La mia generazione è quella che quando scende dalla bici sente una specie di malinconia; forse a forza di fare salite, qualcosa ti cambia dentro, e così oggi, sono andato a trovare Marco Pantani, sulla salita dedicata a lui, per ricordare oggi, come ieri, che Lui "vive", qui e nell'eternità. Lo faccio spesso, ma in questo periodo dell'anno, non posso mancare. Le salite sono come la vita, devi sempre lottare e alla fine diventano una cosa normale, come ritornare quassù. C'è un tempo per ogni cosa, e questo è il tempo per ricordare le emozioni e vagabondare con la gravel, a stretto contatto con la Natura, mentre tutto scorre e non torna più. Saluti ciclistici.
Rispondo qui a chi mi ha inviato email per chiedermi il mio tempo su questa salita: non lo so, non lo guardò mai, la faccio tutta di una fiato, come quando hai sete e bevi un bicchiere di acqua fresca; non voglio perdere tempo per arrivare in cima. La salita non è una cosa razionale, è follia, è istinto. Per chi volesse venire a trovare il Pirata, sulla salita a lui dedicata dal Comune di Fondi, consiglio di leggere questo post CLICCA QUI e quest'altro CLICCA QUI . Per i post scritti sulle salite del Carpegna, del Giro e del Tour di Marco Pantani CLICCA QUI . Saluti ciclistici.
una metà prefissata da tempo, anno nuovo forse, forse riesco a farla, non è la salita in se che mi attira quanto quel che racchiude in se, il punto d'arrivo, un ricordo di chi ha illuminato e alimentato questo sport unico.
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