, le strade alpine, almeno ai veicoli a motore termico ! I turisti possono arrivarci con altri mezzi ( esempio FS Treni Turistici Italiani). Non è possibile, sentirsi inseguito e dribblato, dagli automobilisti, motociclisti e camperisti, anche se pedali sulle strade alpine, a corsia ridotta ! 

Tutto questo caos urbano, genera un paesaggio deforme, reso uguale da un rumore di fondo a banda larga, che copre tutto, e crea un immagine acustica piatta, che diventa un abitudine acustica, alla quale la maggioranza delle persone non ci fa più caso. Una “sordità” che potrebbe non stupirci in una realtà urbana, ma che diventa nauseante fracasso in contesti naturali. Un paesaggio "contaminato" anche da figure avulse dal contesto, come per esempio, le persone bardate da giacche pesanti e caschi integrali, aliene e rumorose, atipiche, rispetto al profilo naturale e silente della montagna. La montagna non è un pista per sfogare la voglia di velocità, ma un lento ascolto, un paesaggio naturale, che si svela autenticamente, solo a chi sappia ascoltarla e scrutarla con la fatica del pedalare e del passo lento. Slow life. Slow road. Slow travel. 

Numerosi studi confermano l'impatto negativo dell'inquinamento acustico ed atmosferico, sulla salute degli esseri umani e degli esseri animali, sulla biodiversità, dalla quale dipende la vita sulla Terra. L'inquinamento causa alle persone, malattie cardiovascolari e respiratorie, perdita dell'udito, disturbi della psiche, tutte patologie in larga diffusione. Investire nella salute, anche mentale, per tagliare i costi delle malattie fisiche e risparmiare la spesa pubblica, significa garantire la salubrità dell'ambiente, anche quello scelto per le vacanze. In buona sostanza, se la mente non sta bene, il corpo non risponde più e in un ambiente inquinato, ci si ammala ed è inutile e deleterio pedalare. Una volta il medico prescriveva le vacanze in montagna per recuperare l'equilibrio psico-fisico; oggi ? 

Quindi non ha più senso spendere soldi (sempre di più) e fare tanti chilometri, per ripetere esattamente le stesse condizioni, dalle quali si parte, anzi si “fugge" dalle città: densità di popolazione, rumore e smog ! Vacanza sulle Alpi e le Dolomiti alla moda è diventato un ossimoro. I prezzi degli affitti estivi, sono arrivati alle stelle e tenderanno a salire per effetto del turismo di massa. La crisi climatica ha invece determinato l'aumento del prezzo delle case di montagna, fino al 38%, in dieci anni, con previsioni in rialzo, visto il lento ed inesorabile aumento delle temperature. Il turismo di massa simboleggia la tracotanza del pensiero tossico della crescita economica, in nome dello sviluppo ossessivo, che non è progresso, ma omologa, snaturandole, senza preoccuparsene, le peculiarità locali. 

Soluzioni alternative. Per l'Italia. Guardatevi intorno, ma con "occhi diversi" e scoprirete quello che non vedevate, anche senza andare lontano. Ci sono "altre" Alpi, rimaste nascoste alla massa. Ci sono gli Appennini, la montagna chiamata “povera”, in quanto dimenticata dal consumismo, ma andateci prima che il “mostro” arrivi anche lì. Paesaggi essenziali e recupero della quiete e delle tradizioni locali, profili silenziosi e morbidi. Salite dure e percorsi allenanti. Lassù può arrivare ancora l'eco della montagna "antica" e il suono della Natura. E ne abbiamo tutti bisogno perché, come dico sempre, noi siamo parte della Natura, noi siamo Natura ; dunque pedalate, ma in libertà e per quanto possibile in sicurezza . Per l'estero. Tante e migliori. Siate ciclisti e non pedalatori. Uscite dal gregge e seguite la "vostra" strada, ma tenetela segreta, farà parte di voi e la proteggerete dalla massa. 

In realtà, se abbiamo questo bisogno continuo di andare in vacanza, a tutti i costi, in ogni senso, è perché avvertiamo un disagio a vivere la quotidianità. Quindi non si tratta di fare le vacanze, ma di fare CAMBIAMENTI nella propria vita. La bicicletta, concilia la riflessione introspettiva, e viaggiando lentamente, ci si può accorgere, di quello che sentiamo dentro e della bellezza dei luoghi. Saluti ciclistici.

 

7 commenti:

  1. Concordissimo, ma qualche sacca residuale ancora è disponibile. Le citazioni che hai fatto (Sella Ronda, Pordoi) sono snaturate e deciclistizzate da decenni, non da ora e non da sole (penso a Misurina, da dove in bici devi scappare dalle 10 di mattina). Ma se vai in Comelico, e da lì verso la zona dello Zoncolan, Sella Razzo etc.) trovi ancora roba da godersi in BdC.

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    1. Ciao Gabriele. Grazie per il tuo commento utile. Conosco quella zona, avendo pedalato sullo Zoncolan. Saluti ciclistici.

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  2. Date a Cesare ciò che è di Cesare, questo articolo è lo spaccato senza filtri dell'attuale società. Saluti

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  3. Aggiungo un aspetto non trattato a questo articolo minuziosamente dettagliato se posso permettermi, ovvero quello dedicato alle E-bike ! quando pensi di aver lasciato il caos della strada del Passo per addentrarti in sentieri remoti, all'improvviso ti ritrovi quasi investito da personaggi a 30 all'ora e più...maleducati, anti sportivi, con nessuna passione per la bicicletta perlopiù sovrappeso, ahimè di tutte le età, anche poveri bambini anche molti di loro in sovrappeso che pedalano per finta e arrivano in posti dove altrimenti mai e poi mai le loro gambe e la loro passione per la montagna li avrebbe portati. Saluti

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    1. Ciao Luca G8. Certamente che puoi aggiungerlo, considerato che sei un ciclista che pedala spesso sulle Alpi, quindi conosci la realtà delle vacanze ciclistiche sul territorio. Quando vedo ragazzi e adulti di sana e robusta costituzione pedalare sulle e-bike penso che la nostra società abbia viziato le persone, rendendole incapaci di adattarsi alla fatica e per questo molto fragili; le difficoltà fanno crescere, come è noto. Peraltro uno degli effetti positivi della bicicletta muscolare, è anche quello di imparare a gestire il gesto atletico e ciò resta molto utile anche nella vita quotidiana. Dovrebbe essere proibito l'utilizzo della e-bike ai ragazzi per insegnargli la fatica. Lo sport praticato seriamente, migliora la vita. Concludo. La montagna è di tutti, ma non adatta a tutti. Saluti ciclistici

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  4. Concordo e aggiungo a quanto già scritto sopra che per chi ama la montagna e le grandi sfide sportive con se stessi, poco lontano dal SudTirolo c'è il Tirolo austriaco, dove non c'è traccia del caos dolomitico, ok che le dolomiti a livello paesaggistico non le superi, però confermo che nella zona dello Zillerthal Arena, Mayrhofen ci sono dei paesaggi strepitosi e...delle salite HC degne di un Mortirolo o Zoncolan o altre salite epiche del ciclismo che sono assolutamente anonime e sconosciute al grande pubblico italiano e alla "massa" dei vacanzieri, roba da Km 15 di lunghezza con parti pure di discesa per 1550 di Dsl quindi chi sa farsi i conti saprà cosa intendo dire!.. perlopiù da un certo punto in poi diventa a pagamento per i mezzi a motore, quindi silenzio assoluto e aria buona!! Salite che ti portano a oltre 2000 m. e in cima non trovi cartelli, monumenti ecc...ci ho trovato una grande scritta in legno che riportava: YNRL ovvero YOU NEVER REAL LEAVE, un grande messaggio direi!! credo che per rendere una salita epica non serva necessariamente il Girod'Italia o il Tour de France, ma nulla toglie che siano salite provanti ed estreme con paesaggi realmente stupendi! A condire il tutto resta un'educazione stradale e un decoro urbano molto superiore all'Italia e quando scarti un paninetto le api vengono a salutarti a dimostrazione dell'aria pura e dell'ambiente ancora intatto. Quindi sintetizzando per chi avesse voglia di sgranchirsi le gambe con il naso all'insù l'alternativa alle Dolomiti c'è..... Saluti

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